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Autore: Little Redbird    23/07/2015    6 recensioni
Flash scritta per il Drabble MidWeek indetto su We are out for prompt.
Prompt di Miriam: Bellarke: il gioco della bottiglia (ovvero come Bellamy capì di essere dannatamente innamorato di Clarke)
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Octavia Blake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Flash scritta per il Drabble MidWeek indetto su We are out for prompt.
 
 

 

Quelle rare sere in cui non rischiavano di essere brutalmente uccisi, i Cento cercavano di tenersi occupati con giochi più o meno innocenti, conoscendo i loro compagni di sventura un po' di più ogni volta.

Uno dei giochi preferiti di Bellamy era il gioco della bottiglia. Restando tutti seduti intorno ad un semplice oggetto, poteva tenerli d'occhio ed approfittare del gioco per conoscere meglio quelli con cui aveva a che fare.

Di risposte e sfide fantasiose ne sentiva a bizzeffe, durante quelle sere, dal ragazzino che ammetteva di aver provato a mangiare un insetto, alla ragazza che accettava di lasciarsi tenere a testa in giù per un minuto pur di non rivelare un segreto. Quel genere di passatempo gli faceva chiedersi come diamine avevano fatto a sopravvivere così tanti giorni.

Lui non giocava, ovviamente. Se ne stava poco fuori dal cerchio di corpi addossati l'uno all'altro, con la scusa di dover vegliare su sua sorella.

Ma quella sera, proprio sua sorella aveva altri piani.

Quando il collo della bottiglia indicò lei, Octavia rifletté per un secondo, poi si voltò verso il fratello con un ghigno malizioso sulle labbra e Bellamy seppe per certo che stava per metterlo nei guai.

“Sfido chiunque la bottiglia indicherà a dirmi dove nasconde la scorta di barrette alla frutta che ci hanno dato sull'Arca; se si rifiuterà dovrà baciare o colpire con un pugno mio fratello – a seconda delle circostanze.”

Ecco. C'era da aspettarsi che dicesse una cavolata simile, dopotutto era sua sorella.

Bellamy roteò gli occhi, poi guardò ad uno ad uno i maschi seduti in cerchio.

“Se uno di voi tenta di colpirmi, gli stacco la mano a morsi.”

Tutti i ragazzini ingoiarono a vuoto.

Bellamy sorrise. “Ma se una di voi signorine non vuole rinunciare alla propria scorta di barrette, accetterò volentieri di aiutarvi con il vostro pegno.”

Ci fu qualche risatina maliziosa tra le ragazze del gruppo e Bellamy fece l'occhiolino a nessuna in particolare.

La bottiglia venne fatta girare ed una quindicina di teste si allungarono in avanti per vedere a chi sarebbe toccato perdere le proprie barrette o pagare il pegno con il temuto leader.

Fa' che sia carina, pensò Bellamy, aspettando che la bottiglia si fermasse verso una delle ragazze.

E, in effetti, la bottiglia si fermò verso una ragazza. L'unica che Bellamy sperava non venisse scelta, però.

Clarke fissò l'oggetto nel mezzo del cerchio ed alzò un sopracciglio biondo, interdetta.

No, pensò Bellamy. Per l'amor del cielo, non lei.

Ma la bottiglia aveva scelto, e Clarke si stava già alzando.

Bellamy la fissò avvicinarsi a lui, mentre tutto il resto del gruppo la guardava a bocca aperta. Perfino chi non stava giocando, ma che chiacchierava qualche metro più in là, si era interrotto per vedere cosa stesse succedendo.

Sapevano tutti che tra i due leader c'era dell'astio, e vedere Clarke avvicinarsi a lui per baciarlo era come aspettarsi che i Terrestri andassero da loro con una torta di benvenuto.

Bellamy si alzò, cercando di non restare troppo rigido mentre lei gli si faceva sempre più vicina.

Clarke gli fece quel suo mezzo sorriso, che in realtà era più una smorfia.

“Non posso rinunciare alle mie barrette alla frutta, mi dispiace” gli disse, guardandolo dritto negli occhi.

“Non c'è problema, principessa” le rispose sorridendo. “Fatti avanti quando vuoi.”

Mise le mani in tasca, perché davvero non sapeva se dovesse toccarla e trattenerla nel bacio.

Clarke fece solo un altro passo poi, sorridendogli maliziosa, gli tirò un pugno sulla mascella.

Non fu un colpo troppo forte, ma lo colse di sorpresa, facendogli voltare la testa dall'altro lato.

Bellamy si toccò il viso, ridendo divertito.

Era ovvio che l'avrebbe colpito, come aveva potuto non pensarci? Era stato così accecato dall'aspettativa di un bacio che aveva dimenticato che lei non era affatto normale.

“Grazie per la comprensione” gli disse Clarke, voltandosi per tornare al suo posto.

“È stato un piacere” le rispose, ancora ridendo.

Gli altri li guardavano a bocca aperta, più scioccati di aver assistito al pugno che se li avessero visti pomiciare di fronte a loro.

Octavia, dal canto suo, lo guardava come se fosse un estraneo.

Se qualcuno gli avesse detto che si sarebbe lasciato colpire da una ragazza, non ci avrebbe creduto nemmeno lui. Ma si trattava di Clarke, e quasi preferiva il pugno al bacio, così da riceverne uno come si deve, quando sarebbe stato il momento.




 

   
 
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