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Autore: Where is the angel_    24/07/2015    6 recensioni
Sam è riuscito a salvare suo fratello e Castiel è morto per mano di Dean. Gli effetti, -catastrofici-, per la rimozione del marchio non erano ancora evidenti, anzi, non erano proprio comparsi. Ma loro sapevano che nessuna cosa bella gli fosse regalata senza un caro prezzo. Tornarono al bunker, nessuno dei due aveva osato parlare, Sam aveva subito cominciato a fare ricerche per cercare di capire se qualcosa stesse accadendo e Dean era rimasto da solo. Con i suoi sensi di colpa.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Hola! Sono tornata con una nuova storia. 
Ok, è una piccola cosa che mi è venuta in mente ripensando alla decima stagione
e puff la mia mente malata ha creato questo. E' un po' diverso dal finale originale, ma era necessario
per la storia. Cooomunque, nulla, vi lascio alla lettura e fatemi sapere cosa ne pensate. Bacini!

Dean era chiuso nella sua stanza nel bunker, seduto sul suo letto, mentre guardava il muro davanti a sé con un'espressione immensamente seria e pensierosa.
Pensava a tutto ciò che aveva fatto in questi mesi e adesso che quel dannato tatuaggio rosso era sparito dal suo braccio, i sensi di colpa affioravano come mai prima d'ora, mangiandoselo vivo. Ma c'era una cosa, una cosa a cui Dean non riusciva a pensare, che la sua mente cercava di rimuovere, ma senza successo. Un'immagine, una voce. Quella di Castiel. Riusciva ancora a sentire il rumore delle sue ossa che si spezzavano sotto i suoi pugni, mentre lo strattonava e sbatteva la sua faccia, ripetutamente, su quel tavolo. Ma la mente di Dean era invasa dal modo con cui Castiel lo aveva pregato, pregato di fermarsi e non riusciva a chiudere gli occhi senza vedere il profondo, e vitreo, blu degli occhi di Castiel dopo che l'aveva pugnalato. 
Sam stava male ed era anche un po' arrabbiato, Dean lo vedeva, dopotutto Castiel era davvero parte della famiglia, ma l'aveva perdonato. Sam sapeva che Dean non era proprio Dean, perchè suo fratello non avrebbe mai fatto del male a Castiel. 
Solo che era Dean a non perdonarsi. Non l'avrebbe mai fatto.
Dean non si perdonava di aver ucciso con le sue stesse mani la persona che aveva fatto ogni cosa per lui, quello che l'aveva seguito, scelto. Neanche in quel momento Castiel aveva alzato una sola mano su di lui, per difendersi, niente. Perchè Dean non riusciva a capirlo, ma qualsiasi cosa accadesse, Castiel sceglieva sempre Dean. Sceglieva di fidarsi. E Dean cominciava a pensare che Castiel avesse fatto male a farlo in tutti questi anni, per il semplice motivo che ogni cosa che Dean toccava, moriva. Quasi come se il fato volesse ricordargli che lui non poteva essere felice, non poteva amare, nè essere amato. Perchè Dean Winchester non lo merita. Ed ora le sue mani erano sporche del sangue di Castiel, -e non solo.- L'angelo che aveva promesso di vegliare su di lui, era andato via, a causa sua. Il suo angelo. Il suo Cas, non c'era più. Ed era un peso insostenibile. Era come obbligarlo a vivere, quando lui avrebbe voluto solo morire per tutto il male causato.
Ora si ritrovava sul bordo del letto, con i gomiti posati sulle ginocchia, e le mani sul viso. Gli sembrava di rivivere qualche anno prima. Dove si era ritrovato a pregare Castiel, ma non gli aveva risposto. E come allora, Dean pregò.
"Cas.. s-sono io." Dean iniziò, togliendo le mani dal viso e alzandolo di poco, quasi a guardare il soffitto. Non sapeva perchè lo facesse, non sapeva neanche quando avesse cominciato a farlo. Ma continuò.
"Io.. in realtà non so proprio cosa dirti. Non c'è niente da dire. Dio, Cas.. mi dispiace. Quello che ti ho fatto.. non-" Si fermò un attimo. Era difficile, quasi straziante. Era inutile. Poteva scusarsi, dirgli che gli dispiaceva, ma non sarebbe servito a niente, perchè Castiel era morto ed era stato lui ad ucciderlo. E il senso di colpa che si faceva strada nel suo cuore era sempre più forte ad ogni parola parola pronunciata.
"Quello che ti ho fatto.. Io non- non me lo perdonerò mai, Cas. Come faccio senza di te, mh? Come ho.. potuto farti questo?" Dean continuava, e oltre al senso di colpa, nasceva la rabbia. La consapevolezza. Era la causa dei suoi stessi mali.
"Non so dove tu sia, ma ti prego, chiedi al tuo Dio perdono da parte mia, e torna da me, Cas. Ti prego, io ho bisogno di te.." Finì così, prima di girarsi lentamente verso la porta, sentendosi osservato.
Ma non era Castiel e anche se il suo cuore avrebbe voluto, la sua mente sapeva che non era possibile. Era suo fratello, che era poggiato sullo stipite della porta, con gli occhi lucidi. Probabilmente aveva ascoltato tutto, pensò, ma per il momento a Dean non importava.
Mancava molto anche a Sam. Era stato difficile per lui, tornare al bunker e trovare il corpo di Castiel senza vita. Aveva capito subito che era stato Dean, ma non riusciva ad accettarlo, semplicemente non ce la faceva. Ma la parte peggiore era stata bruciare il suo corpo. Perchè Sam riteneva che fosse giusto così, che Castiel meritasse quel solito "rito". Era stato più difficile del previsto restare lì a guardare mentre il corpo del loro amico bruciava. E neanche 24 ore fa, ne avevano perso un altro: Charlie. E Sam era stanco di vedere le persone che amava morire. 
Dean guardò Sam con gli occhi colmi di lacrime, un accenno di un sorriso amaro, e un'espressione tra il colpevole e distrutto.
"Non mi ascolta più, Sam.." Disse Dean, con la voce strozzata. 
Mentre la consapevolezza lo colpiva in pieno, come un tir in pieno viso. La consapevolezza che Castiel non avrebbe più ascoltato le sue preghiere e non sarebbe più venuto quando lui chiamava. Parole e sentimenti non detti in tutti questi anni, repressi e nascosti. Il rimpianto di non averlo fatto e la consapevolezza di non poterlo più fare. Perchè il suo angelo, era morto.
E quella sarebbe stata solo una voce, un grido disperato, nell'assoluto silenzio.
   
 
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