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Autore: Nefer    26/07/2015    2 recensioni
Corre l'anno 2023.
Rose Weasley è al suo settimo anno, è ancora innamorata del suo ex, Scorpius Malfoy.
Lily Luna Potter è al quinto anno e non aveva mai preso in considerazione Malfoy, almeno fino ad ora.
Un triangolo è già complicato di per se, ma cosa accadrebbe se ci si mettesse di mezzo anche Albus Potter?
E se Scorpius assecondasse l'interesse di tutti e tre?
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy, Lily/Scorpius, Rose/Scorpius
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nuova generazione
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CAPITOLO 1
It's just the beginning

 
C'era qualcosa di davvero frustrante nel clima londinese e questo Lily l'aveva sempre pensato. Quattro stagioni in un giorno, così si soleva dire del tempo, da quelle parti, e non poteva essere più vero di così.
Detestava come si passasse dal caldo al freddo senza alcun filo logico o come una giornata soleggiata potesse trasformarsi improvvisamente in un temporale con i fiocchi.
Poteva succedere che in un impeto di ottimismo uscissi senza un ombrello o un impermeabile e ti ritrovassi zuppo dalla testa ai piedi senza nemmeno capire come fosse accaduto.
Forse era per quello che aveva persino pensato di togliere di mezzo gran parte dei suoi splendidi capelli rossi, perché un taglio corto era più gestibile anche in situazioni del genere.
Ma Lily era davvero troppo gelosa dei suoi capelli e aveva passato molti anni a lasciarli crescere.
Suo padre Harry le aveva suggerito che un taglio corto sarebbe stato di certo più comodo durante gli allenamenti e le partite di Quidditch, ma quello era stato l'unico commento. Nessuno osava mettere bocca riguardo i capelli della ragazza.
Lily era cacciatrice della squadra Grifondoro, come lo era stata sua madre Ginny prima di lei. Anche James era stato cacciatore e capitano della squadra, fino al suo diploma. Ne aveva preso il posto Albus, cercatore.
Quella mattina del primo settembre piovigginava, tanto per cambiare.
Lily trascinava il proprio baule, continuando a sbuffare e a cacciare via i capelli che, inumiditi, le si appiccicavano al volto: sembravano più ribelli del solito.
Harry aveva insistito per aiutarla con il bagaglio, ma Lily era esattamente come sua madre, orgogliosa, indipendente e testarda. Il che rendeva Harry un padre fiero e anche molto frustrato.
“James poteva anche venire a salutarci”, borbottò Lily, alla volta di Albus che le era di fianco.
“Ha detto che è la prima volta, dopo sette anni, che non deve alzarsi presto il primo settembre e non l'avrebbe fatto”, replicò lui ridacchiando.
La sorella borbottò qualcosa, contrariata, lasciando cadere il discorso. Si guardò attorno, alla ricerca dei volti familiari dei propri cugini, ma con tutta quella folla non riuscì a scorgere nessuno, tanto meno sua cugina Rose o Alice Longbottom, sua compagna di casata e migliore amica.
“Merlino, si preannuncia una giornata del cavolo”, mugolò frustrata lasciando che i genitori li raggiungessero.
Dopo le solite raccomandazioni, i due giovani Potter poterono salire sul treno, dove si divisero: Albus alla ricerca dei gemelli Scamander e Lily alla ricerca di Alice e Rose.
Era la prima volta che non riusciva a trovarle prima di salire sull'espresso, solitamente la propria famiglia arrivava al binario nove e tre quarti insieme alla famiglia Weasley, ma quel giorno erano usciti più tardi di casa e zii e cugini li avevano preceduti.
Desiderosa di trovarle al più presto e prendere posto su uno dei sedili, prese ad affacciarsi in ogni scompartimento, sperando di scorgere il viso delle due amiche.
Quasi non vi fece caso, quando infilò la testa nello scompartimento occupato da Scorpius Malfoy e lui inizialmente non badò a lei.
Era concentrato a guardare chissà cosa, al di là del finestrino e per una manciata di secondi Lily rimase immobile a fissare il suo profilo. Non ricordava quel filo di barba sul volto di Scorpius, era certa che l'anno prima non ci fosse, e nemmeno che quei lineamenti fossero così marcati, così simili a quelli di un uomo fatto e finito. E le sue gambe... cielo, erano così lunghe che sembrava stare stretto in quello scompartimento.
Lasciò vagare gli occhi sul naso perfettamente dritto del ragazzo, le labbra carnose e lo sguardo che aveva un qualcosa di misterioso e profondo. Era bastata una sola estate per farlo cambiare tanto?
Lily si sorprese ad avere il respiro più accelerato e la gola secca. Non seppe spiegarsi tale reazione, ma ne fu atterrita, perché non aveva mai provato niente del genere prima di allora.
Quando gli occhi di Scorpius si posarono su di lei, si ritrovò ad annaspare, imbarazzata.
“Ti sei persa?” la voce annoiata del ragazzo giunse alle sue orecchie, il tono un po' di scherno e anche un po' scocciato.
La guardò con una certa superiorità, cosa che irritò alquanto la piccola Potter che si riprese dallo stato di catalessi in cui era caduta e si domandò come avesse fatto Rose a stare con un tale idiota l'anno precedente. Malfoy era stato capace solamente di fare il cuore a pezzi a sua cugina.
“Cercavo Rose”, gli rispose con voce pungente, tirando su il nasino, con fare altezzoso. “Scusi il disturbo, principino!”
Afferrò la porta scorrevole e la sbatté con un tale impeto da credere che sarebbe esploso il vetro.
Poi si affrettò ad allontanarsi da lì, con la stessa velocità di una persona che era inseguita da un branco di lupi mannari. Voleva solo trovare Rose e Alice e stare con loro. Voleva che il suo cuore smettesse di battere furiosamente e stupidamente.
*
Rose Weasley aveva preteso di uscire di casa con un largo anticipo. Aveva ereditato da sua madre Hermione il piacere per lo studio e la conoscenza, il senso del dovere ben marcato e una puntualità impeccabile. Di suo padre Ron aveva solamente il colore dei capelli e le lentiggini.
Hugo, più piccolo di lei di due anni, aveva protestato apertamente per l'ora improponibile in cui era stato buttato giù dal letto, decretando che tale orario sarebbe dovuto essere illegale.
Durante la colazione lui e Rose avevano discusso e lui l'aveva punzecchiata dicendole che il treno non sarebbe scappato e tanto meno Scorpius Malfoy.
Ron era sbiancato nel sentire quel nome e aveva tentato di interrompere la discussione, mettendosi in mezzo, con il solo risultato di stizzire ancora di più Rose e spingerla ad abbandonare la tavola ancora prima di finire la propria colazione.
Si era ritirata in camera, a controllare che il baule avesse tutto ciò che le serviva e a cercare di sbollentare la rabbia. Hugo, come Ron, parlava sempre a sproposito e non aveva un minimo di tatto. Come aveva potuto nominare Scorpius davanti ai loro genitori, sapendo oltretutto quanto lei ancora ci stesse male per quell'idiota?
A detta di Lily, il fatto che fosse finita era solo un bene, Malfoy non era abbastanza intelligente per Rose e questo lo pensava anche lei stessa, in effetti. Non aveva idea se lo pensasse solamente per consolarsi o se fosse vero.
Avrebbe solo voluto dimenticarlo, dimenticare quello che c'era stato e quanto l'aveva fatta stare male.
Il binario era quasi deserto quando arrivarono, Hugo non fece altro che lamentarsi del fatto che era troppo presto, che non c'era nessuno dei suoi amici e Rose pensò che per essere un Corvonero era davvero un cretino patentato.
Fu strano fare la strada senza i cugini e gli zii che quel giorno erano in ritardo. O meglio, non si poteva di certo dire che fossero in ritardo, forse erano loro ad essere in largo anticipo, ad ogni modo gli orari di entrambe le famiglie non avevano combaciato, affatto.
Rose fu la prima a salutare i genitori e salire sul treno, Hugo la prese con molta più calma, continuando a sbuffare e a lamentarsi di lei, sotto lo sguardo divertito di Ron ed Hermione.
“Tua figlia ti somiglia ogni giorno di più”, commentò lui, alla volta della moglie che sorrise compiaciuta.
“Anzi, credo sia anche peggio di te, mi chiedo come abbia fatto a trovare degli amici...”
“Ronald Bilius Weasley!”
Hugo si ritrovò a sghignazzare, con una certa soddisfazione. Nonostante avesse ereditato dalla madre la voglia di studiare e un'intelligenza notevole, era molto più spigliato di Rose e adorava le battute del padre. Si trattenne ancora un po' con i genitori, mentre Rose, ben calata nel suo ruolo di Caposcuola, controllava i primini che erano già saliti a bordo, mettendoli decisamente in soggezione.
“Dovresti lasciarli in pace. Fai paura”
La voce alle sue spalle fu chiara, anche se strascicata, annoiata. Per Rose su impossibile non irrigidirsi e trattenere il fiato, nel riconoscerla. Non avrebbe voluto voltarsi, anzi, avrebbe tanto voluto fare finta di niente e andarsene a testa alta, ma fu inevitabile voltarsi e alzare gli occhi per incontrare quelli cristallini di Scorpius Malfoy.
Rose serrò la mascella ed espirò con forza. Non poteva farle ancora quell'effetto, era assurdo, era impensabile era... da stupide!
Simulando la più totale indifferenza, tirò su il naso con fare altezzoso e si strinse al petto il libro che aveva con se.
“Sto facendo il mio dovere, Malfoy. E ora se vuoi scusarmi, ho molto a cui dedicarmi, piuttosto che perdere tempo con te!”
Detto questo, gli voltò le spalle e quasi si precipitò lungo il corridoio, per allontanarsi il più velocemente possibile, quasi avesse avuto un dissennatore alle calcagna.
Scorpius osservò quella figuretta con un sorriso sbieco, prima di infilarsi in uno degli scompartimenti vuoti e lasciarsi cadere pesantemente sul sedile, vicino al finestrino.
Aveva ereditato da suo padre Draco, la stessa indifferenza verso i sentimenti, lo aveva capito nello stesso momento in cui aveva guardato Rose negli occhi e non aveva provato niente, non un balzo al cuore, né un rimpianto, niente di niente.
Non che l'avesse solamente presa in giro nel periodo in cui erano stati insieme, anzi, si era affezionato a lei, altrimenti non avrebbe nemmeno passato un intero anno scolastico al suo fianco, ma se poi era finita, se aveva deciso di lasciarla, sarebbe stato davvero stupido provare pentimento, no?
Ecco, Scorpius Malfoy non provava pentimento. Era stata una scelta ragionata e non presa su due piedi. Rose, come persona, gli piaceva ancora, nonostante lei gli portasse ormai rancore, e non riusciva a fare a meno di farsi sfuggire un sorriso nel vederla.
Lasciò vagare lo sguardo al di fuori del finestrino, sulle persone sulla banchina, i bambini del primo anno, i ragazzi del settimo, molte facce conosciute, altre nuove. Guardò i genitori salutare con affetto i più piccoli, stringendoli in caldi abbracci e per un attimo si chiese cosa significasse.
Non che i suoi gli avessero mai fatto mancare qualcosa e come figure genitoriali erano sempre stati presenti, ma non spiccavano di certo per la loro affettuosità.
Ora, c'era da dire che Scorpius non sentiva il bisogno di un abbraccio o di un bacio da parte della madre, dopotutto era stato cresciuto in quel modo: non può mancarti qualcosa che non hai mai avuto.
Era solo curioso di sapere cosa significasse, cosa si provava.
Fu un rumore lieve a distoglierlo da quei pensieri.
Qualcuno si era fermato sulla soglia del suo scompartimento. Scorpius alzò lo sguardo ed incrociò quello di Lily Potter.
Aveva sempre guardato i Potter e i Weasley con curiosità. Sapeva che ai tempi di Hogwarts suo padre non era mai andato d'accordo con tale famiglia, ma mai aveva vietato a Scorpius di avere contatti con loro. Tuttavia poco interesse avevano suscitato in lui, al di fuori di Rose, soprattutto la piccola Lily, che fino all'anno prima aveva considerato poco più di una bambina.
Si ritrovò, ora, a guardarla con occhi diversi, quasi meravigliato, senza però darlo a vedere. Sembrava essere cresciuta molto durante l'estate. Si era alzata e il suo fisico era divenuto più fino, mettendo in risalto quelle curve che si addicevano di più ad una donna che ad una ragazzina. Il viso magro aveva lineamenti meno infantili e trovò adorabile quel nasino esageratamente all'insù, senza poter sapere che lei invece lo detestava. Fu colpito dallo sguardo intenso che lei gli rivolse, era lo sguardo di una vera Grifondoro, pieno di vitalità e determinato.
Adorò il modo un po' acido con cui gli si rivolse e, quando se ne fu andata, un altro sorriso affiorò sul volto del giovane Malfoy, che osservò per qualche secondo il punto in cui Lily era stata fino a poco prima, per poi tornare a guardare fuori dal finestrino.
*
Separatosi dalla sorella, Albus Potter non aveva faticato molto a trovare i gemelli Scamander. I due sedevano tranquillamente l'uno accanto all'altro e Lysander continuava a spingere gli occhiali sul naso, mentre leggeva l'ultimo numero del Cavillo.
Il giovane Potter si lasciò cadere sul posto davanti al loro, con un sospiro, e allungò le gambe.
Si salutarono e scambiarono qualche parola su come avevano passato l'estate.
“Alla fine tu e quella Corvonero avete continuato a sentirvi?”, domandò Lorcan, guardando Albus con interesse.
Dal canto suo Al si ritrovò ad arrossire e a stringersi nelle spalle. “Sì, ma niente di serio. Forse le chiederò di uscire al primo fine settimana ad Hogsmeade.”
Aveva passato tutta l'estate a scambiare gufi con una ragazza molto carina, del suo stesso anno. Aveva trovato il coraggio di chiederle di sentirsi solo all'ultimo giorno del precedente anno scolastico, con parecchio imbarazzo, suscitando una risatina nella biondina che aveva accettato compiaciuta.
Albus non vedeva l'ora di chiederle un appuntamento, ma purtroppo non aveva ancora avuto modo di vederla in giro.
Chiese qualche consiglio ai due stravaganti gemelli, prima di lasciare il proprio posto per raggiungere il bagno.
Aveva appena afferrato la maniglia, quando la porta si aprì con forza verso l'esterno, colpendolo sul naso e facendolo barcollare, per poi inciampare e crollare in avanti. Chiunque stesse per uscire dal bagno, fu trascinato nella caduta con lui, i loro corpi si ingarbugliarono e Albus fu investito da una forte zaffata di profumo maschile.
“Ahia, dannazione!”, esclamò poi, con le mani sul naso e gli occhi che lacrimavano abbondantemente per il dolore.
Solo dopo qualche secondo fu in grado di distinguere una testa bionda e due gelidi occhi azzurri. Quando si rese conto di essere tranquillamente disteso su Scorpius Malfoy, si affrettò ad alzarsi, picchiando la testa contro il lavando e imprecando ancora.
Lo sbuffo di Malfoy gli fece aprire gli occhi serrati e non poté fare a meno di notare la nonchalance e l'eleganza con cui il biondo si rimise in piedi. Non aveva nemmeno un capello fuori posto, nonostante la caduta, né un livido o un segno.
Per qualche secondo Albus lo guardò, senza dire niente, sentendo una strana sensazione allo stomaco, che prese a fare le capriole.
“Nell'ultimo vagone c'è una brava infermiera”, Scorpius indicò con calma il naso sanguinante del giovane Potter, per poi lasciarsi sfuggire un ghigno.
Albus si infervorò immediatamente, diventando rosso e portandosi di nuovo le mani sul viso.
“Sparisci, idiota.”
“Dovresti stare più attento la prossima volta.”
Il biondo lasciò lentamente il bagno, ficcandosi le mani in tasca, dopo aver passato una mano tra i lisci capelli, scompigliandoli appena. Che buffo, tanto perché non li riteneva interessanti, quel giorno aveva incontrato una Weasley e ben due Potter.








Dopo tanto tempo passato a scrivere racconti sui Malandrini, ho deciso di cimentarmi in un racconto sulla nuova generazione. Non ho proprio idea di cosa uscirà fuori, ma spero sia decente. Se avete voglia di lasciarmi una recensione, sappiate che mi farete molto, molto felice!
Nefer.
  
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