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Autore: fedetojen    26/07/2015    1 recensioni
[Lee Soo Hyuk]
Certe persone non le incontri per caso...ma per sfiga. È meglio tenere la bocca chiusa e dare l'impressione di essere stupidi piuttosto che aprirla e togliere ogni dubbio. Avere la coscienza pulita è segno di cattiva memoria.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Le cose piu’ belle della vita o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare.”
“Posso resistere a tutto tranne che alla tentazione.”
"Vivere é come mantenere un segreto.. non é per tutti."

1
 
La Great Construction Industry, è una delle aziende di costruzioni multietnica più conosciuta al mondo, con più di 200 filiali in tutto il mondo. La sede centrale è situata a Tokio, e io sono la segretaria in prova del nuovo direttore che arriverà nel fine settimana, che guiderà il team di Innovazione 2.o, nome strano lo so, ma l’ha scelto il presidente.
Il nostro presidente è americano, come me. Io sono americana, e mi ci è voluto parecchio per ambientarmi all’interno dell’azienda.

“Mi raccomando, siate tutti gentili ed educati, il vostro nuovo direttore è di Seoul, non fate cilecca” ci raccomandò il segretario del presidente.

Ero seduta davanti alla scrivania, e guardando il calendario iniziai a pensare: oggi è giovedì e sabato arriverà in nostro direttore.
Mi sistemai la maglia e mi aggiustai sulla sedia. Guardai verso l’ufficio del direttore, vuoto, ma si sarebbe riempito subito.

Sorrisi al solo pensiero di come potesse essere il nuovo capo: magari brasiliano, oppure tailandese o chissà addirittura tedesco.
Scacciai questi pensieri poco utili e mi rimisi a lavoro.

Stampai il materiale che mi serviva e mi diressi verso l’ufficio del presidente.
Bussai e attesi una risposta.

“Avanti” sentii dire dall’altra parte. Aprii la porta, salutai e mi avvicinai alla scrivania poggiando i fogli.

“Questi sono i fogli del progetto di Incheon che mi aveva chiesto” dissi indicandoli. Alzò il capo e osservò i fogli sfogliandoli.

“Mmh, bene. Può andare signorina James, utile come sempre” disse liquidandomi con un sorriso. Salutai ed uscii dall’ufficio.

“Oh, segretaria James?” mi sentii chiamare. Mi voltai salutando il segretario del presidente.

“Domani alle 12 terremo una riunione per parlare dei direttori di ogni settore, ci sarà vero?” mi disse guardandomi fisso.

“Certo! Ci vediamo domani” dissi prima di andarmene.

“Noona!” mi sentii chiamare appena mi sedetti alla scrivania.

“Cho-Hee! Ho un nome! Smettila di chiamarmi n..no qualcosa!” dissi a braccia conserte. La ragazza coreana mi guardò delusa.

“Noi chiamiamo così le ragazze più grandi di noi! È anche un segno di educazione, sai?” mi chiese innocentemente con quei suoi occhi a mandorla.

“Sì, sì. Adesso vai a lavorare su!” dissi facendole segno di andare vicino alla scrivania.

“Nde, unni!” mi disse annuendo.

“E basta con questo coreano!” dissi facendo ridere tutti i miei colleghi intorno a me, che stavano fissando i monitor. La mattina seguente appena arrivai in ufficio, mi recai al bar a prendermi un bel caffè freddo. Per essere Luglio è veramente caldo, qui.

“Evelyn” mi sentii dire. Voltai il capo e salutai il direttore Cinese degli affari extracomunitari.

“Oggi ci sarà la riunione dei segretari, no?” mi chiese sorseggiando il suo tè al ginseng. Annuii portando la cannuccia vicino alle labbra, assaggiando così il mio caffè.

“Bè, buon lavoro” mi disse salutandomi e andando via. Presi il mio tesserino e mi diressi nella sala riunione.

“Bene, vorrei ringraziare tutti voi della vostra presenza qui. Domani, verrà il nuovo direttore del team Innovazione 2.0. Mmh, cosa sappiamo su di lui? Il suo nome è Lee Soo Hyuk, ha 27 anni e viene dalla Corea del sud. Ha lavorato con parecchie agenzie, dando loro grandi profitti e notorietà. Chiedo alla segretaria James di prendersi cura di lui, ne abbiamo di bisogno” mi disse in segretario del presidente inchinandosi.

Annuii imbarazzata, quello che odio di più è essere al centro dell’attenzione.
Fortunatamente quella riunione finì con quella sentenza e sabato arrivò in un batter d’occhio.

Come può iniziare il sabato mattina?
La sveglia non suona e tu sei in ritardo.
Prendo le prime cose che trovo sotto mano, un paio di scarpe a occhio e corro via fuori casa.

“E’ arrivato?” chiesi con il fiatone appena entrai e tutti mi guardarono.

“No, noona” mi disse Cho-Hee avvicinandosi e guardandomi.

“Noona…hai fatto a botte con l’armadio?” mi chiese soffocando una risata.

“Perché…?” chiesi, ma non fu necessaria una risposta. Mi guardai e non avevo azzeccato un colore.

“Merda” sibilai. Avevo una maglia nera a pois, con un pantalone verde e le scarpe aperte...un disatro.

“Ragazzi” mi sentii dire alle spalle, subito mi fiondai alla mia scrivania, cercando di coprire il danno già fatto, ciò l’intera me.

“Questo è il vostro direttore: Lee Soo Hyuk. Salutatelo” disse il segretario del presidente indicandocelo.

Ci inchinammo e dicemmo all’unisono buongiorno.
Dal suo sguardo freddo e deciso, avrei previsto una lunga e dura permanenza.
Si avviò dentro all’ufficio senza degnarci di uno sguardo.

Subito presi la mia agenda e ancora imbarazzata dei miei indumenti, mi feci coraggio ed entrai nella stanza: seduto alla scrivania, senza la giacca nera, leggeva qualche foglio.

Tossii per catturare la sua attenzione.
Appena alzò lo sguardo e mi guardò da capo a piedi, un sorriso tirato si formò sulle sue labbra, il suo sguardo duro rivolto verso di me.

“Sono-”

“Evelyn, giusto?” mi disse interrompendomi.

“Sì” dissi decisa.

“Mettiamo in chiaro alcune cose: primo, le mie segretarie devono venire vestite con gonna nera e camicia bianca; secondo, ogni mattina voglio caffè freddo sulla scrivania; terzo, devo essere aggiornato costantemente se ci sono dei cambiamenti. Sono stato chiaro?” mi disse unendo le mani.

Annuii velocemente, uscendo dall’ufficio.

“Non ho finito con te” mi disse. Mi venne la pelle d’oca. Così, chiusi la porta e mi voltai verso di lui.

“Dimmi il mio nome” mi disse, con un sorriso sul volto. Il suo nome? Diamine, non lo ricordo più! Che giornata da dimenticare!

“Allora? Se non ti ricordi nemmeno il nome del tuo direttore, non andrai da nessuna parte” mi disse.

“Sono arrivata qui, grazie alla mia capacità, non perché ricordo i nomi dei direttori” dissi rispondendo a tono.

“Lee Soo Hyuk. Era tanto difficile?” mi chiese alzandosi.

“Sì, direttore” dissi accentuando la parola. Si appoggiò alla scrivania, mettendo in vista la sua altezza.

“Ora, vado” dissi salutando e uscendo da quell’ufficio.

Da come era iniziata la giornata, non era per niente un bell’inizio.
La giornata da soleggiata che era, divenne per me nuvolosa e piena di lampi e tuoni.

ANGOLO SCRITTRICE: Ed eccomi con una fan fiction su Lee Soo Hyuk, se non sapete chi è vi metterò una foto qui sotto. Cosa ne pensate? Fatemelo sapere in una recensione :D

Lee Soo Hyuk

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