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Autore: _Daenerys Targaryen93_    26/07/2015    4 recensioni
La storia è completamente cambiata .. E se Light non avesse mai raccolto il Death Note? Se lui e Misa non si fossero mai conosciuti? ..
Se Misa fosse una celebrità e Light un suo fan? ...
L'amore tra i due sarebbe potuto sbocciare?
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Light/Raito, Misa Amane, Sayu Yagami, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il caso fece scalpore, Stephanie fu arrestata e condannata a trent’anni di reclusione per aggressione e tentato omicidio.
Misa e Kiyomi dopo la famosa cena offerta da Misa, durante la quale parlarono del più e del meno, divennero grandi amiche con mia grande sorpresa.
Forse, avevano solo bisogno di conoscersi meglio.
Sayu e Ryuzaki si erano sposati non appena la mia sorellina aveva raggiunto la maggiore età.
Ero felice ma allo stesso tempo volevo staccare la testa a Ryuzaki, per impedirgli di arrivare a consumare la prima notte di nozze.
Io in seguito a quell’esperienza fui ancora più deciso ad entrare nella polizia, solo così avrei potuto proteggere le persone che amavo.
A ventiquattro anni avevo raggiunto il mio obiettivo, ero nella squadra investigativa insieme ad Elle e percepivo un buon stipendio.
Quindi decisi che era giunto il momento di prendere un’altra decisione.

Seduto in un ristorante piuttosto di lusso, stavo letteralmente torturando la mia cravatta.
Facevo fatica a respirare, e mi sudavano le mani.
Infilai una mano in tasca e ne strinsi il contenuto, respirando profondamente.
Dovevo calmarmi.
Il cameriere mi si avvicinò chiedendomi se fosse tutto a posto, io annuii poco convinto.
L’ansia ormai aveva preso il controllo del mio corpo.
Alzai gli occhi e vidi Misa, bellissima come sempre in un tubino nero dalla scollatura a cuore e larghe spalline.
Aveva i capelli raccolti in una treccia, era davvero magnifica.
La vidi avvicinarsi, aveva un’aria strana.
<< Ciao amore. >> mormorai,
<< Ciao. >> la vidi guardare altrove,
<< Cos’hai? >> tentai di prenderle la mano, ma lei si ritrasse.
La guardai, triste e deluso. Non era così che avevo immaginato la nostra serata.
Vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime.
<< Light, l’altro ieri ti hanno visto con una ragazza da Trés Chic. Mentre tu a me hai detto che avevi una riunione al lavoro. Devi dirmi qualcosa? >>,
mi passai una mano sul volto.
Come potevo spiegarle la situazione, senza essere scoperto?
<< Era mia cugina, Misa. Mi ha chiesto di accompagnarla a fare un po’ di compere. Te la ricordi, no? Ran. >>.
Fece un mezzo sorriso di scherno.
<< Voi uomini avete solo cugine e sorelle, vero? E perché mi hai detto una bugia? Light dì la verità, così posso farti ingoiare la mia pochette e andarmene. Non ci posso credere! Cosa ho fatto per meritare questo? Pensavo che tu non mi avresti mai fatto del male. >>
<< Misa io .. >>.
La vidi scuotere la testa ed alzarsi, era decisa ad uscire.
Io la rincorsi e la bloccai, afferrandola per un braccio.
Non mi importava un fico secco dei tizi seduti ai tavoli che ci stavano guardando.
<< LASCIAMI! IO NON TI PERDONERO’ MAI PER … >>
<< Per cosa?? Io non ti ho tradita e mai lo farò. Io ti amo più della mia stessa vita. Sei tutto per me! Volevo dirtelo alla fine della cena, ma viste le circostanze è ora il momento giusto. >>.
Sembrò non capire.
Io la guardai negli occhi, poi respirai a fondo e le presi le mani:
<< Non pensare mai più una cosa del genere. E’ vero ti ho detto una bugia, ma ti giuro sulla mia vita che ero con mia cugina. Se non mi credi chiedi a lei, ma prima ho bisogno che tu capisca che sei l’unica donna che voglio. Ti ho talmente desiderata, che ancora non mi sembra vero che tu sia realmente mia. Se questo è un sogno, lotterò con le unghie e con i denti per impedire a chiunque di svegliarmi. Ora che siamo insieme, non voglio perderti per nulla al mondo. Voglio passare ogni singolo momento della mia vita con te. >>.
La vidi piangere, di gioia questa volta, e quando mi vide inginocchiare e tirare fuori l’anello si coprì la bocca con le mani ed iniziò a piangere più forte.
<< Misa Amane, vuoi sposarmi? Diventare tuo marito è la cosa che desidero di più a questo mondo. >>.
<< Oh, mio dio! Si, lo voglio! >> mi gettò le braccia al collo, tra gli applausi dei presenti.
Io la baciai e le infilai l’anello all’anulare.
<< Ran ha detto che ti sarebbe piaciuto. >> mormorai,
<< L’hai portata con te a scegliere l’anello? >>
<< Già. Volevo portare Sayu. Ma avevo paura che quella scimmietta si facesse sfuggire qualcosa. >>.
Mi baciò, scusandosi.
Io le baciai la testa e tornammo alla cena.

Fermai la macchina sotto casa sua, lei mi ringraziò.
Il suo autista l’aveva letteralmente lasciata a se stessa, che irresponsabile.
Mi baciò, poi scese chiudendo la portiera.
Arrivata al cancelletto la vidi tornare indietro.
Mi propose di restare da lei a dormire.
Io sorrisi, accettando l’invito.
Parcheggiai e sceso dalla macchina entrai in casa con lei.
Chiuse a chiave la porta e si diresse verso il bagno per prepararsi per la notte.
Io entrai in camera e mi liberai di giacca, cravatta, calzini e scarpe.
Fu un sollievo.
Sbottonai la camicia e prima di arrivare all’ultimo bottone fui distratto dall’arrivo di Misa.
Scalza, capelli leggermente arruffati e ondulati, viso pulito e senza ombra di trucco.
Sorrisi, quanto mi piaceva guardarla e quanto amavo ciò che vedevo. Mi chiese di tirarle giù la zip.
Io mi avvicinai a lei che mi diede le spalle, alzando i capelli con una mano.
Le aprii il vestito, e infilai le mani al suo interno cingendole e accarezzandole i fianchi.
La avvicinai a me e ispirai il profumo dei suoi capelli, che spostai da un lato.
Scesi a mordicchiarle i lobi e a baciarle il collo, mentre le mie mani salivano dai fianchi alla pancia, fino ad arrivare a liberare i suoi seni e ad accarezzarli.
La sentii gemere e poi mormorare il mio nome.
<< Voglio spogliare la mia futura moglie. >> le sussurrai all’orecchio,
lei annuì e lasciò che io le facessi scivolare il vestito di dosso.
Le tolsi definitivamente il reggiseno e la feci voltare verso di me, premendo le mie labbra sulle sue.
Mi aiutò a togliere la camicia, continuando a fare aderire le nostre labbra.
Mi baciò e accarezzò il torace scendendo a toccare la cinta dei miei pantaloni.
La aiutai, e in poco tempo scalciai via anche i pantaloni.
La presi in braccio e la distesi sul letto.
Fui su di lei, baciando ogni centimetro del suo corpo.
Le accarezzai le gambe, sfilandole il suo ultimo indumento e facendo lo stesso con il mio.
Lei mi accarezzò il volto con una mano e mi guardò con dolcezza, mi stava invitando ad andare avanti.
Io le sorrisi e mormorai:
<< Ti amo da morire, Misa. >>
<< E io amo te Light, da impazzire. >>.
Mi chinai a baciarla ed entrai in lei.
La mia Misa inarcò il bacino, in modo da venire incontro ad ogni mia spinta.
La sentii gemere e pregarmi di non fermarmi.
Le sue unghie affondarono nella mia schiena ed io percependo il suo desiderio aumentai il ritmo.
La vidi reclinare la testa all’indietro, ripetendo il mio nome, arrivando persino ad urlarlo.
Non esisteva musica più dolce.
Raggiungemmo il culmine del piacere insieme ed esausti crollammo l’uno al fianco dell’altra.
Mentre riprendevo fiato mi avvicinai a lei e la strinsi tra le braccia.
<< Voglio sposarti al più presto. Non riesco più ad aspettare. >> la baciai,
<< Allora scegliamo una data non troppo lontana. >>.
Io annuii.
<< Tra due mesi sarò tua moglie. Va bene? >>,
<< Tra due mesi, sarò tuo marito. >> risposi.

QUATTRO ANNI DOPO

Ero seduto sul divano in pelle e stavo leggendo un libro.
Misa, mia moglie, stava mettendo a soqquadro la casa.
Era una cosa davvero insolita, considerato che amava avere abbastanza tutto in ordine.
Chiusi il libro e alzando un sopracciglio le chiesi cosa stesse combinando.
La vidi passarsi una mano tra i capelli, preoccupata.
<< Amore, non riesco a trovare Atsushi da nessuna parte. Devo fargli il bagno. >>,
<< Hai controllato ovunque? >>
<< In tutta la casa. >>,
mi grattai il mento pensieroso, poi mi avvicinai a lei baciandola.
<< Quel birbante ne starà combinando di tutti i colori fuori in giardino, te lo dico io. Aspetta qui. >>.
Uscii di casa, e vidi Atsushi che correva spensierato a destra e a manca.
Scossi la testa, nostro figlio non stava un attimo fermo, iniziavo a pensare che avesse delle formiche rosse nei pantaloni.
<< Atsushi! La mamma ti cerca. E’ ora di fare il bagno. >>,
<< Papà, sto giocando. >> mi disse, poi lo vidi girarsi e dire << Ora tocca a te nasconderti. >>.
Rimasi stupito, poi feci spallucce.
Per un bambino era normale avere un amico immaginario.
Decisi di avvicinarmi e stare al gioco.
<< Oh, ma sono sicuro che il tuo compagno di giochi capirà. Vieni a fare il bagno e dopo potrete continuare a giocare. >>,
Atsushi scosse la testa:
<< Ha detto di darti questo. >>.
Lo vidi chinarsi e raccogliere qualcosa.
Un quaderno nero.
Lo presi e lessi i caratteri incisi sulla copertina.
‘Death Note’.
<< Ma che roba è? >> alzai gli occhi e vedendo una creatura pallida e dal ghigno grottesco sussultai, << Atsushi! Vieni qui! Forza, obbedisci. >>.
Un po’ titubante Atsushi obbedì.
<< Cosa sei tu e che vuoi? >> chiesi alla creatura,
<< Sono uno Shinigami, il mio nome è Ryuk. Ho pensato di farti un regalo. Quello è il quaderno della morte, può darti un potere inimmaginabile. >>
<< Un potere inimmaginabile. >> ripetei stupito, guardando il quaderno e poi la creatura.
<< Se scrivi il nome di una persona su quel quaderno, essa morirà. Immagina, potresti eliminare persone scomode soltanto usando una penna. E chissà potrebbe farti diventare ricco e … >>.
<< Basta così. >> mormorai, sembrava stupito << Non mi serve. Ho già avuto tutto quello che desidero. Una bellissima moglie, un figlio stupendo e un buon lavoro. Usando solo le mie forze. Quindi te lo restituisco. >>.
Ryuk prese il quaderno e disse:
<< Bene. A breve ti cancellerò i ricordi. >>.
Aprì le sue enormi ali e si librò in volo, sparendo all’orizzonte.

<< Yagami? >>,
Mi svegliai di soprassalto.
Avevo sognato tutto?
Mi guardai intorno, ero in una cella.
Mi alzai, spaventato e corsi vicino alle sbarre.
<< Cosa c’è? >> chiesi al poliziotto che mi aveva chiamato.
<< C’è che tra una mezz’ora verrai giustiziato. >>.
Il sangue mi si gelò nelle vene.
Giustiziato?? Io??
<< Giustiziato? >> mormorai flebilmente,
<< Certo. >> disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo, << Dopo tutta la gente che hai ucciso con quel quaderno, ti aspettavi di essere mandato in vacanza? >>.
Io? Ucciso?
Allora era stato tutto un sogno, ero caduto preda di quel diabolico quaderno.
E Misa?
Dov’era Misa?
<< La tua ragazza? Oh, hai ammazzato anche lei. >>,
<< Cos… >> la voce mi si strozzò in gola, << E mio figlio? >> provai a chiedere.
<< Ma quale figlio? Ti senti bene? Comunque non ho tempo da perdere. Ci vediamo tra mezz’ora. >>.
Mi accasciai al suolo, incredulo. Era quella la realtà?
La mia storia con Misa, il nostro bambino, era stato tutto frutto di un sogno?
Avevo ucciso Misa?
Come avevo potuto?
Che mostro ero diventato?
Iniziai a piangere tirando pugni al pavimento.
<< NOOOOOO! MISAAAAAA!!! >>.

<< LIGHT! LIGHT??? TUTTO BENE? COS’HAI? >>.
Aprii gli occhi e mi ritrovai Misa di fronte.
Senza pensarci due volte la strinsi tra le braccia baciandola.
<< E’ questa la realtà vero? >> chiesi,
lei cercò di tranquillizzarmi:
<< Amore, si. E’ stato solo un incubo, è passato. Cosa hai sognato? >>. Faticavo a credere di trovarmi con lei nel nostro letto, avevo paura che fosse uno scherzo della mia mente e di trovarmi in verità in quella lurida cella.
Le raccontai tutto, lei mi ascoltò senza fiatare.
Quando ebbi finto di parlare mi baciò e accarezzò il viso:
<< Amore è passato. E’ stata tutta colpa di quello strano incontro che hai fatto oggi, ma stando a quanto hai detto, dimenticheremo tutto da un momento all’altro. >>.
Io annuii, lei mi diede un morso sulla spalla.
<< Ahia! >> protestai , ma stavo ridendo << Perché l’hai fatto? >>,
<< Per farti capire che è questa la realtà. Sembrava impossibile ma ci siamo incontrati e innamorati, ne abbiamo passate tante insieme eppure ora siamo qui, siamo vivi e siamo marito e moglie. E abbiamo un bellissimo bambino. >>,
la baciai di nuovo:
<< Ed è una bellissima realtà. >> la presi per mano dicendole che avevo bisogno di stringere Atsushi.
La vidi ridacchiare e mi disse di non esagerare e di risparmiare un po’ di amore.
<< Perché? >> chiesi,
<< Perché stai per diventare di nuovo papà. Vorrà anche lui o lei la sua parte, no? >>.

Nota dell’autrice: E siamo giunti alla fine di questa long ^_^. Ringrazio tutti quelli che l’hanno letta, recensita, seguita e preferita.
Davvero di cuore, che si spezza al pensiero che ho concluso questa long XD.
Anche se, ne sto iniziando un'altra.
Quindi romperò ancora per un pò, bazinga!
Spero che questo ultimo capitolo vi soddisfi.
Un bacio,
Daenerys
  
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