Apple
- SAKURA!-
- Che succede?-
- L’abbiamo
trovato!-
…
- Battito cardiaco
irregolare. Emorragia interna. Quattro costole rotte.-
- Sakura… Non
ce la farà.-
-
No…No…Deve farcela, deve.-
- Sakura, sta morendo!-
- No…
SASUKEEE!-
Sasuke
Uchiha aprì leggermente gli occhi neri. Realizzò
che doveva trovarsi in ospedale.
Una
mano bianca stringeva la sua. Gli trasmetteva quel poco calore che
provava.
Duo
occhi verdi si socchiusero, per poi aprirsi completamente.
-
Ciao, Sasuke.- La stessa mano che l’aveva scaldato ora gli
carezzava lentamente la faccia.
Sasuke
era di nuovo a Konoha. Dopo tutti quegli anni. Ma perché
Sakura gli stringeva la mano così, come se fossero passati
tre giorni invece di tre anni.
-
Sa-Sakura…?- Negli occhi della rosa c’erano
lacrime. Sì, così se la ricordava.
Ma
perché piangeva? Avrebbe voluto alzare una mano e asciugarle
quelle lacrime traditrici con un dito. Dolcemente. Tante volte
l’aveva vista piangere. Nessuna di queste volte
l’aveva consolata.
Ma
adesso si era finalmente vendicato. Potevano sposarsi e avere una vita,
finalmente, dopo anni. Lui avrebbe potuto ricreare il suo clan. Sakura
non doveva piangere, doveva essere felice.
E
allora perché piangeva?
-
Sakura, dimmi cosa ti turba.- La richiesta di Sasuke la
spazzò. Non poteva
dirglielo. Non poteva essere tanto insensibile. Quel volto…
Così caldo, così giovane.
-
Nulla, Sasuke. Sono solo felice.- Le scappò un singhiozzo
che mascherò troppo tardi con una risata.
In
quel momento si aprì la porta scorrevole.
-
Naruto?- Sasuke era meravigliato. Il biondino lo fissava. Aveva
l’aria sconfitta, ma anche lui tentò di sorridere.
-
Siamo riusciti a portarti a casa, finalmente.- Anche i suoi occhi erano
velati di lacrime.
Sasuke
si guardò le braccia. Erano cosparse da aghi. Le macchine
che lo circondavano comunicavano il battito cardiaco, i valori del
sangue, la pressione.
-
Io non sto bene… Vero?- Chiese, rivolto a Sakura. Questa si
nascose dietro un fazzolettino azzurro.
-
Oh, Sas’ke…- L’Haruno iniziò
a piangere.
-
Sasuke. – Naruto gli si avvicinò e gli mise una
mano sulla spalla, guardandolo.
“Quegli
occhi… Non li ho mai visti così tristi.”
-
Tu stai morendo.-
Sentì
il vuoto attanagliarlo. Morendo… Lui stava morendo.
-
Tra quanto?- Chiese.
-
Una settimana. Tra poco l’emorragia diventerà
troppo grave per poterla frenare.- Sakura mise da parte la vergogna, si
avvicinò e lo strinse forte. Come non aveva mai fatto. Come
non aveva mai osato fare.
Sasuke,
titubante, ricambiò, affondando il viso in quei capelli
rosei.
-
Shh… Non piangere per me, Sakura. Non me lo merito.-
Anche
Naruto cominciò a singhiozzare: - Non ho risolto
nulla… Nulla! Sono riuscito a riportarti a casa, ma non sono
riuscito a trattenerti.-
-
Ci sei riuscito.- Sasuke mise da parte tutto l’orgoglio
rimanente. Erano i suoi unici amici. Si stana preoccupando per lui.
-
Naruto, tu non hai mai fallito in vita tua. Neanche una volta. E se
adesso me ne devo andare… Perlomeno lo farò a
casa mia. Addio, Naruto.-
-
Addio, Sas’ke. Prima o poi… prima o poi ci
rivedremo.-
-
Naruto?-
-
Sì?-
-
Ti affido Sakura. Abbi cura di lei. Ha ancora tanto da fare…
E troppo da amare.-
Naruto
annuì, poi la porta gli si chiuse dietro.
Sasuke
strinse forte Sakura, quando percepì una fitta al petto.
BIP...BIP…BIP
Il
rumore della macchina nelle orecchie.
-
Sakura?-
-
Sì?-
-
Ti amo.-
Sakura
pianse, disperata, tra le sue braccia. Affondò il viso nel
suo petto.
Tanto
da fare… Troppo da amare
Non
poteva bloccarla lui. Non voleva che la sua morte le tappasse le ali.
Lei era speciale.
-
Sakura, mi è venuta fame. Mi andresti a prendere…
una mela?- Domandò Sasuke.
-
Ma certo!-
Una
settimana. Non voleva passare un minuto di più attaccato
alle macchine. L’emorragia aveva invaso i tessuti polmonari,
ma non voleva che delle macchine respirassero per lui.
Guardò
Sakura, e lei gli rispose con un sorriso.
Addio,
amore mio
Così
bella … Ma non poteva accorgersene prima, quando poteva
averla? Lei si diresse a passo svelto verso la porta. Si
voltò un’ultima volta. Aveva capito. Eccome. Ma
non volle crederci. Si voltò e corse accanto al letto.
Afferrò
il viso di Sasuke e lo baciò con tutto l’amore
possibili. Fu un bacio lungo, un bacio atteso, e una volta arrivato se
n’era andato.
-
Aspettami, Sasuke…- La sua voce era spezzata –
Torno tra un momento.-
-
Sakura?-
-
Sì?-
-
… Puoi aprirmi la finestra? Vorrei vedere il cielo.-
Sakura
obbedì. Poi si diresse verso la porta, si voltò e
soffiò un bacio a Sasuke.
Sasuke
sorrise, staccando tutti gli aghi che invadevano la sua pelle.
BIP…BIP…
… …BIP… BIP…
Il
suo sguardo si rivolse al cielo. Azzurro. Qualche strascico di nuvola
lo tormentava.
Il
sole si specchiava nei suoi occhi neri. Luce…
BIP…BIP…
… BIP… … …
Addio,
amore mio
…
…
Una
mela-. Come quella che tre anni prima Sakura aveva sbucciato per
Sas’ke. La mela che lui aveva rifiutato. Sakura la stringeva
tra le dita, rossa.
La
sciacquò. Con calma tornò verso la stanza. Mise
la mano sulla maniglia.
-
No… Sas’ke… SAS ’KE!!!-
Non
lo sapevi, Sakura?
Guardò
il cielo. Non c’era più neanche una nuvola. Il
sole batteva di nuovo. Questa volta non l’avrebbero potuto
riportare indietro, ma un giorno raggiungerlo.
Sakura si avvicinò la mela alla bocca e affondò in essa i denti, strappando un morso salato.
Non è più dolce...Ora sa di lacrime
The End
NdA: Ok,
oggi sono particolarmente melodrammatica. Spero che vi sia piaciuta.
Sasuke è un po’ OOC, me ne rendo conto. Ma per
scrivere una SasuSaku che non sia angst, è difficile fare
Sasuke perfettamente IC.
Bè,
a voi il giudizio! Fatemi sapere.
Sasori