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Autore: Chiaramor    27/07/2015    0 recensioni
Attorno a lei era tutto grigio e nebbioso. Le polveri e il calore rendevano difficile tenere gli occhi aperti. Però riuscì a vederlo, a qualche metro da lei: un ragazzo si stava avvicinando. Non era molto alto, più giovane di lei di qualche anno, pensò. Il ragazzo le si inginocchiò di fronte e la guardò con dei profondi occhioni azzurri. “Tranquilla, ti porto fuori di qui”. Lei non riuscì a rispondergli nulla, ma, certa di essere al sicuro, si abbandonò tra le braccia del misterioso ragazzo.
Liam/Camryn
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam, Nuovo personaggio, Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sentiva caldo, un caldo torrido e bruciante. E poi sentiva male, un dolore terribile e lancinante alle gambe. Sapeva di non riuscire a muoverle, erano dure come il cemento sul quale era sdraiata. Non era però solo il dolore a preoccuparla, era anche il prurito. Come se un intero sciame di vespe l'avesse punta sugli arti inferiori. Sentiva il bisogno irrefrenabile di grattarsi ma non riusciva a muoversi. Decise di calmarsi e provò a respirare. Aprì la bocca e fece entrare l'aria. Le sembrò di sentir scoppiare i polmoni e la gola le bruciava per colpa della polvere che stava inalando.
Eichen House stava crollando attorno a lei.
Con tutta la forza di volontà che possedeva cercò di aprire gli occhi, ma era così stanca che ogni movimento le richiedeva uno sforzo inaudito. Stava quasi per arrendersi. Eppure riuscì ad aprirli, con fatica, appena appena.
Attorno a lei era tutto grigio e nebbioso. Le polveri e il calore rendevano difficile tenere gli occhi aperti. Però riuscì a vederlo, a qualche metro da lei: un ragazzo si stava avvicinando. Non era molto alto, più giovane di lei di qualche anno, pensò. Il ragazzo le si inginocchiò di fronte e la guardò con dei profondi occhioni azzurri. “Tranquilla, ti porto fuori di qui”. Lei non riuscì a rispondergli nulla, ma, certa di essere al sicuro, si abbandonò tra le braccia del misterioso ragazzo.

 

“Non capisco che ci facciamo qua, dobbiamo portarla in ospedale!!”
“Liam, non possiamo, deve restare qua almeno fino a quando non capiamo se è umana e cosa le è successo. Non voglio mettere a rischio l'intero ospedale”
Stavano parlando di lei? Le due voci che sentiva erano maschili, ma era sicura che ci fossero anche altre persone nella stanza. Sentiva di avere braccia e gambe legate ad un lettino di metallo e un ago dentro la mano. Era terrorizzata ma aprì gli occhi.

“Ecco, si è svegliata!!” disse la prima voce, quella che doveva appartenere al ragazzo di nome Liam. Lei lo riconobbe subito. Era stato lui che l'aveva salvata a Eichen House, e ora stava lì davanti a lei, sorridendole con i suoi occhi azzurri. “Come ti senti?” Le chiese con voce premurosa.
“Awgh, behn..” Non riusciva a parlare, le richiedeva troppe energie e lei al momento non ne aveva.
“Ragazzi allontanatevi da lei, deve riposare ora. Quando si sarà ripresa risponderà a tutte le nostre domande”. Era stato un uomo di colore, appena entrato nella stanza, a parlare. Doveva essere un dottore, perché indossava un camice bianco. Eppure avevano detto di non essere in ospedale.. Le si avvicinò e le mise una mano sulla fronte. “Stai tranquilla cara, sei in buone mani. Ora devo fare un piccolo prelievo di sangue.” L'uomo aveva uno sguardo severo ma gentile. Le prelevò un po' di sangue e uscì dalla stanza. Il secondo ragazzo che aveva parlato le si avvicinò e le mise una mano sul braccio. “Se vuoi posso toglierti un po' di dolore.” Lei annuì e magicamente, mentre il viso del ragazzo si contorceva in una smorfia, lei sentì il dolore diminuire e riuscì a dire: “grazie”. Il ragazzo le sorrise. “Di nulla. Io mi chiamo Scott e loro sono Liam, Kira e Lydia” disse indicando il ragazzo con gli occhi azzurri, una ragazza giapponese e una con i capelli rossi. “Riesci a dirmi il tuo nome?”
Tutto quello che lei riuscì a dire, prima di riaddormentarsi, fu: “Camryn.”

 

Piano piano riprese conoscenza. Il prurito alle gambe era un po' sparito, ma continuava a sentirle pesantissime. Quando riaprì gli occhi nella stanza c'era solo il dottore. “Non ci siamo ancora presentati” le disse. “Io mi chiamo Deaton e sono un veterinario.” COSA?? UN VETERINAIO? Per quale motivo l'avevano portata lì? Aveva bisogno di cure e riabilitazione, non di un vaccino antirabbia. “Capisco dal tuo viso che sei turbata, ma non devi avere paura di me. Sei in buone mani e tra qualche ora ti porteremo in ospedale. Ora, ti va di raccontarmi cosa ti è successo?” Camryn non sapeva se poteva fidarsi di lui. Si chiese dove fosse il ragazzo con gli occhi azzurri, la sua presenza l'avrebbe aiutata a calmarsi. “Sono arrivata a Eichen House per... per delle cose che ho visto, non ho voglia di parlarne. Ho vissuto lì due anni, da sola in una cella. Solo nell'ultimo periodo ho avuto un amico, ma poi è scomparso. Tre giorni fa credo, hanno aumentato la temperatura della mia cella e non mi hanno più portato cibo. Pensavo di morire. C'erano degli insetti che continuavano a pungermi e le mie gambe... dio le gambe!!” Camryn le guardò terrorizzata. “Quello che ti è successo è terribile. Le tue gambe al momento sono messe male, ma ti prometto, un giorno tornerai a camminare. Ci vuole solo pazienza.” Camryn sospirò e si addormentò di nuovo.

 

Fuori dalla clinica era in corso una discussione. L'argomento? Camryn. “Dalle analisi sembra tutto normale, direi che è umana. Possiamo portarla in ospedale da tua madre Scott.”
“Ne siete davvero sicuri? Insomma con tutto quello che sta succedendo: chimere, dottori del terrore...Non...non possiamo fidarci così!! Ho chiesto a mio padre di controllare e nessuno ha denunciato la scomparsa di una ragazza alta, sui 18 anni, con occhi verdi e capelli castani. Nessuno!”
“Però...l'hai osservata bene, no Styles?” disse Lydia schioccando la lingua.
“Cosa?? No! L'ho studiata per..per l'identikit! Insomma, è senza documenti ragazzi, non possiamo sapere se quello che ha detto è vero!”
Questa volta fu Liam a parlare, con un tono teso. “Come fai a pensare queste cose?!! Quando l'ho trovata ci saranno stati più di quaranta gradi nella stanza e stava per morire. Non oso immaginare cosa le sia potuto succedere. Non penso sia un pericolo.”
Styles lo guardò torvo. “Okay ragazzi” intervenne Scott “non è il caso di litigare fra noi. Ora andiamo a scuola, dopo lezione ne riparleremo.”

  
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