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Autore: martijc23    27/07/2015    3 recensioni
La storia è ambientata dopo la fine di a tutto reality:azione.
Duncan si troverà a fare i conti con se stesso, con il suo passato, con i sui sentimenti, con le sue decisioni e con un paio di persone.
Riuscirà trarre felicità dal dolore e vivere la sua vita seneramente ?
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Geoff, Gwen, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - Azione!, A tutto reality - Il tour
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Non sapevo dovero atterrato, lunica cosa di cui ero certo, era che se qualcuno non fosse venuto ad aiutarmi sarei morto. 
Ero precipitato in un deserto e la cosa non mi rassicurava per niente, ma comunque sia, mi rialzai da terra e, dopo essermi sfilato il paracadute, comincia a camminare.
Non avevo una meta, ma camminare era lunica soluzione, se non altro per cercare di trovare una popolazione o per lo meno qualcuno disposto ad aiutare un povero disgraziato quelero.
Feci pochi metri e subito dopo una voce, fin troppo familiare per non riconoscerla, mi giunse alle orecchie. Allinizio pensai ad un miraggio, ma quando constatai che ciò che avevo davanti era vero, ringraziai il cielo. 
 "Ehy, amico! Da quanto tempo" Un ragazzo, biondo con occhi azzurri, alto, stile Tex-Mex si avvicinò a me. Come potevo non riconoscerlo. "Geoff!!! Non sai quanto sono contento di vederti"
Ci abbracciammo, infondo non ci vedavamo da un po. "Che ci fai qui? Una delle tue feste da sballo?"  Ci dammo qualche pacca sulla spalla, comera nostro solito. "ah no, bello mio, sono venuto a riprenderti, per portarti al dopo show" Mi guardò con aria serena ed amichevole. Lidea di partecipare ad un dopo show, non mi allettava molto, ma non feci storie, infondo mi stava salvando dal deserto. 
In un men che non si dica mi ritrovai su un piccolo aereo diretto a Toronto, negli studi di Chris, dove era solito girare il dopo show condotto da Geoff e Bridgette. 
"Allora, ora mi dici perché hai abbandonato il gioco?"
Fui colto alla sprovvista da quella domanda, allapparenza tanto semplice, quanto complicata, in quanto forse, la vera motivazione non la sapevo nemmeno io.
Guardai il festaiolo attraverso il bicchiere di Scotch che stavo bevendo e notai il suo sguardo serio. Posai il bicchiere e dopo pochi secondi risposi.
"Sono stanco, tutto qui. Sono stanco di Chris, delle sue stupide sfide, del suo speudo cuoco, di tutto. Ho bisogno di tempo per me."  Lui si avvicinò a me, con sguardo indagatore. "sei sicuro che sia solo questo?" "Che vorresti dire?" Posò la schiena sulla poltrona e dopo avermi guardato con un mezzo sorriso. "E di Courtney?"  Sospirai. Per quanto Geoff potesse sembrare stupido, lui mi capiva al volo. Lo guardai negli occhi, per poi abbassare nuovamente lo sguardo al pavimento. "Ioio non lo so. È tutto così strano. Sono arrivato anche al punto di rifiutare di scoparmela, capisci?!?" Geoff mi guardò con aria preoccupata e mi mise una mano su una spalla, come per confortarmi. " Amico, non è che stai diventando impotente?" Non riuscivo a credere alle mie orecchie, ma come poteva essere tanto scemo?!?  Ok, era risaputo che lui non fosse un genio, ma come li vengono in mente certe cose, io non lo so. "Ma ti sei rincretinito?!? Ma ti pare che uno come me puo essere impotente?!? È solo chebohcredo che ci sia qualcosa che mi impedisca di farlo con lei, mi pesa anche baciarla o solamente abbracciarla"
"E se questo qualcosa non fosse veramente un qualcosa, ma un qualcuno?!?" "Che intendi? A che ti riferisci?" Il sorriso di Geoff sembrava dire E COSì OVVIO.  "Gwen "
Bastò quel nome per mandarmi in tilt. Era come se il mondo intero avesse smesso di girare. 
Perché tanta confusione? Perché ogni volta che udivo quel nome sentivo un tonfo al cuore? 
" Che centra Gwen?"  "Andiamo Duncan, ammettilo, è lei la causa dei tuoi problemi e nel caso non te ne fossi ancora acconto, lei è anche la soluzione" Mi ammiccò. Io ero confuso, anzi, confuso era a dir poco. " Ma che stai dicendo? Io e Gwen siamo solo amici e lo sai!!!" "E chi ha detto che non lo siete, io sto solo dicendo che, secondo me, tu e la tua principessa non andate molto bene a letto perché pensi a lei, a Gwen."
E se avesse ragione? Se tutto ciò che Geoff stava dicendo fosse vero? " Beh, io e Gwen non ci vedavamo da un mucchio di tempo, lei è la mia migliore amica è ovvio che ogni tanto penso a lei". Mi alzai liquidandolo il più velocemente possibile e dopo quella chiacchierata il tempo passò più velocemente e in un attimo fui di nuovo a Toronto. Laereoporto era stracolmo e ad attendermi lì c'era la persona che più odiavo al mondo. Mio padre. Perché era lì? Eccoti qui finalmente freddo e acido come al solito. "Che ci fai tu qui? Perché ti scomodi tanto, non sono mica John, a cosa devo tanto onore?" Sono sempre stato arrabbiato con lui, anzi arrabbiato era dir poco, io lo odiavo, ha sempre preferito mio fratello a me ed è sempre stato troppo occupato ad elogiare mio fratello e a lavorare per occuparsi di me. Se oggi sono quel che sono, ovvero un teppista criminale, è solo grazie a lui, ma da un lato le cose che so e che ho imparato non le devo certo a lui. Sono sempre stato la pecora nera della famiglia. Aveva sempre sognato una vita perfetta, peccato che cero io a rovinargli i piani, come diceva lui. Se non fosse stato per mia madre, forse sarei finito in un orfanotrofio o qualcosa del genere. Ho sempre pensato che fosse meglio non averlo un padre piuttosto che averne uno come lui che se ne sbatte e che se ti parla lo fa solo per rinfacciarti le cose o per dirti quanto ti disprezza e quanto tu sia inutile e maledettamente sbagliato. Non lho mai dato a vedere ma queste cose mi hanno sempre pesato e se molte volte combinavo casini per poi farmi sbattere in riformatorio, era solo perché non volevo stare sotto il suo stesso tetto, perché stare dentro al fresco era sempre meglio che stare con lui. "Oh non preoccuparti non mi tratterò molto, sono solo venuto a dirti che, visto che hai fallito anche in uno stupido gioco televisivo, sarai spedito, oggi stesso al centro militare di Ottawa, con la speranza di farti imparare un po di disciplina." Come poteva farmi questo? Non gli era mai importato nulla di me e lunica volta che si intromette nella mia vita è per rovinarmela.  "Cosa ti fa credere che accetterò?!? " Gli sputai in faccia quelle parole con rabbia. " Il fatto che questa non è una richiesta, ma un ordine, un imposizione, chiamala come ti pare, ma tu andrai lì, punto e basta!!!" Il suo tono andava sempre più crescendo. Geoff mi tenera per il braccio impedendomi di far cazzate e proprio in quel momento altri uomini ci raggiunsero.  "Sei tu, Duncan Evans?" "sì, perché?" "La preghiamo di seguirci"  Fantastico. Era il giorno sequestriamo Duncan, per caso? "chi siete? " domandò Geoff al posto mio. "Siamo dellFBI, ci manda il signor Chris Mclain, dobbiamo riportare al più presto il signor Evans, in gioco, siamo pagati per questo."
Cooooooooosaaaaa?!? Chris aveva mandato lFBI a prendermi?  "Mi spiace deludervi, ma il signor Evans, non va da nessuna parte. Cè una caserma militare che lo attende nella capitale"  a far tacere gli agenti fu quel fesso di mio padre. Non potevo certo farmi portar via così. Mi guardai intorno e subito vidi un elicottero acceso a pochi metri da noi, sopra non cera nessuno. Era la mia unica occasione.  "Mi spiace, ma Duncan non prende ordini da nessuno babbei" Scappai via, correndo allimpazzata verso lelicottero, sotto gli occhi increduli di tutti ed un sorriso soddisfatto da parte di Geoff. 
Una volta salito feci partire lelicottero, qualche anno fa al riformatorio a me e agli altri detenuti ci avevano insegnato a pilotare un elicottero e perciò non mi fu difficile farlo partire. 
Non avevo una meta, il mio unico obbiettivo era scappare il più lontano da loro. 
Duncan è uno spirito libero.
   
 
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