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Autore: _joy    28/07/2015    3 recensioni
SEGUITO DI "ORGOGLIO E PREGIUDIZIO. MA SOPRATTUTTO IL SECONDO"
[Mikayla Black/Ben Barnes]
Mikayla Black, Serpeverde, ha mutato alcune delle inossidabili certezze con cui era cresciuta, scoprendo che i Purosangue non sono sempre i migliori, esattamente come non è vero che i Babbani sono inferiori per nascita.
Con un padre è rinchiuso ad Azkaban e una madre che l'ha disconosciuta per via della sua relazione con un attore babbano, Ben Barnes, Mikayla crede di aver ormai superato la parte difficile...
Ma ora deve lasciare Ben e tornare a Hogwarts, dove il suo ex fidanzato, Blaise Zabini, è deciso a vendicarsi di lei...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Di magia e di babbani'
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A nefastia, talmente brava da essere senza paragoni:  
se non ti leggessi, non sarebbe mai nato questo Draco, né avrei sognato un'eroina Serpeverde






Non riesco a sapere da Draco molto altro.
 
Del Signore Oscuro non vuole parlare: è terrorizzato.
Le uniche cose che sono riuscita a capire sono che Draco teme per la vita dei suoi genitori e che tutto dipende da una missione che Voi-Sapete-Chi gli ha affidato.
Forse, con il senno di poi, non avrei dovuto attaccarlo su questa sedicente missione… Ma per Salazar!
Vengo a sapere che il Signore Oscuro gli ha affidato un compito e non dovrei perdere la testa?
Ovvio che ho cercato di farmi spiegare di cosa si tratta e, di fronte al suo silenzio ostinato, gli ho detto che per me è un folle senza speranza.
 
Insomma.
Voi-Sapete-Chi è un assassino.
Un perverso.
Un mostro.
 
Non vorrà mica che Draco uccida qualcuno, vero?
Non ne ho idea e Malfoy, al momento, si tiene alla larga da me e non mi rivolge la parola.
Ma insomma… c’entra Hogwarts, immagino, dato che Draco è qui.
E dato che, essendo Silente il Preside, di certo l’Oscuro Signore qui non verrebbe di persona: Silente è l’unico mago che teme.
Ci rifletto su per un paio di giorni, durante i quali assillo Mirtilla Malcontenta appena posso (vado in continuazione in bagno, per cercare di parlarle) e mi tengo alla larga dai miei amici.
Già non sopportano Draco… Se raccontassi loro una cosa del genere cosa succederebbe?
Se avessi visto Malfoy tracotante, o spavaldo… Allora sì, gliene avrei parlato.
Ma ogni volta che ci penso mi vengono in mente i suoi occhi terrorizzati, il suo colorito malsano.
No, non mi ha mentito.
Il punto è: che faccio io?
 
*
 
D’accordo, non vedo altre possibili opzioni.
 
Secondo me, Voi-Sapete-Chi ha incaricato Draco di uccidere Harry Potter.
Non voglio crederci, ma… Nient’altro ha senso.
Harry è già scampato varie volte al Signore Oscuro e tutti sanno che, quando aveva appena un anno, si è miracolosamente salvato dalla Maledizione che doveva ucciderlo e che aveva appena eliminato i suoi genitori.
È una cosa inspiegabile in termini di magia… Ci credo che a lui non stia bene.
E per quanto riguarda Draco, ha sempre detestato Harry: la rivalità tra loro è sempre stata altissima.
A scuola, a Quidditch, nella Coppa delle Case e nella vita in generale.
Non si sopportano… Ma da qui a dire che Draco si sia incaricato di ammazzarlo!
 
Eppure… Me lo vedo benissimo, mio cugino, che in uno stato di euforia inconsapevole promette di far fuori il Ragazzo Che È Sopravvissuto.
Sarebbe proprio tipico di Draco lasciare che l’antipatia per Harry gli ottenebri la mente e gli impedisca di vedere i rischi e gli orrori legati a una missione del genere.
Però io lo conosco e so che mio cugino – per quanto borioso, presuntuoso e convinto della superiorità dei Maghi sul resto del mondo e dei Purosangue in primis – non è un assassino.
E non riesco a spiegarmi questa sua folle paura se non con la consapevolezza che non riuscirà a portare a termine il suo folle piano.
 
E vorrei ben vedere.
Glielo impedirò io, a qualunque costo.
 
*
 
Non è così semplice, a dirla tutta.
 
Non posso passare ogni secondo appiccicata a Harry, anzi.
Siamo di due anni diversi, di due Case diverse.
Ciò significa che le uniche occasioni di vederlo sono a colazione, a pranzo e a cena, in Sala Grande.
Dove comunque Draco non potrebbe tentare nessuna folle mossa, perché è presente tutta la scuola, insegnanti compresi.
E quindi che faccio?
Un paio di sere mi sono unita a Harry, Ron e Hermione che studiavano in biblioteca.
Ma anche lì non è successo nulla, per forza di cose: troppa gente in giro.
Il panico sale dentro di me.
Devo avvertire Harry?
Non credo che Draco avrà mai il coraggio di tentare qualcosa… Ma se poi, per pura disperazione, ci provasse?
Potrei evitarlo?
Potrei prevenirlo?
 
Forse potrei avvertire Hermione dei miei sospetti… Ma esito.
Hermione lo direbbe a Harry e Ron e magari loro attaccherebbero Draco, forzandogli la mano.
 
Mi macero nei dubbi fino alla mattina in cui sento dire, al tavolo della colazione, che Harry Potter ha ferito mortalmente Draco Malfoy.
 
*
 
Schizzo alla ricerca di Piton alla velocità di una Smaterializzazione.
 
Non ho chiesto dettagli alle due Serpeverde al tavolo, perché tanto non sarebbe servito che a diffondere altri pettegolezzi.
Mi precipito nei sotterranei, busso freneticamente alla porta dello studio del professore ed entro prima di essere invitata.
Piton, che sta scrivendo su una lunga pergamena ingiallita, mi trafigge con un’occhiataccia.
«Signorina Black!» tuona «Dove credi di essere?»
«Ho sentito che Harry ha colpito Draco!» ansimo, tenendomi il fianco «Cosa… Come…»
Lui aggrotta un sopracciglio, quindi riprende a scrivere.
«Sì» dice «Ma Draco sta bene: si riprenderà»
«Perché?» chiedo «Perché ha cercato di ucciderlo?»
Piton mi lancia un’occhiataccia.
«Potter non ha cercato di ucciderlo: non sapeva cosa stava facendo. Non mi stupisco. La sua conoscenza della magia è talmente lacunosa che non capisco…»
«No» lo interrompo «Perché Draco ha cercato di uccidere Harry
Il professore alza gli occhi dalla pergamena e mi fissa in silenzio.
«Non è andata così» dice, lentamente «Potter ha attaccato Draco. Ci sono dei testimoni. Perché dici il contrario?»
«Perché se… Perché pensavo…»
Piton mi fissa, in silenzio, e io butto alle Mandragole la prudenza:
«Perché so che Draco sta cercando di uccidere Harry e quindi pensavo che lui si fosse solo difeso e…»
 
Piton balza in piedi, facendomi cenno di tacere.
Sigilla la porta con la magia, quindi si volta verso di me con espressione furiosa.
«Draco sta cercando di uccidere Potter?» ripete «Ma cosa vai blaterando, per Serpeverde?»
Io rifiuto di indietreggiare.
Dopotutto, so che posso fidarmi di Piton.
«Draco mi ha detto che il Signore Oscuro gli ha affidato un compito» bisbiglio, anche se di certo l’incantesimo di Piton ha Imperturbato la porta.
Gli occhi di Severus si spalancano, sembra terrorizzato.
«Cosa?» mormora, furioso «Quel piccolo idiota ti ha detto…»
«Non mi ha detto nulla di preciso!» esclamo «Ma l’ho beccato in un bagno, che piangeva davanti a Mirtilla Malcontenta, dicendo che Narcissa è prigioniera a Villa Malfoy e che lui gli ha affidato una missione e allora io… Io ho pensato che la missione fosse quella di uccidere Harry!»
«E per quale motivo?» fa Piton.
«Ma come!» esplodo «Mi sembra ovvio! Tutti sanno che il Signore Oscuro odia Harry!»
Piton fa una smorfia.
«E quindi la tua brillante deduzione ti ha portata a credere che il Signore Oscuro – il Signore Oscuro! – affiderebbe ad altri il compito di uccidere Potter? Potter è la sua ossessione, Mikayla… Vuole farlo personalmente»
 
Resto senza parole.
Il silenzio si dilata fra noi, fino alla prima domanda che mi sale alla labbra:
«E lei come lo sa?»
Piton fa un gesto brusco con la mano.
«Non sono fatti che ti riguardano. Lo so e basta»
«E come fa a sapere che Draco non…»
«Lo so e basta» ripete, a voce più alta «E ti proibisco di andartene in giro a diffondere queste voci senza senso!»
Lo guardo male.
«Crede che andrei a fare pettegolezzi su una cosa del genere?» mi indigno «Sta scherzando, vero?»
Ci fissiamo, furiosi, per un po’, quindi domando:
«Come sta Draco? Dico seriamente»
«Fuori pericolo» ribatte, secco «Potter ha usato un Incantesimo… pericoloso, ma il peggio è scongiurato»
«Narcissa verrà a trovare Draco?»
Piton scuote il capo.
«No» dice «Non ce n’è bisogno»
«Perché?»
«Non occorre!»
Non mi faccio intimidire dal suo tono adirato.
«Non vuole venire, forse?» chiedo, innocente «O non può?»
Piton assottiglia gli occhi.
«Stai fuori da questa faccenda, Mikayla. Se ti scopro a parlarne o a fare altro… peggio per te»
Sto per iniziare una tirata, ma lui mi previene:
«Non scontentarmi, ragazzina!» dice, mortifero «Ricordati che la sicurezza del tuo babbano dipende anche da me!»
 
Me ne vado sbattendo la porta.
 
*
 
Draco è in infermeria, ma Madama Chips non mi fa entrare per vederlo.
 
Per ordine di Piton è inavvicinabile.
Vado a trovare Harry e lo trovo abbattuto e depresso.
Quando gli chiedo notizie borbotta delle scuse, imbarazzato.
Ma dalla storia che mi sento raccontare appare chiaro che Draco ha rischiato grosso, ma se lo è anche meritato: ha lanciato contro Harry una Maledizione Senza Perdono.
Mi allontano sconvolta: mio cugino, il compagno della mia infanzia, si è arruolato nell’esercito di Voi-Sapete-Chi, ha una missione oscura da compiere e se ne va in giro lanciando Maledizioni Cruciatus contro i miei amici.
 
Ma, malgrado questo, non riesco a lasciar perdere.
Anzi.
Credo di essere l’unica, tra gli studenti, a sapere che nel calderone bolle qualcosa di molto, molto grosso.
L’incidente tra Harry e Draco viene bollato come il classico duello di magia fra i due antagonisti.
Piton punisce Harry, gli fa perdere la finale della Coppa di Quidditch, ma Grifondoro vince anche senza il suo capitano.
Harry Potter e Ginevra Weasley si mettono insieme; Hermione e Ron sono ormai riappacificati.
Mindy ha occhi solo per Neville, Claire solo per gli esami sempre più vicini.
 
Gli unici due in tutta la scuola che sono completamente disinteressati rispetto al Quidditch, al rendimento, agli esami e ai pettegolezzi siamo io e Malfoy.
Riesco a vederlo solo quando viene dimesso dall’infermeria.
Vado a trovarlo ma non mi dice una parola sull’accaduto, malgrado le mie insistenze.
È sempre pallido, spaventato e malaticcio, anche se è stato per giorni sotto le cure di Madama Chips.
Mi evita, io lo inseguo per giorni.
Le mie domande cadono nel vuoto.
 
Ci trasciniamo avanti così per settimane.
 

***
Buon pomeriggio, carissimi lettori!
Ormai sono in perenne ritardo, abbiate pazienza... Mi barcameno tra il lavoro, il lavoro, il lavoro e il poco tempo libero lo riservo agli amici.
Non vedo l'ora di essere in vacanza e spero di riuscire a dedicarmi con calma alla scrittura! Voi siete in vacanza? Vi state divertendo?
Per chi comunque usa Facebook, vi ricordo che potete trovarmi qui:
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Buona lettura!
Joy

   
 
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