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Autore: imunfjxable    28/07/2015    0 recensioni
Ma Edith è la puttana più bella di Coney Island e non merita di essere amata, eppure secondo Luke nessuno dovrebbe restare solo.
(...)
«Non dovresti bere così tanto» A Luke trema la voce ma dopo sette bicchieri e mezzo di Baylee al caramello buttati giù solo per lei non ha più niente da perdere. Al caramello, proprio come l'odore che la pelle di Edith gli lasciava sulla maglietta.
«Se bevi tanto alcool ad un certo punto ha lo stesso sapore dell'amore» le parole escono fredde dalla bocca della ragazza, che fissa il vuoto.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Luke R. Hemmings as Luke
Johanna F. Herrstedt as  Edith

✿✿✿

Beauty queen of only eighteen, she had some trouble with herself
He was always there to help her, she always belonged to someone else


Cammina con quella sicurezza che poche donne hanno, ma la nasconde da un finto velo di umiltà. Edith, diciott'anni di pura sensualità tutta concentrata in 1,72 metri. Edith ha lunghi capelli neri, che le scendono come cascate sulle spalle, bianche. La sua pelle diafana è perfetta, così come lei. I suoi grandi occhi acquamarina sono incorniciati da lunghe ciglia nere; la sua bocca rosea, carnosa è quella che fa impazzire tutta Coney Island.
Edith fa l'amore con tutti. Edith fa l'amore per i soldi, ma anche un po' perché si sente sola ma non può dirlo. E poi c'è Luke, che quando la vede per strada si finge sbadato e la sfiora accidentalmente. Quando torna a casa Luke odora sempre la sua maglietta, perché dopo che ha sfiorato Edith sa sempre di fumo e caramello. Edith è sola nella sua camera a soqquadro, è impressionante quanto menta bene a se stessa, convincendosi che sta bene: il liquore è sempre sul ripiano alto della libreria, assieme a quelle sigarette fumate troppo velocemente, che sostituiscono le labbra di qualche ragazzo.
Ad Edith non piace nessuno al momento, lei fa l'amore e basta. Un po' per i soldi, un po' perché si sente sola. E non le importa delle voci che circolano su di lei, perché lei nel suo profondo sta bene. Dovreste vederla Edith, come cammina, a soli diciott'anni con la cattiveria e la tristezza di chi ha già visto troppo e non vuole vedere altro. Quando entra nei locali e beve, poggiando la sua piccola bocca sensualmente sull'orlo del bicchiere, tutti i ragazzi la vogliono. Poi c'è la risata vuota e finta di Edith, camuffata dalla sua bellezza che attira i ragazzi. Edith non fa altro che chiedere loro il nome e soddisfarli. Tutti sanno che si può andare a qualsiasi orario da Edith, purché sia dopo le 9 perché ad Edith piace dormire la mattina e non vuole essere disturbata, e Edith apre la porta. Ti accoglie con quel sorriso aggraziato, e la ammiri in tutto il suo splendore. Sale le scale davanti a te, e tu puoi ammirare i suoi fianchi che ondeggiano, prima di vederli scoperti, e vedere Edith gemere -spesso per finta- sotto di te.
Luke tutte queste cose le sapeva e ci pensava sempre, mentre steso sul letto abbracciava la maglietta che sapeva di Edith. E Luke si chiedeva che odore avesse avuto la sua maglietta se al posto di aver sfiorato Edith, magari l'avesse baciata, e avesse trovato il coraggio di parlarle.
Erano le sei di un pomeriggio autunnale, di quelli dove il cielo è azzurro e coperto da leggere nuvolette grigie che sembrano disegnate con gli acquerelli su una tavola azzurra, come gli occhi di Edith. Aveva tanta voglia di andare da Edith, e fare come tutti gli altri, per poi vantarsi di averla avuta, almeno una volta. Ma Luke non lo fece. Non poteva avere Edith, non in quel modo. Non si sarebbe ridotto a quel livello, e anche se ci fosse andato cosa sarebbe successo? Non sarebbe stato capace di fare niente ad Edith, era troppo impacciato Luke, diociott'anni di sorrisi, delusioni, ansie e timidezze racchiusi in 1,93 metri di pelle bianca coperta sempre da skinny neri strappati e canotte di vecchie band. Però, forse, se l'avesse trattata bene, meglio degli altri, se forse l'avesse biaciata un po' più lentamente, se l'avesse abbracciata un po' più forte, se le avesse detto qualcosa di dolce magari Edith si sarebbe innamorata di lui. Luke si alza impiedi e corre contro lo specchio, sfilandosi la maglietta velocemente come se fosse qualcosa che lo appesantisce. Ora vado da Edith, so cosa fare. Quando sarò sopra la bacerò lentamente, le dirò quanto mi piace, del suo profumo e della sua risata. E magari le piacerò.
Ma bastò un solo sguardo al riflesso nello specchio per fargli cambiare idea. Ma dove pensava di andare? Senza nemmeno un po' di tartaruga, con quel fisico esile, da stecchino, che non aveva niente da offrirti se non un posto al caldo tra le sua braccia. Il desiderio di avere Edith, e di non poterla ottenere lo stava divorando vivo. E Luke in quel momento manda a fanculo tutto, la sua dignità, i complessi, perfino il valore di Edith e scende, correndo come un pazzo per le strade di Coney Island. La gente lo vede, lancia cattive occhiate al ragazzo biondo che correndo gli ha quasi rovesciato lo Starbucks mattutino sul quotidiano, e magari gli urlano anche contro ma Luke non sente. Arriva stremato al palazzo grigio di Edith, sono le sei e trenta quando bussa con il dito tremante che al primo tentativo non centra nemmeno il pulsante del citofono. L'eccitazione ferve in lui, Edith è la puttana di tutta Coney Island, poteva essere anche la sua per una notte.
«Ultimo piano» la voce di Edith.
Luke sale le scale lentamente, ora ha anche paura, lui, quello vergine, che una donna nuda davanti a lui non l'ha mai vista. Apre la porta e vede Edith. Ha i capelli legati in un alta coda di cavallo, gli occhi sono coperti da un ombretto nudo e una sottilissima linea di eyeliner che come risultato non fa altro che infoltirle le ciglia, già lunghe e sensuali. Edith cammina davanti a lui, fa ondeggiare quei fianchi perfetti e sculetta prima a sinistra, poi a destra. L'ultima cosa che pensa Luke è che magari sta sbagliando, perché anche se Edith è la puttana di tutta Coney Island merita di essere amata, ma magari Edith si sente amata anche così, facendosi toccare da tutti, perché in un certo senso Edith è amata, tutti parlano di lei come se fosse un angelo sceso in terra, come se fosse una di quelle cose che si vedono una volta sola nella vita, quegli eventi speciali che ti cambiano, ti segnano, ti restano addosso come uno scarabocchio di un uniposca nero, che non va mai via, sbiadisce soltanto ma è sempre lì. Magari anche per Luke sarà così. Ha avuto Edith, la ricorderà a vita, ma forse il ricordo di lei svanirà lasciando solo spazio a lussuriose memorie sulla puttana pià bella di Coney Island.

✿✿✿

Edith gli ha fatto uno sconto quando ha saputo che Luke era vergine. Anche se l'aveva sospettato mentre erano di sopra. Scendevano le scale, Edith si ferma alla soglia della porta ma Luke non vuole uscire, non avrebbe mai pensato che il paradiso fosse all'ultimo piano di un grigio palazzo di Coney Island.
«Aspetta... posso dirti una cosa?» Luke non sa dove sta trovando questo coraggio, ma ha bisogno di sentire la sua voce almeno per un'ultima volta. Edith alza un sopracciglio, poi annuisce.
«Mi è sempre piaciuto tantissimo il tuo nome, sai cosa significa?»
«No» Il cuore di Luke fa un salto quando Edith parla. La sua voce è la cosa più bella che il ragazzo abbia mai udito, magari anche più bella degli assoli di chitarra di Slash.
«colei che combatte per la felicità» Edith sorride. E Luke va via. E si maledice perché Edith l'aveva avuta come tutti gli altri, e non sarebbe cambiato nulla.

✿✿✿

I drove for miles and miles and wound up at your door
I've had you so many times but somehow I want more

✿✿✿

Luke era sotto casa di Edith, ancora. Erano le tre e ventotto di una fredda notte d'autunno. Luke urlava come un pazzo il nome della ragazza, aveva portato la chitarra e cantava a squarciagola le più belle canzoni d'amore mai scritte come "Here for you" di Ozzy e "Can't go on" di Whitesnake. E cantava contro la finestra aperta di Edith, incurante di un signore che urlava dall'altro palazzo, dicendo di chiudere quel cesso di bocca perché lui la mattina doveva alzarsi alle sei per andare a lavorare, e che era un illuso perche Edith era la puttana di Coney Island e che non sapeva amare. E a quelle parole la finestra aperta di Edith si chiuse, e Luke si buttò in ginocchio, bestemmiando contro quell'uomo perché la colpa era sua, non poteva essere stata colpa di Luke, che voleva solo far stare bene Edith, e ci sarebbe riuscito ad ogni costo.
Edith piange seduta sotto la finestra, con le coperte arrotolate al petto, mentre ripensa alle parole di quell'uomo. Si asciuga le lacrima prepotentemente, cancellando il segno di quell'orrenda misfatta con un po' di trucco e la linea di eye-liner più spessa del solito, così come lo strato di blush. Sono le quattro meno venti ormai, e fa freddo. Edith indossa delle calze nere pesanti, degli stivaletti corti, una maglioncino grigio lungo che le arriva appena sotto il culo tondo, e indossa una giacca di pelle nera. I suoi capelli sono scompigliati e sciolti.
Cammina a passo svelto, scuotendo il capo per far muovere la sua folta chioma prepotentemente, come un animale feroce che sta marcando il territorio. E quella era la terra di Edith, la puttana più bella di Coney Island, incapace di amare.

✿✿✿

Look for the girl with the broken smile
Ask her if she wants to stay awhile
And she will be loved

                                                                                                                                       ✿✿✿

 

Luke beve il suo quinto bicchiere al bar sotto i portici. Si trova sul molo di Coney Island, affaccia sul mare e si vedono le barche arrivare, come piccoli uccellini che tornano al nido. Le luci risplendono nell'acqua e il loro riflesso si distrugge in piccoli frammenti ad ogni piccola onda.
Luke beve il sesto bicchiere e pensa che non ha mai bevuto così tanto, e che dovrebbe smettere.
Luke beve il settimo bicchiere e pensa che è l'ultimo, e che se sta bevendo è tutta colpa di Edith.
Luke beve l'ottavo bicchiere di Baylee al caramello, ma si ferma a metà quando sente qualcuno entrare nel locale.
Edith si siede sullo sgabello accanto a lui, poi lo guarda e i suoi occhi si dilatano in un gesto di sorpresa. Sorride un po' Edith, è ancora così sola.
«Jack Daniels» chiede al cameriere, continuando a fissare Luke che fa correre il dito lungo tutta la circonferenza del bicchiere.
E si ricorda di quando la settimana scorsa Luke era andato da lei, e quel dito stava sfiorando lei, e di come fosse delicato e impacciato nei movimenti, ma che le era piaciuto perché era stato così dolce che l'aveva trattata quasi come una persona.
Prende il bicchiere di vetro e lo porta alle labbra, ma questa volta Edith non fa uno dei suoi soliti giochetti provocanti, beve il veleno velocemente, nella speranza che le accartocci il cuore.
«Non dovresti bere così tanto» A Luke trema la voce ma dopo sette bicchieri e mezzo di Baylee al caramello buttati giù solo per lei non ha più niente da perdere. Al caramello, proprio come l'odore che la pelle di Edith gli lasciava sulla maglietta.
«Se bevi tanto alcool ad un certo punto ha lo stesso sapore dell'amore» le parole escono fredde dalla bocca della ragazza, che fissa il vuoto.
E Luke le afferra il braccio e la porta via, sulla spiaggia di Coney Island, una spiaggia schifosa, putrida. Piena di lattine, cicche di sigarette e alghe marce, ma con Edith qualsiasi posto è bello.
L'acqua del mare è fredda ed entrambi mettono i piedi nell'acqua gelida, rabbrividendo e stringendosi le mani.
«Luke...ti chiami così vero? Eri quello vergine»
«Già. Quello vergine.»
«Eri tu fuori che cantavi?» Luke annuisce «hai una voce bellissima. Grazie,mi hai fatto sorridere prima»
«Anche tu mi fai sorridere Edith.»
«Luke, puoi farmi un favore?» Edith fissa gli occhi azzurri di Luke, non li vede, ma se li ricorda bene alle sei e venti di quel pomeriggio dove quegli occhi blu divoravano la sua figura nuda in controluce.
Quegli occhi che aveva fissato bene, mentre lui distoglieva lo sguardo imbarazzato in quella stanza fredda, le cui mura avevano visto così tanto che avrebbero voluto sgretolarsi.
«Baciami come se mi amassi» disse Edith.
E Luke si trova con le labbra ancora umide al sapore di alcool attaccate a quelle di Edith. Non è un bacio da film, non è nemmeno un grande bacio. Luke tiene Edith stretta a se, le sue labbra non possono fare nient'altro che schiudersi in innumerevoli e quasi impercettibili sorrisi mentre Edith lo sta baciando. Ed Edith li nota tutti quei sorrisi e resta sorpresa perché nessuno ha mai sorriso mentre la baciava, e perché nessuno l'ha mai baciata al di fuor della sua stanza.
Ma Luke non merita la puttana più bella di Coney Island, merita qualcuno di meglio, e allora Edith assapora meglio le labbra del ragazzo, che sanno di caramello e le ricordano il suo profumo preferito, che mette sempre. Gli mordicchia il labbro e Luke si stacca lasciandole poi un bacio sulla fronte.
«Ti amo» dice Luke. Uno di quei ti amo forse -un po'- sinceri, sputato dagli adolescenti ubriachi che dell'amore hanno solo l'idea che si sono fatti guardando i film, che sono drogati dall'idea che l'amore e solo l'amore possa salvarli dalla merda che c'è intorno. Per Luke Edith poteva salvarlo dalla sua monotonia, e Luke voleva salvare Edith dai suoi mostri, e dal nome che Edith stessa si era costruita festa dopo festa, birra dopo birra, ragazzo dopo ragazzo.
«si, certamente. Come vuoi.» risponde Edith prima di andare via, perché lei è una puttana e non merita di essere amata, e perché lei non sa amare.

Edith ha diciott'anni e cammina a testa alta tra le strade di Coney Island, lei è la regina. Edith ha continuato a fare l'amore per soldi, ma anche un po' perché si sente sola. Luke ha continuato a sfiorare per sbaglio Edith per far attaccare il suo meraviglioso profumo al caramello e al fumo sulla sua maglietta e mentre l'odorava a casa si sfiorava le labbra, ripensando a quando l'aveva baciata.
E pensava che lui non l'aveva avuta come tutti gli altri, ma lui e la puttana più bella di Coney Island si erano amati per tutta una notte.

 

 

 

 

 

AYEEE.

Sto partecipando ad un concorso di one shot su Wattpad e ne sto postando alcune (sul mio profilo ce ne sono altre, nel caso in cui vorreste leggerle). Questa è una delle mie preferite, spero che piaccia anche a voi e che mi lasciate una recensione, anche negativa ☺ ♥

   
 
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