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Autore: ghostking    28/07/2015    0 recensioni
Ti voltasti a guardarmi e i tuoi occhi mi traversarono come una freccia “Non c’è sempre un perché, John, a volte le cose si fanno e basta” dicesti
“Ed io esigo che ci sia un perché, non è cosa da niente quella che hai fatto Sherlock, aiutami solo a capire”
“Perché vuoi tanto comprenderlo?”
“Per lo stesso motivo che ti spinge a risolvere i tuoi casi con tanto entusiasmo. Tu odi non capire, perché dovrei accontentarmi io di non sapere?”
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eravamo noi, semplicemente noi.
Guardavi fuori dalla finestra quel giorno, la pioggia battente picchiettava sul vetro ed era il 19 Dicembre, lo ricordo bene in mente perché quel giorno suonasti una melodia che non avevo mai sentito in nessun luogo, una melodia che ti imposi di comporre solo per noi due.
“Che c’è John?” ti eri degnato di parlare dopo due lunghi giorni di muto silenzio
“Voglio solo delle spiegazioni Sherlock!” sbottai
“A che proposito?” me lo chiedesti quasi con aria inconsapevole
“Sherlock, mi hai baciato! Perché?” domandai quasi esasperato, dopo averlo chiesto forse troppe volte nelle ore precedenti. Ti voltasti a guardarmi e i tuoi occhi mi traversarono come una freccia “Non c’è sempre un perché, John, a volte le cose si fanno e basta” dicesti
“Ed io esigo che ci sia un perché, non è cosa da niente quella che hai fatto Sherlock, aiutami solo a capire”
“Perché vuoi tanto comprenderlo?”
“Per lo stesso motivo che ti spinge a risolvere i tuoi casi con tanto entusiasmo. Tu odi non capire, perché dovrei accontentarmi io di non sapere?” sospirasti di rimando, sembravi quasi provato da quella misera conversazione.
Mi ti avvicinasti con aria calma, facendo svolazzare la tua vestaglia da notte bluastra e mi ti misi davanti, lo sguardo imperturbabile e il viso rilassato mi fecero fremere e sussurrai “Dimmelo, ti prego” mi sorridesti piano e il mondo sembrò quasi fermarsi in quel piccolo e fragile istante “John, lo sappiamo entrambi perché l’ho fatto” “Vorrei sentirtelo dire per esserne certo” il tuo viso mi si avvicinò fino a posarsi sulla spalla per sussurrarmi ad un orecchio “Ti amo, John” sorrisi impacciato e un piccolo brivido mi attraversò le gambe e poi la schiena, mi strinsi a te aderendo con la testa al tuo petto “Volevo solo esserne sicuro” non ti opponesti a quel gesto e mi abbracciasti con dolcezza.
Parlasti ed io riuscì a sentire la gabbia toracica vibrare, mai cosi tanto mi ero sentito cosi vicino a qualcuno a quel modo “In questi due giorni ho composto la mia prima canzone John, una melodia per te, una melodia per noi e che solo noi sentiremo; vuoi ascoltarla?” chiedesti con gentilezza, una cosa che non pensavo potesse appartenerti
“Si” ti separasti da me lasciando quasi un vuoto tra le mie mani e imbracciasti il violino, sistemasti lo spartito davanti a te e movesti l’archetto con estrema maestria e grazia, io mi limitai a cogliere ogni nota ed ogni minuscolo suono che usciva dallo strumento mentre ti osservavo: la tua figura snella sembrava incorniciata dai contorni della finestra rettangolare e dal grigiore che quella mattinata sprigionava. Sembravi un angelo nei panni di un uomo meraviglioso.
Mi lasciai trasportare dalla melodia triste che galleggiava nell’aria e chiusi gli occhi.
Mi ti avvicinasti mentre suonavi le ultime note e quando avesti finito mettesti le tue labbra sulle mie, potei percepire un lieve calore allargarsi sul mio petto, quando sciolsi il bacio mi guardasti e mi carezzasti la guancia sorridendo, in quel momento mi accorsi che c’eravamo solo noi, semplicemente noi in tutto il mondo.
 
[508 parole]

-Commento dell’autrice-
Vorrei ringraziare chiunque l’abbia letto, è breve e nemmeno scritto molto bene, ho sicuramente trascritto male molti verbi e me ne scuso ma non sono un grande genio in grammatica. Oltre a ringraziare vorrei dire due parole a proposito di questo mini-testo. Lo dedico ad una persona, ad una ragazza che per me è stata importantissima e lo è ancora; nonostante io non lo sia più per lei, la maggior parte dei testi che scrivo sono per lei e questo in particolar modo, è per te Eleven.
  
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