Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: mayneistheway    28/07/2015    0 recensioni
Heacanon s11. Dal testo: "Non hanno una pista, non sanno come o cosa fare, non sanno quanto tempo potrebbe passare prima di avere tra le mani qualcosa di concreto e allora potrebbe essere troppo tardi. Non lascerà morire Dean e Castiel dopo tutta la fatica e tutti i sacrifici fatti per togliere il Marchio al primo e ora che il secondo ha di nuovo la sua grazia. Non può farlo.
«Che ne dici, Sam?»
«Ci sto»"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Lucifero, Ruby, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
Sono settimane che cercano un modo per colpire l'Oscurità, ma niente. Sam ha guardato in ogni libro, archivio, biblioteca e sito internet che conoscesse o che casualmente avesse trovato, ma nessuno di loro ha menzionato questa nuova minaccia neanche per sbaglio.
E come se non bastasse, le due persone che gli girano attorno hanno due opinioni differenti sull'Oscurità: Castiel dice che é una forza e Dean che è qualcosa di materiale. «Insomma, il fumo nero uscire dal terreno lo abbiamo visto!» continua a ripetere all'angelo mentre quest'ultimo scuote la testa. Cas dice che di questo ipotetico essere ne sentiva parlare in paradiso, quando era solo un angioletto. «È come una vostra storia della buonanotte, è qualcosa esistito prima di noi angeli.»
«Sul serio? Ecco perché siete così cupi, la vostra ninna nanna riguardava qualcosa chiamata "Oscurità"!» Nonostante la situazione, il senso dell'umorismo di Dean permane e suo fratello glien'è infinitamente grato.
Brancolano nel buio, tanto per rimanere in tema e le uniche certezze che hanno sono tutto all'infuori che buone: il numero di casi aumenta, così come il numero delle vittime. Le creature sembrano essere diventate di più e più cattive e loro sono solo in tre, o meglio solo loro tre sanno del vero problema.
Nonostante ciò Dean sembra stare molto meglio da quando il Marchio è stato rimosso dal braccio, l'arto non pulsa più, il suo cervello sembra che non abbia più bisogno di controllare i suoi istinti omicidi e non ha più incubi. Lo stesso non si può dire di Sam, il quale terrorizzato dal proprio passato riguardo i sogni premonitori, si convince che il motivo dei suoi attuali siano causati dallo stress. Non si è mai fermato tra ricerche e caccia, è una scusa plausibile la sua.
Ma questa notte, qualcosa è diverso.
 
Sam si sveglia di soprassalto, gli occhi spalancati non per colpa di un sogno ma per una semplice sensazione. Qualcosa è nella sua stanza, ne percepisce la presenza e la sente muoversi.
Con la coda dell'occhio vede un'ombra nell'angolo e il più lentamente possibile raggiunge con la mano la pistola sotto il cuscino. Non ha mai perso il vizio di tenerla li nemmeno da quando si sono trasferiti li.
«Ciao Sam» Il ragazzo chiude gli occhi, prende un respiro profondo e si illude che quello che è appena successo faccia parte di un sogno.
«Andiamo Sam, non dirmi che ti sei dimenticato di me!» la voce si fa sempre più vicina insieme al rumore dei suoi passi.
«Tu non sei reale» tenta il ragazzo con una voce non troppo convinta, «non puoi essere reale, ti abbiamo uccisa!»
«Non ne sarei così sicura, Sam. Come vedi sono qui e voglio aiutarvi.»
Il cacciatore si lascia scappare una piccola risatina non proprio felice «E tu pensi davvero che mi fiderei ancora di te, Ruby?»
«Se lo fai o no, non è un mio problema. Ti ricordi com'eri forte quando eri con me? Come i demoni ti temevano? Puoi tornare ad essere così.»
«Scordatelo, tu non sei reale e non ho alcuna intenzione tornare a fare quelle cose» la voce di Sam suonava determinata ma nel profondo sapeva che Ruby aveva ragione.
«Era tutto più facile, Sam. Questa nuova minaccia non puoi affrontarla così, devi essere preparato al meglio. Se è vero che non non vuoi darmi retta, perché sei ancora lì? Non hai chiamato Dean»
«Non l'ho chiamato perché, qualsiasi cosa tu sia, non sei reale.»
«Hai paura, vero? Per questi sogni. Potrebbero essere la prova che tu devi ricominciare ad usare i tuoi poteri, non credi?»
Sam si alza di scatto con la pistola impugnata saldamente. «Ti ho detto di andartene o-»
«O che cosa? Mi spari? L'hai detto tu che non sono reale, Sam. Sono semplicemente quello che desideri, io ti conosco e so che non vedi l'ora di riavere questo.» e con un coltellino si taglia sul braccio facendo uscire del sangue che cade a gocce sul pavimento. Una, due, tre gocce. Sam non riesce a far a meno di guardarle, di contarle. Il respiro accelera così come il battito del suo cuore. "Controllati Sam, non puoi farlo. Non devi, non è reale!"
Sul viso di Ruby compare un ghigno soddisfatto, sta avendo l'effetto che desiderava sul ragazzo. Ma quel ghigno sparisce non appena Sam preme il grilletto e il proiettile si scontra con la sua pelle, al centro del petto.
Non passano più di due secondi che Sam sente urlare il suo nome nel corridoio e Dean in un attimo è dentro la stanza del fratello.
«Sam! Ehi, stai bene?» dopo aver accurato che nella stanza non ci fosse nessuno, si avvicina a Sam che abbassa l'arma mentre respira affannato e trema leggermente.
«Cos'è successo?» la voce di Dean arriva ovattata alle orecchie del minore ma riesce a percepirne ugualmente la preoccupazione.
Scuote la testa, è sicuro che se parlasse, la sua voce lo tradirebbe.
«Stai bene?» e stavolta annuisce. «Si è stato solo...ho avuto un incubo, tutto qua.»
Dean lo guarda ancora accigliato. «Sam, hai sparato un colpo»
Il ragazzo abbassa lo sguardo sulla pistola ancora nella sua mano. «Credo sembrasse reale, non me ne sono accorto» mentì. Cerca di restare calmo e confuso, di sembrare il più convincente possibile. E sarà per l'ora, sarà per la stanchezza o perché Dean ha capito che il fratello non ne vuole parlare, ma lascia perdere e decide di fidarsi delle sue parole. «Sei sicuro? Posso restare qui se vuoi»
Si ricorda che da bambini erano quasi sempre da soli e la notte, quando uno dei due aveva degli incubi, avvicinavano i due letti e dormivano più vicini.
Sam sorride al ricordo e scuote la testa «Posso gestire un incubo, Dean. Non ho più cinque anni.»
Dean annuisce, Sam ha ragione. «Devo chiedertelo, erano clown o nani?» si prende la solita occhiataccia da parte del minore, che però è seguita da un ghigno divertito e Dean si sente meglio.
«Va bene Sammy, me ne torno a letto. Sei dovessi fare un altro incubo, limitati ad urlare come le persone normali. Lascia stare la pistola, ok?»
Sam annuisce ed entrambi se ne tornano a letto.
La notte non passò così velocemente come Sam sperò. Non smise di pensare alle parole di Ruby, ma soprattutto si chiese se fosse davvero una sua allucinazione.
 
Il giorno dopo non parlarono dell'avvenimento, Castiel ha percepito che qualcosa non andava ma dopo che Sam ha risposto affermativamente al suo "va tutto bene?" ha deciso di lasciare stare, sa bene che gli umani per evitare il dolore evitano il problema. Ma questo problema non sparì.
È quasi notte fonda, Cas sta seduto a guardare una rivista, molto probabilmente di Dean, attentamente, Dean si sta lentamente appisolando sul divano davanti al computer con una birra in mano e Sam non ha la minima intenzione di andare a dormire.
«Sam...» il ragazzo alza gli occhi dal libro e incontra quelli assonnato di Dean. «che ne dici di andare a dormire?»
«Tu vai, non vorrei portarti in braccio a letto» ridacchia il più piccolo.
«Sta zitto, sono sveglio. Dico solo che abbiamo guardato ovunque e tu devi rallentante. Ieri notte hai-»
«Non mi va di parlarne, ho avuto un incubo e basta»
Castiel sposta lo sguardo dalla rivista a Sam e quest'ultimo sente i soliti occhi interrogativi addosso, quegli occhi che sembrano leggerti dentro e abbassa lo sguardo.
«Si ma qualcosa vorrà pur dire, no? Rallenta fratello, rilassati un po'! Dormi una notte intera e svegliati a mezza giornata, guardati un porno! Guarda Cas per esempio, sta ampliando la sua conoscenza!»
Sam sbuffa ma alla fine segue il consiglio del fratello: chiude il libro, si strofina gli occhi e la faccia e annuisce.
«Bravo Sammy, e ora a nanna. E tu - indica l'angelo seduto - divertiti ma non troppo. Il divano lo voglio pulito»
«Anche tu, ma perché dovrei divertirmi? Non capisco come fa a stare comoda una persona in questa posizione. E per il divano tranquillo, sai che non mangio.»
I due fratelli lo guardando, scuotono la testa e si dirigono ognuno nella propria stanza dopo aver dato la buonanotte all'angelo.
 
L'orologio segna le quattro di notte quando Sam apre gli occhi.
«Sam» la voce di Ruby risuona di nuovo nella stanza, si avvicina e si siede accanto al ragazzo.
«Lasciami in pace. Sei nella mia mente, la trappola del diavolo è intatta e c'è una striscia di sale davanti la porta.»
La ragazza alza le spalle «Magari non sono reale ma nessuno è perfetto.» Sam si siede di scatto, ricorda bene quelle parole, ricorda quando perché le ha sentite ma soprattutto da chi.
«Non è possibile»
E la faccia della ragazza si trasforma in quella dell'angelo. «Ti sono mancato, Sam?»
«Lucifer» lo sguardo di Sam è un misto di incredulità e sorpresa. «Tu sei nella gabbia, non puoi-»
«Io sono nella tua testolina, Sam. Pensavo che parlarti sarebbe stato più semplice se mi fossi presentato sotto le spoglie di quello che desideri.»
«Ruby?» Il Diavolo annuisce «Posso vedere dentro di te, ricordatelo»
«Cosa vuoi»
«Aiutarvi»
Sam ride «E pensi che io ti creda»
Sul viso di Satana compare un ghigno quasi divertito. «Siamo solo in due a conoscere la verità sull'Oscurità: io e Dio. Non penso che tu abbia molta scelta»
Sam scuote la testa «Se tu sai, anche altri angeli sapranno»
«Si, Micheal, che si trova nella gabbia maciullato, e Gabriel, che se non sbaglio ho ucciso.»
«Non succederà mai»
«Non vuoi salvare il mondo? Salvare Dean e Cas, la tua famiglia? Rimediare a quello che tu hai causato?»
Il cacciatore resta zitto e lo osserva. «Come fai ad essere qui»
«Sono un angelo, Sam. Sono rinchiuso, è vero, ma sono comunque nella tua testa. Sai bene che io e te siamo uniti, te l'ho già detto ricordi? Siamo la metà di un tutt'uno, Sam. Non potrai mai escludermi completamente. Soprattutto dopo che sono stato dentro di te»
«Come faccio a fidarmi di te»
«Non puoi ma so che lo farai, io non posso farti male, sono nella mia gabbia d'oro grazie a te. Posso aiutarti a salvare Dean»
Si guardano negli occhi per un tempo che sembra infinito. Lucifer resta fermo, rilassato e Sam lo guarda cercando di capire cosa sia meglio fare. Non hanno una pista, non sanno come o cosa fare, non sanno quanto tempo potrebbe passare prima di avere tra le mani qualcosa di concreto e allora potrebbe essere troppo tardi. Non lascerà morire Dean e Castiel dopo tutta la fatica e tutti i sacrifici fatti per togliere il Marchio al primo e ora che il secondo ha di nuovo la sua grazia. Non può farlo.
«Che ne dici, Sam?»
«Ci sto»

__________
Si sono viva...
Allora siamo nella s11 e ho appena scritto di un ritorno di Lucifer semplicemente perchè so che tornerà.
Niente, mi annoiavo. Mi hanno detto che potevo pubblicarla perchè non fa poi così schifo, quindi eccoci qua. Non è betata quindi ogni orrore è mio (chiedo perdono in anticipo)
Alla prossima, bitches. 
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: mayneistheway