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Autore: Danilibre    29/07/2015    2 recensioni
Dal Testo :
"Il minore, stette in disparte fissando gli ospiti. Erano di bella presenza, le voci erano profonde, ma non potevano avere più di 25 anni. Il ragazzo più alto aveva i capelli lunghi, mentre l'altro li aveva molto corti e aveva le lentiggini.
Quando i loro sguardi si incontrarono, Cas perse un battito. Si perse in turbine di colori che i suoi occhi sfoggiavano, per non parlare del suo sorriso, perfetto. "
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Balthazar, Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Castiel era un ragazzo molto timido, educato e introverso. Spesso veniva preso in giro poiché se ne stava sempre in disparte col suo album da disegno in mano, nel quale scarabocchiava di tutto.
Castiel, Cas per quei pochi amici che aveva, cercava di non dare nell'occhio mentre passava per i corridoi delle superiori, ma puntualmente il bullo di turno lo sbatteva contro gli armadietti o peggio gli rubava l'album dalle mani per poi deriderlo davanti ai suoi compari.
La sua vita non era semplice, viveva insieme ai suoi fratelli da quando i loro genitori morirono in un incidente stradale pochi anni prima, ma per fortuna suo fratello maggiore Balthazar di 26 anni era abbastanza grande e economicamente stabile da permettersi di tenere la famiglia insieme, così Cas dovette trasferirsi in una piccola cittadina del Kansas insieme a suo fratello Gabriel di 23 anni. In casa regnava la pace visto che Balthazar lavorava dalla mattina presto fino a sera tardi, in un ufficio. Mentre Gabriel, quando non era di turno al bar, era sempre fuori casa con gli amici, o da qualche parte con qualche ragazzo.Gli unici momenti in cui Cas poteva sentirsi tranquillo era quando rientrava in casa o quando veniva a prenderlo uno dei due fratelli. Tutti in città sapevano che i suoi fratelli non avrebbero guardato in faccia a nessuno pur di proteggere il minore, come successo molte volte fuori da scuola, Gabriel dovette intervenire per fermare due ragazzi che stavano prendendo in giro il fratello terrorizzato.
Quel Giorno era Sabato e tutti erano presenti in casa, chi al computer per lavoro, chi davanti alla Tv e chi a fare i compiti. Cas era al sicuro nella sua camera, modesta, con poche cose e personali. Solo qualche foto erano attaccate ai muri nei loro quadretti, qualche foto con i genitori, alcune coi fratelli e solo una con tutta la famiglia al completo scattata poco prima che i genitori partissero per affari.<< Angioletto, scendi giù! >> la voce del fratello di mezzo era sempre squillante nonostante arrivasse dal piano di sotto.
Angioletto era il soprannome che Balthazar gli aveva affibbiato dopo la morte dei genitori, poiché nonostante la disgrazia Cas non aveva mai perso la retta via, non aveva mai causato nessun problema di alcun genere, perfino a scuola era un ottimo studente!  << Arrivo. >> rispose guardando la porta chiusa, come se Gabriel fosse lì.
Chiuse le pagine dei libri e ripose tutto nell'apposita libreria accanto al letto. Sistemò la sedia sotto la scrivania e guardò fuori dalla finestra, sotto cui era stata posizionata da lui stesso per poter sbirciare il parco che si intravedeva, ma come al solito era vuoto. Si avviò verso la porta e si sistemò i capelli allo specchio accanto per poi uscire dalla stanza, scendere le scale per poi trovarsi nel salotto. Si fermò accanto al divano su cui era spaparanzato Gabriel intento a seguire un programma di cucina, con i piedi sul tavolino che separava la Televisione dal sofà. << Vieni qui piccolino >> gli disse Gabriel facendo segno di sedersi accanto a lui, Cas non se lo fece ripetere due volte e si sedette al lato opposto del divano, il posto che occupava di solito poiché era più vicino alle scale. Gabriel gli si avvicino e lo cinse con un braccio, mentre con la mano chiusa a pugno gli scompigliava i capelli: odiava quel gesto, ma non durava mai abbastanza per potersi lamentare, infatti dopo pochissimo il fratello si staccò e ritorno ad appoggiarsi contro lo schienale senza togliere il braccio dalle spalle di Cas. << Domani sai che giorno è? >> gli chiese senza staccare gli occhi dal programma che stava guardando. Cas si giro abbastanza a guardare il calendario attaccato vicino alla porta, c'era una grossa X sulla data del 4 Ottobre, Il suo compleanno. << Oh. Domani è il mio compleanno. Non me ne ricordavo. >> si girò a guardare il fratello che lo stava fissando incredulo.
<< Come fai a dimenticarti il tuo 18'esimo compleanno? Nessuno se lo scorda! È un rito di passaggio! Organizziamo una festa al bar, offro io la birra! >> il fratello si stava agitando per l’entusiasmo della serata che Cas non voleva organizzare.
<< Non voglio nessuna festa, e poi chi chiameremo? Non ho amici. Ti prego, lascia stare: preferisco festeggiare qui con voi, siete gli unici di cui mi importa.>> la voce di Cas era tranquilla, ma gli occhi del fratello si inumidirono e l'abbracciò così forte da fargli perdere il respiro.
<< Ah - No- Non respiro! >> protestò, ma Gabriel non lo lasciò.
<< Sei un tesoro di ragazzino! >> disse continuando a stritolarlo, per fortuna in quel momento passò Balthazar e li separò per farsi spazio sul divano, mentre il Fratello di mezzo protestava e cercava di nuovo di attaccarsi a Cas.
<< Sono esausto. >> si lamentò Balt lasciandosi cadere contro lo schienale.
<< Lavori troppo fratellone. >> Cas gli porse la ciotola con dentro i lecca lecca che Balt adorava, ma era così stanco che non riuscì neanche a prenderne uno, mentre Gabriel si prese tutta la ciotola per poi aprirne uno e incominciare a mangiarlo.
<< Non ti pagherò il dentista questa volta, lo sai ? >> lo ammonì il maggiore.
<< Non ce n’è bisogno, ho una dentatura perfetta >> rispose Gabriel mostrandogli i denti perfettamente bianchi.
<< Allora, domani è il tuo compleanno Angioletto, cosa vuoi fare? >> Cas sapeva che i fratelli avrebbero acconsentito ad ogni richiesta del minore, ma comunque non voleva approfittare della troppa gentilezza.
<< Niente, ho molto da studiare, lunedì ho una verifica importante. >>
<< Sicuro ? Possiamo portarti da qualche parte, tipo allo Zoo. So che ti piace disegnare gli Animali, quindi... > propose il maggiore.
<< Tranquillo, ho davvero molto da studiare. >> lo rassicurò il minore.
<< Va bene, sarà per un'altra volta. >> Balt si girò verso l'enorme orologio attaccato in cucina, a cui davano le spalle.
< detto questo cercò di alzarsi a fatica, ma Cas lo precedette.
<< Tranquillo cucino io, riposati finchè hai tempo! >> disse avviandosi verso la cucina.
<< Oh, grazie Angioletto. Ehi ! non far fuori tutti i leccalecca ! Dannazione sei un bambino! Dammi quella ciotola!>> Balt stava litigando con Gabriel , ma Cas non gli diede molta importanza, si concentrò nella cucina per ricordare alcune delle ricette che la madre gli aveva insegnato anni addietro.

La serata passò tranquilla, tutti aiutarono a sistemare e quando Gabriel dovette andare a lavoro Cas gli diede un bacetto sulla guancia, come faceva sempre, e lui gli scompigliò di nuovo i capelli.
Non c'erano mai stati litigi seri tra i fratelli, ma il carattere di Gabriel si scontrava con quello di Balthazar e a volte Cas doveva farsi in quattro per sistemare tutto.
Verso le 22 Cas si rinchiuse in camera, non prima di aver salutato il maggiore, di nuovo al computer, per fortuna aveva il bagno in camera così da non dover sempre uscire dal suo piccolo rifugio. Dopo una doccia veloce si distese sul letto e la stanchezza prese subito il sopravvento, si addormentò all'istante.
L'indomani, visto che era Domenica, poteva permettersi di dormire un po’ di più, infatti si svegliò solamente quando il Balt bussò alla sua porta per avvisarlo che il pranzo sarebbe stato pronto a breve. Cas non si cambiò neanche, scese le scale ancora mezzo addormentato e per poco non si perse l'ultimo gradino, Gabriel che era sul divano vide la scena e si mise a ridere di gusto, provocando una risatina anche a lui.
Il pranzo passò velocemente, i tre fratelli erano ancora a tavola quando Balt si alzò per prendere qualcosa dal frigorifero. Una modesta torta con la panna, la preferita di Castiel. Sopra di essa vi erano due candele con i numeri 1 e 8.
Il minore fissò quella meraviglia, quasi affascinato quando un Flash lo fece tornare alla realtà. Gabriel aveva in mano una piccola macchina fotografica grigia, e la puntava ovunque per immortalare il momento.
<< Il nostro piccolino sta crescendo. >> la voce gli tremava di felicità. Per i loro 18'esimi compleanni entrambi i fratelli avevano organizzato delle enormi feste con tutti i parenti e amici, ma dalla morte dei genitori avevano perso tutti i contatti e per festeggiare anche solo il ringraziamento si  rifugiavano tra di loro.
Cas sorrise quando Gabriel gli puntò di nuovo la macchina fotografica addosso e un nuovo Flash lo colpì.
Balt si era avvicinato alla torta con l'accendino e stava accendendo le candele, quando un Flash colpì anche lui, ma non si fece prendere alla sprovvista, e fece una smorfia così da rovinargli la foto.
<<  Che cattivo che sei, non vuoi mai farti fare le foto. >> Gabriel mise il broncio.
<<  È solo perché nelle foto sembro più vecchio. > gli rispose piatto il maggiore.
<< Oh guarda, ti è spuntata un'altra ruga qui! >> indicò lo spazio in mezzo alle sopracciglia e scoppiò in una sonora risata, che fece ridere entrambi i fratelli.
<< Dai, spegni le candeline Angioletto.>> disse Balt.
Cas annui e prima di soffiare nella sua mente espresse questo desiderio :"Vi prego mamma e papà, vegliate su di noi, come facevate una volta col vostro abbraccio caldo e rassicurante. Fate che nessuno rovini tutto quello che abbiamo ora.” Una lacrima gli rigò il volto e aprì gli occhi per spegnere le candeline, sorridendo ai fratelli che stavano applaudendo.
Mangiarono metà della torta ridendo e scherzando dei colleghi di lavoro di Balt e Gabriel immortalava tutto con la sua nuova compagna di storia, la macchina fotografica, quando Balt si alzò e si avviò a prendere un pacco da dentro il mobile della televisione. Tornò al tavolo e lo porse a Cas.
<< Se non ti piace, prenditela con lui. Io volevo prenderti quelli più grandi! >> disse con un sorriso stampato in faccia.
Il minore scartò il regalo con un misto di confusione ed eccitazione, quando vide quello che gli avevano regalato non stava più nella pelle.
<< Non ci credo, ma sono costosissimi! come?! >> non riusciva a togliere gli occhi da quella enorme valigetta contenente tutto il necessario per la pittura,la colorazione a olio e il materiale per altre tecniche.
Non ebbe risposta se non con una scrollata di spalle dai fratelli.
<< Ometto, ero certo che ti piacevano >> gli fece l'occhiolino Gabriel.
Cas si alzò e aggirò il tavolo per andare ad abbracciarli. << Siete fantastici, lo sapete che vi voglio un mondo di bene, vero?! >> la voce tradiva l'emozione
<< Dai, su vai a provarli! Poi facci vedere qual è il risultato! >> disse il maggiore accarezzandogli la schiena.
Il minore non se lo fece ripetere due volte e scappò in camera sua posizionando una tela nuova sul cavalletto sopra la scrivania e si immerse nell'arte per tutto il resto della giornata.
Calata la sera i fratelli s'intrufolarono nella camera di Cas senza che neanche lui se ne rendesse conto e guardarono il piccolo mentre studiava tutti i colori, le tonalità e le fialette che li racchiudevano.
<< Ti piacciono? >> la voce di Gabriel lo fece tornare alla realtà e quando Cas si girò nella direzione della porta, li vide sulla soglia.
Balthazar aveva ancora gli occhiali sul naso e si teneva appoggiato con un braccio allo stipite, mentre il fratello in tuta era appoggiato di schiena, la macchina fotografica rigorosamente in mano.
<<  Certo che mi piacciono! Sono fantastici ! >> disse facendo un giro sullo sgabello.
I fratelli risero a quella scena, erano felici che il minore fosse contento del regalo, anche perché da quando i genitori non c'erano più avevano sempre avuto un po’ di problemi economici, fino a quando Gabriel non trovò un lavoro. Ora che potevano permettersi qualcosa di più per lui avrebbero cercato di farlo contento quanto potevano.
Il campanello riecheggiò nella casa e tutti si voltarono verso la porta.
Balt guardò il suo orologio da polso. Erano le 18: strano che qualcuno a quell'ora girasse per la via.
il campanello suonò un'altra volta e il maggiore si diresse verso la porta seguito a distanza da Cas e Gabriel. << Sì, arrivo arrivo! >> parlò con la porta mentre girava la chiave nella toppa.
Quando aprì la porta si trovo dinnanzi un ragazzone alto sul metro e ottanta seguito da un altro ragazzo un po’ più basso.
<<  Salve. >> disse Balthazar completamente a suo agio.
<<  Ehm, salve, ci siamo appena trasferiti in fondo alla via, e stiamo facendo un giro per salutare i vicini. Io sono Sam Winchester e lui e mio fratello Dean. > il ragazzone, Sam, si indicò e poi indicò il fratello che salutò con un cenno del capo.
<<  Piacere, io sono Balthazar. Prego entrate così vi presento i restanti, vi andrebbe una tazza di té ? o caffè ? > si spostò di lato per far passare i nuovi vicini.
<<  Un caffè andrà benissimo, grazie. > disse Sam entrando in casa, seguito a ruota dal fratello.
<< Cariiiiiiiiiiino. >> sussurrò Gabriel all'orecchio di Castiel.
<< Chi ? >> domando Cas
<<  Son carini entrambi, ma quello alto è mio. >> disse facendo l'occhiolino al minore per poi avviarsi in cucina con la sua migliore camminata sexy.
Castiel lo seguì intimidito, mentre Balt presentava ai nuovi arrivati il fratello di mezzo.
Il minore, stette in disparte fissando gli ospiti. Erano di bella presenza, le voci erano profonde, ma non potevano avere più di 25 anni. Il ragazzo più alto aveva i capelli lunghi, mentre l'altro li aveva molto corti e aveva le lentiggini.
Quando i loro sguardi si incontrarono, Cas perse un battito. Si perse in turbine di colori che i suoi occhi sfoggiavano, per non parlare del suo sorriso, perfetto.
Gabriel gli passò un braccio attorno alla vita e lo accompagnò vicino al tavolo alla quale tutti erano seduti.
<< Lui è il piccolino di casa. Castiel questi sono Sam e Dean. Sam, Dean lui è Castiel. >> si salutarono con un stretta di mano e quando la sua mano strinse quella di Dean le sue guance divennero rosse per tutto il tempo del contatto.
<< Diteci un po’, quanti anni avete? Come mai qui in questa cittadella sperduta ? Cosa fate nella vita? >> chiese Balt sorseggiando il suo Tè.
<< Oh, sì. Io ho 18 anni mentre lui ne ha 22. Sì, non sembra, lo so.>> si affrettò a rispondere non appena vide la faccia perplessa di Balt che passava dal viso di Sam a quello di Dean.
<< Il gene dell'altezza l'ha preso lui, ma io ho ben altre doti, tipo, so riparare una macchina in un giorno! >> la voce di Dean era mista con una risata e alle orecchie di Cas non c'era suono più dolce e melodioso.
Tutti risero e gli occhi di Dean si soffermarono un secondo di più in quelli di Cas e Gabriel attirò nuovamente la sua attenzione.
<< Quindi andrai a scuola in città ? >> gli chiese innocentemente.
<< Purtroppo no, ho smesso gli studi per poter lavorare, già da quando avevo 16 anni. >> rispose scuotendo le spalle come se fosse una cosa di poco conto.
<< E tu Sam ? >> chiese Balt anticipando il fratello.
<< Anche io lavoro, in uno studio veterinario nel paese vicino, mentre lui farà il meccanico nella rimessa davanti alla scuola. >> il fratello annuì.
<< Oh, magari qualche volta potrai venire a controllare il motore della mia auto, ogni tanto fa i capricci! >> rispose Balt allargando le braccia.
Tutti risero e Sam finì in un sorso il cafè.
<< Bene, mi dispiace lasciarvi, ma dobbiamo finire di scaricare le robe dalle auto. >> Sam fece per alzarsi, ma Gabriel gli fece un'ultima domanda prima dell'imminente arrivederci :
<< vivete da soli ? >> la domanda era innocente, ma la reazione che provocò in Sam fu una sorpresa.
contrasse la mascella e si portò una mano sugli occhi. A parlare fu il fratello.
<< Nostra madre è morta, quando avevo 4 anni, lui era appena nato. Invece nostro padre era una di quelle persone che stavano via per mesi e tornavano solo per una o due notti, per poi ripartire da chissà quale donna. Ci lasciava qualche soldo, quanto bastava per tirare avanti per qualche settimana. Ci siamo sempre arrangiati da soli. >> Dean si alzò e diede una pacca al fratello minore.
<<  Scusatelo, ma sulla questione è sempre un po’ suscettibile.>> sospirò il maggiore.
Gabriel annuì e si alzò per accompagnare gli ospiti alla porta, non prima di aver nuovamente stretto la mano a entrambi.
Appena i due ragazzoni si avviarono verso casa, Gabriel chiuse la porta e corse dai fratelli.
<< Ma avete visto che figo?! È altissimo, stupendo, e quei capelli! Oddio vorrei passarci dentro le dita tutti i giorni, devono essere morbidissimi, stanotte me lo sogno! eccome! >> continuava a muoversi da un lato all'altro della stanza, gesticolando.
Mentre Balthazar cercava di farlo tornare in se, Castiel provava le stesse cose che provava il fratello.
Da quel giorno le cose sarebbe cambiate: ma in meglio o in peggio?
   
 
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