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Autore: Noeru    30/07/2015    3 recensioni
Una rivoluzione è questione di attimi
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di leggere questa storia, vi consiglio fortemente di dare almeno un'occhiata a "We're bound together now and forever" di Muse_on_Mars92 essendo la mia ultima fatica (quasi) il riflesso nello specchio della sua.
Abbiamo due stili piuttosto diversi, ma non è un concorso letterario e spero sia di vostro gradimento.

V.B.

"Veniamo adesso ad Aftermath, traccia dell'album che rappresenta il ricongiungimento del protagonista alla sfera emozionale perduta.
è stata anch'essa scritta pensando a qualcuno in particolare?"

"No, non ha un destinatario individuabile come le altre...ho steso il testo mettendomi nei suoi panni e..."
Dannazione! Perché mi sono girato?
I tuoi occhi sono lucidi e ti stai trattenendo dal parlare.
Mi piacciono le tue lacrime solo quando sono dovute alla gioia.
No, non farmi così; conosci la verità e la ragione per cui non è ancora venuta a galla meglio di me.
Ti prego.
Vorrei mi togliessi di dosso quello sguardo sincero, tenero e triste: non riuscirei ad evitarlo neanche se fossi cieco.
Sono in molti a sciogliersi ed elogiare il mio al primo incrocio, ignorando il caleidoscopico microcosmo di emozioni capaci di cogliere il buono in ogni aspetto della vita, anche il più avverso, posseduto da te.
Numerose associazioni, molte rispetto agli scontatissimi cielo e mare emergono tra i miei pensieri: una sconfinata e morbida distesa verde, le nuvole basse sul mare in tempesta, l'incontro del fiume e del salice.
Troppi spettacoli inferiori alla tua vista.
sei un libro aperto, una sorgente limpida fluente in parallelo ad un corso d'acqua grigia mista a rifiuti, pesci e volatili intrappolati nel petrolio
come me nelle tue iridi in questo preciso istante.
Cosa farò quando saranno chiuse in maniera definitiva?

"...è un personaggio generico nel quale l'ascoltatore può riconoscersi. è tutti e nessuno..."
Le tue labbra tremano.
Quasi stento a celare l'ardente necessità della loro pressione contro alle mie.
In realtà Aftermath è legata a noi due.
A te.
Le tue strette e i pianti tra le tue braccia durante la travagliata adolescenza, il primo bacio sul molo, le occhiate d'intesa, gli incontri segreti nelle camere degli alberghi sempre più lussuosi, le notti passate nello stesso letto all'insaputa dei nostri amici sono tatuati nella mente ed impossibili da cancellare.
Siamo stati e saremo eternamente uniti dallo stesso destino.
Ho portato maschere e compiuto azioni non da me con lo scopo di eluderlo e farti fuggire, ma mai ti sei arreso.
Tienimi, non abbandonarmi.
Soltanto tu sei stato capace di scavare nel profondo del tuo cuore, aprirmelo e donarmelo interamente senza esigere nulla in cambio.
Con le ossa rotte ammetto la sconfitta.
Sei ancora disposto a perdonare tutti i miei errori e aiutarmi a superare la paura condivisa?
Perderti è il mio incubo ricorrente: unicamente tu conosci la mia vulnerabilità alle insidie universali.
Il senso di colpa causato dall'assenza nella tua vita mi divora giorno dopo giorno.
Non so cosa darei per tornare indietro nel tempo.
Mi vorrai ancora quando sarò vecchio?

"Dom, a che punto sei del percorso tracciato musicalmente?"
Le tue mani sistemano l'ordinaria giacca di pelle nera, stessa tinta scelta per quest'era.
Vene ed ossicini si intrecciano avvolti dalla carnagione baciata dal sole.
Gesticolando, accompagni una risposta.
La gamba destra si accavalla sopra la sinistra e il ciondolo che ti avevo regalato quest'autunno brilla sopra l'incavo evidente del collo.
Ti stringi nelle spalle, incrociando le braccia muscolose e in costante allenamento: certe volte sento nostalgia delle tue manigliette, delle morbide guance infantili di quindic'anni fa e del tuo sorriso sempre più raro in confronto al quale una notte stellata è buia e coperta.
Quando smetterai di farti del male?
Sei talmente magro da indurmi a pensare qualcosa non vada.
Non trovo le parole giuste per esprimere la mia preoccupazione circa la tua salute, a dispetto delle risate nei giorni dell'antitetanica e dei punti al sopracciglio.
La tua fragilità era ancora sconosciuta; adesso è inutile celarla dietro la spavalderia.
Allo stesso modo di occultare il nostro amore costruendo castelli in aria.
Il tempo ci sta consumando: non possiamo più piangere né sul latte versato né addosso a noi stessi.
E se fosse troppo tardi?

"Quale traccia preferisci?"
"hmm...The Handler..." esce dopo qualche esitazione; adori scatenarti e dare fondo a tutte le tue energie servendoti delle bacchette, ma io conosco la tua vera predilezione per l'unica isola felice nel distopico ed anaffettivo universo dilaniato da catastrofi ed egoismo che ha intaccato la nostra nuova immagine, molto più oscura della precedente e segnata da un terribile anno devastante per entrambi, ma al quale sono devoto per avermi insegnato il tuo immenso valore e l'indistruttibilità del nostro rapporto.
La mia anima è legata alla tua, così cristallina, idealista e fin troppo gentile.
Non so se ti converrebbe donare un po' di bontà a chi non ne conosce col fine di rendere il mondo un posto migliore.
Uno spreco; la rifiuterebbero, come preferiscono diamanti equivalenti a ciottoli in confronto ad essa.  
Ci conosciamo più di noi stessi e sono grato alla sorte per avermi sempre ricondotto da te, il mio ponte sospeso sull'acqua tempestosa, il mio angelo custode.
Biasimo la religione e le menti impregnate d'irrazionalità, eppure immagino le loro benevole creature sovrannaturali simili a te e ho la fortuna di avere al mio fianco la più radiosa, essendo Lucifero stato spodestato dalla notte dei tempi.
In qualsiasi struttura verticistica distinguersi è considerato il peccato più grave, trascurando invece violenza ed incoerenza prolifiche come vermi intorno ad una carcassa.
Soli ed impauriti, ciascuno nel proprio inferno eravamo vent'anni fa.
Ora abbiamo la chiave del paradiso e i cancelli dorati si stagliano di fronte a noi.
Entriamo?

"Matt invece?"
Non sarà l'ennesima risposta preconfezionata: "Aftermath!" Tutto d'un fiato.
Il reporter si scosta, colto alla sprovvista:"S-sentiamo il p-perché..."
"L'ho composta e scritta pensando a qualcuno parecchio speciale! è una promessa di costante presenza e supplica di perdono perché ho realizzato la profondità..."
"Chi sarà mai?" Un'inutile interruzione del giornalista, convinto di anticiparmi, è tutt'altro che calmante.
"Nessuna donna..." ormai, sussurrando, l'ho ammesso
"T-tuo f-f-figlio?" sagacia, questa sconosciuta.
"Il mio compagno di scuola, sbronze, avventure, band e soprattutto vita! In vent'anni ho ponderato, riflettuto e valutato antecedentemente alla decisione di informarvi della nostra storia! è stupido reprimere l'amore grazie al quale ho vinto numerosi ostacoli! Sei il mio orgoglio, Dom!" mi hai reso inarrestabile.
Impossibile determinare il più sorpreso.
Nemmeno tu te lo aspettavi: le gambe tremano e finiamo goffamente sdraiati sul divanetto davanti agli occhi attoniti dell'inviato.
"N-non ne ho...mai...dubitato...malgrado...il distacco una voce interiore...teneva accesa...la speranza..." Nonostante i singhiozzi afferro tutto.
Non scioglierei mai questo abbraccio.
"Devo chiamare qualcuno? Bisogna rifare?"
Poco importa.

Siamo liberi, finalmente.












 
   
 
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