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Autore: bennytop    31/07/2015    1 recensioni
-Mio padre aveva gli occhi lucidi. Questo. Fu questo a spingermi a parlare: la sua sete di sentire la mia voce, le parole che solo io avrei potuto pronunciare. Io e nessun altro.-
Se vi ho persuase a dedicarmi un po' del vostro tempo, spero di con deludervi e di sentire il vostro parere. Grazie e buona lettura!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA CRUDA REALTÀ

-Vostra figlia è la classica ragazza troppo matura per la sua età, non ho altro da aggiungere. Statele vicino e datele tempo, quando vorrà, sarà lei a parlare con le persone. Perfettamente sana e perfettamente intelligente, anzi: troppo intelligente per noi, semmai. Arrivederci-
Queste sono le parole che lo psicologo rivolse ai miei genitori dopo il mio determinato silenzio persistente da una settimana. Come mai mi sono chiusa nel mutismo? Facile, per protesta: la mia generazione non cura più il valore delle parole e men che meno è consapevole dell'importanza che può avere una parola al posto di un' altra. Non per questo ho rinunciato al sublime incanto delle parole. Leggo, ascolto e soprattutto...
...scrivo, ma questo non lo sa nessuno. Trovo di vitale importanza che questo mio sciocco bisogno di scrivere rimanga taciuto, proprio come la mia voce.
Perchè? Confesso, a questa domanda non so cosa rispondere. Non so spiegare cosa mi spinga a scrivere e, vi giuro, questo mi crea un senso di frustrazione atroce. Tuttavia, non posso fare a meno dell'inebriante sensazione che ottengo dall'accostare le lettere, sceglie con cura ogni parola, ascoltare la minima sfumatura di assonanze e consonanze, assorbire il significato di una frase, gustare l'aroma di un discorso...
E, se posso modestamente contribuire anche solo con una minuscola infinità del vortice dei racconti, toccherò le vette del regno popolato dai miei pensieri.
Senza parole, come potremmo vivere? Senza numeri, come potremmo vivere? Loro sono i nostri codici. Una volta che si padroneggiano in realtà creano dipendenza, ma una dipendenza sana e piacevole oltre ogni dire, basta solo riuscire a percepirne l'importanza e il valore.

-Tesoro, sono preoccupato per te. Ora non vuoi più parlare neanche al tuo papi? Ti stai isolando sempre di più bambina mia, non voglio che vai via-
Mio padre aveva gli occhi lucidi. Questo. Fu questo a spingermi a parlare: la sua sete di sentire la mia voce, le parole che solo io avrei potuto pronunciare. Io e nessun altro.
-Papà non preoccuparti, io sto bene e il mio silenzio ha ragione di esistere. Devo lanciare un messaggio ancora più forte delle parole: la mancanza, l'assoluta privazione di queste. Ma con te e mamma contiuerò a parlare!-
-Un messaggio ancora più forte....Ormai è già una settimana-
-Abbi fiducia in me-
-Cosa ti ha spinto in questo tuo assurdo progetto-
-Tutti i ragazzi della mia classe mi hanno preso in giro-
-Non ci credo! Cosa insegnano oggi ai ragazzini di prima media? Non sarai troppo permalosa?-
-No. Ormai la situazione è insostenibile. Ci insegnano le stesse cose, ma evidentemente per comportarsi così non si deve aver appreso molto-
-Il dottore ha ragione- -Su cosa in particolare?-
-Il modo in cui parli, non riesco nemmeno ad immaginare i pensieri che riesci a fare figliola. Perchè hai voluto crescere così in fretta?-



Spazio autrice Niente mi è costato (piacere e dolore) come scriver questa storia. Per renderla una storia “vera e sentita” ho duvuto attingere alla mia vita reale, ciò rende ancora più amara la situazione. Se faccio ciò, è perchè sono certa che umilmente comtribuisco nel mettere ancora una volta il mistico circolo che lega PAROLE-EMOZIONI-VITA. Grazie a chi regala un batuffolo del suo tempo alla mia storia. Spero di ricevere commenti per grescere in questa esperienza. Cercherò di aggiornare in prima possibile. Ancora grazie.
   
 
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