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Autore: queenjane    01/08/2015    6 recensioni
Di miti, racconti e imbarazzi...
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1765.
 
  • Cosa ridi?
  • Non  mi strattonare la manica, grazie.
Mia sorella sta ridacchiando,le nocche davanti alla bocca, cercando di non erompere in una trionfante risata, ma su cosa?
Siamo in chiesa, in raccoglimento, prima della messa, quando la signora dinanzi a noi si è rigirata e le ha mostrato, devota, un foglietto che teneva tra le mani.
Le sue vesti sono ricche e preziose, la parrucca di prima qualità, la pelle chiara ed il ventaglio che porta in mano è incrostato di diamanti, ma a me sembra fuori di testa.
In un sussurro racconta che ha ritrovato questa preziosa immagine, in cui è rappresentato un cespuglio di un verde ricco e profondo, racchiuso tra le mura di un convento, situato in Egitto, vicino a Alessandria.
Il luogo del martirio e poi della decapitazione della principessa pagana, che convertita, sbaragliò tutti con la sua sapienza, va bene, ma vi era un cespuglio che arse davanti al Patriarca, che poi non si è mai seccato?
Mia sorella si chiama Catherine, da me detta Cat, ma cosa ci incastra?
Non capisco, ha le lacrime agli occhi per il ridere trattenuto, le labbra atteggiate in una punta di pagana malizia, il pugno contro la bocca,la signora parla di depilazione nelle zone intime e …
Poi inizia a dire che tale Jeanne Du Barry usa il cosiddetto bagno d’ambra per..
-Andiamo, Oscar, subito.
- La messa non è iniziata.
  • Va bene,,per una volta, Madame sta parlando un pò troppo.
Mi raccolgo contro le sue gonne spumeggianti, una nuvola di satin color malva, la vita sottile sottolineata e serrata dal corsetto, è splendida e remota come una stella incrostata di argento.
  • Cat, perché sei voluta uscire così in fretta?.
  • Oscar, te la posso raccontare una storia?- sta cercando di non rispondere, una domanda in luogo di un’altra, sua tecnica di eccellenza.
  • Io pensavo a quella della marchesa di Maintenon, quella che dicono essere la moglie morganatica del re Sole, il grande Luigi XIV, tanto pia e devota.- Con intenzione.
  • Ah, io ti volevo dire di … ma va bene uguale. Scusami. Lei non saltava mai una messa.-
  • Anche no. Dimmi. Stai arrossendo?
  • Anche no, guarda qui, invece.
Siamo in carrozza, mi porge un libro che stava scorrendo, riproduzioni di storia dell’arte, scorro le dita sulle pagine che rappresentano “La Primavera” e “La nascita di Venere” di Botticelli, osservo la dea che esce spumeggiando dall’acqua, armonie e proporzioni, la delicatezza con cui sono riprodotti  i fiori e le erbe, i tratti eleganti e precisi.
  • Stupendi. Però Botticelli non ha anche fatto la Pallade Atena … che doma il Centauro. Eccolo qui.
  • Ti piace proprio, eh, la dea guerriera senza padre e madre, che combatte sempre, che non conosce l’amore.
  • E tu chi vorresti essere? Venere, magari.
  • Meglio le Amazzoni.
  • Mmm …
  • Ti vedo bene anche come ninfa, quando eri fidanzata con tuo marito ti chiamavano rosa rosarum, ninfa in versione di bruna e..
  • Come lo sai? All’epoca non avevi nemmeno un anno.
  • Lo racconta Marie, la nostra governante, e via dicendo.
  • Meglio questo paragone rispetto  a quello in cui ero Eos.
  • Perché ?- con la scusa degli scossoni, mi stringo contro la sua spalla.
  • Adoro l’Odissea, Omero qui parla di Memmone come del più bello tra tutti i guerrieri che presero parte alla guerra di Troia. Era un semidio, figlio della splendida Eos e di Titone, principe troiano. La dea s'innamorò di Titone, giovane di rara avvenenza, scorgendolo passeggiare e lo portò con sé in Etiopia.- Una pausa, strizza le palpebre, cerca di ricordare.
  •  Eos chiese a Giove l’immortalità per il suo amante, ma si dimenticò di chiedere anche l’eterna giovinezza. Quando Titone divenne vecchissimo e ripugnante, Eos lo trasformò in cicala. Dalla loro unione erano nati due figli: Emazione, il maggiore, personificazione della notte, e Memnone, il minore, personificazione del giorno. La pelle dei due fratelli era di color scuro, perché quando erano piccoli con la madre Eos avevano accompagnato ogni giorno in cielo il cocchio del Sole: per il resto erano diversissimi in tutto, Emazione un uomo brutale ed efferato, Memnone una persona leale e aliena da crudeltà verso i popoli sottomessi. Emazione divenne re dell’Etiopia e si scontrò con Eracle…. Memnone, che a quel tempo era ancora un fanciullo, regnava invece nella città di Susa nelle terre di Persia, in un enorme palazzo di pietre bianche e gemme colorate fatto costruire da Titone, che aveva fondato Susa. Fece espandere i confini del suo regno, conquistando tutti i territori circostanti: non attaccò però Troia, regno di suo zio Priamo.
  • Intanto c’era la guerra, giusto, l’assedio di Troia..
  • Ettore morì combattendo contro Achille, altro eroe che adori, lo so, comunque il nostro Memnone fu convocato come alleato a Troia, portando con sé 20.000 etiopi, 2.000 susiani, un imprecisato numero di indiani e un’armatura forgiata dallo stesso Vulcano … dai che stiamo arrivando vicini alla fine, Oscar. Combatté valorosamente e poi si scontrò con il Pelide Achille.. le armi divine che possedeva riuscirono perfino a scalfire la pelle di Achille che, come noto, era vulnerabile solo nel tallone… ma alla fine venne decapitato dal suo nemico. L’esercito etiope, rimasto senza un condottiero, si disperse, e tutti i suoi guerrieri fuggirono da Troia. Eos pianse molto la morte del figlio, il cielo fu ricoperto da nubi, il suo pianto disperato formò la rugiada. Per volere di Zeus dalle ceneri di Memnone, che era stato bruciato su un  rogo, nacquero due schiere di uccelli immortali (detti "Memnonidi") che ogni anno combattono fra loro sul cielo di Troia.  Da quel giorno la dea dell'aurora piange inconsolabilmente il proprio figlio ogni mattina, e le sue lacrime formano la rugiada e poco importa che Omero la appelli "la dea dalle rosee dita" per l'effetto che si vede nel cielo all'alba..
  • Cat, ma mica tutti sanno le cose come te..
Intanto siamo a destinazione e scende con agile grazia, io sparisco per i miei giri e la sera dopo cena sono da lei.
Alla fine, ripensando a tutti i discorsi, le chiedo con innocenza:- Cat, ma cosa è la depilazione?
  • Siediti Oscar, mi sa il discorso sarà lunghino ….
   
 
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