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Autore: AliceInWonderbook    01/08/2015    2 recensioni
[NEWTMAS!AU]
Newt sorrise, guardando il suo migliore amico e prese la seconda decisione importante della giornata.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Newt, Thomas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Courage
 
Newt era seduto comodamente su una delle poltroncine rosse del cinema, aspettando che finisse la pubblicità ed iniziasse il film. Thomas era seduto accanto a lui e teneva i pop corn in equilibrio sulle gambe, mordicchiandosi il labbro inferiore, preoccupato.
Avevano deciso di vedere American Sniper, aveva letto delle recensioni e sapeva che c’erano alcune scene particolarmente violente e crude, allo scopo di rendere giustizia a tutti i soldati che ogni giorno combattevano davvero.
“Sei un fifone, Tommy” sibilò Newt all’orecchio dell’amico, con un sorrisetto provocatorio che spiccava sul suo viso avvolto dalla penombra.
Thomas non lo avrebbe mai ammesso, ma non aveva paura per sé stesso, bensì per il suo amico, che si fingeva spavaldo, ma che, in realtà, era impressionabile e pauroso oltre ogni immaginazione. Si limitò a scuotere la testa, ficcandosi in bocca una manciata di pop corn, quando le luci si spensero e il film iniziò.
Ogni volta che le dita di Newt sfioravano le sue, mentre l’amico prendeva i pop corn, un brivido saliva lungo la schiena di Thomas, che doveva trattenersi dal prendere la sua mano e stringerla con la sua.
Non appena ci fu la prima scena cruenta, Tommy si affrettò a coprire gli occhi di Newt con la mano libera, assicurandosi che non vedesse nulla.
“Ehi! Testa di caspio, non vedo se fai così” borbottò stizzito Newt.
“Sssh” sussurrò Thomas, scoprendogli gli occhi.
“Perché lo hai fatto?”
“Era una scena troppo violenta, pive” si limitò a rispondere Tommy.
“Guarda che io non mi impressiono mica sai”.
Non fece in tempo a finire la frase che un’espressione di terrore si dipinse sul suo volto, chiuse gli occhi e appoggiò la testa sulla spalla di Thomas, che in quel momento desiderava soltanto accarezzare i capelli di Newt.
“Possiamo andare via, sai?” mormorò Tommy, poggiando la mano sui capelli dell’altro, beandosi di quel momento.
“Ma… Il film… Le persone…” provò a controbattere Newt, che non voleva staccarsi da Thomas, felice com’era in quella posizione.
Dal canto suo, anche Tommy era restio dallo spostare la mano dai capelli di Newt, che intanto sembrava essersi calmato, però aveva paura che potesse spaventarsi di nuovo, quindi lo convinse che all’intervallo se ne sarebbero potuti andare senza dare fastidio a nessuno.
Rimasero in quella posizione fino a che lo schermo divenne nero, illuminato solo dalla scritta che annunciava una pausa di dieci minuti.
Si alzarono e Newt strinse la mano a Thomas, senza paura. Aveva deciso che non gli sarebbe più importato degli sguardi della gente, ma solo di quello di Tommy, che in quel momento sorrideva felice.
“Che si fa ora?” domandò, ricambiando il sorriso.
“Ho un’idea, ti fidi?” chiese Thomas.
“Non c’è bisogno che risponda a questa domanda, sai già la risposta, pive”.
Tommy trascinò Newt al parco, che era abbastanza vicino al cinema, e lo portò in uno spiazzo nascosto dai rami di molti salici piangenti.
“Da piccolo venivo a nascondermi qui, quando volevo stare da solo. Un giorno ti ho visto, stavi giocando con un trenino laggiù – indicò un punto oltre le fronde – e ho deciso che volevo essere tuo amico. Ti ho osservato per un po’, poi mi sono fatto coraggio. Il resto lo sai, no?”.
Newt sorrise, guardando il suo migliore amico e prese la seconda decisione importante della giornata.
“Direi che ora tocca a me. Devo farmi coraggio anche io, non pensi?” bisbigliò, avvicinandosi lentamente.
Thomas era a corto di parole, la vicinanza con Newt lo stava uccidendo lentamente, quindi si limitò ad annuire, senza staccare gli occhi dalle sue labbra.
E Newt si fece davvero coraggio, dopo anni passati a chiedersi se fosse giusto, se potesse davvero amare il suo migliore amico, si lasciò alle spalle tutte le esitazioni e lo baciò.
Fu più di un bacio, fu liberarsi da tutte le paure, da tutte le insicurezze che lo avevano bloccato per così tanti anni. Fu come nascere una seconda volta.

 
  
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