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Autore: harrehs    01/08/2015    6 recensioni
Harry Styles, ragazzo di un piccolo paesino, sedici anni, un sogno nel cassetto, tenta in tutti i modi di farsi notare dalla sorella del suo migliore amico, Allison Morris.
Lei, la ragazza che gli spezzò il cuore.
Quasi tre anni dopo, quando Harry è ormai una superstar internazionale ed è convinto di aver dimenticato il suo amore del liceo, un imprevisto li farà incontrare di nuovo.
Harry si ricorderà di avere con lei un conto in sospeso.
***
Appoggiò i palmi delle mani ai lati della mia testa, e piegò i gomiti in modo da avvicinarsi ancora di più.
La sua bocca sfiorò maliziosamente il lobo del mio orecchio, mentre i ricci ricadevano ormai sulla mia guancia, pungenti ed eccitanti al tempo stesso.
- Sai, mi fa impazzire...- mi soffiò sul collo, per poi poggiarci sopra le labbra.
Ci lasciò un bacio umido, che sembrò durare un'eternità.
Passò poi dall'altro lato.
- ... L'effetto che ora ho su di te.- finì,  ridendo lievemente. Era soddisfatto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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15. In time

If we could only have this life for one more day
If we could only turn back time, you know I'll be

Your life, your voice, your reason to be
My love, my heart is breathing for this
Moment,
in time I'll find the words to say
Before you leave me today
-One Direction, Moments

 
 


Mi trascinai di nuovo in casa, inespressiva.
Lui non ti amerà mai come ti avrei amato io”: quella frase continuava a ripetersi nella mia testa.
In quel momento capii che lo avevo perso. E con lui avevo perso anche la possibilità di fare la scelta giusta. Non esistevano altri Harry Styles.
Forse avrei potuto rimediare. Magari, se mi fossi scusata con lui, se gli avessi confessato ciò che provavo per lui, mi avrebbe perdonata. Saremmo potuti essere una coppia.
Se solo io non fossi stata una cretina, testa di cazzo.
 
 
Appena varcai la soglia della casa, nessuno fece caso a me. Louis continuava a tentare di chiamare Harry, camminando avanti e indietro, e maledicendo il riccio.
Amy si trovava seduta fra Liam e Niall. Zayn, a un lato del divano, si guardava intorno, sconcertato dalla situazione.
-Ho chiamato Harry.- ammisi, cercando di attirare l’attenzione di tutti. Nessuno però parve prestarci attenzione.
Louis si voltò verso di me, quasi con fare isterico.
-Ah bene, anche io.- mi rispose a tono sforzando un sorriso canzonatorio.
Poi mi fulminò, e riprese a camminare freneticamente.
-Non farci caso.- mi tranquillizzò Zayn, riferendosi al comportamento poco cortese di Louis.
Presi un respiro e continuai a parlare.
-A me ha risposto.-
A quelle parole tutti si voltarono a guardarmi, e il telefono di Louis quasi rizzò in aria.
-Lui cosa?- sbottò.
-E che ti ha detto?- domandò curioso Liam.
-Che è andato a Buenos Aires. Che sta tornando.- ammisi –E che una certa persona dovrebbe smetterla di chiamarlo insistentemente.- continuai riferita a Louis, in tono provocatorio.
-Solo questo?- chiese conferma Niall.
No.
-Sì.- mentii spudoratamente.
Convinsi tutti, almeno così mi sembrò. Il mio sguardo cadde su Amy; lei aveva capito che c’era dell’altro.
Ma come avrei mai potuto dire la verità a tutti? Dire a tutti che lui era fuggito a causa mia?
-Non posso credere che a te abbia risposto e a me no.- cominciò ad imprecare Louis. –Questo è il vantaggio di avere la vagina.-
-Louis!- sbraitò Amy.
-Avanti, è così! Se ne è andato per dimenticarla, e capriccioso com’è voleva solo che lei lo cercasse. Va al diavolo Harry.- finì e si sedette coprendosi il viso con le mani.
Andai a sedermi anche io, fra Liam e Zayn, silenziosa, ma con un gran fracasso in testa.
-Di solito non fa così.- mi spiegò Zayn. –E’ più calmo, la prende sul ridere dopo un po’. E’ stressato da giorni, non prendertela.-
-Siamo tutti stressati.- aggiunsi.
 
 
Il silenzio piombò di nuovo nella stanza, per un tempo indeterminato.
A volte qualcuno si alzava per andare in bagno, o per mangiare, ma comunque ognuno si faceva gli affari propri. Avevo addirittura perso la concezione del tempo. Ma ero talmente assorta dai miei pensieri che avevo perso di vista la realtà.
Si fece sera e ancora nessun movimento o nessuna ulteriore informazione da Harry. Tutti eravamo sull’orlo di una crisi nervosa. Qualcuno prima o poi sarebbe scoppiato, ed ero più che certa che quel qualcuno sarei stata io. Non bastavano i sensi di colpa; ci si doveva mettere anche Louis con le sue occhiatacce maligne.
Amy viveva il mio stesso incubo: sapevo ciò che provava per Liam, e sapevo che ce l’aveva con lui a causa della bella ragazza su cui si era strusciato per tutta la sera, la sera della festa.
Tuttavia a lui non aveva detto nulla. Ma in fin dei conti, che avrebbe potuto dirgli?
Non stavano insieme. Lui non aveva mai mostrato esplicitamente i suoi sentimenti. Amy non era certa che Liam provasse ciò che provava lei. Ma nonostante tutto, lei ce l’aveva a morte con lui.
Anche Niall mi sembrava strano. C’era qualcosa che non andava in lui. Qualcosa che lo tormentava.
Zayn nascondeva l’agitazione e aveva cominciato a disegnare. Stava facendo caricature di ognuno di noi, e cercava di sdrammatizzare con qualche battuta che veniva sempre accolta negativamente.
Alla caricatura di Harry aveva aggiunto un fumetto che diceva “Me la spasso a Buenos Aires”. Ovviamente Louis lo aveva mandato a farsi fottere.
 
 
Ormai era arrivata la mezzanotte, e improvvisamente qualcuno bussò al campanello. Ci fu un momento di silenzio, in cui i nostri respiri si bloccarono. Zayn si alzò per controllare chi fosse, tramite il videocitofono.
-E’ Hollie.- affermò inespressivo.
Tornò di nuovo la tranquillità; solo Louis sembrò essere più agitato di prima.
Ma era solo Hollie. Chiunque fosse stata questa Hollie. Chi era Hollie?
Guardai Amy sconcertata, ma anche lei sembrava saperne poco quanto me.
Dopo cinque o sei minuti entrò una ragazza nella stanza. Capelli a caschetto, ben pettinati, neri. Gambe lunghe, che quasi ti perdevi a guardarle. Vidi Amy spalancare gli occhi.
Liam si alzò e andò ad abbracciarla.
-Sono venuta appena ho saputo.- disse.
Anche gli altri imitarono Liam, tutti tranne Louis. Sembravano tutti avere un buon rapporto con quella ragazza. Di complicità e amicizia. Ovviamente, escluso Louis.
-Ma che bello, ora che ci sei anche tu le cose si risolveranno sicuramente.- commentò Louis freddo e sarcastico.
-E’ sempre un piacere vederti- rispose a tono lei.
-Vorrei poter dire lo stesso.- finì alzandosi e procedendo a passo veloce verso la cucina.
La ragazza si sedette fra di noi.
-Devi scusarlo, lui è un po’…- cominciò Liam.
-… E’ Louis, non devi spiegarmi.- continuò lei amareggiata. –Si sa perché Harry se ne è andato?- chiese.
Improvvisamente tutti gli sguardi si rivolsero verso di me.
-Io… Ho bisogno del bagno.- mi alzai, cercando una via di fuga.
 
 
Arrivai in bagno e mi sedetti sulla tavoletta della tazza del water. Lì almeno potevo pensare in pace, senza che nessuno venisse a disturbarmi.
Come non detto. 
La porta si aprì improvvisamente e Amy piombò dentro come un uragano.
-E’ lei.- disse.
-Di che parli?-
-La ragazza con cui Liam ha ballato alla festa è Hollie.-
-Amy, io non penso che fra quei due ci sia qualcosa.- le rivelai.
-Potrebbe come non potrebbe.-
-Perché non ne parli con lui?- suggerii.
-Oh andiamo Allie. E che dovrei dirgli? Che sono terribilmente gelosa di quella ragazza e che ce l’ho con lui perché in realtà mi piace?-
Sospirai.
-Sai Amy, oggi ho capito una cosa.- dissi alzandomi –Meglio un rimorso che un rimpianto. Provare potrebbe costarti caro, ma pensa che succederebbe se tu non lo facessi.-
E io ne ero la prova vivente. Vivevo con il rimpianto di non aver detto sì ad Harry. Avrei dato oro per aver avuto il rimorso di averlo baciato.
-Allie?- mi chiamò.
Mi voltai a guardarla.
-Che altro ti ha detto Harry al telefono?- chiese inquisitoria.
-Niente di che.-
-Avanti. Agli altri puoi pure mentire. A me no. Allison sei la mia migliore amica. Se non le racconti a me queste cose, a chi puoi raccontarle?- mi incitò.
Sospirai; aveva ragione. A lei sicuramente potevo dire tutto. Non mi avrebbe mai giudicata, qualsiasi cosa avessi fatto. Sapeva che avevo sbagliato, ma era dalla mia parte. Evitava di rinfacciarmelo.
-Ha detto che se ne è andato a causa mia. Per dimenticare il dolore che gli ho provocato. E che anche se ho scelto Will- lo stomacò mi si attorcigliò. –Will non mi avrebbe mai amata come invece avrebbe fatto lui.-
-Ci sa fare con le parole il tipo.-
-Ah, puoi dirlo forte.-
-Che pensi di fare ora?- mi chiese.
-Non so. Io vorrei che la situazione si aggiustasse. Ma non so se lui ha ancora voglia.- ammisi spaventata.
- Beh, provare potrebbe costarti caro, ma pensa che succederebbe se tu non lo facessi. Meglio un rimorso che un rimpianto, giusto?- ripeté le mie parole.
-Grazie Amy.- la abbracciai.
-Grazie a te.-
-Io torno di là, vieni?-
-No, resto ancora un po’ qui, lontana da tutto, da Liam, dalla spilungona.- disse sedendosi sul bordo della vasca.
-Io vado a farmi un frullato.- pensai ad alta voce, e uscii lasciando Amy in bagno.
 
 
Andando in cucina mi scontrai con Niall.
-Senti Allie, sai dov’è Amy?- mi chiese.
-In bagno, perché?- domandai a mia volta, curiosa.
-Devo darle, cioè, dirle una cosa.- ammise balbettando.
-Darle o dirle?-
-Un po’ tutte e due le cose- spiegò grattandosi la nuca nervoso.
-Ok.- fu la mia breve risposta, e ripresi il mio viaggio verso la cucina.
Niall era parecchio strano quei giorni, ma non avevo tempo e voglia di indagare ulteriormente. Mi sarei fatta gli affari miei.
 
 
In cucina trovai Louis seduto a un bancone, con il viso fra le mani. Alla mia entrata sobbalzò, ma vedendo che ero solo io sbuffò, e tornò ad ignorarmi.
-Senti, non dobbiamo parlare, ma almeno fa finta che io non esista e smettila con quelle sbuffate.- gli intimai, stufa del suo comportamento.
-Mi dispiace.- disse ad un tratto.
-Di cosa?- domandai sorpresa, andandomi a sedere vicino a lui.
-Di averti trattata così, insomma, non te lo meriti.-
-Balle Lou. Lo merito davvero. Harry se ne è andato a causa mia e…-
-…Harry è impulsivo. E poi, non è tanto grave il fatto che abbia fatto una vacanza. E’ pronto per il tour, ama il suo lavoro e non ha bisogno di poi così tanto allenamento.- ammise.
Notai che era stressato, che qualcosa lo torturava. Continuava a scompigliarsi i capelli. In quel momento, chiunque gli avrebbe dato almeno cinque anni di più.
-Cosa c’è che non va?- gli chiesi preoccupata.
-Non c’è nulla che non vada Allie. Ma non c’è neppure nulla che vada bene- cominciò a farneticare.
Annuii e sorrisi con tenerezza.
-Lei chi è?- domandai.
-Lei?- ribatté sconcertato.
Risi.
-Dai Lou, noi donne lo sappiamo quando avete in testa una ragazza. Il difficile per noi è capire quale ragazza abbiate in testa. Ma insomma, parlami di lei.-
-Ma è così evidente?-
-Un pochino.- lo canzonai. –Insomma?- insistetti.
Sospirò amareggiato.
-Non c’è un granché da dire. Insomma a me piace ma…- si interruppe.
-…Ma non sai se lei ricambia?-
Scosse la testa.
-Non so se è la cosa giusta.- disse amaramente. –Ci conosciamo da tanto tempo e mai nessuno dei due ha mostrato interesse per l’altro. Io non lo so, Allison. Non so se quello che provo è reale e non voglio rovinare tutto. Non so quanto sia giusto cominciare una relazione ora. Ma so che lei mi piace, e mi sta mandando al manicomio.- disse tutto d’un fiato, e sembrò essersi tolto un gran peso.
-Louis, non ci sarà mai un momento perfetto per cominciare una relazione, ma probabilmente questa è la ragazza giusta.-
-E se rovinassi tutto?-
-E se andasse tutto bene?-
-Ma tu non capisci, Allison. Hollie è imprevedibile e io…-
-Hollie?- domandai di getto.
-Sì… Hollie.- ammise, guardandomi con occhi spenti.
-La ragazza che è di là?-
-Sì, la nostra truccatrice.-
Ora capivo il grande legame fra lei e i ragazzi. E molto probabilmente quindi, le fantasie di Amy erano tutte errate. Anche perché questa Hollie interessava a Louis, e Liam non gli avrebbe mai fatto una cosa simile.
-Ora capisco perché eri così freddo nei suoi confronti.- ammisi.
-Freddo? Io… Io non volevo sembrare freddo.- cominciò preoccupandosi.
-Ma lo sei stato Louis.-
-E’ colpa sua. Mi manda al manicomio. E la odio per questo. Ho sempre avuto un certo controllo su me stesso e sulle ragazze. Ma con lei è tutta un’altra storia. Non so come comportarmi.-
Restai inebriata dalle sue parole. In realtà qualsiasi ragazza avrebbe voluto che un qualche ragazzo potesse pensare queste cose di lei. Quella ragazza era fortunata e probabilmente neanche lo sapeva.
-Sii te stesso, e chiedile di uscire.- fu l’unica cosa che riuscii a dire, sorridendogli amorevolmente.
Lui ricambiò con un sorriso sghembo.
-Sai Allison, potrei dire la stessa cosa a te.- disse.
Mi bloccai. Sapevo di cosa parlava, a cosa alludeva.
-Cioè?- chiesi scioccata.
-Voglio dire che tu sei molto brava a dare consigli d’amore, ma sei un frana quando si tratta di agire.- spiegò.
Sospirai.
-Parli di Harry, vero?-
-Bingo.-
-Non so come comportarmi con lui: un giorno vuole una relazione e il giorno dopo scappa a Buenos Aires.- commentai esausta.
-Conosco Harry. Lo conosco davvero bene. A lui non piacciono poi così tanto le ragazze. Nel senso, non ci sta a pensare troppo. Ha storie di una notte come ogni celebrità che si rispetti. Ma con te e tutta un’altra cosa.-
-Louis, io per Harry sono semplicemente un capriccio del liceo.-
-Non lo metto in dubbio. Ma se fossi solo un capriccio, lui sarebbe fuggito a Buenos Aires? Allison, quando io e Harry siamo insieme lui passa il novanta per cento del tempo a parlare di te. E non sto esagerando.- rivelò, e un sorriso mi spuntò involontariamente. –Io penso che lui per te provi quella parola con la A.-
-Odio la parola con la A.-
-Nemmeno io sono un suo fan.-
-Penso di provarla anche io, la parola con la A.- mi uscì di getto, ma Louis non sembrò esserne sconvolto.
-Per Harry o per Will?- domandò.
Quella domanda fu dolorosa come una lama.
Il mio grande dubbio.
-Sarebbe sbagliato provarla per entrambi?- chiesi sconcertata.
-Sarebbe impossibile secondo me.- mi rabbuiai alle sue parole. Lui lo notò, e riprese a parlare. –Ma lo capirai con il tempo. O nel momento più opportuno. Non angosciarti troppo. Che poi, detto da me, è poco credibile. Tuttavia, sappi che faccio il tifo per Harry. Lui sì che è un buon partito. Tequila?-
-Sì grazie.-
 
 
 
Amy’s pov.

 
Uscii dal bagno qualche minuto dopo Allison.
-Oh mio dio mi hai spaventato!- esclamai aprendo la porta, notando che Niall mi stava attendendo poggiato sullo stipite.
-Ti stavo cercando.- disse.
La trovai molto strana come cosa. Non avevo mai avuto una grande confidenza con Niall.
-Dimmi.- gli dissi curiosa.
Non feci neppure in tempo a realizzare ciò che stava succedendo. In un attimo le mani di Niall stavano protettivamente sulle mie guance, e le sue labbra si erano fiondate sulle mie, senza lasciarmi un momento per riflettere o ribattere.
Si staccò e mi guardò, impaziente di una risposta.
-Ma che ti salta in mente?- sbraitai. Non tanto perché mi aveva disturbato, ma perché non mi aveva lasciata indifferente, a mia sorpresa.
-Non ti ricorda nulla?- domandò istericamente.
Scossi la testa velocemente e mettendomi istintivamente una mano sulle labbra.
-Maledizione.- imprecò.
-Avrebbe dovuto ricordami qualcosa?- chiesi preoccupata.
-Ah, se non lo sai tu, io non posso aiutarti più di così.- disse facendo marcia indietro, quasi furioso.


Mi aveva lasciata di stucco. Io avevo appena baciato Niall Horan e non capivo perché. Ma cosa stava succedendo in quella casa? Harry che sparisce, Niall che mi bacia. Avevo bisogno di cercare Allison.
Tornai in salone ma non la trovai. Cominciai a cercare in giro per casa.
Giunsi infine davanti a una grande porta. Ma non era una vera e propria porta. Pareva più un ascensore.
Louis Tomlinson aveva un ascensore in casa.
In effetti, la sua casa aveva cinque piani più una sala hobby al piano di sotto. Era davvero enorme. Ma nessuno, per quanto ne sapessi, si era mai fatto costruire un ascensore in casa. Folle, ma geniale.
Dovevo provarlo.
Spinsi il pulsante e attesi.
Stava salendo. Arrivò. Le porte si spalancarono.
Oh merda.
Liam Payne mi sorrise raggiante appena mi si trovò davanti. Quel sorriso che riusciva a farmi sciogliere come nessuno.
-A che piano vai?- domandò.
-A nessuno, volevo solo fare una prova. E’ assurdo un ascensore in casa.-
-Sì, abbastanza. Io avevo intenzione di farmi costruire uno scivolo, o un palo da pompiere.-
Risi involontariamente.
-Avanti sali, ti faccio vedere un bel posto.- disse afferrandomi per un braccio e costringendomi ad entrare.
Spinse l’ultimo pulsante, quello che portava al tetto.
L’ascensore fu chiamato al terzo piano.
Le porte si aprirono.
Qualcuno mi aveva di certo lanciato il malocchio.
Niall teneva tre o quattro buste di patatine in mano e aspettava l’ascensore.
Senza dire una parola né a me né a Liam, si infilò in ascensore e spinse il pulsante per il quinto piano.
Regnava il silenzio.
Un rumore.
L’ascensore si era fermato.
 
 
-Merda.- imprecava Niall dando calci alla porta.
-Niall, non penso che questo metodo sia molto efficace.- gli feci notare.
-E cosa consiglia di fare lei, maestrina?- mi schernì con poco impegno.
-Chiamiamo qualcuno.- risposi a tono.
Liam tirò velocemente fuori il cellulare. Ma possibile che nessuno di loro aveva pensato a chiamare qualcuno?
Maschi.
-Non c’è campo.- affermò Liam.
-Io ho lasciato il mio di sotto.- dicemmo in coro io e Niall. Il momento di sincronia costrinse entrambi a guardarsi, per scambiarci uno sguardo fulmineo.
-E allora come si fa?- chiesi disperata. Non potevo passare la sera con quei due, li dentro.
-Non agitarti. C’è tutta quella gente in casa. Prima o poi ci verranno a cercare.-
Aveva ragione, ma io avevo un terribile presentimento.
 
 
 
Allison’s pov.
 
 
Ridevamo come folli mentre tracannavamo Tequila. Hollie e Zayn ci piombarono nella stanza, freneticamente, ansimando.
-Harry ha chiamato, sta tornando.- ci informò Zayn.
Io e Louis ci guardammo colti da un senso di panico. In quel momento nessuno dei due ci stava capendo un granché.
-Ma siete sbronzi?- ci chiese inquisitoria Hollie.
-No.- risposi prontamente, colta da una risata.
-Solo un po’ brilli.- precisò Louis.
Hollie e Zayn si guardarono esasperati.
-Mi avete sentito? Harry sta tornando.-
Stavolta recepii bene e realizzai la situazione. Cercai di riprendermi. In fin dei conti non avevamo bevuto poi così tanto.
-In così poco tempo? Da Buenos Aires a qui sono parecchie ore di volo.- chiesi.
-Harry ha un jet.- constatò Louis.
-Un jet privato?- domandò Hollie, che ne sapeva quanto me.
-Con l’idromassaggio.- aggiunse Zayn, scambiandosi uno sguardo d’intesa con Louis.
-Dobbiamo andare a prenderlo, ovunque atterrerà.- mi alzai precipitosamente.
Louis mi rimise seduta.
-Sì dobbiamo, ma è meglio che tu non venga.- constatò e cominciò a dare ordini. –Zayn, sta qui e controlla che non faccia sciocchezze- disse riferendosi a me. –Hollie vieni con me, andremo a prendere Harry. Ma è meglio se guidi tu oggi.-
-Aspetta, dovrei restare qui a fare la badante?- protestò Zayn. Louis sbuffò e si avvicinò al suo orecchio.
-Sono la persona più adatta a gestire le stupidaggini di Harry, qualsiasi ne abbia fatta laggiù. E ho bisogno che Hollie venga con me.- sussurrò.
-E Liam, Niall e Amy? Che fine hanno fatto?- aggiunse Zayn, non volendo proprio restare lì.
-Ah, non mi interessa minimamente. Saranno in giro per casa, chi se ne frega. Ora ho cose più importanti a cui pensare.- disse uscendo di corsa, seguito da Hollie.
 
 
Zayn restò a guardarmi per qualche minuto.
-Avanti andiamo.- disse di getto.
-Dove?- chiesi spontaneamente.
-A svegliare il mio autista. Se Harry ha risposto solo a te, vuol dire che per un motivo o per un altro, lui vuole che tu sia lì al suo ritorno.-
-Zayn, tu non hai la patente?-
-No, ho avuto altre cose a cui pensare, tipo un tour.-
Uscimmo in fretta di casa, e qualche minuto dopo l’autista e una macchina erano già belli che pronti.
 
 
In un’ora e mezza arrivammo a destinazione. Come sospettavo, Harry non sarebbe atterrato in un aeroporto, ma bensì in una distesa di erba enorme, desolata e lontana dalla civiltà.
Trovammo lì Louis e Hollie che attendavano in macchina e parlavano animatamente. Fui felice per lui: almeno a uno dei due le cose andavano bene.
C’erano anche dei membri del personale pronti a far atterrare il jet.
Attendemmo un paio di ore, che Zayn passò a raccontarmi della sua vita, del tour, e di se stesso. Ne fui contenta, almeno non dovevo parlare, solo ascoltare.
-E’ l’alba.- disse a un certo punto.
Il sole stava infatti sorgendo, e il buio stava svanendo.


 
Si fecero le sette. Il sole era ormai alto. Il personale cominciò a muoversi: il jet stava arrivando. Scendemmo dalla macchina.
-Che ci fate voi qui?- chiese Louis vedendoci arrivare.
-Ormai siamo qui.- gli feci notare.
-Questo porterà solo ulteriori problemi.- continuò, con fare superiore, ma lo ignorai.
Il Jet si stava avvicinando e ormai tutti potevamo vederlo.
Atterrò.
Aprirono l’uscita.
Harry mostrava un sorriso raggiante.
Ma non era solo.
Il mio cuore perse un battito.
Il mio sorriso si spense.
Era con una ragazza.
La teneva per mano.
Una bionda.
Alta.
Che rideva a più non posso, avvinghiandosi ad Harry. Al mio Harry.
-Oh santo cielo, ma quella è Katherine Cole.- constatò sorpreso Louis.
-Quella è Kitty Kat?- domandò Zayn incredulo.
-Bel soprannome.- commentai amareggiata, capendo subito di che pasta era quella ragazza.
-Chi è Kitty Kat?- chiese Hollie, togliendomi il dubbio.
-E’ una modella di Victoria's Secret.- le rispose Louis.
-La modella più sexy di Victoria's Secret.- precisò Zayn.
-E bravo Harry.- commentò Hollie ridendo.
In quel momento Louis mi guardò. Io guardai lui.
Capii di aver perso.

 
  
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