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Autore: Vanya Imyarek    02/08/2015    1 recensioni
Per i Greci, il kosmos è l'ordine del mondo, basato sul perfetto equilibrio tra opposti, come luce e tenebre, bene e male. Ora, se la gente odierna sapesse che il kosmos è minacciato da un fantasma con vari problemi mentali e un chiodo fisso pr la propria divinizzazione, e che è invece difeso da un paio di ragazzi doppiogiochisti, opportunisti e pure alquanto iettatori, tutti impegnati a cercare di procurarsi un'antica corona egizia dai poteri straordinari, ci sarebbe da supporre che il mondo piomberebbe nel panico generale.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Servi del Kosmos'
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TROVIAMO  UNA  COLLOCAZIONE  ADEGUATA  PER  UNA CORONA  DAI  POTERI  MICIDIALI







E fu così che il giorno dopo persi una delle famose scommesse con i figli di Ermes e mi ritrovai costretto a passare tutta la giornata ai Campi della Pena. Giuro. E' anche stato difficile infilarsi là dentro senza farsi beccare dai demoni della sorveglianza, non credo avrebbero apprezzato le mie motivazioni per essere lì.
 E questo dopo aver salvato la situazione e portato in salvo la corona, senza per questo compromettere il doppio gioco! Valla a capire Penelope. Tanta grazia che non mi ha ammazzato direttamente, con quell'augurio. 
Comunque, la cosa ebbe i suoi risvolti più o meno positivi: feci un sacco di nuove conoscenze interessanti là dentro, di quelle che mi sarebbero tornate utili in seguito, e furono per giunta poste le basi del mio odio assoluto per Sisifo. 
Ma adesso non è cosa che vi interessi, suppongo: piuttosto vorrete sapere come andò a finire la faccenda della corona, e dove sia stata fino al suo ritrovamento ad Alessandria. Be', questo credo si possa tranquillamente intuire: alla Piramide Arena, sotto la custodia di Thoth, naturalmente. 
Subito dopo quell'augurio tanto carino di Penelope, eravamo corsi in soffitta - niente arpie in giro, per fortuna, forse Chirone stava dando loro nuove disposizioni per la sicurezza .-, avevamo tirato fuori la corona dall'armadietto in cui l'avevo infilata (in tempo record, ci terrei a sottolineare) ed eseguimmo il viaggio nell'ombra fino alla nostra, chiamiamola così, 'base operativa'. 
Trovammo Thoth intento nella contemplazione di un televisore spento. Sì, in effetti suppongo fosse degno di lui seguire le cose più intelligenti che la televisione può offrire.
 Com'era giusto che fosse, feci a malapena in tempo ad elaborare questo pensiero che un pallone da basket mi colpì sul lato destro del viso. 
"Agh!" 
"Coriolanus, gli attacchi laterali non sono leali!" protestai. No, seriamente, ce l'aveva con me o cosa quel babbuino? 
"Vuole invitarti a giocare a basket con lui, suppongo" mi illuminò Thoth, alzandosi e voltandosi verso di noi.
 "Io non so giocare a basket" puntualizzai. Coriolanus accartocciò il muso in un'espressione di assoluto disgusto, dopodichè corse in una direzione che mi parve quella dei bagni. 
"Oh, ce l'avete fatta, finalmente!" esultò Thoth, precipitandosi subito dopo a nascondere con un manuale delle istruzioni la lucetta rossa che segnalava che il televisore era spento. Notai che anche tutte le altre lucette erano coperte con nastro adesivo. 
"Quelle per che cosa sono?" chiese Penelope. 
"E' già da qualche tempo che mi chiedo se queste lucine di colore rosso non possano permettere a Set di spiarvi attraverso. Sapete ... è il dio del caos, il rosso è il suo colore. Sarebbe una forma di Grande Fratello molto inquietante. Non so se lui stesso ci abbia mai pensato, vedrò di coinvolgerlo in un'esperimento ..." 
A quell'ultima prospettiva mi sentii quasi dispiaciuto per quel disgraziato dio del caos.
 "Uhm, interessante" commentò Penelope. "Pensate che possa funzionare anche con i semafori e gli autobus di Londra?" 
"Come ho detto, è solo una mia supposizione. Ho ancora i miei esperimenti da fare. Comunque! Qui non c'è nient'altro di significativo che abbia il colore rosso, quindi direi che possiamo continuare. La corona è finalmente nostra, vedo! I dettagli su come ve la siate procurata?" 
Gli sintetizzammo come fossero andate le cose quella sera. Essendo un dio intelligente, apprezzò il mio operato molto più di Penelope.
 "E in un colpo solo, avete recuperato la corona, fatto credere a entrambe le fazioni che non ci sia più possibilità di recuperarla e mantenuto anche il vostro doppio gioco! Assolutamente eccezionale, avete i miei più sentiti complimenti!"
 Ecco, queste sono soddisfazioni, in particolare se vengono dal capo e non da eventuali colleghi invidiosi. Porsi al dio la corona, che fu da lui sistemata in cima alla postazione dell'arbitro: il luogo ideale per una corona di quella pericolosità. 
Vi disegnò attorno alcuni geroglifici di protezione, senza nel contempo smettere di parlare con noi. "La cosa come è stata gestita al Campo Mezzosangue? E avete già sentito cos'abbia in mente di fare Setne?" 
"Ah, e qui ci sono un bel po' di cose da spiegare" commentò Penelope. "Anzitutto, nel bel mezzo dello scontro per recuperare la corona, Moros mi ha fatto di nuovo pronunciare una profezia"
 "Parlava di qualcosa da fermare e non fermare, di distruzione proveniente dalle messi e di una parte avversa che si sarebbe distrutta da sè" riportai. "E qualcosa a proposito di un tizio mille volte peggiore di un dio che avrebbe passato le porte. E prima di tutto ha detto che qualcosa sarebbe stato facile, perchè appartenevamo a quel posto" 
Penelope mi guardò con tanto d'occhi. "Questo non l'ha detto nessuno!" 
"Credo di essere stato l'unico a sentirlo. Con tutto il casino che stava succedendo intorno, gli altri non ti hanno badato finché non hai iniziato a urlare" 
"Bene, bene" intervenne Thoth. "Da qualcuna delle due parti avete qualche informazione che possa dare una parvenza di senso a tutto questo?"
 "Oh, eccome" risposi. "Abbiamo appena parlato con Setne. Dovendo rinunciare alla corona, ha abbassato un po' il tiro: invece di diventare direttamente un dio, vuole diventare un umano vivente in grado di ricattare gli dei perchè lo facciano diventare un dio"
 "E lo farà attraversando le Porte della Morte" intervenne velocemente Penelope. Mi chiesi se l'avesse fatto per avere anche lei la sua parte di spiegazione, o perchè pensasse che avrei avuto problemi a riportare quella parte del piano. Be', se era così, sbagliava, perchè praticamente non esistevano. 
Insomma, va bene, Setne sarebbe tornato in vita usando la sua magia per soffiare il controllo della sua via d'accesso personale al mondo mortale a mio padre: e allora? Non l'avevo mai incontrato in vita mia! Non ci avevo mai parlato, non sapevo che tipo di persona fosse, lui era stato il primo a non calcolarmi neanche per sedici anni: perchè l'idea di collaborare con l'esercito di Setne per togliergli il controllo delle sue Porte avrebbe dovuto turbarmi? Casomai, mi stavo chiedendo se sarebbe davvero stato quello il piano, o se Thoth avrebbe deciso che avremmo dovuto sabotarlo dall'interno. 
"Ah" fu il commento del nostro capo, accompagnato da un'occhiata curiosa al mio indirizzo. Rimasi assolutamente indifferente. "Dunque, immagino che in effetti un essere in grado di ricattare tutti gli dei possa essere anche peggiore di un semplice dio. E questo spiega, tra l'altro, anche la prima frase di Penelope: per voi due sarà facile raggiungere le Porte della Morte, sebbene siano nel Tartaro, perchè entrambi i vostri genitori sono legati a quel luogo" 
"Non è nel piano di Setne portare con sè nel Tartaro qualcuno del suo esercito" lo informò Penelope. "Vuole che continuiamo con i nostri attacchi in modo da non far sospettare nulla"
 "Gli abbiamo anche detto che è una cosa piuttosto inutile, visto che al Campo sospettano già cosa voglia fare grazie alla profezia di Penelope" intervenni io. "Ma lui sostiene di essere perfettamente in grado di passare tutti i controlli che Ade possa improvvisare"
 "Uhm. Conoscendolo, potrebbe anche non essere solo una sbruffonata. Ma ciò che mi chiedo è cosa sia meglio per l'equilibrio: lasciarlo tornare in vita o rovinare il suo piano? Se fossimo in un'altro momento della Storia, concluderei senza esitazioni che bisogna ostacolarlo: un morto che torna alla vita sconvolgerebbe le leggi del Maat. Ma siamo in un periodo in cui le civiltà greca, romana ed egizia sono appena passate attraverso svariati scontri con nemici della civiltà, vincendoli tutti e con un numero di perdite relativamente modesto. La Seconda Guerra Mondiale ha fatto molte più vittime di quella contro Crono, giusto per fare un paio di esempi. Se anche la lotta contro Setne fosse vinta senza sforzo, se la vicenda si concludesse con il fantasma assegnato alla giustizia ... sarebbe eccessivo. L'equilibro si sbilancerebbe dalla parte del bene, e la conseguenza sarebbero una serie di guerre perdute dalla civiltà contro chissà chi. E noi non possiamo permetterci di perdere contro un avversario più pericoloso di Setne"
 "E allora che facciamo?" lo sollecitai. 
"Dammi un attimo per pensare a quale sia la cosa meno peggiore. Perchè la giustizia funzioni correttamente, Setne deve essere giudicato, condannato all'oblio, e soprattutto la sentenza deve essere messa in atto. Questo va attualmente sotto la definizione di 'bene eccessivo'. Ma se Setne fosse eliminato da combattenti mandati sulle sue tracce e nient'affatto disposti a rinunciare a una vendetta o a un modo per sbarazzarsi di lui alla svelta ... se in sostanza fosse obbligato a starsene per sempre nel Tartaro ... questo andrebbe contro la giustizia. E il Maat non sarebbe compromesso" 
"In medio stas virtus" commentò Penelope senza alcuna originalità. "Allora saboteremo il suo piano? Troveremo un modo di farlo scoprire e gli manderemo dietro qualcuno di ben poco disposto a fare il santarellino?"
 "Precisamente. Ma preferirei che anche voi foste, come si dice di questi tempi? Dell'aborrita?" 
"Della partita" suggerii. 
"Della partita, ecco. Giusto per essere sicuri che gli incaricati facciano il loro lavoro di giustizieri con poca concezione della legge ... o, nel caso si rivelassero proprio come esseri di statura morale superiore e refrattari a piegarsi a simili bassezze, a svolgerlo voi stessi" 
Annuimmo. No, l'idea di far fuori Setne, o intrappolarlo per l'eternità nel Tartaro che dir si voglia, non ci turbò minimamente. C'erano tutte le ragioni di questo mondo per farlo. 
"Come gestiremo poi le cose con l'esercito di Setne? Li lasceremo alla mercè dei rispettivi dei?" chiese Penelope. "Perchè la maggior parte di loro sono persone assolutaente a posto e fermamente convinte di stare agendo per il bene dell'umanità" 
"La loro sorte, temo, non è di nostro interesse" fu la replica di Thoth. "Il nostro obiettivo, l'elemento di disturbo nel Maat, è il solo Setne. Una volta persa la loro guida, dubito che i suoi soldati possano ancora costituire una minaccia"
 "Un mucchio di mezzosangue inceneriti da Zeus saranno di grande aiuto al kosmos?" borbottai in risposta. 
"E non parliamo di quelli che si faranno giudicare dagli egizi" concordò Penelope (sì, siamo anche capaci di concordare, all'occorrenza) "Dakao è stato esiliato per qualcosa che non era neanche interamente colpa sua, figuriamoci adesso come sarano ricevuti lui e Regina ..."
 "Ragazzi, capisco perfettamente quel che intendete dire, ma non possiamo farci nulla. I protettori del Maat non devono schierarsi o intervenire in ciò che non è di loro competenza" tagliò corto Thoth. "Questo come punto primo. Ma non è neanche detto che i vostri timori si realizzino: quei ragazzi potrebbero riuscire a scappare, oppure Jackson o i Kane capiranno le loro buone intenzioni di fondo e prenderanno le loro difese. Da quel che so di loro, mi sembrano esattamente i tipi da fare cose del genere" 
"E noi saremo i tipi che stanno a guardare mentre gli dei lanciano punizioni ingiuste a destra e manca" borbottai io.
 "Non è di nostra competenza se dei benintenzionati finiscono ammazzati, no" mi fece eco Penelope.
 "Lieto che la questione sia sistemata" concluse allegramente Thoth, fingendo spudoratamente di non aver colto il sarcasmo. "E adesso filare al Campo. E' quasi l'alba, anche con la nottataccia dell'attacco sembrerebbe strano se dormiste tutto il giorno" 
Un modo assolutamente discreto e insospettabile di chiudere la conversazione, direi. E non potevo neanche protestare, perchè per quanto l'idea di abbandonare al loro destino i ragazzi di Setne mi piacesse quanto un weekend in compagnia di soli figli di Apollo, ero anche stanco morto.
 Tra l'altro, ormai le cose importanti erano state dette ... e Penelope era già scomparsa nell'ombra. Feci la stessa cosa, e crollai non appena ebbi raggiunto il mio sacco a pelo.
 Riflettendoci la mattina dopo, mi augurai che almeno la missione nel Tartaro non comportasse notti troppo insonni.

E così adesso sapete almeno la prima parte di questa storia, come accadde che la corona di Tolomeo scomparve dal Campo Mezzosangue senza per questo finire nelle mani di Setne. Finì piuttosto su una sedia da arbitro. Un posto importantissimo e pieno della dignità dovuta a un simile artefatto. 
Sapete anche come i sottoscritti sono diventati i due doppiogiochisti che conoscete tutti, e i motivi esatti dei nostri vari tradimenti. Non pensiamo che questo ci giustificherà ai vostri occhi, siamo stati capaci di trattarvi veramente da cani e calpestare i vostri sentimenti con il massimo impegno per raggiungere i nostri obiettivi. 
Non ne siamo fieri, ma non ne siamo neanche pentiti: era il nostro dovere e l'abbiamo portato avanti fino in fondo, come ha detto Penelope all'inizio di questa registrazione. 
Del resto, non è la stessa cosa che avete fatto voi, o sbaglio? Solo, con molte occasioni di sporcarsi le mani in più.




Ladies & Gentlemen,
sapete che quasi non ci credo di aver finito, e soprattutto, pubblicato la storia? Se penso alla mia prima fanfiction, mai pubblicata, in cui fecero la loro apparizione originale Chad e Penelope ... era completamente diversa! (Per chi ne fosse incuriosito, ne parlerò più sotto). Comunque, ora che sono qui, in procinto di chiudere la storia e con il primo capitolo del sequel quasi pronto, voglio ringraziarvi tutti: quelli che hanno messo la storia tra le preferite, quelli che l'hanno inserita tra le seguite e quelli che, forse, la metteranno tra le ricordate. E un grazie particolare a quei due che hanno recensito, facendomi sapere cosa ne pensassero della storia, cosa andasse bene e cosa invece dovessi migliorare. Grazie mille a tutti, gente!


 [INIZIO INTERMINABILE SPROLOQUIO SULLA STORIA ORIGINALE, PER CHI FOSSE INTERESSATO A SAPERNE DI PIU']
Diciamocelo: di solito la prima fanfiction, o almeno i primi capitoli della suddetta, di solito fa abbastanza schifo. Qualche tempo fa, mi capitava di leggere storie che io reputavo interamente belle, ma i cui autori, dopo qualche decina di capitoli, si mettevano le mani nei capelli a rileggere i primi. Posso capirli, temo, solo adesso: anche la prima comparsa dei nostri due eroi faceva abbastanza pena.
 Anzitutto la trama era molto più scontata: Chad e Penelope, normali ragazzi che vivevano al Campo già da un po', insieme a Carter, Sadie, Walt e Ziah dovevano recuperare il tridente di Poseidone, rubato da Setne e consegnato a Oceano per non mi ricordo manco più per quali ragioni. Sì, praticamente un plagio de 'Il Ladro di Fulmini'. Il tutto inframmezzato di scontri con mostri, confronti di civiltà piuttosto ingenui, capitoli inutilmente lunghi e battute di variabile intelligenza. Il concetto di Maat e Kosmos, che praticamente sarebbe lo stesso per entrambe le civiltà, vi compariva lo stesso, ma era un elemento di coesione tra i due gruppi e non un elemento base nella trama. 
I personaggi erano un altro tasto dolente: quelli canon lasciavano fin troppo spazio a quelli originali perchè la storia fosse anche su di loro, e gli originali ... be', Penelope era una Mary Sue fatta e finita. Gli altri personaggi si dividevano in quelli che la amavano e quelli che la odiavano (e questi ultimi ricevevano un bashing spietato), aveva il suo bravo passato angst con la famiglia a cui non importava affatto di lei (sua madre non cadeva in depressione dopo la sua scomparsa, per intenderci) e un carattere discretamente antipatico che però la rendeva simpatica. Ah, ed era la seconda migliore spadaccina del Campo dopo Percy (qui invece, se avete notato, combatte relativamente poco ed esce dalle brutte situazioni soprattutto grazie ai suoi poteri di iettatrice). Quasi dimenticavo di aggiungere che non era figlia di Moros, ma di Ade, in barba al patto dei Tre Pezzi Grossi. Mi fermo qui, o andrà a finire che non riuscirete più a leggere le sue parti come prima.
 Chad, invece, è quello che ha subito meno modifiche. 
Chissà perchè mettere i difetti ai ragazzi è più facile che alle ragazze? Magari è colpa di quello pseudofemminismo di cui vengono intrise le bambine, con tutto quello che i maschi maturano dopo e fanno solo cose stupide e violente e sono superficiali eccetera eccetera. Alla fine una ci crede più per omologarsi alla massa che per esperienze concrete. Chiedo perdono a tutti i ragazzi che stanno leggendo, giuro che non la penso più così. 
Ma sto divagando, e questa parte sta uscendo più lunga del capitolo: Chad era, gia allora, uno sborone che si dava un sacco di arie, ma ho crcato di cambiare i suoi motivi per un simile comportamento: lì era solo perchè si divertiva a infastidire gli altri, qui, come si sarà forse intuito da qualche parte, per un certo complesso di inferiorità. Su di lui non c'è molto altro da dire, se non che non aveva un simile potere per la determinazione della morte, e qui è decisamente più intelligente che nella vecchia versione. 
Qualcuno si sta anche chiedendo come ha fatto la storia a cambiare così? Tutto merito di una seccatura al computer: definitivamente defunto, tutti i dati irrimediabilmente persi. Già alcuni mesi prima avevo iniziato a trovare scontata e banale quella trama, e avevo qualche ideuzza di un'altra vicenda con Chad e Penelope in una fazione neutrale, che non stesse nè con i buoni nè con i cattivi. Ma questo avrebbe voluto dire ricominciare la storia completamente da capo, quando ero arrivata già alla seconda della serie, e non ne avevo proprio voglia: pensavo piuttosto di riscrivere i primi capitoli per renderli meno ingenui.
 Ma quando, di ritorno da un viaggio, non sono riuscita ad accendere il computer e qualche mese dopo ho scoperto che era andato del tutto, e se avessi voluto fare davvero quella storia, avrei dovuto rifare tutto da capo ... ho colto l'occasione di cambiare storia, ed è uscito quello che avete appena finito di leggere. Penso che sia di gran lunga migliore, e i personaggi più azzeccati: prova ne è che non li immagino più in situazioni che non siano questa! 
[FINE SPIEGONE, CHE SOSPETTO SIA STATO PIU' LUNGO DEL CAPITOLO STESSO]

  
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