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Autore: Lumos and Nox    02/08/2015    4 recensioni
Brevi scorci degli addestramenti di Nerissa a partire dal capitolo sei di Promessi Rivali.
Perchè ora il suo obiettivo è imparare ad uccidere.
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
- Questa storia fa parte della serie 'Sussurri di Inchiostro'
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L'Arte della Morte


Il martello si abbatteva senza alcuna incertezza sulla sua preda. Nerissa era a malapena cosciente del sangue che scorgava inesorabile ovunque, sui suoi vestiti, sui suoi capelli e sul pavimento.
Come anche lo era di quelle grida disperate che di tanto in tanto perforavano quella scorza di indifferenza che ormai caratterizzava le sue mosse.
Alzò il martello e colpì la sua vittima, scansandosi appena per non venire colpita da uno schizzo di sangue. Strinse i denti e la presa sul martello.
Alzare, colpire. Alzare, colpire. Alzare, colpire...
Il sangue sgorgava a fiumi.
Alzare e colpire, ancora e ancora...
Alzare e... una mano le artigliò il braccio e Nerissa si voltò di scatto, ritrovandosi a fissare il viso scheletrico dello zio Ade deformato in un ghigno. Fece presa sul suo braccio, costringendola ad abbassare il martello verso il pavimento. «Con calma, Nerissa» disse, accennando alla vittima su cui la Prescelta era seduta a cavalcioni.
Nerissa seguì lo sguardo dello zio, fermandosi ad osservare la sua vittima, una sorta di guardia lupo finita lì per motivi che a lei non interessavano. Quello che poco prima era stato un muso, in quel momento era un ammasso confuso di carne insanguinata e lacerata, in cui gli occhi sembravano essere scomparsi. L'unico segnale del fatto che fosse ancora vivo era quel flebile sospiro che si levava da quel buco con qualche dente.
Lo zio la distolse quasi dolcemente dai suoi pensieri e portò una delle sue mani a stringere il mocherino della zampa destra della guardia. «Vedi, Ner adorata, sono questi momenti che vale la pena di assaporare». Il dio, gli occhi ricolmi di un odio profondo, ritornò a guardare il lupo che ora gemeva piano. «Il silenzio di un corpo che non si muove più e il frusciare della sua anima mentre scende negli Inferi».
Il mocherino sembrò scivolare via dalla presa di Nerissa, ma lei non ci fece troppo caso, impegnata a tendere le orecchie. Quel respiro agonizzante era cessato, e, nel silenzio che ne derivò, le parve quasi di udire il lieve soffio dell'anima che se ne andava.

Nerissa si rialzò, soddisfatta. Si spolverò la veste dagli ultimi rimasugli dell'allenamento e diede un'occhiata alla sala.
Intorno a lei, solo corpi- se così si potevano chiamare- di schiavi non più degni. Era stata brava, lo sapeva. Aveva completato il suo compito in meno del tempo previsto e aveva ucciso quegli inutili affari usando soltanto la magia.
Gli zii sarebbero stati contenti, se lo sentiva. Un sorrisetto le fiorì quasi spontaneo sulle labbra e non riuscì a nasconderlo all'entrata di Malefica.
«Questo compito ti ha reso tanto felice, ragazzina?» chiese la strega, alzando le sopracciglia.
Nerissa chinò il capo, stringendo i denti per impedire di rispondere. Sapeva che Malefica non tollerava il sorriso, il suo sorriso, in sua presenza. «Sono stata brava! Li ho finiti tutti, come anche finirò il moccioso dei Buoni! Me lo merito un sorriso» si lasciò sfuggire, quasi tremando per la rabbia. Lei era la Prescelta, diamine, era perfetta e poteva fare ciò che voleva!
Malefica, inaspettatamente, ghignò, dirigendosi di nuovo fuori dalla sala. «Farai bene a tenerlo a mente, mocciosa. I sorrisi dei morti sono gli unici, i soli davvero spensierati».
Nerissa aggrottò le sopracciglia. «E perché?»
La strega le rivolse un'ultima occhiata beffarda prima di uscire. «Perché sono gli unici davvero senza preoccupazioni».
Quando la porta si chiuse con un tonfo, Nerissa lasciò scivolare lo sguardo sui corpi accanto a sé. Non era sicura di avere capito.
Si chinò su quello più vicino, un qualcosa che non avrebbe saputo definire. Forse era stato un felino... la testa ora era gonfia e bitorzoluta e le sua dita ci inerspicavano sopra, rischiando di scivolare.
Trovò le sue labbra e le piegò verso l'insù. Ecco, adesso quel tipo era davvero spensierato.

L'inverno di quell'anno era freddo, gelido, da far congelare le ossa. Nerissa se lo sentiva penetrare centro, come se fosse stata piena di spifferi, ma stringeva i denti cercando di non lasciarsi sfuggire nemmeno un gemito. Anche se dentro si sentiva gelate, anche se non si riusciva a trovare legna da bruciare, anche se gli zii avevano freddo...
«Mocciosa?»
Nerissa alzò lo sguardo, incrociando lo sguardo dello zio Jafar, in piedi sulla soglia. «Porta di qua quella roba».
«E perché?»
Il viso di Jafar fu attraversato da una smorfia annoiata. «Fa' ciò che ti dico».
La Prescelta fece una smorfia che un tempo sarebbe potuta sfociare in capricci ed imprecazioni, ma ubbidì. Si rialzò ed afferrò per un braccio il traditore- il cadavere del traditore- su cui aveva compiuto l'addestramento, trascinandoselo dietro con un sordo sibilio. I vestiti ormai logori scivolavano lentamente sulle pietre del pavimento, portando con sé una scia di sangue.
Quando arrivò nella stanza vicina, il Gran Visir le fece segnò con un gesto del capo dove poggiare il corpo.
Nerissa strinse i denti, cercando di non batterli, e scaricò malamente il cadavere nel luogo prestabilito. Jafar le si avvicinò, facendo ruotare il lungo scettro in una fiammata.
Un attimo dopo, un corpo bruciava allegramente tra le fiamme del camino. «È più utile in questo modo» mormorò lo zio con un ghigno. «D'altronde, non credo che ora gli servano molto quelle sue ossa».
Gli occhi di Nerissa erano immobili sul corpo, sui suoi contorni neri divorati dalle fiamme. I capelli erano un vorticare nero di spaghetti, e le ossa, le ossa stavano cominciando lentamente ad intravedersi, gialle come le fiamme...
Quel corpo era più utile così, ora lei non aveva più freddo.




N.d.A.
Salve a tutti.
Faccio una capatina lampo qui con un breve flashfic che si può collocare tra il sesto e il (futuro) settimo capitolo di Promessi Rivali. È un piccolo esperimento per approfondire gli addestramenti a cui sta venendo sottoposta Nerissa, per riuscire ad inquadrare meglio il suo stato d'animo e il suo cambiamento nelle prossime storie.
Devo ammettere che tratta tematiche abbastanza cruente. Spero di essere riuscita a renderle abbastanza decentemente...
Detto questo vado a continuare il settimo capitolo!
Baci e a presto,
Nox

  
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