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Autore: MauraLCohen    02/08/2015    5 recensioni
Una missione, una partenza improvvisa e due ragazzi che si devono salutare.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Niente può dividerci

Quella sera Shun non riusciva a trattenere le lacrime, Hyoga stava per partire e tornare in Siberia per chissà quanto tempo, e lui non lo avrebbe nemmeno potuto salutare.
“E' una questione delicata” gli aveva detto Saori. “Hyoga ha una missione da compiere, ma tornerà presto!” Ma Shun aveva comunque paura di non poterlo più rivedere.
Il Saint di Andromeda sbuffò, guardando l'orario.

4:35am.

Ormai mancava meno di un'ora alla partenza del Cigno e le lacrime di Shun aumentarono rapidamente, sentendosi davvero incapace di fare qualsiasi cosa.
“Voglio andare con lui” aveva detto, nella speranza di potergli essere utile in qualche modo. Ma lo stesso Hyoga aveva rifiutato. “Non voglio che ti accada nulla, Shun!” gli aveva risposto, facendo così aumentare la paura nel giovane Saint.
Era passata un'intera giornata da quella conversazione, e per qualche motivo Hyoga era stato irreperibile tutto il giorno, cosa che ferì profondamente Shun.
Egli sapeva che il Cigno non sarebbe mai partito senza salutarlo, ma qualcosa quel giorno lo teneva lontano da lui e questo faceva male. Troppo male.
Shun non voleva che Hyoga partisse per la Siberia senza prima averlo potuto salutare; quella poteva essere l'ultima volta che si sarebbero visti e al solo pensiero l'angoscia in Shun prese il sopravvento, facendolo crollare in lacrime sul letto.
“Dove sei, Hyoga?” domandò a bassa voce, quasi avesse paura di ottenere una risposta.
In quel momento sentì un rumore contro la porta che lo fece sobbalzare.
Per un attimo Shun, pensò di non aprire: non voleva vedere nessuno, se non Hyoga, in quel momento.
Ma chi poteva essere a quell'ora della notte, si chiese, rispondendosi che non poteva essere egoista, anche se stava male, qualcuno aveva bisogno di lui.
Così, contro voglia, e cercando di asciugarsi quante più lacrime poteva, si avvicinò alla porta per aprirla.
“Sapevo che eri sveglio!” Fu il saluto che ricevette dalla persona appoggiata alla parete.
Il cuore del Saint perse un colpo: Hyoga era lì, un po' assonnato, con una scatolina in mano.
“H-Hyoga” mormorò Shun, cercando di contenere la gioia che lo aveva pervaso in quel momento. “Io p-pensa...”
“Cosa? Che fossi partito senza salutarti? Mai.” lo rassicurò il Cigno, entrando nella stanzina e richiudendo la porta alle sue spalle. “In realtà, era a te che pensavo tutto il giorno.”
“A me?” chiese dolcemente Shun, arrossendo.
“Già...” Hyoga si lasciò ricadere sul letto, cominciando ad aprire la scatolina nera che teneva tra le mani. “So che non hai preso bene la mia improvvisa partenza e... La cosa mi dispiace. Non voglio che tu stia male per questo: non è nulla di preoccupante, davvero. Devo solo raccogliere delle informazioni, nulla di pericoloso”
Shun sussultò, davvero sarebbe stata così semplice quella missione? No, certo che no.
Lo sapeva.
Ma non voleva aggiungere altro: non avrebbe fatto partire Hyoga con l'angoscia di averlo lasciato a casa preoccupato. Il Cigno doveva essere tranquillo per potersi concentrare, si disse il Saint.
“Vedi...” Hyoga estrasse un piccolo ciondolo dalla scatolina. “Questo è per te...
Shun arrossì mordendosi con forza il labbro inferiore. “E'... E' bellissimo. Grazie” sussurrò, prendendolo tra le mani.
“Aprilo” gli disse Hyoga, avvicinandosi a lui.
Shun ubbidiente, aprì in due il ciondolo, scoprendo così una foto in miniatura di loro due risalente a quando erano piccoli. “Oohh, Hyoga” mormorò, ancora più rosso di prima. “Grazie...” ripeté, osservando il Cigno sorridere.
“Sapevo che ti avrebbe fatto piacere. Questa è la nostra prima foto, o almeno, la prima che io ricordi” Hyoga si zittì un attimo, prendendo tra le sue mani quelle di Shun. “So che non è la stessa cosa, ma voglio che tu sappia che io ci sarò sempre per te... Anche quando sarò lontano. Voglio che tu mi possa ritrovare in quella foto e soprattutto, voglio che tu tenga sempre a mente che qualsiasi cosa accada, non sarai mai solo!”
Shun sorrise, osservando gli occhi azzurri di Hyoga. Nessuno poteva dargli la sicurezza che riusciva a trovare in quello sguardo.
Era la sua roccia, Hyoga.
Una roccia che non si sarebbe mai frantumata.
“Lo so” disse il Saint di Andromeda. “Niente può dividerci...”
“Niente” confermò il Cigno.
 


Note dell'autrice:

Ed eccoli qui, Hyoga e Shun per Little_Lotte.
Ad essere sincera, io non vado matta né per lo Shonen-ai né per lo Yaoi, ma dovevo dare il bentornata ad una scrittrice stupenda <3 che ama questa coppia più di qualsiasi altra cosa.
Dunque spero di non avergliela rovinata.
Ti voglio tanto bene Shunnina <3 e guai a te se ridici una cosa del genere (ci siamo capite u.u) <3 .


 

   
 
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