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Autore: _Daenerys Targaryen93_    02/08/2015    3 recensioni
Misa Amane è una bellissima ragazza, solare e sarcastica.
Dopo un test del quoziente intellettivo è stata spedita al Sakura College, una scuola specifica in cui sono tutti cervelloni.
Qui incontra Light Yagami e cerca di stringere amicizia ma ...
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito, Misa Amane, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
Il Sakura era il college più esclusivo del Giappone.
Riservato da sempre alle menti più brillanti dello stato, vantava duecento anni di storia che avevano visto la formazione di grandi personaggi.
Era un antico edificio bianco in stile coloniale, con l’edera e altri fiori che crescendo ed estendendosi sulla facciata le conferivano un tocco di colore.
Il suo fondatore Ichijo Sakura amava l’America in tutti i sensi, dalla cultura allo stile degli edifici.
Amava molto anche l’arte, lo si poteva notare dalle statue leonine poste all’ingresso principale, caratterizzato da una larga scala marmorea, e dalle altre di tutti i tipi poste lungo le siepi di un ampio e florido giardino, nel quale si potevano ammirare anche bellissime fontane e la serra in cui prosperavano piante e fiori di tutti i tipi
Varcare i cancelli di quel paradiso che avrebbe offerto un sapere fuori dal comune era il sogno di chiunque, ma purtroppo solo i migliori avevano il diritto di trovarsi lì.
 
 
 
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Aprii gli occhi infastidita.
La sveglia continuava a suonare, arrabbiata la spensi con un colpo.
Dannato aggeggio infernale!
Ogni mattina mi ricordava che dovevo alzarmi e affrontare un’altra giornata di studio frenetico.
Che palle!
Stupido test sul quoziente intellettivo!
Se mi fossi astenuta dal compilarlo, non mi sarei trovata in quella situazione.
Tra un branco di cervelloni che ti guardavano dall’alto in basso e con i quali dovevi competere.
Un solo errore, un solo brutto voto e venivi marchiata come l’idiota di turno, presa in giro, ed evitata come una che aveva la peste.
Mi alzai dal letto stiracchiandomi.
La mia compagna di stanza, Himiko, stava ancora dormendo.
Mi avvicinai allo specchio e mi osservai.
Capelli biondi arruffati, un leggero pallore, occhi azzurri circondati da occhiaie poco marcate.
Avrebbero potuto chiamarmi per un film dell’orrore.
Sarei diventata una star a soli 19 anni.
Sbuffai e presi asciugamani e divisa mi diressi verso il bagno.
 
<< Misa? Misa! >>
<< Mmm? >> mugugnai alzando la testa dal banco, << Cosa è successo? >>
<< Ti sei addormentata in classe! Ecco cosa! >> mi rimproverò Himiko puntando i suoi occhi castani nei miei, << Per fortuna che nessuno se ne è accorto. >>.
Mi scusai, grattandomi la testa con un dito.
Lei scosse il capo alzando gli occhi al cielo, poi aprì il quaderno e tornò a prendere appunti.
Decisi di spostare l’attenzione sul professore, ma nel farlo i miei occhi incrociarono quelli di un ragazzo.
Mi stava guardando con una strana espressione.
Arrossii, spostandomi una ciocca di capelli, liberatasi dalla coda di cavallo, dietro un orecchio.
Era davvero bellissimo.
Capelli castano chiaro, occhi castani ed intensi, lineamenti perfetti.
Sembrava troppo bello per essere reale, così per un attimo pensai di essere ancora nel mondo dei sogni.
Di nascosto mi diedi un pizzicotto sulla mano.
Guardai di nuovo nella sua direzione, era ancora lì ma non mi stava più fissando.
Aveva il mento appoggiato ad una mano e seguiva la lezione con aria annoiata.
Possibile che non l’avessi mai notato?
Diedi una leggera gomitata ad Himiko che protestò, chiedendomi cosa diavolo volessi.
<< Chi è quello? >> le sussurrai,
la vidi alzare un sopracciglio e passarsi una mano tra i corti capelli neri a caschetto.
<< Quello chi? >>.
In maniera discreta le indicai il ragazzo, le fece una smorfia di apprezzamento poi mi guardò maliziosa:
<< Guarda, guarda. Hai buon gusto. >>,
<<  E’ appena un semestre che frequentiamo questa scuola e non l’avevo mai notato. Tutto qui. >> dissi arrossendo,
<< Tu non me la dai a bere, si vede dalla tua faccia che ti interessa. Comunque si chiama Light Yagami. E’ arrivato due settimane fa. Campione negli sport, soprattutto tennis e calcio, e studente modello. Suona anche il pianoforte in maniera divina, come te. Poi .. >> si grattò il mento con un dito, poi si avvicinò a me coprendosi la bocca con una mano, in modo che solo io potessi sentirla  << molte ragazze stravedono per lui, c’è chi dice che sia già stato a letto con cinque o sei ragazze. >>,
<< Cosa?? >> esclamai stupita un po’ troppo ad alta voce.
Himiko mi premette una mano sulla bocca.
<< Sshhh! Abbassa la voce. >>,
io annuii e lei tolse la mano.
<< Come fai a sapere tutte queste cose? >>
<< Doti naturali. >>
<< Sei una stalker, Himiko. >> risi,
<< In mia difesa è un ragazzo carino, ma visto che interessa a te mi faccio da parte. >>.
Le ripetei che non mi interessava, che ero solo curiosa, ma per solidarietà mi sarei presentata a lui offrendogli il mio quaderno degli appunti.
Era arrivato da poco, quindi mi sembrava una cosa gentile da fare e magari avremmo stretto amicizia.
La campana suonò, mi alzai stringendomi il quaderno al petto.
Deglutii, avevo il cuore in gola.
Camminai tremante nella sua direzione, con Himiko alle calcagna.
Mi guardai intorno, gli altri studenti sciamavano verso l’uscita, lui invece se ne stava appoggiato a una delle enormi finestre dell’aula.
Himiko mi diede una forte pacca sul sedere spingendomi nella sua direzione.
Quando mi trovai di fronte lui, il ragazzo mi guardò sorpreso.
<< Ciao. >> mormorai con un sorriso, ottenendo in cambio un lieve cenno del capo.
Ma non mi diedi per vinta.
<< Mi hanno detto che sei nuovo. Quindi volevo dirti che se hai bisogno degli argomenti di inizio semestre, posso prestarti i miei appunti. Ah! Mi chiamo Misa Amane, piacere. >> gli tesi la mano, lui non la strinse si limitò a fissarla e poi a spostare lo sguardo su di me,
<< Light Yagami. >> rispose, << E rifiuto la tua offerta. >>,
lo guardai stupita, chiedendogli il perché.
<< Non ne ho bisogno. Poi non oso immaginare di che basso livello siano gli appunti di una che dorme in classe. >>.
Rimasi a bocca aperta, incapace di replicare.
Lo vidi passarmi davanti per lasciare l’aula.
Una rabbia improvvisa mi invase.
<< TU! RAZZA DI MALEDUCATO! GUARDA CHE E’ LA PRIMA VOLTA CHE SUCCEDE! BRUTTO PRESUNTUOSO INGRATO! >> urlai, trattenuta da Himiko.
Se non l’avesse fatto gli sarei saltata addosso come una furia.
In tutta risposta lui mise una mano in tasca e agitò l’altra a mò di saluto, lasciando l’aula.
Ma che razza di modi.
Era bellissimo, ma era un grandissimo stronzo.
Avrei dovuto aspettarmelo, d’altronde mi trovavo in un istituto di palloni gonfiati.
<< A quanto pare lui se ne accorto. Che ti sei addormentata intendo.>> esclamò Himiko,
<< Ma no? Davvero? >>.
Furiosa, infilai violentemente il quaderno nella cartello e sbuffando andai con Himiko a prendere un gelato al chiosco in giardino.
 
Soffiai nella cannuccia nervosa, formando tante bollicine.
Avevo optato per un milkshake alla fragola alla fine, e lo stavo letteralmente torturando.
Himiko trangugiava il suo cono al cioccolato e si sporcò il naso.
Riuscì a rubarmi una risata.
Mi disse di non pensare più a quel Yagami, che io ero stata gentile e lui un perfetto imbecille.
<< Si ma mi sento come se fossi stata rifiutata. >> mormorai giocherellando con la cannuccia.
D’un tratto delle grida attirarono la mia attenzione.
Delle ragazze se ne stavano intorno ad un albero, preoccupate.
Io ed Himiko ci avvicinammo, chiedendo cosa fosse accaduto.
Una ragazza occhialuta e con le trecce si avvicinò a me e mi indicò un nido di passeri.
Quel nido era minacciato da un gatto e la madre degli uccellini non era nei paraggi.
Vidi le ragazze piangere e mormorare ‘Li divorerà.’.
Sospirai, poi feci un mezzo sorriso.
Diedi la mia cartella ad Himiko e mi avvicinai all’albero.
<< Sei pazza? >> mormorò Himiko, << Ti farai male. >>
<< Hai dimenticato di cosa sono capace, mia cara. >>.
Amavo arrampicarmi, ed ero anche molto agile.
E non solo, amavo tutto ciò che sembrava rischioso.
Mi faceva sentire viva, poco importavano le conseguenze.
Con un balzo salii sull’albero ed iniziai ad arrampicarmi.
<< Attenta, Misa! E dannazione ti si vede tutto. >>
<< Ho le mutandine, chi se ne frega. >> avevo altro di cui preoccuparmi, poco importava la gonna nera della divisa svolazzante.
Arrivata sul ramo del nido, cercai di attirare l’attenzione del gatto bianco.
Quest’ultimo si mise seduto a guardarmi scuotendo lentamente la coda, sembrava volesse dirmi ‘E tu che vuoi?’.
<< Qui, micio micetto! >>,
il gatto si mise a leccarsi una zampa e poi i suoi stessi gioiellini.
Un’espressione di disgusto si fece spazio sul mio volto.
Dopo aver fatto i suoi comodi, il gatto spostò di nuovo la sua attenzione sui passeri.
Continuai a chiamarlo, ma lui mi ignorò.
<< Oh, andiamo stupido gattaccio! Vieni qui! >>.
Sbuffai l’unica soluzione era raggiungerlo ed afferrarlo.
Quando provai a farlo lo vidi soffiare e rizzare il pelo.
Io non mi arresi.
Il gatto con un balzo si gettò su di me per graffiarmi, sentii le ragazze urlare sotto di me.
Mi protessi il viso con le mani e riuscii ad afferrarlo e bloccarlo.
Scesi dall’albero con quella bestiolina tra le mani e lo misi a terra dicendogli di sparire .
Il gatto sembrò comprendermi, e si allontanò.
<< Misa! Tutto a posto? >> mi chiese Himiko preoccupata,
<< Si, solo qualche graffietto sulle mani e sulle braccia ma nulla di grave. >> risposi,
<< Ah si? E questo? Ma cos’hai nella testa. >> mi rimproverò, facendomi notare una leggera escoriazione sul gomito destro,
<< Oh, devo aver sbattuto contro qualche rametto mentre mi difendevo da quella bestiaccia. >>.
Sbuffò e mi prese per mano, trascinandomi in direzione dell’infermeria.
Io esclamai di stare bene, non avevo alcun bisogno di cure ma lei insistette.
A suo parere dovevo disinfettare tutto.
Mi lasciò all’entrata, dicendomi di andare avanti.
Aveva bisogno di andare in bagno.
Io annuii, e varcando la soglia dell’infermeria rimasi sorpresa nel vedere Light Yagami seduto accanto all’infermiera Hiroshi.
Quest’ultima, una donna tarchiata sulla quarantina, mi guardò e alzò gli occhi al cielo. Vidi Light fissarmi indifferente.
Io lo ignorai
<< Di nuovo tu. Sei stata qui solo cinque giorni fa. >>,
<< Himiko mi ha letteralmente trascinata qui. >> feci spallucce,
<< Che hai combinato stavolta? >> si alzò e mi girò intorno, esaminandomi.
<< Oh! E’ una storia interessante. C’erano una volta un albero, un gatto e degli uccellini .. >>
<< Ti prego, non continuare. Ho già capito. Quante volte ti ho detto di non arrampicarti? >>,
<< Tante. >>.
Mi trascinò al lettino e mi fece sedere mormorando un ‘cosa devo fare con te?’.
Iniziò a medicarmi, il lieve bruciore mi disturbava.
<< Si. Te l’ho ripetuto un sacco di volte. Ma non mi ascolti. >>
<< Forse stava dormendo, mentre parlavate. E allora non vi ha sentita? >> rise Light,
alzai un sopracciglio e lo guardai ghignando,
<< Oh, e tu cosa ci fai qui? Sei venuto a farti iniettare la tua dose di acidità da zitella giornaliera? >.
La mia risposta sembrò sorprenderlo, sorrisi compiaciuta.
Mi sorrise, era un sorriso strano.
Era soddisfatto forse?
<< Ma tu guarda. Abbiamo una bella linguaccia, eh? Stamattina mi hai dato un’impressione diversa. >> esclamò,
<< Non è un mio problema, tesoro. >> risposi accavallando le gambe e tornando a guardare la signora Hiroshi e ad ignorarlo.
<< Interessante. >> lo sentii mormorare.
 
Nota dell’autrice: Rieccomi! Con una long su Death Note. La seguente fic è nata dopo un mio sogno, spero vi piaccia e di ricevere una piccola recensione.
Un bacio,
Daenerys ;)
Ps. Ho appena aggiunto una sorta di copertina creata da me (si vede hahah).
Ne aggiungerò una a ogni capitolo :-)
  
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