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Autore: GioTanner    03/08/2015    7 recensioni
Scontro alla decima casa dello Zodiaco: Shura ormai prossimo alla morte ammette un'unica dolorosa verità: Aiolos aveva ragione.
Ma non aveva ragione solo sulla Notte degli Inganni...
Il cielo diviene così non più tomba di un uomo addolorato, ma di un ricordo che rinfranca.
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(...)gli diedi le spalle prima di poter emettere un respiro spezzato da un lamentoso spasmo.
Mi bloccai immediatamente appena sentii una mano posarsi sulla mia spalla sinistra: «Shura, se mettessi la stessa precisione e volontà che metti nei tuoi colpi alla fede che dovresti riporre in te stesso, saresti in grado di tagliare il cielo.»
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Capricorn Shura, Sagittarius Aiolos
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Saresti in grado di tagliare il cielo



Giungeva lontano il lamento di un maestro, di una donna e di tre giovani cavalieri dalle armature incrinate. Giungeva forte la disperazione e il tormento, la dolcezza di una preghiera e la tristezza della sorte. Giungeva a me Capricorn, il fatal suono della fedeltà spezzata, di un'esistenza vissuta nella menzogna...
Un dolore dilaniante che non proveniva dal braccio tagliato, dal sangue che grondava o dalla morte ormai prossima, bensì da un pensiero più profondo e penoso: Aiolos aveva ragione.


Aiolos aveva ragione.

Per l'ennesima volta fui insoddisfatto e per l'ennesima volta la mia mano dolorante divenne livida, provai ancora finché non riuscii a dividere in un taglio netto il metallo. Non era perfetto come avevo in mente e, per di più, di fronte allo sguardo attento di Aiolos.
«Scusate.- Affermai chinando brevemente il capo. -Vi ho fatto restare un'ora qui, senza portare un risultato che compensi l'attesa.»
Lui tacque e io giustificai il suo silenzio con una delusione, perciò gli diedi le spalle prima di poter emettere un respiro spezzato da un lamentoso spasmo.
Mi bloccai immediatamente appena sentii una mano posarsi sulla mia spalla sinistra: «Shura, se mettessi la stessa precisione e volontà che metti nei tuoi colpi alla fede che dovresti riporre in te stesso, saresti in grado di tagliare il cielo.»
«Nobile Aiolos...- Mi girai per guardarlo dritto in volto cercando di rispondere al suo ammonimento. -Ho fiducia nei miei colpi perché provengono dalla volontà della Dea Atena, ma devo perfezionarmi per far sì che Excalibur possa mostrare le sue potenzialità. È mia la colpa se non riesce a dare vanto della sua virtù.»
Egli sorrise e per me non ci fu più bella redenzione dal suo rimprovero: «Questo è per dirmi che non ho ragione?-

"Questo è per dire che aspiro ad essere come voi, sicuro e potente esempio di giustizia. Questo è per dire che siete la mia guida e cercherò di rassomigliarvi e sfidare i miei limiti per combattere insieme a voi un giorno." Pensai, ma non glielo dissi. Rimasi in silenzio massaggiandomi il lato della mano violaceo.
-Sei troppo duro con te stesso. Potresti tagliare il cielo, lo credo davvero. Dovresti crederci anche tu!»


Giungeva lontano il lamento di un maestro, di una donna e di tre giovani cavalieri dalle armature incrinate. Lacrime di uomini che amavano Shiryu e che avevano di lui stima e fiducia.
La stessa stima e fiducia che Aiolos riponeva in me ai tempi dell'addestramento. Lo veneravo, lo amavo e per ordine impartitomi, sbeffeggiandolo, lo avevo ucciso...
Ed ora, ora chi più mi era rimasto che credesse in me? Chi avrebbe mai versato una lacrima su Capricorn, chi avrebbe osato rammaricarsi per me, un traditore? Non meritavo il dolore di nessuno, se non il mio.
Eppure... il male dilaniante del tradimento divenne dolce rassegnazione appena nella mia mente balenò quel ricordo alla vista dell'etere: mi venne quasi da sorridere. Aiolos era un uomo giusto e aveva sacrificato la sua vita per Athena, ma non aveva avuto ragione solo su questo.
Alzai il capo e guardai gli astri, in un attimo l'armatura del Capricorno lasciò le mie membra per mia volontà e io mi spensi nel cielo. Nessuno mi avrebbe rimpianto ed io ero pronto a
tagliare la volta celeste... e a superarla.


Perché Aiolos aveva ragione.




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Etere: Secondo gli antichi la parte più pura dello spazio celeste/cielo.

Buona sera gente! Dopo aver scritto sul cavaliere del Cancro nell'altra flash-fic, non potevo non scrivere sul Capricorno riguardando la serie classica ;_; mi è presa la voglia di scrivere qualcosa su Shura, cavaliere che amo (e spero si capisca da come l'ho tratteggiato) insieme a Death Mask.

Shura è un uomo tutto d'un pezzo, ma allo stesso tempo è anche colui che 'non viene meno al poter migliorare la spada che s'è forgiato' quindi penso che un comportamento simile, seppur Cavaliere d'Oro, da ragazzino l'abbia portato forse al non accontentarsi mai dei progressi che faceva.
Penso ci sia un profondo legame fra Shura e Aiolos, ma questo è soggettivo.
E mi piace pensare che, in punto di morte,
dal CIELO Shura non sia sconfortato, ma appagato. Non pensi solo alla scoperta tragica di aver UCCISO un uomo giusto, ma anche a un ricordo lontano nel tempo di un'altra vicenda in cui AIOLOS AVEVA AVUTO RAGIONE, ovvero: Potrai tagliare il cielo.
E ora, ora può farlo! Può
morire sfidando il limite ultimo... e Superarlo. ç_ç


Grazie a chiunque leggerà e se volete e vi piace la mia storia vi prego di lasciare una recensione, ne sarei felicissima!

Giò.









   
 
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