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Autore: Arain    04/08/2015    9 recensioni
AMBIENTATA NEL CORSO DELLA DECIMA STAGIONE, NESSUNO SPOILER RILEVANTE.
Dal testo:
“Spalancò la porta con un calcio, brandendo il pugnale, pronto alla battaglia.
Sebbene avesse anni e anni di esperienza da cacciatore alle spalle e potesse affermare di aver affrontato persino Lucifero in persona, tuttavia non era preparato alla scena che si presentò davanti ai suoi occhi: stravaccato sul letto con un computer portatile appoggiato sulle gambe, una scatola di biscotti da una parte e un pacchetto di fazzoletti dall'altro, c'era suo fratello Dean.”
Questa storia è demenzialità pura. Non so nemmeno come commentarla.
Warning: Dean e Sam shippers
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa cosa è nata così, perché quando un'idea ti prende, ti prende. Non ha una collocazione temporale precisa anche se sicuramente ci troviamo nel contesto della decima stagione. Non ci sono spoiler rilevanti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sam entrò nel bunker ansimando e lasciò che la porta si chiudesse pesantemente dopo di lui. Si fermò un attimo a riprendere fiato per poi avviarsi a passo spedito verso la cucina: voleva chiamare Dean per chiedergli come stesse andando il caso di lieve entità – un cupido impazzito – di cui si stava occupando con Cas, ma prima aveva bisogno di bere un po' d'acqua o non sarebbe stato in grado di spiccicare mezza frase.

Mentre si spostava nel salone udì un suono soffocato che sembrava provenire dalla camera di Dean. Immediatamente afferrò una bottiglia d'acqua santa, fece scivolare la mano nella tasca della felpa dove teneva il pugnale e cominciò ad avanzare verso il corridoio cercando di fare meno rumore possibile, tendendo le orecchie per captare altri versi sospetti.

Quando arrivò davanti alla porta si fermò, il corpo teso e pronto a scattare. Per un attimo non avvertì nulla, poi sentì ancora quel suono: sembrava un gemito e proveniva decisamente dalla camera di Dean.

Spalancò la porta con un calcio, brandendo il pugnale, pronto alla battaglia.

Sebbene avesse anni e anni di esperienza da cacciatore alle spalle e potesse affermare di aver affrontato persino Lucifero in persona, tuttavia non era preparato alla scena che si presentò davanti ai suoi occhi: stravaccato sul letto con un computer portatile appoggiato sulle gambe, una scatola di biscotti da una parte e un pacchetto di fazzoletti dall'altro, c'era suo fratello Dean.

Solo che non poteva essere davvero lui.

Era in camera di Dean, era sdraiato sul letto di Dean, era identico a Dean, ma evidentemente non era Dean. Perché non era universalmente possibile che quell'essere fosse Dean.

L'essere stava piangendo. Anche abbastanza copiosamente, a giudicare dai fazzoletti accartocciati che giacevano sul pavimento.

Ci fu un attimo di stallo, che poi diventò un minuto, in cui l'uomo con il coltello e l'uomo con i fazzoletti stettero a fissarsi ad occhi sgranati.

Il primo a riscuotersi parzialmente dallo stato di shock fu il potenziale non-Dean.

-Sa-Sammy? Che diamine ci fai qui? Non eri andato a fare jogging?-

Bofonchiò chiudendo di scatto il pc e strofinandosi il dorso di una mano sugli occhi ancora arrossati, cercando inutilmente di darsi un contegno.

Sam rilassò la presa sul coltello e abbassò il braccio che fino a quel momento aveva tenuto alzato. Non ne era ancora del tutto sicuro, ma quell'esse sembrava decisamente suo fratello. Per quanto assurdo fosse.

Giusto per sicurezza aprì la bottiglia e spruzzò un po' d'acqua santa in faccia all'altro.

-Sam! Ma cosa diavol-aargh, sono io, bitch*!-

-Jerk! Scusa, stavo solo verificando. Pensavo che fossi uscito con Cas per controllare lo strano fenomeno angelico che abbiamo rilevato ieri!-

Dean fece una smorfia e si passò la mano sul viso per togliersi l'acqua dagli occhi.

-L'angioletto si è presentato dicendo che non era più necessario andare perché aveva già risolto la questione, poi si è volatilizzato. Non ho nemmeno avuto il tempo di chiedergli se il cupido fosse rinsavito.-

Nella stanza calò il silenzio. Lo sguardo di Sam tornò a posarsi sui fazzoletti e poi di nuovo su Dean, che aveva ancora gli occhi rossi per il pianto.

Il fratello maggiore si girò con le gambe verso il minore e chiese con voce imbarazzata:

-Allora... come mai sei tornato così presto? Stai perdendo resistenza? In effetti non sei più un giovanotto!-

Sam sospirò e alzò gli occhi al cielo: quello era decisamente Dean.

-Sono uscito per fare jogging più di un'ora fa... piuttosto, tu cosa stavi facendo? Guardavi ancora Dr. Sexy M.D.?-

Il cacciatore arrossì e borbottò qualcosa che somigliava molto a “Non è ancora uscita la prossima stagione” e “Charlie questa me la paghi”.

Sam captò il nome e preoccupato interpellò subito il fratello in merito:

-Charlie? È successo qualcosa a Charlie? Sta bene? Ha bisogno di aiuto o...-

-No, no Sammy è tutto ok stai tranquillo, lei sta benissimo.-

La situazione si stava facendo sempre più confusa.

-Allora... Dean, perché sei sul tuo letto e piangi davanti al computer?-

-Non stavo pian...- Dean si interruppe quando Sam gli lanciò un'occhiata da sul serio amico, ti ho trovato in lacrime, sul serio vuoi negare?

-Okay, forse ero un po'... emozionato, ecco.-

La curiosità stava uccidendo Sam e le risposte criptiche del fratello non lo aiutavano per niente.

-Ma cosa stavi facendo? E cosa c'entra Charlie!-

Dean evitò il suo sguardo fingendosi molto occupato a radunare i fazzoletti usati con un piede.

-Posso chiedere direttamente a lei se vuoi! Scommetto che sarà felice di sentirmi.-

Il maggiore sbuffò pesantemente e incrociando le braccia sul petto mormorò:

-Stavo leggendo... Charlie mi ha mandato questa... questa storia... ero curioso e l'ho letta.-

Sam corrugò la fronte e squadrò Dean, come ad essere sicuro che fosse davvero lui a parlare.

-Che genere di storia?-

-Una storia... storia.-

-Una storia storia.-

-Sam perché ripeti quello che dico?-

-Perché tu mi nascondi qualcosa! Che storia era!-

Dean sbuffò di nuovo e roteò gli occhi scocciato. E alquanto imbarazzato, a dirla tutta.

-Dean, lo sai che posso ancora chiamare Charlie in qualsiasi momento vero? Sono sicuro che lei sarebbe più che felice di dirmi che cosa stai leggendo!-

-Diamine Samantha come sei noiosa! Si tratta di una storia... su argomenti che non ti interessano.-

Sam guardò il fratello sfoderando una delle sue migliori bitchface e Dean seppe di essere perduto, perché quando il suo dolce consanguineo assumeva quell'espressione significava che non l'avrebbe lasciato in pace finché non avesse ottenuto la verità.

-Dean, hai intenzione di continuare ancora per molto? Tanto lo verrò a sapere, in un modo o nell'altro. Quindi rendiamo tutto più facile e dimmi cosa diamine stai leggendo.-

Il maggiore si passò una mano sul viso, preparandosi psicologicamente ad essere preso in giro per il resto dei suoi giorni. Almeno, con l'aspettativa di vita dei cacciatori, sperava che non fossero poi così tanti.

-Beh... ecco... conosci Charlie, no? Lei è molto... nerd, gioca ai giochi per nerd, guarda i programmi per nerd, e legge le cose per nerd...- Dean si interruppe e Sam annuì per incoraggiarlo a continuare. -E sai anche che lei ha... ha letto i libri di Chuck. Sai, quelli su di noi.- Sospirò. Qui arrivava la parte per cui la sua vita sarebbe diventata un inferno. Più di quanto non fosse già. -E lei... lei non si è limitata a quelli. Ha detto, e cito testuali parole, che “una vera fangirl non si limita al canon”, qualunque cosa voglia dire. Quindi lei ha... ha cominciato a leggere le fanfiction. Sai... quelle storie scritte dai fan.-

Sam, che non si aspettava minimamente che il discorso prendesse questa direzione, chiese interdetto:

-Vorresti dire quelle storie in cui scrivono di noi due che... insomma...-

-Che cosa! No! Che schifo, ma sei matto!?- Esclamò Dean, lievemente più acuto del solito.

-Cioè, esistono anche quelle, ma non mi metterei mai a leggerne una!-

Il fratello, dopo essersi ripreso dal secondo shock, cominciava a capire. Dopotutto era stato anche al college per un po', era in grado di mettere in pratica un minimo di ragionamento logico.

-Quindi... stai leggendo una fanfiction. Non su di noi (sospiro interiore di sollievo). Ma allora su cosa... aspetta. Oddio. Dean, non dirmi che è su quello che penso io. Non dirmi che...- E si interruppe, non riuscendo più a trattenere le risate.

Dean lo guardò, cercando di mantenere un'aria di superiorità. Fallendo miseramente, considerando le guance rosse per l'imbarazzo.

-Sentiamo, cosa avresti capito?-

Sam fece qualche respiro profondo per calmarsi.

-Stai... stai leggendo una fanfiction Destiel?-

I due fratelli rimasero a fissarsi negli occhi per un periodo di tempo indefinito, poi Dean abbassò lo sguardo, improvvisamente interessato al pacchetto di biscotti che si trovava ancora sul letto.

Al minore spuntò in faccia un sorrisetto soddisfatto che probabilmente gli sarebbe fruttato un pugno, se l'altro non fosse stato troppo impegnato a leggere gli ingredienti dei dolcetti.

-Stai. Leggendo. Una. Fanfiction. Destiel. Una fanfiction su te e... che siete... che state... che fate...-

Dean sollevò lo sguardo di scatto, le guance in fiamme.

-Allora, io non volevo, ma Charlie mi ha detto che è una AU, e che quindi può leggerla anche una persona che non shippa per esempio, e che i personaggi sono un po' OOC quindi non siamo proprio io e-

Si bloccò, notando lo sguardo sempre più confuso del fratello. Lo guardò con aria di superiorità ed esclamo:

-Non hai capito nemmeno una parola, vero?-

Sam lo fissò ancora per qualche secondo, poi sussurrò:

-Tu non sei mio fratello.- E prima che l'altro potesse fare qualcosa gli gettò di nuovo l'acqua in faccia.

-Sam ma che diavol-

-Io so cosa vogliono dire quelle parole, ma non avrei mai pensato che tu le conoscessi!-

-...Come sai cosa vogliono dire.-

-...-

-Sam?-

-Dean, ti vorrei ricordare che conosco Charlie anch'io. Quando abbiamo visto la prima stagione di Game of Thrones... io non potevo sopportare che finisse così tra Daenerys e Drogo... ne ho parlato con lei... e mi ha consigliato un'autrice fantastica che riesce davvero a cogliere il carattere dei personaggi e...

-Non posso crederci!- Dean si mise a ridere sguaiatamente interrompendo il fratellino -Sammy sei proprio una ragazzina!-

-Senti chi parla, Destiel shipper!-

Il maggiore ammutolì all'istante.

-Sam, ti ho già detto che è una AU!-

-Una Destiel AU-

-Ma non siamo proprio noi...-

-Dean, ti rendi conto quanto sia narcisistico leggere una storia con protagonista se stessi?-

-Ma ti ho detto che i personaggi sono un po' OOC...-

-Direi che c'è un solo modo per valutare se è vero. Devo leggerla anch'io.-

-No Sam.-

-Come no? Guarda che ormai ho scoperto che leggi fanfiction, è inutile che cerchi ancora di nasconder-

-Non hai capito, non voglio che tu legga questa in particolare.-

Sam ghignò e lanciò al fratello uno sguardo pieno di malizia.

-Non dirmi che è smut.-

Dean arrossì per l'ennesima volta e cominciò a balbettare:

-No, cioè un po'... ma non è per questo che... Sammy, non voglio che tu la legga perché è angst.-

Il minore lo squadrò e disse con una punta di ironia:

-Se non mi ha ancora ucciso la vita che facciamo non credo che possa farlo una storia un po' triste.- Ignorando Dean che borbottava “Tecnicamente sei morto. E più di una volta anche.” Sam proseguì perentorio: -Dimmi il titolo.-

-Sam, non sono sicuro che-

-Vuoi che chiami Charlie?-

-No, no va bene... si chiama Twist and Shout**. È ambientata negli anni '50 e... no, non voglio spoilerarti. E ricordati che l'hai voluto tu. Ora vattene, che ho appena finito il capitolo sette e me ne mancano altri 4 più l'epilogo.-

Sam uscì dalla camera del fratello chiudendo la porta. Pensò di chiamare Charlie per chiederle il link della storia, ma non appena digitò il nome su Google apparve subito. Trovò anche diversi gruppi di sostegno pieni di commenti di persone che rimpiangevano amaramente di averla letta. Chiuse tutto per evitare spoiler, pensò tra sé e sé “certo che le ragazze di oggi sono proprio esagerate”, cliccò sull'icona del primo capitolo e si immerse nella lettura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qualche ora dopo, Castiel si materializzò poco fuori dal bunker. Era venuto ad aggiornare Dean sulla missione-Cupido di persona, dato che il cacciatore non rispondeva al telefono. Entrò silenziosamente e si diresse verso la biblioteca, ma non trovò nessuno. Perplesso si spostò in cucina, ma i fratelli non erano nemmeno lì. Stava per andarsene, quando udì un singulto provenire dalla camera di Dean. Senza pensarci due volte si precipitò lì e spalancò la porta senza nemmeno bussare.

La scena che si trovò davanti era più o meno la stessa che si era presentata agli occhi di Sam, con l'aggiunta di molti più fazzoletti per terra e una confezione vuota di biscotti. Dean era sdraiato sul letto, con il computer stretto tra le braccia, e sarebbe sembrato immobile se non fosse stato per i singulti che ogni tanto lo scuotevano.

Cas, preoccupato, sussurrò:

-Dean?-

A quel suono l'essere sul letto si alzò di scatto lasciando cadere il computer e si girò allucinato verso di lui.

-Cas!- Esclamò, attraversando la stanza facendosi strada tra i fazzoletti. Arrivò ad un palmo dall'angelo, che lo guardò come se fosse impazzito. A quel punto il cacciatore non resistette più e lo abbracciò, stringendolo contro il suo petto. E iniziando a singhiozzare.

-Cas, Cas! Promettimi che ti proteggerai sempre eh? Promettimi che non ti lascerai andare! E io ti giuro che non ti lascerò mai, te lo giuro...-

Non sapendo cos'altro fare, l'angelo all'inizio rimase immobile, godendosi il tepore dell'abbraccio, poi cominciò a colpire goffamente la spalla di Dean mormorando: -Dean, lo sai che porto la mia spada angelica sempre con me...-

A queste parole fu come se una secchiata d'acqua fredda avesse improvvisamente colpito l'uomo, che smise di piangere. Ci mise ancora un paio di secondi ad accorgersi che stava abbracciando Castiel in maniera molto poco virile, poi si staccò di colpo da lui e si girò, mettendosi le mani sulla faccia.

-Dannazione, Cas, perdonami... io Charlie la ammazzo... Cas, ti prego, cancella questa cosa dalla tua memoria...-

Castiel era sempre più confuso, ma cercò di assecondare il cacciatore.

-Ehm... ok... allora Dean, alla fine ho risolto con quel Cupido. Non era nulla di grave, stava solo avendo una crisi isterica perché non riusciva più a trovare il suo arc-

Cas venne interrotto da un rumore spaventoso. Che proveniva dalla camera di Sam. Lui e Dean si precipitarono lungo il corridoio, armi in pugno. Con una pedata il secondo spalancò la porta.

L'angelo sperimentò per la prima volta ciò che si intende per déjà-vu: Sam era steso sul letto, circondato dalla stessa quantità di fazzoletti che c'erano in camera di Dean. Solo che al posto dei biscotti c'era una confezione di barrette ai frutti di bosco. Dopo una rapida analisi della situazione arrivò alla conclusione che il suono che avevano sentito era stato provocato dal pc, che si trovava in frantumi sul pavimento. Prima che avesse modo di chiedere cosa fosse successo, Sam cominciò a urlare:

-Perché! Che bisogno c'era di farmi leggere questa storia? Dean, perché? Dean, can you dig Elvis? Can you dig Elvis!***-

Castiel non stava capendo più nulla e si ritrovò a mormorare:

-Sono sicuro che, dato i gusti di Dean in fatto di musica, lui possa apprezzare anche il rock classico di Elvis Presley...-

E l'angelo non capì mai perché a questa sua affermazione i due fratelli avessero lanciato un ululato di disperazione all'unisono e si fossero abbracciati scoppiando a piangere, mentre maledicevano Charlie, Supernatural e l'angst intrinseco nel Destiel.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*L'ho lasciato in inglese perché in italiano “scemo” e “puttana” non mi piacciono per niente

**Twist and Shout è probabilmente la fanfiction Destiel più famosa nel fandom, ma se non l'avete mai sentita nominare, eccovi il link della traduzione che si trova qui su efp http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1432889

Vi consiglio di armarvi di fazzoletti e biscotti come Dean prima di leggerla

***Citazione dalla fanfiction che rende molto di più in inglese. La traduzione più o meno è “Ti piace Elvis?”

 

NOTE DELL'AUTRICE

Vorrei dedicare questa storia ad Ury, perché mi ha sostenuta quando stavo per abbandonare il progetto, e a tutte le altre ragazze del D.I.O. Conquisteremo il mondo, EFP è solo il primo passo.

La demenzialità è di casa qua, questa storia non ha assolutamente nessuna pretesa.

Ringrazio tutti quelli che leggeranno e recensiranno.

 

 

 

 

 

 

   
 
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