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Autore: Sottopelle    04/08/2015    0 recensioni
Ho ricordi di te, perché sei presenza costante in questa mia vita che no, non mi piace, ma è l'unica che ho. Una vita che mi ha regalato gioie apparenti, sorrisi sinistri, e ora mi riserva solo lacrime e ferite.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho ricordi di te, anche se il tempo stesso è stato bugiardo. Delle tue mani sul mio viso mentre il sole sanguinante crollava esanime dietro ai monti, a leccarsi le ferite fresche e piangere su quelle vecchie, le cicatrici che raccontano di guerre, vinte o perse che siano, le tue mani sul mio viso mentre il sole elaborava i suoi lutti, contava le sue perdite, ma che avrebbe sfoggiato ancora il suo sorriso fiero il giorno dopo, ed il giorno dopo ancora. Le tue mani sul mio viso con le stelle sopra di noi e la Venere brillante, ho ricordo di tutto questo e non c'è tempo alcuno che possa mentirmi su questo. Tu sei stato una certezza, e io son certa di questo.
Nonostante le menzogne del passato, del presente e del futuro, ho ricordi di te che mi guardi in silenzio, mi spogli con gli occhi, mi rivesti, mi distruggi e poi mi curi, sei stato la mia peste, il mio untore, hai scalfito ogni mia maschera d'arroganza e finta superiorità rivelando le mie debolezze custodite - nascoste - dentro me. E non era questo che volevo. Mi hai insegnato che tutto ciò che definivo come la mia "felicità" non era altro che una vanitosa illusione per fingere di non saper crollare, per non dovermi rendere conto di essere sul fondo di un abisso che non ha superfici da dove prendere respiro. Mi sono illusa di saper nuotare in alto, fino a sentire il vento scompigliarmi i capelli ed il sole bruciare la pelle, fino a sentire di nuovo aria nei miei polmoni e non acqua, non fumo. Tu hai sciolto le catene che mi legavano a ciò che più mi dava conforto: i sogni. Hai detto: "Non c'è via d'uscita, da questo abisso" e io ho smesso di vedere i raggi di sole sopra di me. Hai detto: "Questo è il nostro destino" e io ho smesso di credere in realtà diverse dalla tua. E non era questo che volevo. Ma i miei gesti hanno sempre parlato più dei miei pensieri, e io ho fatto delle tue parole verità insindacabile. 
La mia mente pensa ad azioni e reazioni contrarie a ciò che il mio corpo realmente compie, vorrei dirti di dimenticarmi, allontanarci - che sappiamo entrambi che questo primo o poi dovrà accadere, su questo il tempo non ci mente - vorrei dirti che non ho bisogno di te, ma le mie mani trattengono le tue, i miei occhi raccontano di suppliche per una tua permanenza più lunga. Sono prigioniera e carceriere, preda e cacciatrice. Ti dissi un tempo: "Dio è un carceriere, ma io non credo nelle catene", ma queste parole non mi hanno resa libera, le catene ai polsi non sono svanite nel mio rifiuto di credere. Tu sei diventato il mio padrone ed io la schiava al tuo servizio, vorrei ribellarmi, a tutto ciò, ma il mondo al di fuori di te fa paura. Io ho paura. E in nome di questa mia debolezza, potrei rimanere al tuo fianco nonostante io non lo voglia. 
Ho ricordi di te, perché sei presenza costante in questa mia vita che no, non mi piace, ma è l'unica che ho. Una vita che mi ha regalato gioie apparenti, sorrisi sinistri, e ora mi riserva solo lacrime e ferite. Una vita in cui tu mi hai regalato gioie e sorrisi, ed allo stesso tempo lacrime e ferite. 
Ho ricordi di te perché tu mi hai resa diversa, e non so se, per questo, io debba ringraziarti o maledirti. Ed ho ricordi di te, perché sebbene tu mi abbia procurato questo male, ancora non riesco ad andare via.
  
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