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Autore: NienorDur    04/08/2015    2 recensioni
"Per ben tre volte hai trafitto il mio cuore e non ti so dire quale sia stata la più dolorosa, un dolore intenso, poi il vuoto prese definitivamente possesso del mio corpo, non mi sembrò affatto una cosa nuova.
È stata una morte lenta, dolorosa, nonostante sia sembrato solo qualche secondo per te; secondi che ti ho impresso direttamente nell'anima."
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Anders, Hawke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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And I love you so much…
 
 
Per ben tre volte hai trafitto il mio cuore e non ti so dire quale sia stata la più dolorosa, un dolore intenso, poi il vuoto prese definitivamente possesso del mio corpo, non mi sembrò affatto una cosa nuova.
È stata una morte lenta, dolorosa, nonostante sia sembrato solo qualche secondo per te;  secondi che ti ho impresso direttamente nell’anima.
 
 
La prima volta che mi hai trafitto lo hai fatto con dolcezza, forse nemmeno te ne sei accorto, ma io la fitta l’ho sentita: come un colpo nello stomaco, improvviso, nonostante avessi visto il pugno levarsi, e quella mano contratta, pronta all'impatto, eri tu, il tuo volto, il tuo carisma, il tuo modo di muoverti, di parlare, tutto. Non c’era niente che non mi avesse fatto girare la testa. Farfalle, ma che dico, draghi ribollivano nel mio ventre, senza sapere come sfamarli.
Mi hai persino rivolto delle dolci parole, mi hai lusingato a tal punto che ti ho confidato del mio amante, di me stesso, ero disposto ad aprirmi completamente a te.
Un dolore dolce, lo cullai nel mio petto per anni, sperando, sognando.
Cosa? Probabilmente non lo sapevo nemmeno io, magari il tuo corpo o forse la tua anima?
 
 
Non ti accorgesti nemmeno della seconda, come potevi?
Il tuo amore per me era scemato, o forse non era mai iniziato: probabilmente era tutta una mia illusione.
Credevo fossimo qualcosa di più di semplici amici; eri sempre con me a batterti per la mia causa, o forse lo facevi solo per tua sorella? Magari ti sembrava la causa moralmente giusta da seguire, oppure la sorte ha semplicemente voluto che tu simpatizzassi per i maghi e non per i templari.
Il caso ha governato la tua vita, ma il destino non tiene conto di semplici comparse.
Il culmine di questa pugnalata nel mio petto è avvenuto pochi anni or sono e si è ripetuta fino ad adesso:
la tua porta, sempre aperta a tutti, ora sembrava minuscola confrontata al passaggio che hai creato per una persona sola. Quel qualcuno non ero io.
 
 
…I'm gonna let you…
 
 
Percepii il mio cuore come morire, istintivamente provai rabbia, risentimento, rimorso, tristezza; un vortice di sentimenti che a stento riuscivo a controllare. Mi sentii tradito: non valevano niente tutte le parole che mi avevi detto? Tutto l’aiuto, il tuo supporto, la tua premura, tutta falsa? Forse sopravvalutata? Magari era il tuo modo di comportarsi, probabilmente facevi così con tutti, io mi sono semplicemente illuso. Tutte le vere attenzioni e le premure più viscerali andavano a quella persona a te tanto cara.
La gelosia corruppe la mia mente, la parte di Giustizia non completamente assorbita dal mio odio per i templari sembrò annegare in quel sentimento, o forse ci sguazzava, inconsciamente felice di quella nuova fonte di potere.
Poi ti vidi sorridere, le risate perforarono le mie orecchie ormai sorde, il tuo volto luminoso di gioia mi permise di vedere ancora una volta i colori del mondo.
Sorrisi.
Decisi che finché tu fossi stato felice io sarei vissuto di quella gioia; non m’importava con chi eri felice.
Il mio amore rimase segreto.
Col senno di poi, forse fu una scelta saggia.
 
 
Della terza te ne accorgesti, impugnavi personalmente il pugnale che trafisse le mie membra.
Mai ti colpevolizzerò della mia morte. Fu la scelta giusta.
Non credo sarei riuscito a vivere con il fardello di tutte quelle morti. Perlomeno, non senza di te.
Probabilmente questa mi fece meno male delle altre: mi diede una sensazione di sollievo; mi sentii sporco nel provare quell’emozione dopo ciò che avevo provocato.
Sapevo della drasticità della mia azione, ma per la mia causa, per la vita di altri maghi, quella era la scelta giusta. Non potrò mai vedere la fine della rivoluzione cui ho dato inizio, ma voglio che tu la veda, per me, anche se ai tuoi occhi, ormai, io sono un semplice mago impazzito, corrotto da uno spirito che ha perso i propri ideali, nonché se stesso.
Vidi la lama uscire dal mio petto, erano forse rimasugli del mio cuore ormai macellato quelli sulla sua lucente superficie?
Ti amavo …
Le ultime parole che dissi.
Lo so…
Le ultime parole che udii.
Sorrisi.
Mi sentii malvagio a fargli pesare in quel modo la mia morte, ma almeno gli avevo lasciato un ricordo indelebile di me, che lo avrebbe perseguitato fino alla morte.
Il mio corpo si fece pesante, il sangue sgorgava dalla ferita, avrei potuto curarmi, ma a che scopo?
Lasciai che mia la vita scorresse via, che la mia anima, ormai fusa con quella di Giustizia volassero via, magari, in quella forma, avrei potuto vedere l’esito dello scontro.
 
…kill me




 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Personalmente sono dell’idea che, anche se non si fa la romance con Anders, questo si innamorerà sempre di Hawke, in particolare se gli è amico, come in questo caso.
E volevo descrivere le sue emozioni, ho cercato di essere il più IC possibile, immedesimandomi in Anders, se risulta troppo OOC fatemelo sapere che lo inserirò tra gli avvertimenti o in descrizione.
 
“And I love you so much
I’m gonna let you kill me”
 
È una frase presa da “ I’m not calling you a liar” di Florence + The Machine (prima canzone dei titoli di coda di DA2)
 
-Grazie per aver letto questa breve one shot scritta forse troppo di getto
 
*Un ringraziamento speciale va a Solco e Kaleido che mi aiutano sempre nei miei scleri* 
   
 
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