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Autore: O m e g a    05/08/2015    3 recensioni
TeenWolf!AU - in cui Jason è un licantropo con problemi di autocontrollo durante la luna piena e Piper un’umana particolarmente coraggiosa.
La porta è socchiusa. Si avvicina e subito il suo udito coglie un rumore, forse una panca spostata.
Piper prende un respiro profondo per prepararsi a ciò che vedrà e si asciuga le lacrime con il dorso della mano.
Il suo paradiso per la prima volta le farà del male.

PJShipWeeksITALIA
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jason/Piper, Quasi tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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Nome: Hell or Heaven
Autore: O m e g a
Parole: 1307
Rating: Giallo
Coppie: Jason/Piper, varie accennate
Prompt: TeenWolf!AU – nella quale Jason è un licantropo con problemi di autocontrollo durante la luna piena e Piper un’umana particolarmente coraggiosa.
Beta reader: cinquedimattina
NdA: in fondo alla fic – se arriverete a leggere fino a lì, ew.

Scritta per la Week V del PJShipWeeksITALIA indetto da CampMezzosangue
 

 
Hell or Heaven

«Dov’è Jason?» si chiede nuovamente Piper.
Non si è visto, alla festa a casa di Drew Tanaka. E pensare che lei non sarebbe mai andata al party quell’arpia, se non fosse stato per l’insistenza del suo ragazzo!
“Ci divertiremo” le aveva promesso.
E invece eccola lì, a disagio sotto le luci psichedeliche, da sola.
Nella confusione ha già adocchiato tutti i suoi amici di sempre:  Hazel si dimena sulla pista da ballo insieme al suo storico fidanzato, Frank Zhang della squadra di lacrosse; Leo cerca di intraprendere una conversazione con una bella ragazza dai capelli color caramello e dallo sguardo piuttosto scocciato; persino Nico di Angelo, il suo magrolino compagno del corso di matematica, è occupato con un ragazzo biondo e allampanato, che cerca di portarlo a ballare.
Piper riconosce altre due voci familiari molto vicino a lei: sono Percy Jackson, anch’esso della squadra di lacrosse, insieme alla sua amica Annabeth.
E’ proprio a loro che pone, gridando per sovrastare il rumore, la stessa domanda che si è già posta: «dov’è Jason?»
Ecco! Lo ha visto distintamente, nonostante la scarsa illuminazione. Percy si è morso il labbro inferiore con fare nervoso.
E’ un grande amico di Jason, hanno quasi tutti i corsi in comune, rammenta Piper.
Mille idee che giustifichino l’assenza del suo ragazzo le affollano la testa. Qualunque sia la verità, una cosa gli è evidente: Percy sembra sapere cosa sta accadendo.
«Lo stai coprendo» butta lì la ragazza. Avrebbe voluto mantenere un tono di voce indifferente, ma in realtà quella frase le è uscita con una leggera sfumatura di dolore.
L’altro alza le mani in segno di innocenza e sta per replicare, ma Annabeth interviene, passandosi una mano sui capelli biondi.
«Fidati» le dice, in tono quasi secco «è meglio che lasci perdere. Jason stasera non si farà vedere».
Quelle parole colpiscono Piper come una coltellata dritta al cuore. Il suo cervello è giunto ad una conclusione.
«Mi sta tradendo» delibera. Sente gli occhi farsi lucidi, ma si sforza di non piangere. Guarda oltre i suoi due amici. «Voi sapete con chi. Ditemelo!»
In cuor suo lo sa già, a dire il vero. Centra sicuramente Reyna Ramirez-Arellano, la rappresentante del Consiglio Studentesco!
Tutta la scuola sapeva della sua cotta per Jason Grace. I più informati dicevano che lui l’aveva rifiutata, e Piper ci aveva sempre creduto.
«No, non hai capito!» si affretta ad intervenire Percy, ma la ragazza non lo ascolta già più.
Sta sgomitando in mezzo alle persone per raggiungere la porta di casa e uscire da quell’inferno.
 

Piper si dirige a tutta velocità verso la scuola con la sua BMW.
E’ già stata a casa Grace, ma non ha trovato nessuno.
Non ha nemmeno provato da Reyna, perché sua sorella maggiore Hylla ha fama di essere una femminista incallita che non lascia mai varcare  la soglia della sua abitazione ad un uomo, qualunque siano le sue intenzioni.
Per questo Piper ripone le sue speranze nella scuola, di notte facilmente accessibile per via di una serie di copie di chiavi che sono nascose un po’ ovunque intorno all’edificio.
La ragazza parcheggia con una sgommata e si fionda fuori dall’automobile. Vuole coglierli in flagrante, non importa cosa le costerà!
Non ha nemmeno bisogno di cercare la chiave: il portone dal maniglione antipanico è spalancato.
Piper si lascia sfuggire un singhiozzo. Ci aveva visto giusto, ha perso per sempre Jason.
Corre nel corridoio, sbirciando in tutte le classi, ma del suo ragazzo –o forse ex-ragazzo- non c’è traccia.
Rimane solo lo spogliatoio della squadra di lacrosse.
La porta è socchiusa. Si avvicina e subito il suo udito coglie un rumore, forse una panca spostata.
Piper prende un respiro profondo per prepararsi a ciò che vedrà e si asciuga le lacrime con il dorso della mano.
Il suo paradiso per la prima volta le farà del male.
Spalanca la porta.
La luce della luna piena filtra attraverso le feritoie illuminando quasi eccezionalmente l’ambiente.
Jason è a terra ad occhi serrati, con la schiena appoggiata contro un armadietto di metallo.
La maglia grigia a maniche corte piuttosto aderente è madida di sudore, così come la fronte e i capelli biondi del ragazzo, che sta respirando a fatica.
Piper in un attimo è al suo fianco, terrorizzata. Si è già dimenticata la storia del tradimento.
«Jason!» lo chiama con voce rotta. «Che ti succede?»
L’altro non apre gli occhi, ma volta la testa in direzione della sua fidanzata.
«Piper» rantola «vattene.»
L’interpellata ha già in mano il cellulare. «Chiamo il 911» balbetta.
«No!» grida Jason.
Piper trattiene a stento un urlo e balza indietro, lasciando cadere il telefono. La voce del suo ragazzo è più profonda. Non sembra umana.
Nemmeno i suoi denti lo sono: al loro posto vi sono delle zanne che potrebbero squartare un uomo adulto.
Gli occhi, di solito di un blu acceso, hanno le iridi giallo canarino, quasi fosforescenti al buio.
In un attimo Jason le è addosso. La scaglia contro gli armadietti, facendole provare un dolore impressionante.
A Piper gira la testa, ma riesce a vedere che quella creatura è dotata di artigli e che glieli sta conficcando negli avambracci per tenerla ferma.
E solo allora grida. Grida per quel paradiso trasformato in inferno. Grida perché vuole aiuto. Grida perché forse avrebbe preferito un tradimento ad una morte precoce.
Il suo urlare sembra risvegliare l’umanità di Jason. Sente gli artigli ritrarsi, così come le zanne. Solo gli occhi rimangono di quell’inquietante colore.
Piper si lascia cadere per terra, mentre Jason arretra, ansimante. Sta cercando di mantenere l’autocontrollo, è evidente.
«Mi dispiace» balbetta, scuotendo lentamente la testa. «Piper, va’ via. Non voglio farti-». Si interrompe per fare un altro respiro profondo, per poi proseguire.  «Non voglio farti del male. Ti amo.»
Piper è senza parole. Quel bizzarro essere è veramente Jason. Il tranquillo e pacato Jason Grace, capitano della squadra di lacrosse della scuola incredibilmente dotato di leadership, suo primo e unico vero amore.
E non si abbandona il vero amore. Mai, nemmeno se questo può costarti la vita.
Si rialza a fatica e si avvicina al suo ragazzo. «Non so cosa tu sia in questo momento» esordisce «ma ti amo, e questo mi basta.»
Sa che sta sorridendo, mentre gli prende una mano.
Questo sta per replicare, ma la ragazza è irremovibile.
«So che puoi farcela» gli sussurra, per poi dargli un bacio sulla guancia e abbracciare il suo corpo muscoloso.
Jason continua a tremare, ma Piper sa che sta traendo conforto da quel contatto fisico.
«Grazie» riesce a mormorare.
 

Rimangono così tutta la notte.
Jason ad una certa ora -quando la luna ha ormai cominciato a tramontare- si è seduto nella medesima posizione in cui Piper lo aveva trovato, contro gli armadietti di ferro, e le ha fatto cenno di mettersi tra le sue braccia.
E così, con la testa della ragazza posata sul petto del biondo, i due hanno iniziato a chiacchierare.
«Non voglio che tu mi veda in questo stato» protesta Jason.
«E’ tutto ok» replica Piper «non dovremmo avere segreti, noi due.»
«Allora ti racconto tutto, ma devi promettermi che non farai mai più una cosa simile. Posso essere pericoloso.»
«Non posso promettertelo. Ti amo.»
«Non va bene amare un lupo mannaro. Potrebbe sbranarti, in una notte di luna piena.»
«Chi è stato?»
«In che senso?»
«A morderti, intendo. A trasmetterti la licantropia.»
«Devi rimanere fuori da questo mondo, Piper. Non scherzo quando dico che è rischioso.»
«Il mio mondo è il tuo mondo.»
A questo punto Jason alza lo sguardo verso la sua ragazza. I suoi occhi sono tornati normali, nota con sollievo Piper.
«Davvero?»
«Sei uno stupido se pensi che ti abbandonerò» afferma Piper.
I primi raggi di sole iniziano a filtrare dalle feritoie. Le tenebre se ne sono andate, portando con loro i pensieri nefasti di Piper.
Ed ecco che l’inferno si trasforma di nuovo nel paradiso.




Note di Ellie

Ciao a tutti!
Sì, è la mia prima fanfiction su questo fandom. Qualcuno di voi mi conoscerà per le recensioni che ho lasciato o per le mie iscrizioni a storie interattive. 
Poi ho scoperto questa fantasmagorica iniziativa indetta dalla pagina CampMezzosangue, PJShipWeeksITALIA, e siccome la coppia su cui fangirlare questa settimana era la Jason/Piper, una delle mie OTP, ho preso il coraggio a due mani e ho scritto ciò che avete appena letto. 
Chiedo scusa se ho sbagliato qualcosa - ad esempio: potevo darmi un prompt da sola? -, ma è la prima volta che partecipo a questo genere di attività. In tal caso segnalatemelo e vedrò di rimediare, promesso. 
Ringrazio tantissimo la dolcissima Dì, che ha betato questo pezzo e che fangirla con me su Teen Wolf e PJ. 
Detto questo, vi prego di lasciarmi una recensione - anche negativa se necessario, così potrò migliorarmi.
Vi ringrazio tantissimo per avere letto fino a qui. 
A presto, 
E l l i e
   
 
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