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Autore: Crepuscolina13    05/08/2015    0 recensioni
Tratto dal 1 capitolo:Salve,il mio nome è Serena,purtroppo non conosco il mio cognome,18 ani fa sono stata abbandonata sulla soglia di un orfanotrofio all'età di 6 mesi circa nella città di Central City,dove tutt'ora abito.---questa storia parla di un ipotetica figlia di oliver e felcity che però hanno dovuto abbandonare,solo nei primi capitoli sarà presente un crossover con the flash.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barry Allen, Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16:Progetti per il futuro

Alla fine con tutto quello che era successo avevamo abbandonato l'idea della visita alla Queen Consolidated ed ora io, papà, mamma e tutta la mia famiglia c'è ne stavamo tranquilli ,spaparanzati sul divano, bevendo una bella tazza di tè caldo.

Appena tornata a casa ero stata circondata da persone che preoccupate volevano sapere come stessi, zia Thea, Roy, Laurel, Quentin e la nonna, soprattutto la nonna che si sentiva terribilmente in colpa per quello che era successo, non era stato facile rassicurarla ma alla fine ci ero riuscita.

Avevo dovuto raccontare per filo e per segno lo svolgimento dei fatti e il modo in cui ero riuscita a fuggire.

-Davvero sei riuscita a liberarti da sola?- chiese ancora una volta zia Thea, buttando giù l'ultima sorsata di tè.

-Esatto- risposi io.

-Grande!Potere alle donne!- esclamò entusiasta Laurel porgendomi il palmo per un bel cinque facendo ridere tutti i presenti.

-Oliver che ne dici? Abbiamo trovato un nuovo membro per il Team Arrow?- domandò Roy divertito.

-Non credo proprio!- esclamò rabbioso papà, interrompendo così quell'atmosfera scherzosa e felice.

-Scusami era solo per dire..- disse mortificato Roy.

-No scusami tu ma..- poi rivolgendosi a me continuò

-Che non ti vengano in mente strane idee, ho già mia moglie e mia sorella in costante pericolo non ci voglio anche una figlia!-

-Tranquillo papino- risposi tranquillizzandolo, alzando le mani come se fossi una criminale e grazie al mio gesto e al mio nomignolo rubai risate a tutti facendo tornare l'allegra atmosfera.

-Non ho ereditato il gene dell'eroe mascherato- continuai burlando papà e lui minacciandomi ma lasciandosi scappare qualche risata rispose

-E menomale-.

-A proposito di questo Serena...quali sono le tue ispirazioni? Cosa vorresti fare da grande? Insomma ora che ne hai le possibilità potresti anche andare all'università se tu vorresti...- chiese mia madre curiosa e io a quella domanda rimasi spiazzata...in effetti c'era un idea che...ma l'avevo ormai seppellita da anni..anche se con queste nuove scoperte la mia idea era ritornata prepotentemente a bussare nei miei ricordi.

-Si Serena racconta! Anche io sono curiosa- disse mia nonna, anche lei seduta sui divani che formavano il nostro sgangherato cerchio a mò di riunione

-Bè in effetti ci sarebbe una cosa ma...non ne ho mai avute le possibilità e..niente-

-Dai non essere timida- mi incoraggiò il mio nonno acquisito.

-Vedi papà forse non ho acquisito il gene mascherato...ma potrei avere acquisito il gene di aiutare le persone- dissi timida

-E in che modo vorresti aiutare le persone?- mi chiese mamma curiosa.

-Aspetta..fammi indovinare! Vuoi diventare un dottore- tentò entusiasta la nonna

-mh no..io e la medicina proprio non ci capiamo- risposi imbarazzata.

-Ho capito! Un poliziotto!- esclamò entusiasta Quentin

-Ti piacerebbe ...- mormorò la nonna prendendogli la mano.

-No...anche se una volta ci avevo fatto un pensierino..- ammisi io

-No! Niente poliziotti!- esclamò papà

-Tranquillo, non voglio entrare in polizia..io voglio- cercai di rassicurarlo

-Ho capito un vigile del fuoco! - tentò questa volta Thea.

-No io..- tentai ancora

-Un pompiere? Ma come ti viene in mente Thea!- esclamò fingendosi disgustata la mamma.

-E fatela finire!- esclamò infine Laurel facendo così calare il silenzio nella stanza.

La ringraziai con gli occhi e finalmente potei parlare.

-Io ho sempre voluto diventare un avvocato! Ma non uno di quelli ricchi...si cioè essere ricca non mi dispiacerebbe anche se in effetti lo sono già..ma comunque io vorrei difendere le persone povere che non possono permettersi un buon avvocato!-

Detto questo tutte le persone presenti in sala si misero a ridere e io andai in confusione, cosa avevo detto di così divertente?

-Tesoro sembravi me hai tempi d'oro- disse la mamma.

-Felicity guarda che tu balbetti ancora- disse papà.

-No! Non è vero...cioè forse si ma...o al diavolo- rispose mamma scatenando così altre risate nei presenti,compresa me.

-Attenta Laurel ! Potrebbe rubarti il lavoro!- disse Thea dopo essersi ripresa dall'attacco di ilarità.

-Ne sarei orgogliosa- rispose la ragazza sorridendomi.

-Ehm..volete spiegarmi?- chiesi confusa

-Prima di trasferirmi a Las vegas e prima ancora di diventare Black Canary io volevo esattamente la stessa cosa, e ci ero anche riuscita, difendevo chi non poteva pagarsi un avvocato- mi spiegò lei.

-Aspetta! Tu sei un avvocato?- esclamai entusiasta.

-Certo, non lo sapevi?-

-A quanto pare no!- commento Roy, visto che la mia bocca si era aperta così tanto a formare una o che mi era impossibile parlare.

-Aspetta un attimo! Tu sei quella Laurel Lance?- chiesi all'improvviso ritrovando la mia voce

-Tesoro di cosa stai parlando?- chiese mia madre confusa.

-L'avvocato più famoso di tutti!-

-oddio non esagerare..non sono così importante- disse Laurel imbarazzata.

-Tu sei il mio mito!- esclamai ancora andandola ad abbracciare, cogliendola di sorpresa.

-Grazie di essere i miei genitori!- dissi poi abbracciando mamma e papà, sembravo come una bambina il giorno di natale e forse lo ero.

-Oddio quando ho sentito il tuo nome..si mi è venuto in mente ma...non pensavo che potessi essere veramente tu..da piccola ritagliavo sempre gli articoli di giornale che ti riguardavano- spiegai saltellando sul divano,non riuscivo davvero a stare ferma.

-Sono felice che apprezzi il mio lavoro- rispose Laurel, imbarazzata dal mio racconto.

-Quindi ritornando al discorso tu da vorresti essere un avvocato?- chiese conferma la mamma.

-Esatto- risposi fiera.

-Allora cominciamo subito- disse Laurel

-cosa?- chiesi confusa

-Domattina potrei accompagnarti alla facoltà di legge per prendere le pratiche dell'iscrizione- propose la donna.

-Posso?- chiesi rivolgendomi ai miei genitori a bocca aperta.

-E' una domanda seria?- rispose la mamma facendomi capire che per loro non c'era problema.

-Allora accetto volentieri!-

-Per la visita alla Queen Consolidated potremmo fare nel pomeriggio?- domandai poi alla mamma

-Certo non preoccuparti-

-Ehi Laurel! Mi stai rubando la figlia- brontolò papà fingendosi arrabbiato.

-Cosa c'è Queen? Sei geloso?- rispose Laurel per provocarlo.

Quello scambio di battute fecero ridere tutti e fra le risate generali il campanello suonò.

  
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