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Autore: Samxx    06/08/2015    0 recensioni
''L'amore non è dirsi continuamente: Hey, lo sai che ti amo? Non è quello l'amore. L'amore è scherzare, raccontarsi di tutto, ridere insieme, fare gli stupidi, trovare ogni difetto e accettarlo, nonostante tutto. L'amore è conoscere il peggio di una persona e fregarsene come per dire: ne vale la pena. L'amore è esserci, non andare via.''
Sam, appena trasferita da Londra, si troverà ad andare al liceo dolce Amoris dove incontrerà tante amicizie, vecchie amicizie, vecchi amore, e chissà, forse incontrerà anche l'amore...
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Castiel, Dolcetta, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2° capitolo
 
Mi sveglio all’improvviso a causa della luce del sole che ha deciso di accecarmi con i suoi raggi penetranti dalla finestra, mi alzo assonnata dal mio caldo letto e guardo il mio cellulare sul comò, ok ho solo 20 minuti per prepararmi, uscire ed arrivare al nuovo liceo in tempo.
 
Sospiro pensando a quanto io odi la scuola e mi dirigo in bagno per farmi una doccia rinfrescante. Amo farmi la doccia con acqua fredda, mi risveglia subito e mi impedisce di stare troppo tempo in bagno. Mi lego un asciugamano intorno al corpo e, uscendo dal mio bagno privato, apro le ante del mio nuovo armadio. Prendo al volo una maglietta mono spalla a maniche corte verde acqua, dei pantaloncini di jeans e le mie amate vans blu notte, ormai consumate.
 
 Anche se è appena iniziata la stagiona autunnale, essendo a metà settembre, fa ancora molto caldo, di conseguenza sudo come una capra e il mio aspetto diventa orribile, quindi meglio evitare vestendomi leggera. Mi vesto per poi pensare all’aspetto del viso. Lascio i miei capelli liberi, ma per sicurezza, metto un legaccio sul polso della mano.
 
 Mi trucco un po’ con matita nera e mascara, per poi mettermi le lenti a contatto, sono fastidiose ma non voglio proprio mettermi gli occhiali, penso che siano più fastidiose delle lenti. Prendo lo zaino con dentro solo qualche quaderno e il mio astuccio, per poi correre in cucina per fare colazione, constatando che è tardi e io non so nemmeno dov’è la scuola.
<< Ciao mamma, ciao papà. >> vedo mia madre lavare qualche tazza, mentre mio padre, come al solito, sorseggia il suo amato caffè leggendo il giornale. Ieri sera, appena arrivati nella nuova casa, è andato a dormire senza mangiare, ha detto di avere mal di testa per il viaggio, quindi ha preferito dormire già da subito non curandosi di cenare, e conoscendolo prima che arrivassi io avrà mangiando un pacco intero di merendine essendo un golosone.
 
 Mio padre è un uomo non molto alto, di media altezza, molto robusto direi. Ha gli occhi color nocciola e i suoi soliti capelli in disordine del medesimo colore. Non gli si vede in faccia per niente la vecchiaia, anche se un po’ di capelli bianchi gli si vedono osservandolo per bene. Ha un carattere molto giovane e simpatico, vado molto d’accordo con lui avendo un carattere identico. Mia madre invece è una donna un po’ più bassa di mio padre, capelli biondi, occhi celesti che ho ereditato e un corpo che farebbe invidia a una 20enne. Anche se il suo carattere è un po’ isterico, le voglio comunque un mondo di bene.
 
 Prendo una merendina al cioccolato dalla credenza e la mangio con solo due morsi, bevo un po’ di succo ed esco correndo come una pazza, senza nemmeno salutare i miei. Ho qualche ricordo di dove si trovi il liceo essendoci passata qualche volta davanti con la macchina da piccola, quindi passo per il parco ed esco dal cancello secondario, svolto a sinistra e camminando un po’ si nota subito un enorme edificio bianco di vari piani, spero almeno che dal nome dentro non sia tutto rosa.
 
 Entro dal cancello e passo per un enorme giardino dove quasi tutti mi stanno osservando, quindi un po’ a disagio, entro nell’edificio per poi ritrovarmi una donna paffutella tutta rosa con sul volto un grande sorriso.
 
<< Lei deve essere la nuova alunna, beh le do il benvenuto, io sono la preside di questa scuola e spero che negli anni lei si trovi bene e a suo agio… >> annuisco accennando un piccolo sorriso per poi farla continuare.
 
<< Oggi avrà tutto il giorno libero per stabilizzarsi e conoscere l’edificio per bene, ma prima deve terminare la sua iscrizione, vada in sala delegati, li Nathaniel le dirà cosa serve per terminare il tutto, beh ora devo proprio scappare, buona giornata signorina Vance. >> conclude salutandomi calorosamente.
 
<< Emh...si…buona giornata >> rispondo goffamente facendo un leggero inchino, ma lei era già andata. Sento la campanella suonare e osservo tutti gli studenti entrare nelle rispettive classi per iniziare le lezione, tranne me ovviamente. Bene, io approfitterò di questa occasione per perdere tempo, quindi… subito al distributore! Corro senza fare rumore per i corridoi quando noto finalmente un distributore con tanto cibo dentro.
 
 Mi lecco le labbra pensando già alla mia pancia ringraziarmi mentre mangio quelle delizie che si trovano dietro quel fastidioso vetro, quel maledetto vetro che mi separa dalla felicità fatta in merendine. Inserisco i soldi e mi prendo delle patatine, mini ciambelle confezionate e una lattina di coca cola. Okay forse sto esagerando, ma ehy, ho fame. Metto tutto nel mio zaino e corro in sala delegati per finire la mia iscrizione il prima possibile.
 
 Busso aspettando di entrare per poi sentire un ‘’avanti!’’, così, facendomi forza e cercando di nascondere il mio imbarazzo, entro timidamente, sperando che il delegato sia almeno un po’ carino e non uno di quei vecchi rimbambiti. Noto un ragazzo biondo firmare dei fogli, devo dire che mi affascina parecchio con quella camicia, se fosse almeno un po’ sbottonata sarebbe più sexy.
 
‘’ Samantha Vance non è ora dei tuoi filmini mentali e delle tue perversioni.’’ Mi ricorda il mio mini-me che stranamente per una volta ha ragione.
 
<< Ehm…salve sto cercando il delegato Nathaniel, devo terminare la mia iscrizione e la preside mi ha detto di rivolgermi a lui… >> dico mentre dentro di me cerco di sconfiggere la timidezza che mi porto da anni ormai.
 
<< Sono io Nathaniel, tu devi essere Samantha Vance vero? Ora ti faccio firmare delle cose e basta che tu mi dia 24$ e una tua foto per finire l’iscrizione. >> mi dice mentre mi porge dei fogli. Okay un delegato così sexy non l’ho visto nemmeno nei film, è così bravo nel suo lavoro, chissà se lo è anche a le…
 
‘’Ma vuoi firmare? Ti sta osservando e tu stai impalata come una gallina in calore!’’ mi risveglio dai miei pensieri, per poi finalmente firmare, ovviamente non poteva mancare la figura di merda della giornata. Prendo dalla tasca dei miei pantaloncini 24$ e dall’altra tasca una mia foto, okay forse mia madre aveva ragione quando mi ha detto di portarmi una foto tessera mia e dei soldi che forse mi sarebbero serviti. Prende i fogli e li mette in una cartellina, per poi prenderne altri e consegnarmeli.
 
<< Questi sono i tuoi orari e la tua classe, beh spero che ti troverai bene… >> mi dice con un sorriso, okay ora cosa dico?! Ricambio il sorriso e lo saluto educatamente, uscendo di fretta per evitare altre cose imbarazzanti. Sospiro sollevata e vado in giardino, leggendo per bene i miei orari che farò da domani e leggendo in che classe starò.
 
‘’Bene, 3°A, fantastico anche nell’altra scuola facevo parte della sezione A…’’ sospiro pensando e rassegnandomi che ormai il passato mi perseguiterà a vita, alzo gli occhi che prima avevo posato sul foglio per leggere, e noto un albero abbastanza grande che copre molto bene dal sole. Sorrido soddisfatta e mi poso per terra con la schiena sul tronco, prendo le patatine dallo zaino e inizio a mangiare continuando a leggere il foglio. Leggo anche il codice dell’armadietto e cerco di memorizzarlo, fallendo miseramente.
 
‘’Cavolo se non riesci a memorizzare un numero come caspita farai a studiare quest’anno?’’ beh caro mini-me, non hai mai pensato che io forse non studio mai?
 
‘’Cavolo allora sei più stupida di quello che credevo..’’ sbuffo constatando quanto io sia idiota a parlare da sola, e prendo dal mio caro zaino le mie amate cuffiette e il mio cellulare. Accendendolo noto che ci sono 3 messaggi, così apro whatsapp e vedo chi caspita mi rompe.
 
Sophia: ciaooooooooooo
Sophia: sei morta? ._.
Sophia: ODDIO NO MI E’ MORTA LA MIGLIORE AMICA E ORA COME FACCIO? :( va beh tanto ho la nutella u.u
 
Rido per i messaggi di Sophia e decido di rispondergli che sto bene e di raccontargli tutto quello che mi è successo fino adesso, scrivendo per lo più un poema. Infilo le cuffiette nelle orecchie e alzo il volume al massimo, con Sugar dei Maroon 5 che mi spacca i timpani. Dopo una buona mezz’oretta passata a mangiare mini ciambelle, bere coca cola e ascoltare Ariana Grande, Demi Lovato e riflettere sulla mia inutile vita, la campanella è suonata, quindi vuol dire che è iniziata la seconda ora per gli altri babbani (le citazioni su Harry Potter sono puramente casuali :’) ).
 
Sbuffo infastidita e quasi quasi decido di farmi una passeggiata per la città, quando sento togliermi una cuffia all’improvviso, chiunque sia lo uccido all’istante.
 
<< Chiunque tu sia io ti ucc-… >> mi giro di scatto incontrando di nuovo degli occhi color pece molto profondi, mi paralizzo all’istante davanti a quei bellissimi pozzi che sembrano vagare dentro la tristezza, ma subito mi ricordo chi è e la rabbia prende il sopravvento.
 
<< Tu! >> urlo come una pazza. Lui forma un ghigno sulla sua faccia per poi osservarmi a con le braccia incrociate sul petto, facendomi incavolare ancora di più.
 
<< Io. >> dice facendo il finto simpatico.
 
<< Cosa cavolo ci fai qui? >> chiedo sbuffando e sperando che se ne vada subito via per ritornare ai miei bellissimi pensieri sulla mia vita da nerd.
 
<< In realtà dovrei farti io questa domanda… >> dice senza nessuna emozione nella voce e senza espressione sul viso, come se fosse annoiato.
 
<< Primo giorno di liceo qui a Parigi non ti dice niente rosso? >> chiedo scorbutica mentre lo fisso con aria di sfida.
 
<< Quindi sei la novellina…. >> mi guarda divertito con un ghigno più grande.
 
<< Tu invece stai qui dalla prima superiore vero? >> chiedo con la stessa aria da ‘’duro’’ ( doppio senso everywhere) che aveva assunto anche lui.
 
<< Ma brava allora hai anche un cervello in quella testa…  >>
 
<< Ma brava allora hai anche un cervello in quella testa… >> cerco di imitarlo con la sua stessa voce e facendo la sua stessa espressione annoiata. Il rosso per un attimo mi guarda confuso per poi mettersi a ridere senza un domani, è molto carino quando ride, no okay è carino anche quando non fa niente… aspetta cosa?
 
‘’hehehehehe….’’ Okay qui c’è qualcosa che non quadra, anche se constatando che il biondo è sexy e anche il rosso, se in questa scuola sono tutti così forse potrei cambiare opinione sul liceo.
 
<< Ragazzina sei simpatica. >> mi dice sghignazzando.
 
<< Grazie, tu no. >> gli faccio la linguaccia, poi continuo << e ora se non ti dispiace vorrei ritornare a non fare niente. >> mi rimetto la cuffietta e riavvio Break Free di Ariana Grande, amo questa canzone e questa ragazza… non che io sia lesbica, ma la trovo una ragazza straordinaria e…
 
‘’ Guarda non si era capito…’’ taci cervello. Sospiro e vedo se Castiel è ancora in piedi che mi fissa o non so cosa, ma invece non lo vedo da nessuna parte. Mi guardo in giro stranita per poi fare spallucce, sarà andato via mentre fantasticavo su Ariana…
 
Guardo l’ora e noto che è quasi ora dell’intervallo, ed ecco infatti, che preciso come un orologio svizzero suona la campanella. Di corsa butto gli scarti della mia ‘’pausa mattutina’’ e rimetto le cuffiette e il cellulare nello zaino, non ho amici e non so come caspita farò… Aspetta, ora che ci penso bene mia cugina Rosalya ha detto di andare al Dolce Amoris, e ho anche ottimi rapporti con lei, quindi andiamo alla ricerca di capelli blu, anche se penso si sia cambiata tinta conoscendola.
 
Io e Rosalya dato la parentela siamo abbastanza simili, gli occhi sono dello stesso taglio, molto felini e femminili direi anche se io ce li ho molto più grandi e marcati, i tratti del viso li stessi, e se non fosse per la tinta di Rosa ci scambierebbero per sorelle, cosa già successa in precedenza. Il giardino a poco a poco si affolla, e io non riesco ancora a trovare dei capelli lunghi e blu, o qualsiasi altra tinta abbia deciso di rifare.
 
Vedo una ragazza con dei capelli bianchi, però non riesco a riconoscerla dato che è di spalle, noto che sta parlando con un ragazzo dai capelli azzurri, una ragazza dai capelli viola e un’altra dai capelli arancioni. Okay in questo liceo amano i capelli colorati, constatando anche Castiel e i suoi capelli rossi fiammeggianti.
 
Sospiro all’idea che non la troverò mai, l’unica amica che potevo farmi, che tristezza… stavo per tornare sotto l’albero quando la ragazza dalla testa bianca si gira di lato mostrandomi gli occhi ambrati e felini, esattamente come i miei. Sorrido riconoscendola subito, così mi butto tra la leggera folla, raggiungendo Rosa e la sua nuova tinta.
 
Essendo di spalle non mi ha visto, ma i suoi amici mi guardano un po’ strana, così con decisione, picchietto sulla spalla di Rosa. Si gira di scatto, per 2 secondi non mi ha riconosciuto, ma poi si è buttata tra le mie braccia sorridente come non mai.
 
<< Oddio, oddio, oddio, oddio non ci credo! >> mi urla nell’orecchio mentre ricambio l’abbraccio davanti a tutti imbarazzata, forse era meglio se me ne stavo da sola sotto l’albero…
 
<< Si okay Rosa ti amo anche io ma togliti! >> finalmente si stacca da me, un secondo in più e sarei morta soffocata. Mi sorride di nuovo per poi iniziare ad osservarmi, a toccarmi i capelli e analizzando i vestiti.
 
<< Oh mio dio sei diventata bellissima, non ci vediamo da solo 2 mesi e sei diventata così bella in poco tempo. >> arrossisco a tutti quei complimenti, non sono abituata, quindi mi gratto la testa e dico un flebile ‘’grazie’’.Rosa mi prende il braccio e mi porta più vicino ai ragazzi con cui stava parlando prima.
 
<< Ragazzi questa è Samantha, la mia cara cuginetta che viene da Londra, lui è Alexy… >> dice indicando il ragazzo dai capelli azzurri che mi fa ciao con la mano e con occhi luccicanti <<…lei è Violet e lei Iris. >> dice indicandomi in fila la ragazza dai capelli viola e poi quella da quelli arancioni.
 
<< Spero diventeremo tanto amici! >> dice Alexy abbracciandomi peggio di Rosa. Sorrido per la spontaneità di questo ragazzo, per poi ricambiare. Quando si stacca, saluto anche Violet che sembra molto timida, infatti arrossisce e mi saluta con un flebile ‘’ciao’’, oddio è la dolcezza fatta in persona, poi saluto Iris, che mi sembra abbia il mio stesso carattere dato che pare molto allegra.
 
<< Comunque chiamatemi Sam, odio essere chiamata per nome intero… >> Sorrido a tutti e incominciamo a parlare del più e del meno, per lo più sono loro che mi fanno domande a raffica.
 
<< Quindi hai 17 anni e farai la 3°A, bene allora starai in classe con noi yeeh! >> Alexy contento, inizia a battere le mani come un bambino, spruzza allegria da tutti i pori! Ora che ci penso vorrei fare anche io una domanda…
 
<< Una domanda ragazzi, allora prima ho parlato con Castiel, penso lo conosciate, e…>> ma prima che finisca Rosa mi interrompe di colpo.
 
<< Hai parlato con Castiel? Lo conosci? >> mi chiede strabuzzando gli occhi.
 
<< Si l’ho incontrato ieri al parco, stavo dicendo e…>> ma Rosa mi interrompe di nuovo.
 
<< Lo hai incontrato al parco, e come vi siete cono-…>> ma stavolta sono io che la interrompo.
 
<< Rosa mi fai finire? >> chiedo quasi urlando, si sono molto isterica. Annuisce con il broncio così finalmente posso finire di formulare la mia santa domanda.
 
<< Va beh stavo dicendo, lui mi ha chiesto cosa ci faccio qui, così io gli ho detto che questo è il mio primo giorno al liceo, è lui fa ‘’quindi sei tu la novellina’’ quindi suppongo che c’è stata una notizia dove diceva che una nuova alunna veniva al liceo, quindi avete anche un giornalino scolastico, giusto? >> tutti e 4 mi guardano strabuzzando gli occhi, perché mi guardano così? Cosa ho fatto di male?
 
<< Sei molto intelligente, hai capito queste cose solo con due frasi di Castiel… >> dice Violet che è stata zitta tutto il tempo.
 
<< Beh come dire sono molto intuitiva… >> spiego semplicemente. Sin da piccola riuscivo a trovare gli oggetti scomparsi oppure risolvere problemi difficili sia mia che degli altri, anche se essendo una bambina di complicazioni non ne avevo… Passano ancora 5 minuti e suona la campanella, per i miei ‘’ nuovi amici ‘’ è ora di tornare in classe.
 
<< Ah ragazzi prima che ve ne andiate, dato che questo è il mio primo giorno e ho già fatto tutto posso tornare a casa? >> chiedo speranzosa.
 
<< Ma certo tesoro, ora noi andiamo, ti consiglio di mettere la roba che hai nello zaino e non ti serve nel tuo armadietto, così non te la devi portare dietro. >> annuisco e saluto i ragazzi che sono già entrati nell’edificio. Sbuffo osservando il giardino ormai vuoto e decido di dare retta a Rosalya e al suo consiglio.
 
Metto lo zaino su una spalla e corro in cerca del mio armadietto che fortunatamente hanno i numeri. Dopo un po’ di tentativi falliti sbagliando corridoio finalmente trovo il mio, così metto il codice e poso quasi tutti i quaderni nel mio mini armadio, lo chiudo e finalmente posso tornare a casa. Ora che guardo meglio, per fortuna i muri non sono rosa ma di un giallo opaco che rendono l’edificio molto professionale senza nessuna scritta, graffiti o altro.
 
Non rendendomi conto vado a finire per scontrarmi contro qualcuno, ma essendo abbastanza forte, non cado per terra, ma l’altra persona si: oddio e se ho colpito Violet? Lei è piccolina e tenera. Distolgo lo sguardo dai muri per concentrarlo sulla persona in questione. È una ragazza bionda, occhi celesti che sta usando in questo momento per fulminarmi, ed è vestita…. da troia.
 
Dietro di lei ci sono una ragazza asiatica dai capelli mori e lunghi, troppo impegnata a mettersi il rossetto per aiutare l’’l’amica’’, e un'altra ragazza con una coda di cavallo, bruna, con un percing sul sopraciglio.
 
‘’Ecco scommettiamo che abbiamo incontrato le troie della scuola?’’ fantastico direi. Sospiro e sorpasso le zoccole per andare verso l’uscita, quando una di loro mi prende il braccio. Scommetto che mi chiederà di…
 
<< Chiedi immediatamente scusa ad Ambra, la reginetta della scuola. >> dice la mora, mentre la bionda si alza in piedi. Sbuffo infastidita mentre penso ad altre cose.
‘’Cavolo non abbiamo salutato Maya stamattina!’’ Abbiamo? ‘’ Si tu sei tu, io sono un mini-te, quindi siamo in due!’’ oh cavolo sto davvero male..
 
<< Scusa. >> dico staccandomi dalla presa della cinese e ritornando ai miei passi, quando mi risento prendere il braccio.
 
<< Eh che palle ma fatevi una vita sociale! >> dico sbuffando. Non mi ricordo l’ultima volta di aver risposto così a delle troie, ah già, non l’ho mai fatto. Nella mia vecchia scuola se osavi sfiorare almeno una di loro ti massacravano a botte e io non ci tenevo.
 
<< come scusa? >> la bionda che suppongo si chiami Ambra si avvicina a me con passo sicuro ma lento in modo inquietante. Roteo gli occhi in aria e mi stacco di nuovo dalla presa della cinese, ma stavolta non mi faccio prendere di nuovo e ritorno davvero verso i miei passi, non prima di aver salutate il terzetto facendo il dito medio.
 
SPAZIO ME
Salveeeeeeeeeeeee popolo di dolce fliiiiiirt! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto (ci ho messo ore a scriverlo), grazie a tutti quelli che leggono questa storia uscita dalla mia testa malata (?). Come promesso questo capitolo è mooooooolto più lungo (hehehe) del primo. Bene ora vi saluto e mi farebbe piacere se lasciaste qualche commentino, a presto!
 
Pace e amore!
 
 
 
 
 
   
 
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