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Autore: Dragon_Flame    06/08/2015    0 recensioni
Questa poesia è dedicata a chi, come moltissime persone fanno ogni giorno, lotta per vedere rispettati e garantiti i loro diritti all'amore, alla famiglia e al rispetto della propria dignità. Parlo di persone uguali a noi, ma che alcune teste provinciali e mentalmente chiuse ritengono "non convenzionali": le coppie gay.
Coppie che esigono e meritano rispetto, ma che neanche lo Stato tutela con la legge.
Questa poesia è dedicata a loro. Spero che, prima ancora che sulla forma, riflettiate sul contenuto del testo.
Grazie ancora a chi leggerà.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mano nella mano
 
Mano nella mano,
dita intrecciate,
sguardi complici,
battiti di ciglia.
Amore adolescenziale,
timidezza e spavalderia insieme
negli occhi sfuggenti.
Sentimenti puri e innocenti
di un’età sperimentale, di sogni;
un bacio approfondito,
un abbraccio, un gesto.
Eppur la gente guarda male.
In fondo è normale,
sono i due ragazzi gay a stonare
con l’ambiente perbenista e omofobo
di una società che non li accetta,
reietti e respinti
per il loro diritto ad amar chi si vuole.
Ma già, forse hanno dimenticato
in che Paese di merda viviamo.
Il folle pregiudizio benda
gli occhi colpevolmente opachi;
neanche la legge, voce del popolo italiano,
riconosce il loro legame.
La dignità offesa fa più male
di una stilettata al petto,
l’ignoranza fa più violenza
della brutalità fisica stessa.
La sacralità del loro amore, invece,
è riconosciuta solo da chi rispetta.
Ma già, cosa vuoi possano capire
di questo amore
i corrotti menefreghisti
o gli integerrimi democristiani?
 

 
 
 
P.s.  Scusatemi la parolaccia nel bel mezzo del testo, ma un termine più esplicito e azzeccato proprio non l’ho trovato. E mi scuso anche per l’accenno politico o per eventuali divergenze nella visione che ho espresso. Ma, si sa, tra i più feroci oppositori ad una possibile legge sulle nozze tra persone dello stesso sesso stanno proprio i politici di stampo democristiano, senza fare nomi di persone o partiti specifici. Ancora mille scuse, comunque. Rispetto sempre le opinioni altrui, anche qualora non le condividessi.
Comunque, riflettete sul messaggio che intendo trasmettere, a prescindere che la poesia vi piaccia o no. E’ un tema caldo dell’attualità, di cui dobbiamo prendere atto. Si è saputo in questi giorni dell’aggressione brutale e codarda di alcuni ragazzi ad un uomo solo, avvenuta su un mezzo pubblico a Genova, solamente perché ritenuto essere omosessuale. Non si può non pensare che cose del genere non ci tocchino, non esistano, non ci riguardino. Basta col menefreghismo, l’ignoranza, l’ipocrisia. Basta a tutto questo. Riflettete bene, se avete letto fin qui, perché ciò che accade è a dir poco disumano, e non parlo solamente dell’aggressione o di episodi analoghi. Il solo fatto che in Europa siamo l’unico Paese a non aver ancora riconosciuto le unioni civili gay indica un grave squilibrio all’interno della politica, condizionata dalle ingerenze di una religione – definibile ‘di Stato’ non per nome, ma per tradizione culturale, nonostante le apposite leggi negli anni Ottanta che affermavano la laicità dell’Italia – che limita le vedute della società e permea di bigottismo e falso perbenismo ogni nostro ceto sociale. Dobbiamo smetterla di vedere differenze, irrisorie o addirittura inesistenti, laddove queste nascono dall’ignoranza e dal pregiudizio. Soprattutto, dobbiamo smetterla di avere paura del diverso, perché è da lì che nasce il pregiudizio, il vero male di questo mondo. E anche solo cambiare il nostro modo di vedere il mondo e agire di conseguenza sarà sufficiente a rendere un po’ migliore questa società. Perché è dalle piccole cose quotidiane che parte il cambiamento vero e proprio. Quindi non tiriamoci indietro.
Grazie ancora per aver letto tutto, note comprese. Spero che abbiate apprezzato la poesia. Ma, soprattutto, RIFLETTETE su questo tema. La riflessione – e l’azione conseguente – è importante.

 
 
Flame
  
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