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Autore: Soul Mancini    06/08/2015    12 recensioni
Grida infernali, ruggiti animaleschi, tanfi insopportabili, rumori improvvisi e violenti...
No, non è l'inferno, anche se ci andiamo molto vicini.
Si tratta del mio vicinato, dove accade tutto ciò che non potrebbe mai accadere in nessun altro luogo.
Se volete divertirvi alle mie spalle mentre i miei vicini posseduti dal demonio mi fanno venire una crisi di nervi, beh, accomodatevi!
E che la fine abbia inizio!
♥ Questa è la prima storia comica che pubblico, non so nemmeno se faccia realmente ridere, ma io ci ho provato! :)
Dedicata a tutti i vicini rompipalle del mondo, inclusi i miei, che mi hanno ispirato.
Buona lettura a tutti! ♥
- La storia partecipa al contest "Alley's Awards For Your One-Shot" indetto su facebook dalla pagine "Down Hanna's Ally".
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia sveglia suona alle nove e mezzo e io sono tentata di lanciare il cellulare dalla finestra.

Sono consapevole di essere masochista, imposto la sveglia pure in estate, ma se non faccio così mi sveglio direttamente all'ora di pranzo e non mi sembra il caso.

Spengo la sveglia e rimango in ascolto.

Mio padre, mia madre e mia sorella sono già svegli e fanno troppo casino per i miei gusti.

Ad un tratto sento il continuo abbaiare di un cane.

Allora, avete presente quei cani minuscoli e insopportabili che abbaiano ventiquattro ore al giorno e, di conseguenza, ti rompono le palle ininterrottamente? Ecco, i nostri adorati vicini della casa accanto hanno una simpatica cagnolina di questo tipo in cortile e l'hanno chiamata Giulietta. Ora, io mi chiedo, ma che razza di nome è per un cane? Ma che schifo!

A fare schifo non è solo il nome, ma pure il cane e la sua padrona, Donatella.

Quest'ultima, infatti, tratta Giulietta come se fosse sua figlia: appena la sente abbaiare (ciò accade innumerevoli volte durante l'arco della giornata, dato che quel cane rompicoglioni non sa fare altro), si precipita fuori di casa e comincia a gridare come un'invasata: "GIULIETTA! VIENI QUI! GIULY! VIENIIIII!!!!"

La cosa migliore è che la mia finestra si affaccia proprio sul loro cortile e io, in uno stato confusionale, sento tutto e sono tentata di lanciare il dizionario Castiglioni-Mariotti dalla finestra, magari riesco a tramortire quella bestia che continua ad abbaiarmi nelle orecchie, mentre Donatella la insegue per tutto il cortile.

Che scenetta patetica!

"Giovy, alzati, il caffè è pronto!" grida mia sorella dalla cucina.

Ah, sì, è vero, mi devo presentare. Scusate, sono ancora mezzo addormentata.

Mi chiamo Maria Giovanna e da sedici anni maledico i miei genitori perché mi hanno appioppato questo nome a dir poco osceno.

Non c'è molto altro da dire.

Mi alzo e arrivo in cucina come uno zombie, per niente pronta ad affrontare l'ennesima giornata di caldo insopportabile.


Devo iniziare i compiti delle vacanze, devo darmi una mossa e cominciare a tradurre versioni di latino come se non ci fosse un domani.

Sì, me lo sento, oggi sono ispirata, mi metterò d'impegno e tradurrò la prima versione fino all'ultima parola.

Il mio sguardo passa dal dizionario al libro al quaderno al diario, non ho la più pallida idea di cosa devo fare. Intanto una canzone reggae non meglio specificata mi rimbomba nell'orecchio destro. Se non avessi i miei auricolari per fare i compiti, mi verrebbe una crisi di nervi e ridurrei il libro di latino in tanti coriandoli colorati.

Imbambolata davanti a quei geroglifici incomprensibili, prendo una drastica decisione: chiudo libro e quaderno con un colpo secco, domani inizierò i compiti delle vacanze. Un giorno non fa la differenza, giusto?

Mentre mi dirigo in camera per rimettere il materiale a posto, un rumore improvviso e fortissimo mi fa sobbalzare.

Diciamo che mi sta per venire una sincope.

Intanto il dizionario mi scivola dalle mani e cade pesantemente sul mio piede destro. Sai, leggero, solo cinque chili, cosa vuoi che sia?

In quel momento mi appaiono unicorni rosa, stelle cadenti e angeli biondi che mi guardano con compassione.

E io inizio a imprecare come uno scaricatore di porto in sindrome pre-mestruale.

Quando riprendo il controllo su me stessa, riconosco il motore di qualche attrezzo dalla dubbia entità.

So benissimo di chi è la colpa di tutto ciò: di un altro delizioso vicino di casa, un settantenne di nome Pinuccio (dubito che si chiami così all'anagrafe, e dubito che abbia anche un nome vero), che si diverte a trapanare/tosare l'erba/smerigliare/azionare un qualsiasi attrezzo in grado di terrorizzarmi a morte tutte le mattine.

Arriva un momento, durante la mattinata, in cui Pinuccio decide di mettersi al lavoro e fare... insomma, qualsiasi cosa faccia. Così, all'improvviso, accende un attrezzo a motore e a me, puntualmente, viene un infarto fulminante.

Pensate che ci abbia fatto l'abitudine?
Bene, vi sbagliate.

Ho soprannominato questo momento "armageddon", proprio perché ogni volta mi viene da pensare che la fine del mondo sia vicina.

La cosa sorprendente è che questo bastardo mi sorprende sempre nei momenti meno opportuni: quando sto bevendo, quando sto maneggiando oggetti fragili o pericolosi, quando sto facendo qualche lavoro di precisione...

Pinuccio e il suo tempismo.

Comunque sono sempre più convinta che questo qui stia cercando di perforare il muro di casa nostra per derubarci durante la notte.

"Fanculo Pinuccio, se mi sono fratturata il piede per colpa tua, lo smeriglio te lo infilo in un occhio..." borbotto mentre raccolgo il dizionario e zoppico verso camera mia.

E sento quel cane di merda che abbaia, spaventato dal rumore improvviso, mentre Donatella continua a gridare: "GIULYYYYY!!!"

Ma questa gente non ha altro da fare nella vita?


La giornata non è cominciata proprio nel modo migliore, così decido di svagarmi un po' collegando il mio cellulare all'impianto stereo che abbiamo in soggiorno e ascoltando un po' di musica.

Mentre ascolto "Argenti Vive" di Caparezza (come, non la conoscete? Smammate, altrimenti qui trovate il link per ascoltarla: https://www.youtube.com/watch?v=Z6X3hkgzMO0 ), sento un fischio animalesco ormai familiare.

Che palle, è il mio vicino Filippo! E adesso che cazzo vuole?

Filippo (che somiglia negli atteggiamenti a Filippo Argenti - vedi testo canzone sopraindicata) è il vicino di casa peggiore che si possa avere.

Siccome la finestra del soggiorno di casa mia dà sul retro della sua casa, lui sente la musica che mettiamo con l'impianto (che non è poi così alta) e, da bravo rompicoglioni, deve per forza lamentarsi.

Sale su una scaletta che ha appoggiato al muro di casa sua (non sto scherzando, l'ha messa apposta per lamentarsi!), si affaccia e comincia a fischiare con le dita tra le labbra in stile Heidi in mezzo ai monti, proprio come un pastore che tenta di riunire il gregge. E, come se non bastasse, grida anche: "OOOOH!!! ABBASSATE!!!!!!"

Ma non si renderà conto di essere ridicolo?

Ormai questa storia va avanti da due anni, ci ho fatto l'abitudine. Le prime volte mi sono spaventata e ho tolto la musica, adesso me ne sbatto completamente.

Una volta ha pure minacciato che ci avrebbe mandato i carabinieri. Io non li ho mai visti, voi? Magari si sono persi mentre venivano!

Siccome voglio divertirmi un po', ho pure iniziato a rispondergli. Non avete idea delle belle conversazioni che si possono intavolare con un coglione!

"Mi scusi, signor Pippo, ma perché se le dà fastidio pure quando respiriamo non si trasferisce con la sua famiglia sui monti? Sa, lì c'è un bel silenzio e tanta aria fresca..." gli ho consigliato una volta. Non ha mai seguito quel suggerimento. Peccato, avrebbe fatto un favore a tutti.

"Buongiorno signor Pippo! Cosa c'è, vuole che aumenti il volume? Beh, ha ragione, immagino che da lì la canzone non si senta molto bene! Aspetti, provvedo subito!" gli grido con ironia affacciandomi alla finestra.

Così, come se niente fosse, aumento il volume fino a coprire le sue urla disumane. Ogni tanto si sente qualche fischio, ma io sono troppo presa dalla canzone per dargli retta.

Ah, ma quanto mi diverto!


Il pranzo con la mia famiglia e il pomeriggio passano tranquillamente, come al solito. Ogni tanto si sente Giulietta abbaiare e la sua padrona gridarle dietro e mi viene voglia di fucilare entrambe.

Alle sei e mezzo sono di nuovo sola a casa, come stamattina. Apro il frigo e prendo uno yogurt al cocco per la merenda, poi mi posiziono sul tavolo.

Sarebbe molto meglio mangiare sul divano, ma mia madre non è della stessa opinione, dato che ogni volta che mangio uno yogurt ne perdo la metà per strada (?).

Mentre svuoto il vasetto, sento un urlo animalesco proveniente da una casa limitrofa.

"MAMMA, MAMMA, GUARDA COME SONO BRAVO, GUARDA!!!!!" strilla Elio, un moccioso di cinque anni posseduto dal demonio che vive qui vicino.

Sì, come se non bastasse, abito vicino a Satana personificato, perché quel bambino è tutto menché umano.

Ho deciso cosa farò dopo: cercherò su internet il motivo per cui i bambini urlano invece che parlare. Non so se lo avete mai notato, ma io non ho mai sentito un bambino parlare ad un volume di voce accettabile.

Sta di fatto che Elio non fa altro che urlare dalla mattina alla sera, farebbe perdere la pazienza pure a un santo!

Proprio adesso quel mostro ha cominciato a soffiare convulsamente in un flauto/armonica/qualsiasi strumento a fiato possa possedere un bambino e possa essere sentito nel raggio di due dieci chilometri, producendo un fischio così fastidioso che le mie orecchie potrebbero cominciare a sanguinare da un momento all'altro. Continua a soffiare ininterrottamente nel suo strumento e io gli auguro di avere una crisi respiratoria e morire seduta stante.

"Dai Elio, smettila di suonare, è fastidioso" lo ammonisce (per modo di dire) suo padre con il tono più dolce e flemmatico che io abbia mai sentito.

Un prete che celebra un funerale sarebbe più autoritario di lui.

"MA IO STO SUONANDO!" strilla Elio/Lucifero riprendendo il concerto.

Un giorno di questi gli regalo una caramella avvelenata.

Così, per cercare di coprire questo scempio, collego il cellulare allo stereo per avere un po' di musica di sottofondo e accendo il computer.

Sia ben chiaro: quando sto al pc non mi piace avere la musica a un volume molto alto, dato che sono seduta davanti alle casse.

Eppure, inspiegabilmente, Filippo se ne accorge e comincia a fischiare e urlare come al solito.

Adesso mi ha rotto i coglioni!

Mentre ascolto i Sud Sound System, mi affaccio alla finestra ed esclamo: "Ehi signor Pippo! Come va? Complimenti per l'udito, si è accorto che stavo ascoltando musica! Vedo che non gradisce i Sud Sound System, in effetti non le ho mai chiesto che genere musicale gradirebbe ascoltare! Non si preoccupi, il mio cellulare è fornito di oltre mille canzoni, quindi si accettano anche proposte!"

Lo osservo mentre continua a sbraitare e minacciarmi di chissà cosa, non lo sto nemmeno ascoltando.

"Come? Preferisce qualcosa di più pesante e movimentato? Stia tranquillo, ho la soluzione giusta per lei! Senta, ultimamente ho sempre una canzone in testa, adesso gliela faccio sentire e poi mi dice cosa ne pensa, va bene?" grido, continuando a prenderlo per il culo.

Lui, intanto, ha afferrato un bastone e lo sta brandendo come se volesse lanciarlo.

Se potessi, gli farei un video!

Mi allontano velocemente dalla finestra e faccio partire "Autotunage" dei Limp Bizkit, aumentando un po' il volume.

Devo smetterla di comportarmi così, ho paura che prima o poi Filippo faccia qualche cazzata, tipo mandarci i carabinieri, e io ci passo perché non so stare zitta e lo prendo sempre in giro.

Ma come faccio a smettere? Troppo divertente!


La prima a rincasare è mia sorella, alle otto.

Io, intanto, ho spento musica e pc e ho letto un po', così lascio un po' in pace Filippo.

Passa qualche minuto, poi io e Clelia (così si chiama mia sorella) sentiamo un cappannello di gente che grida: "BUON COMPLEANNO!" in un giardino vicino al nostro.

Ah, ecco, questi vicini me li dimentico sempre perché sono i meno rompipalle del vicinato. Abitano tra la famiglia di Elio e quella di Filippo.

Appena sentiamo le prime note di "You Shook Me All Night Long" degli AC/DC, io e mia sorella ci precipitiamo in cortile per ascoltare.

A quanto pare hanno organizzato una festa di compleanno a sorpresa per qualcuno, e a questo qualcuno piacciono gli AC/DC, a quanto pare.

Benissimo, è la prima cosa decente che sento nel nostro vicinato da quando abito qui!

Io e Clelia ci ritroviamo inevitabilmente a canticchiare inventando il 99% delle parole e ballare come due deficienti. Chi se ne frega, non ci vede nessuno!

Quando la canzone finisce, siccome sono ispirata, grido: "Siete geniali!"

Non so se qualcuno mi ha sentito perché subito dopo parte "Back In Black". Fantastico!

Inevitabilmente vedo Filippo che si affaccia oltre il muro di casa loro per lamentarsi. No, questa scena è troppo esilarante!

Così gli unici vicini decenti che ho sono costretti ad abbassare il volume perché temono che quel beota chiami i carabinieri.

Sì, certo, e io ho appena vinto un viaggio nei Caraibi!

Dopo qualche altra canzone, i vicini tolgono del tutto la musica.

No, che palle, mi stavo divertendo!


La nostra cena è accompagnata da un forte aroma di sterco di cane, sto per vomitare.

Anche questo è merito di uno dei nostri vicini: Massimo, il marito di Donatella.

Lui ha un cane di grossa taglia, non chiedetemi la razza perché non la so, rinchiuso in un recinto proprio vicino alla nostra cucina.

Quando cala la sera, questo beota rinfresca il recinto del cane, senza raccogliere gli escrementi. Quindi, come ci passa l'acqua, quelli ricominciano ad emanare un odore poco gradevole.

E ogni giorno si moltiplicano.

E ogni giorno noi dobbiamo cenare a qualche metro da quel recinto.

Perché il mondo è pieno di idioti ignoranti come capre? Perché?


Vado a letto alle due.

Ah, che bello! Oggi dalla finestra entra un piacevole vento fresco!

Dopo essermi girata e rigirata nel letto, pensando a mille cose contemporaneamente come un treno in corsa, riesco a trovare la posizione giusta e a prendere sonno.

L'ultimo rumore che sento prima di perdere conoscenza è Giulietta che abbaia e Donatella che la chiama e le corre dietro.

Ma dai, sono le due di notte, questa gente non dorme mai?

Ricordate: quando prendete un cane del genere, automaticamente firmate un contratto per il vostro suicidio.

Sì, il mio vicinato è uno stillicidio, ma in fondo io non mi lamento con nessuno, preferisco convivere civilmente.

Per lamentarsi c'è già Filippo.

Anche se vorrei ammazzarli tutti, ammettiamolo, se non ci fossero i miei vicini non avrei nessuno da prendere per il culo tutta l'estate!





Note dell'autrice:

Ciao!

Come ho detto prima, questa è la mia prima storia comica e non credo sia un granché. Ho voluto provare a scriverne una perché questo è un genere che mi attira molto e mi sono lasciata ispirare da fatti realmente accaduti, ma non so cosa ne sia venuto fuori... quindi se fa schifo abbiate pietà di me! :D

Ringrazio tutti quelli che sono arrivati fin qui, per me il vostro parere è molto importante, quindi non esitate a farmi sapere cosa ne pensate e se vi ha fatto almeno sorridere, accetto di buon grado anche le critiche! ;)


Soul_Shine

   
 
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