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Autore: MaCk_a    06/08/2015    27 recensioni
Una sorta di monologo interiore di Mercuzio, durante la festa in maschera dai Capuleti.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Danzare e illudermi, non chiedo altro.

Sbizzarritevi, fanciulle! Gettate in pasto ai cani il virginale pudore, sussurratemi parole sconce all’orecchio, siate sguaiate! Non tenterò di scoprire la vostra identità, lo giuro. Non spierò il volto che si nasconde dietro la maschera, perché dovrei? Sono più interessanti le maschere, colorate, ben definite, intercambiabili! Il viso è uno, spesso sciupato, non si cambia e raramente sa mentire; perché dovrebbe interessarmi?

Stasera ci si illude, e le maschere sono per chi vuole illudersi. Come le gonne delle donne.

Guardatele come danzano, che belle forme disegnano quelle gonne: t’incantano! Ed è logico, perché c’è l’inizio della vita, sotto quelle gonne! E tu pensi continuamente a scoprire quel mistero, a voler entrare lì da dove sei uscito, perché così tutto avrà di nuovo un senso, tutto sarà sistemato… e invece alzi la gonna e scopri che sotto c’è… un buco. E ci entri, ed è piacevole, ma mica è eterno… finché resti lì stai anche bene ma poi, quando esci…

Basta, Mercuzio, basta. Non è tempo di pensare, ora: bisogna aprire le danze. Che il vino e la musica vengano a inebriarmi, che mi impediscano di riflettere. Stasera siamo tutti in maschera.

E se indossiamo una maschera, non esistiamo. Non esistono ricchi e straccioni, né belli e brutti, né… né Montecchi e Capuleti! Che importa se trascorrono le giornate a sbranare e massacrare loro e chi li circonda? Ora siamo in un non-luogo, in un non-spazio.

Sei felice, eh, Romeo? Questa è l’atmosfera giusta per te, tutta pace, tutta sogno, tutta illusione! Benvolio dice che io non ho la testa sulle spalle… ma si sbaglia, caro Romeo, quello con la testa altrove sei tu. Io il mondo lo conosco, per questo lo derido, per questo mi deprimo. Tu invece no.

Tu credi nell’amore, nei sospiri e nel batticuore. Tu saresti capace d’innamorarti anche qui, saresti capace… ma non mi dai il tempo di dirlo, Romeo, e già lo fai! Perché ti ostini a prender tutto con serietà? Perché non sai essere frivolo? Non sai che l’unico modo per sopravvivere è prendersi gioco di tutto?

Guardalo, Benvolio! Ma no, Benvolio non guarda… Benvolio non vede. Quello che vede e prevede sono io. Dev’essere la mia condanna.

Le maschere hanno un solo difetto: non coprono gli occhi, ed è pericoloso, perché il cuore, l’anima, sta negli occhi: per questo, quando moriamo e quando dormiamo, gli occhi sono chiusi: perché allora l’anima è altrove. Tuttavia in un clima del genere, un clima gioioso, festoso, con questi tamburi scatenati e tutto questo baccano, l’anima è al sicuro: non c’è il tempo materiale per permettere a qualcuno di rubartela, ti sposti a ritmo di musica, ogni sguardo dura tre secondi o meno, passi da una dama all’altra senza neanche rendertene conto, in fondo non vedi il loro volto, ergo sono tutte uguali…

E invece Romeo… Romeo si fissa inspiegabilmente a osservare una fanciulla.

Lui non sente il brio di questi brani, no… nelle sue orecchie la melodia è diversa: lenta, dolce, a tratti solenne, immagino. Posso solo supporre: io, quella melodia, non l’ho mai udita.

Attorno a Romeo non c’è anima viva, né rumore alcuno: il tempo si è fermato nel momento in cui ha posato il suo sguardo sulla colombella, ed ora esistono solo lui e lei, persi, gli occhi negli occhi.

Neanche le maschere esistono più: le hanno distrutte. Quando le pupille di lei hanno rispecchiato quelle di lui, tutto è crollato: si sono entrati dentro, si sono acchiappati il cuore, stretti l’uno all’anima dell’altra.

E ora Romeo non ricorda più il nome di Rosalina, forse non ricorda neanche il proprio nome. Certamente non ricorda più i suoi amici, e stanotte farà ritorno solo o non farà ritorno affatto, intento a inseguire quella gonna, attento a non entrarci sotto: perché questo fa, Romeo, lui deve solo sognare, il sogno non deve mai concretizzarsi. Non è così, Romeo? La adorerai in silenzio, non ti esporrai… Te ne prego, Romeo, fa’ così. Fa’ che resti un sogno. I sogni non uccidono, la realtà sì. Non gettarti nel mondo vero, lascialo stare, continua a fare come hai sempre fatto… Forse un giorno tutti noi avremo un posto su questa terra, e una donna, e una famiglia… ma è presto, Romeo, è troppo presto.

 

Benvolio, amico mio, è un bene che tu non veda. L’abbiamo perso. E questa volta non sarà facile riportarlo da noi.

 

 

Perdonatemi, signorine, se ho le mani fredde: è che ancora non ho danzato! E poi, come si dice: mani fredde, cuore caldo. In realtà non posso assicurare nulla sul cuore, ma vi dico che il sangue pompa regolarmente in un altro organo che tanto incuriosisce voi gentildonne.

  
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