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Autore: Jiyu_no_yume    06/08/2015    4 recensioni
Dal testo:
- AHAHAHA PROSTRATEVI AL NUOVO RE.-
- Non dirmi che…-
- RAZZA D’IDIOTA- urlò sorprendendo tutti nella sala dove era calato un pesante silenzio di stupore e confusione. […]
***
- Il legame tra draghi non è neanche lontanamente paragonabile a quello fra umani, è qualcosa di più forte, istintivo, primordiale.-
- E il legame tra un drago ed un’umana?-[…]
***
Il biondo ghignò stringendo più forte la presa intorno al suo polso avvicinandola a sé fino ad un palmo dal naso.
- Allora, scommettiamo.- le soffiò sulle labbra e godette di quel leggero rossore intento ad imporporarle le gote.[…]
***
Il vento che le scompigliava i capelli, erano le sue mani che le carezzavano il capo.
Il vociare delle fronde degli alberi era la sua voce che la cullava durante la notte.
La pioggia erano le sue lacrime, il sole era il suo sorriso.
Nessuno poteva immaginare cosa significasse sentirlo accanto e non poterlo sfiorare. […]
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Lucy Heartphilia, Minerva, Natsu, Rogue Cheney, Sting Eucliffe
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tre draghi, scommesse e balli accidentali...
Tanti auguri nika<3

Quell’aria di festa le dava sui nervi.
La musica che ne riempieva la sala per colmare quei momenti di vuoto che, grazie ai partecipanti, non si formavano mai, era nauseante. Troppo delicata, troppo dolce, chi dentro quella sala avrebbe mai ballato un lento?
A quanto pare il re era proprio stupido quanto sua figlia e il suo progetto.
Grugnì voltandosi verso la vetrata che dava sulla terrazza del castello.
Essendo al piano terra saltare da essa utilizzando la confusione generale, non era poi tanto difficile, era la giusta occasione che stava aspettando. Con passi lenti e calcolati si diresse verso essa ignorando le fitte che dal braccio, si susseguivano fino al torace ancora fasciato. Digrignò i denti, era debole, dopo tutti quegli anni pieni di sacrifici, lei era ancora troppo debole.
L’aria fresca della sera le provocò un piacevole brivido lungo la schiena, respirò pesantemente mentre si avvicinava alla balaustra in trepida attesa di trovarsi di sotto e fuggire senza che nessuno se ne accorgesse. Ghignò, come se a qualcuno potesse importare.
Con un piccolo balzo seguito da un leggero lamento, si portò sopra l’asta di ferro cercando l’equilibrio per non cadere in modo sbagliato e fratturarsi qualcos’altro.
Quella dannata l’aveva umiliata fino a tal punto, e promettersi che gliel’avrebbe fatta pagare era a dir poco inutile, l’avrebbe torturata lentamente per udire quelle suppliche che pregustava già da tempo. Era questione di portare pazienza.
Lei sarebbe diventata più forte, nessuno sarebbe più riuscito a piegarla.
Con un agile scatto, sfidò l’aria che le sferzava sul viso scompigliandole i lunghi capelli corvini.
Chiuse gli occhi aspettando il momento giusto per voltarsi e cadere sulle proprie gambe, una storta non le avrebbe dato di certo fastidio, in quanto a resistenza al dolore non era messa male. Certo, l’avrebbe rallentata, ma sarebbe comunque riuscita ad andarsene dalla città prima che qualcuno si accorgesse della sua assenza, sempre che quel qualcuno abbia voglia di cercarla. Cosa alquanto improbabile viste le circostanze.
Quando riaprì gli occhi si ritrovò in ginocchio sul terriccio del giardino. Poco distante da esso scorse il portone per poter uscire dal palazzo una volta per tutte. Si rialzò spolverando la lunga gonna, dovette mordersi un labbro per non urlare, a quanto pare aveva fatto male i conti, quella terrazza era più alta di quanto immaginasse.
Spostò i capelli dietro la schiena mentre continuava la sua avanzata zoppicando appena.
Stava per aprire il cancello quando una voce la fece sussultare. Conosceva fin troppo bene il suo proprietario.
- Che vuoi?- chiese accigliata senza voltarsi.
- Non ne capisco il motivo.-
- Non credo siano affari tuoi.- fredda, come una lastra di ghiaccio.
- Sei ancora un membro della gilda, ovvio che è affar mio.-
- Tsk, come se mi importasse qualcosa del circo che hai messo su.-
- E quindi vuoi scappare? Come un ladro? In quelle condizioni? Non ti senti neanche un po’ patetica?-
La stava provocando, era evidente, ma lei non sarebbe tornata indietro, non le interessavano i progetti di quello stupido ragazzino.
Continuò a camminare sotto quello sguardo di fuoco che continuava ad osservarla. Un brivido le scese lungo la schiena ma lo ignorò, sapeva di essere in pessime condizioni in quel momento, ma Minerva Orland è una che non si arrende, mai.
Una stretta intorno al polso la fermò facendola voltare verso di lui. E quello sguardo la fece irrigidire, penetrante ed intenso, cercava di scavarla dentro. E lei odiava i suoi occhi, erano gli unici in grado di metterla a disagio, difronte ad essi era difficile mantenere le barriere e il fatto di non capirne il motivo l’irritava ancora di più.
- Senti, a me non importa nulla di quello che vuoi fare. Non pensare che la faccenda di Lector la dimentichi così presto, ma non posso che dirti che qualsiasi scelta farai, la gilda sarà sempre la tua casa-
- Come se me ne importasse qualcosa di te e quell’idiota del tuo gatto, io ho un obbiettivo da portare a termine e vedi che quella, non è mai stata la mia casa.- sibilò la corvina alzando gli occhi per fronteggiarlo in un gioco di sguardi sempre più feroci.
Nessuno dei due aveva così poca stima di sé da farsi sottomettere dall’altro e forse era proprio per quei caratteri così forti e simili ma al tempo stesso contrastanti, che ognuno dei due stimava l’altro senza neanche saperlo.
- Se il problema è la gilda, sappi che io non sono come tuo padre-
- Appunto per questo me ne vado.-
- Che intendi?- chiese il ragazzo vagamente confuso
- Appunto perché non sei mio padre porterai la gilda in malora, cosa credi? Di essere in grado di comandare sugli altri? Sei debole, e non riuscirai a rendere gli altri maghi degni di portare quel nome.- rispose la corvina, un ghigno sulle labbra piene, uno sguardo carico di scherno.
E se godette di quell’attimo di esitazione, di quella sorpresa riflesse nelle sue iridi oltremare, nulla poté comparare la sensazione che quella proposta le provocò.
- Suona come una sfida Orland.-
- Chi ti dice che non lo sia Eucliffe?-
Il biondo ghignò stringendo più forte la presa intorno al suo polso avvicinandola a sé fino ad un palmo dal naso.
- Allora scommettiamo.- le soffiò sulle labbra e godette di quel leggero rossore intento ad imporporarle le gote.
***
Si guardava intorno spaesata, quello non era il suo ambiente e dopo quell’imbarazzante richiesta ad Erza, ora non riusciva a godersi la serata appieno, quel vestito non aiutava di certo essendo la causa di quei occhi costantemente puntati su di lei.
Sospirò prendendo da bere cercando di ignorare quel senso di inadeguatezza che le bloccava lo stomaco in una mora fastidiosa. Avvicinatasi alle sue compagne di gilda ascoltava i loro discorsi mentre con lo sguardo cercava un appiglio, un qualcosa che le permettesse di non stare attaccate a loro tutta la serata. Sentiva di essere una presenza scomoda anche vicino alle sue nakama, cosa davvero strana per lei, che solo con loro riusciva ad esternare quel poco che si permetteva di trasmettere alla gente.
Non era quel tipo di ragazza che si apriva e mostrava le proprie emozioni facilmente, tutt’altro, e anche se quell’aspetto da dura ed impassibile pezzo di legno potesse dar fastidio alla gente, lei stava bene così. Se le persone fossero davvero interessate avrebbero insistito fino a guadagnarsi la sua fiducia. Situazione che succedeva fin troppo raramente, le sue amiche le dicevano spesso di aprirsi un po’ di più, ma sapevano che era inutile. Era fatta così, punto. L’avrebbero accettata per ciò che era, altrimenti pazienza.
Con lo sguardò vagò per tutto il salone riconoscendo facce conosciute e altre viste per caso, poi ad un tratto la musica cambiò.
Da quel genere soft, molto tranquillo e rilassante perfetto per parlare senza problemi, si sostituì un genere più lento, dolce, melodioso che invogliava i ragazzi a ballare con le proprie partner e solo quando si ritrovò in mezzo alla sala circondata da diverse coppie, si sentì ancora più a disagio. In tutti i modi cercò di arrivare nella parte periferica della sala, ma l’unica cosa che riuscì ad ottenere era tornare al punto di partenza venendo spintonata da diverse coppie.
Sbuffò cercando sostegno negli occhi delle compagne, non avrebbe mai ammesso di trovarsi in difficoltà, ma stare al centro della pista, circondata da più e più persone intente a ballare un lento mentre lei si ritrovava da sola, non era il massimo.
Almeno fino a quando non sentì qualcuno prenderla per i fianchi e voltarla dall’altra parte.
Senza spiegarsene il motivo, si ritrovò stretta tra le forti braccia del dragon slayer dell’ombra che, conducendola a passo di danza, cercava di far uscire entrambi dalla mischia. Anche lui era visibilmente a disagio e ritrovarsi spalmata addosso a lui dopo l’ennesimo spintone non aiutò la situazione. Un leggero rossore imporporò le loro guance mentre si scambiavano a vicenda sguardi fugaci continuando a stringersi e muoversi in quella dolce melodia.
E guardandolo di sottecchi si ritrovò stupita nel constatare che fosse un ragazzo davvero carino e strano. Sembrava così simile a lei. Così riservato, solitario e silenzioso da trovarsi in difficoltà in mezzo a tutta quella gente, eppure al tempo stesso tenero e gentile nell’aiutarla vedendola in difficoltà, anche se, a conti fatti, l’unica cosa che erano riusciti a fare era ballare insieme come tante di quelle coppie.
- Mi spieghi perché Erza e le tue compagne mi guardano come se stessi per mangiarti?- spezzò il silenzio lui.
- Cos-? Dici davvero?- domandò voltandosi per scorgerne i volti fra la gente
- Non vedo il motivo per cui dovrei mentirti.-
La mora sospirò scuotendo il capo mentre un leggero sorriso le si formò sulle labbra.
- Scusale, lo fanno perché mi vogliono bene.- rispose mentre con un movimento fluido, il corvino, la faceva girare.
- Capisco, sei fortunata.-
- Già.- un’altra leggera giravolta e la musica finì.
- È stato un piacere, Kagura.-
- Anche per me.- e si sorrisero.
***
- Dove diamine sarà finito quell’idiota?- mormorò sconsolata la bionda girovagando per la sala alla ricerca di una familiare capigliatura rosata.
- Spero solo non stia combinando un altro dei suoi casini- sospirò dirigendosi verso un lungo tavolo colmo di cibarie varie nella speranza di trovarlo lì. Ma al suo posto trovò solo quell’irritante, dolce gattaccio dal morbido pelo bluastro.
- Happy, hai visto Natsu?- domandò prendendo anche lei qualcosa da mettere sotto i denti.
- No, affatto.- rispose l’exceed ridendo sommessamente. La bionda corrugò le sopracciglia guardandolo come a dire: o-mi-dici-quello-che-succede,-o-ti-faccio-male.
- Happy? Cosa diamine sta combinando quell’idiota?- sbottò dopo averlo osservato a lungo. Nonostante quell’atmosfera di festa la rallegrasse e rendesse leggera dopo tutto quello che era successo, in quel momento non poté che sentire un moto d’angoscia e preoccupazione nel non ritrovarsi il compagno di team al suo fianco.
- Non posso dirtelo.- sorrise il gatto mentre assaporava spudoratamente l’ennesimo pesce presente su quel tavolo a buffè.
- Non farmi arrivare alle maniere forti.- lo minacciò la bionda prendendolo per la coda ed Happy fu quasi tentato di sputare il rospo, tradire Natsu e dire tutto, quando proprio quest’ultimo fece la sua grandiosa entrata in scena sorprendendo tutti per quel fin troppo costoso e vistoso accessorio che portava disgraziatamente sul capo.
- AHAHAHA PROSTRATEVI AL NUOVO RE.-
- Non dirmi che…-
- RAZZA D’IDIOTA- urlò sorprendendo tutti nella sala dove era calato un pesante silenzio di stupore e confusione.
- CHE DIAMINE HAI IN QUELLA TESTA BACATA?- continuò avanzando a passo di marcia verso di lui alzando il viso in modo che lui potesse vedere la sua espressione furente dall’alto.
- Non sei a casa tua non puoi gironzolare per il palazzo e rubare ciò che ti pare!-
- Ma Lu, il re mi ha detto che posso tenerla.- rispose guardandola come se fosse pazza inclinando leggermente il capo. Lucy rimase a bocca aperta voltandosi meccanicamente verso il vecchietto che infondo alla sala la guardava annuendo
- Sua maestà vuole davvero..?-
- Arcadios, hanno salvato l’intera umanità, che male c’è se gliela presto per una sera?- il generale sospirò annuendo alle giustificazioni del re
- Ragazzo mio, per essere un buon re, ti manca una cosa.- disse il vecchietto in direzione di Natsu che ora lo guardava incuriosito
- Se vuoi che le mie guardie ti ascoltino per questa sera, devi prima trovare la tua regina.- ghignò il vecchietto affiancato da Makarov.
- Uhm, quindi se trovo la regina, posso sbattere quei due in prigione?- chiese indicando Gajeel e Gray che ancora gli urlavano contro trattenuti da due guardie.
- Certo!- acconsentì Toma E Fiore annuendo energicamente
- Ma è pazzo? Razza di vecchio non ho fatto nulla!- urlò Gajeel cercando di sfuggire dalla presa di Arcadios
- Dev’essere davvero stupido se da il comando alla fiammella per le prossime ore.- mormorò Gray sospirando per l’ingenuità e l’idiozia delle persone
- Ragazzo, i vestiti.- lo riprese il re sorridendo sornione
- Perfetto! Va bene una qualunque no?- chiese il rosato guardando con attenzione le sue nakama
- Lucy! Vieni su.- disse dopo attimi di silenzio. E la bionda s’irrigidì. Aveva sentito bene? Mille occhi vennero puntati su di lei mentre un silenzio irreale soppresse la sala in leggeri mormori e risatine represse.
***
Ooook, dunque. Ti chiederai perché mi voglio così male da complicarmi la vita entrando nella mente di Minerva cercando di scrivere una Rogura perfettamente Ic. So già che fanno cagare, quindi, scusatemi se arriverete fino in fondo insoddisfatti, sempre se leggerete tutto ouo
Il mio intento tanto era far contenta nika uwu
Come puoi vedere, alla fine l’Ic non è che sia venuto chissà che, nonostante non siamo ancora alla fine, potrai ben vedere che ho ragione. Ma ho messo l’OOC come avvertimento per sicurezza, quindi, no problem ^^’
Coooomunque, con queste shot alla fine non è che abbia spiegato molto eh, mi sono tolta la vita nel cercar di renderli il meno OOC possibili, chiedi alla mia gemé e alla paperella, povere quanto le ho massacrate D:
Tutta colpa tua nika e.e
Come puoi notare, non sono molto brava a parole, sai meglio di me che non siamo quel tipo di persone. Ahimè, in alcune cose ci somigliamo come due saccottini(?)
Ok la smetto, ma aspetta un attimo ouo
ORMAI SEI VECCHIA NIKAAAAAAA AHAHAHA
Quasi dimenticavo, che scema. Alla fin fine, la parte della cretina la fai fare sempre a me.
Aiut- i.i
Prometto comunque che proverò a far uscire la mia parte dolciosa, da bravo saccottino all’albicocca quale sono uwu
(Quanto mi sto mettendo in ridicolo per te eh?)
Dunque, ricominciamo.
Ciao nika :)
Oggi, esattamente in questo momento, 19:55, sei venuta al mondo, ancora non ero nata e non sapevo della tua esistenza, questo almeno fino ad esattamente un anno fa, quando abbiamo iniziato a parlare e conoscerci, ricordi? Nonostante avessi perso 17anni della tua vita, in questi mesi, ho compreso più cose di te di quanto tu possa immaginare, anche se molte cose per me rimangono impossibili da capire, ma sorvoliamo^^
Non so sinceramente quanto possa valere questa dedica. Ho diviso in due parti tutte e tre le scene delle coppie, e con questa dedica sto creando uno spacco tra le vicende della storia, è un’idea carina no? Anche se in effetti questo spazio mi serve per tutt’altro motivo:3
Coooomunque, non divaghiamo ancora.
Cose da dire ne ho tante, ma non so di preciso cosa scriverti e ritrovarmi qui, col cuore in mano per cercar le parole più adatte e non riuscire a trovarle, è fastidioso. Quindi, al diavolo le parole.
Dirti quanto tu per me sia importante, è poco, ringraziarti per essermi accanto è inutile, non lo farò mai abbastanza, dirti quanto ti voglio bene è scontato, nessuno potrà comunque mai capire il rapporto che abbiamo. Dunque, ti chiederai, che cazzo sto a di mo?
Innanzitutto, sicuramente, tanti auguri. Ma non voglio soffermarmi solo su questo.
Questa è solo l’introduzione…
Si dice che tutto ciò che inizia, prima o poi finisce. E quindi ti chiedo una cosa.
Rendiamo i nostri momenti un nuovo inizio, perché io non voglio che arrivi questa fine.
Litigheremo, piangeremo e rideremo, ma facciamolo assieme, perché se tu sei la mia ancora, io voglio essere la tua.
Se ti perdessi sai cosa farei? Probabilmente nulla, probabilmente tutto.
E sinceramente non voglio scoprirlo, perché io NON VOGLIO PERDERTI!
E ficcatelo in quella testa bacata eh, perché i momenti e i sorrisi che mi regali tu sono difficili da eguagliare e sostituirti non si può fare.
Mo tranquilla però eh, so che starai pensando che ora inizio ad elencare i tuoi pregi e difetti, ma non lo farò, perché non ho bisogno di ricordarti come sei. Perché se sei semplicemente te stessa, allora è perfetto.
Sai, si dice anche che le distanze sono difficili da gestire, ed anche se non te l’ho mai detto, ci sono momenti in cui neanche mi rendo conto che essa ci sia.
Mi sono così legata a te nika, che tempo e spazio non contano più, passeranno i giorni, gli anni, ma tu no. Sei una costante nella mia vita e spero di esserlo anch’io nella tua perché nel mondo che voglio costruire, nella vita che voglio vivere, tu sei accanto a me.
E quindi, facciamo in modo che questa fine non arrivi mai!
***
Tornata vincitrice da quell’infernale esperienza disagiosa, si martellava continuamente sul perché quel leggero sorriso sul volto continuasse ad incresparle le labbra. Non poteva negare che, tutto sommato, era stato bello ritrovarsi lì. Se non fosse stata così poco attenta da finire tra gli improvvisati ballerini, probabilmente non l’avrebbe neanche mai calcolato. Eppure era stato piacevole, strano, ma passabile. Quel contatto non le aveva dato fastidio, come di solito accadeva con chiunque non fosse di sua stretta conoscenza che tentava di toccarla o anche solo di avvicinarsi. Era un tipo riservato lei, e considerando quelle poche parole che si erano scambiati, non poteva che esserlo anche lui. E si ritrovò a pensare che Rouge non era poi tanto quello scorbutico tenebroso che si credeva lui fosse, anzi. Era quasi tenero in quell’arrossire per quel contatto non proprio desiderato ma comunque ben accettato.
Rimase interdetta quando quel pensiero le sfiorò la mente venendo poi scacciato via bruscamente.
Finalmente lontana dalle occhiate inopportune delle sue compagne, si lasciò tranquillizzare dalla brezza fresca della sera. Ed era in quei momenti che Simon lo sentiva sempre più vicino.                           
Il vento che le scompigliava i capelli, erano le sue mani che le carezzavano il capo.
Il vociare delle fronde degli alberi era la sua voce che la cullava durante la notte.
La pioggia erano le sue lacrime, il sole era il suo sorriso.
Nessuno poteva immaginare cosa significasse sentirlo accanto e non poterlo sfiorare. E probabilmente era per quelle illusioni che non riusciva a superare la perdita di suo fratello.
Kagura era conosciuta come una lastra di ghiaccio, ma chi dice che in fondo, anche il ghiaccio non abbia il fuoco nel cuore?
Nessuno poteva comprenderla.
Respirò a fondo ringraziando che quell’aria pulita non fosse stata inquinata dalla battaglia avvenuta solo poco tempo prima. L’orizzonte, da quello che si poteva vedere dal giardino, non era un bello spettacolo, macerie su macerie. Ma è su quelle che avrebbero ricostruito la loro città, ogni cosa ha un passato e anche se questo ora era una tragedia, un giorno sarebbe diventato un pezzo di storia per i maghi futuri.
- Bello qui-
Una voce, la sua. Sorrise, senza accorgersene, un movimento naturale, spontaneo, strano. Fin troppo.
- Già.- mormorò volgendo gli occhi al cielo.
Quei piccoli puntini incandescenti facevano d’atmosfera alla serata mentre la fioca luce dei lampioni rendeva quel momento intimo, romantico. E lei non riusciva a capire come mai stesse pensando quelle cose e il perché gli occhi del moro su di lei la imbarazzassero in un modo così piacevole. Da quando sentirsi fuori posto era piacevole?
Scosse la testa cercando di tornare in sé, perché chiunque avesse preso il suo corpo, beh non era lei.
- Tutto bene?- si sentì chiedere e annuì solamente prendendo a passeggiare per quel cortile in parte rovinato ma comunque pieno di sorprese e odori dai diversi sapori, probabilmente dovuti alle mille e più specie di fiori presenti in esso. Non s’interessò molto se quel suo silenzio l’avesse offeso, e se quell’allontanarsi l’avesse fatta risultare antipatica, non le interessava cosa i suoi gesti avrebbero comportato negli altri, ma si sorprese quando lui l’affiancò, quando in silenzio camminarono a lungo per quella vasta area verdeggiante con il solo rumore dei loro passi sul terreno.
E ne fu felice, non ne seppe il motivo, ma ne fu davvero felice.
***
La corvina deglutì lentamente osservando quelle iridi che mille e più volte si era ritrovata davanti ma di cui solo ora ne riconosceva le diverse sfumature.
- Che tipo di scom- Ma quello non è Cheney?- chiese approfittando della distrazione del biondo per sfuggire dalla sua presa.
- Eh? Hai ragione è proprio lui, ma che ci fa con Kagura-san?- chiese esterrefatto guardandoli mentre passeggiavano poco lontano da loro ognuno perso nei propri pensieri.
- Che vuoi che me ne importi?- rispose Minerva osservandolo torva
- Sai che è maleducato rispondere ad una domanda con un’altra domanda?- s’accigliò il biondo
- Non mi sembra che tu abbia fatto diversamente.- lo schernì la corvina
- E ora se non ti dispiac- Cosa cazzo fai?- urlò mentre il biondo, prendendola per una spalla, la trascinava dietro il muro di una delle quattro torri del palazzo Mercurios, o di quello che ne rimaneva.
- Shh, sta zitta.- la riprese lui mentre la stringeva più a sé facendo in modo che i due non potessero vederli.
- Lasciami idiota!.- si ritrovò a sussurrare lei prima che la mano di Sting le tappasse la bocca facendola irritare di più.
- Se non la togli subito, abituati a vivere con un arto solo.- sibilò mordendogli un dito.
Sting sgranò gli occhi.
- Ma sei pazza?-
- Shh, sta zitto.- gli fece il verso lei mentre il mago la fulminava con gli occhi.
- Sei solo una bambina viziata.- borbottò il biondo sporgendo la testa dal vicolo per veder meglio la scena. I due sembravano essersi fermati ma neanche una parola era uscita dalle loro labbra.
Tipi molto socievoli eh, si ritrovò a pensare sospirando divertito. Solo in quel momento si accorse che anche Minerva sembrava interessata alla scena, non poteva esserne sicuro, ma dal modo in cui si era stretta al suo gilet per sporgersi e guardare era inequivocabile.
Non seppe neanche come, ma rimase a guardarla.
Poteva anche essere acida e testarda, odiosa e antipatica, ma non poteva nascondere che fosse bella. Aveva dei lineamenti particolari e in quell’espressione curiosa la trovò addirittura tenera, lei? Doveva proprio essere impazzito, eppure ritrovarsi ad arrossire quando lei si accorse del suo sguardo insistente, non poteva che fargli capire quanto, nonostante tutto, quella donna l’attraesse e non poco. Scosse la testa, non cambiava comunque il fatto che lei fosse odiosa.
Tremendamente e adorabilmente odiosa.
- Embè?- gli chiese
- Che vuoi?- domandò
- Non fissarmi.- mormorò la corvina mettendo su un broncio, odiava essere fissata in quel modo. Non tollerava che qualcuno la guardasse così intensamente, si sentiva nuda sotto quegli sguardi. Eppure con lui no! Con lui ogni cosa era il contrario. E quello sguardo nonostante dovesse infastidirla le aveva fatto piacere. Sting aveva uno sguardo limpido, i suoi occhi non celavano nessuna emozione, non era in grado di farlo a differenza dei propri. In quelle iridi vedervi riflessa quell’adorazione rivolta solo ed esclusivamente a lei la fece sentire strana, ma in modo dolce, bello. Ed era per questo che l’odiava, perché avrebbe voluto quello sguardo ancora addosso e non riusciva a spiegarsene il motivo.
- Non ti stavo fissando, cosa dovrei guardare? Non hai nulla di diverso dalle tante altre ragazze che mi girano intorno.- bugia, enorme bugia.
- Tsk, ragazze cieche.-
- Come scusa? Dico, ma mi hai visto?- domandò esterrefatto
La corvina lo scrutò da capo a piedi.
- Umpf, c’è di meglio.- bofonchiò guardandolo con sufficienza. Il biondo la fulminò con lo sguardo portando una mano sul petto in una posa offesa
- Ma sentitela. Come se tu fossi meglio di altre.- borbottò guardandola di sottecchi cercando di convincersi che quel bellissimo, seppur lieve, sorriso fosse solo frutto della sua immaginazione.
***
- Questa me la paghi Dragneel.- sibilò dirigendosi accanto a lui.
- Vecchio, ora ho la mia regina!- esclamò entusiasta il rosato in direzione del re prendendo Lucy per la vita saldandola a sé mentre quella, una furia omicida negli occhi e un rosso acceso sulle gote, sperava di sparire all’istante o che qualche divinità facesse tacere quel baka del suo migliore amico.
- Bravo giovanotto, ragazzi, procedete pure.- ordinò alle guardie che con un cenno del capo si ritirarono portando con sé i due corvini troppo presi a protestare per rendersi conto delle risate generali e di quelle due figure dai capelli azzurrini che l’inseguivano preoccupate. Natsu voltò lo sguardo verso la bionda mettendo in bella mostra i canini appuntiti in quel ghigno compiaciuto e divertito che subito si trasformò in un adorabile broncio infastidito
- Per quanto tempo ancora vuoi giocare?- gli domandò la maga degli spiriti guardandolo torva
- Se per te giocare, vuol dire avere il comando su tutti… allora voglio giocare per tanto tempo ancora.- esclamò entusiasta il dragon slayer ordinando un posto comodo per sedersi e cibo a volontà con cui abbuffarsi
- Natsuuu, non credi di star dimenticando qualcosa?- domandò il piccolo exceed volandogli sopra la testa.
- Uhm, no Happy, credo di avere tutto.- sorrise a trentadue denti il rosato mentre osservava il gattino piagnucolare frasi sul valore della loro amicizia. Discorso che lui ignorò bellamente sotto lo sguardo stralunato ed esasperato della bionda che continuava ad imboccarlo.
 Che lui ci avesse preso gusto, era inequivocabile.
- Erza, Laxus, vi ordino di prostrarvi al vostro nuovo re.- rise il rosato guardano i due incenerirlo con gli occhi per poi assecondare le sue richieste
- Questa ce la paghi Salamander.- sussurrarono in coro i quattro malcapitati finiti sotto il suo comando.
- Natsu ora basta, se continui così non arriverai a vedere il sole domani.- lo informò la bionda osservandolo perplessa
- Lucy, sono io il re. Decido io.- affermò risoluto quello. La regina s’accigliò e con fare irritato si alzò dirigendosi in uno dei tanti corridoi del palazzo con passo pesante e infuriato.
Lungo il percorso non si risparmiò in quanto insulti borbottando di tanto in tanto qualche maledizione contro quel cervello bruciacchiato, com’era solito nominalo Gray. E quasi urlò quando quel silenzio che si era venuto a creare intorno a lei, venne rotto da quella voce appartenente alla persona che popolava i suoi pensieri.
Per un motivo o per un altro, Natsu era sempre lì, in un angolo della sua mente pronto a prendere il sopravento al centro dei suoi pensieri.
- Dove vai?-
- Il più possibile lontana da te.- rispose acida dandogli le spalle
- Sei la regina, non puoi andartene senza chiedermi il permesso.- rifletté lui sovrappensiero provocandole una profonda ruga d’irritazione
- Hai la più pallida idea di cosa sia realmente una regina?-
- È la persona più vicina al re, no?-
- Sì, è esatto. La regina, è la compagna del re, non la sua schiava.-
- Anche tu sei la mia compagna Lucy.- affermò il rosato non capendo.
- È una cosa diversa Natsu. La regina è la sua compagna di vita.-
- Non capisco. Anche tu lo sei, non siamo mica compagni di morte- mormorò confuso lui inclinando leggermente il capo. L’ira della bionda scemò lentamente lasciando il posto allo sbigottimento più totale a sua volta sostituito da un’immane tenerezza.
- Natsu, che tipo di legame pensi unisca una regina ad un re?- domandò girandosi finalmente verso di lui
- Sono nakama, che domande.-
La bionda sorrise avvicinandoglisi
- E tra draghi?-
- Ma questo non c’entra nulla Lucy- affermò aggrottando le sopracciglia
- L’amore- rispose lei al posto suo
Il rosato sgranò appena gli occhi cercando per istinto quelli della maga intenta a scrutarlo con un dolce sorriso sulle labbra.
- Non ha senso quello che dici Lu.- borbottò allontanandosi di qualche passo, le mani dietro la nuca.
La bionda batté le palpebre più volte come stordita prima di riuscire ad elaborare il tutto
- Perché dici così?-
 - Il legame tra draghi non è neanche lontanamente paragonabile a quello fra umani, è qualcosa di più forte, istintivo, primordiale.-
- E il legame tra un drago ed un’umana?- sussurrò, senza neanche rendersene conto mentre quel rossore sulle gote andava intensificandosi sempre più. Capire a chi si riferisse, non le sembrò così difficile come pensava e il martellare del suo cuore sembrava urlare a gran voce il suo nome.
Natsu voltò il capo nella sua direzione.
- Tra drago e umana?- chiese e lei non poté che annuire silenziosamente in attesa, in fremente attesa di quella risposta che sembrava non voler arrivare mai. Il rosato parve rifletterci su per poi storcere il naso come se quella domanda gli avesse provocato un certo fastidio
- È una cosa impossibile Lucy.- affermò
- Eppure è quello che è appena successo.- sussurrò
Il dragon slayer si voltò nella sua direzione sorpreso, colpito affondo da quelle parole. Cosa nascondevano in realtà quel semplice susseguirsi di lettere?
- Lucy, cosa vuoi dire?-
- Come mai hai scelto me come tua regina?- gli pose una seconda domanda lei
- Sei una mia nakama.- rispose facendo spallucce come se quella fosse la cosa più ovvia del mondo
- Anche Erza, Cana, Levy e Lluvia lo sono no?- continuò la bionda, intenta ad arrivare al suo obbiettivo
- Certo, ma tu sei Lucy, è diverso.- rispose lui corrugando la fronte, non capiva il motivo di quelle domande.
- Perché per te, sono diversa dalle altre?-
Lo disse in un soffio, senza soffermarsi troppo a pensare. In pochi passi l’aveva raggiunto, ed ora gli era così vicina da notare quelle lievi sfumature color pece screziate da qualche riflesso color smeraldo in quegli occhi che tanto adorava. Il suo respiro caldo sul viso era in grado di tranquillizzarla e nonostante lo sfiorasse appena, quei brevi contatti erano in grado di farla rabbrividire.
- Non c’è un perché, sei semplicemente la mia Lu.-
- Allora vedi, che non è poi così impossibile?-
***
Angolo autrice:
Non ho molto da dire, spero vi sia piaciuta:3
Spero che sia piaciuta a nika soprattuttoxD
Come potete vedere ho lasciato le cose all’aria, soprattutto nella nalu, ma se vorrete il continuo per saperne la reazione del rosato… fatemelo sapere, provvederò^^
Vorrei ringraziare infinitamente la mia paperella e la mia gemé per aver letto e commentato queste shot, grazie ragazze, senza di voi probabilmente non avrei combinato nulla di buono<3
Un bacione a tutti, ancora tanti auguri nika, ti voglio bene:3

Lisa<3

 
   
 
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