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Autore: ArisuWolf    07/08/2015    1 recensioni
Tratto dal Capitolo 1:
“Strane creature simili ad armi, dette Akuma, spargono morte e distruzione tra gli essere umani. Per fronteggiare questo fenomeno è nata un’ organizzazione segreta, di nome Dark Religious, formata da esorcisti: uomini con poteri speciali in grado di individuare e distruggere gli Akuma. Essi sono alla ricerca dell’Innocence, un cubo fatto di una materia misteriosa che rappresenta la pura essenza di Dio. Sfortunatamente la pietra si è infranta in centinaia di frammenti che ormai sono sparsi per il mondo. Compito degli esorcisti è recuperarne i pezzi prima che lo faccia il Conte del Millennio, un oscuro personaggio, creatore degli Akuma, (generati dalla disperazione delle anime dei defunti) con l’obbiettivo di distruggere la razza umana.”,Così mi dissero.
Ed io cosa centro? Pensai… Era tutto così assurdo da non credere! E sono una che si stupisce raramente dato che ho una fantasia molto estesa.
IO VOGLIO DIVENTARE UNA MANGAKA! Lo voglio davvero e ora mi si presenta questo tipo assurdo che mi dice che devo andare con lui per allenarmi a diventare un’esorcista?! Ma stiamo scherzando?!
- Il linguaggio è un po' volgare, se vi da fastidio, vi consiglio di non entrare a leggerla. -
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Ok, come mi sono ritrovata in questa assurda situazione? Ah si, ecco
come: per colpa di quel coglione di un coniglio rosso deformato!!

Com’è possibile mettere nei casini anche me e Marisol? Non centriamo
un emerito cazzo noi due!

Vi spiego come è andata: dopo che Lavi si è sdoppiato, la mia bacata
testa geniale stava cercando di pensare ad un piano per occultare il
secondo Lavi (che chiameremo Deak per evitare imbrogli). E ci ero
anche riuscita! Ma quel coglione di Deak, non so per quale assurdo
motivo, mi ha presa di mira.

Il piano era dividerci (cercando di zittire anche Komui-sama, che era
venuto insieme a me: dato che lo terrorizzo era più sicuro che stesse
zitto, così), Marisol con Lavi, e io con Deak e Komui-sama. Il sommo
Dio Sfortuna ha voluto che Marisol incontrasse Reever e io incontrassi
Bookman. Ma dato che quest’ultimo non si fa ingannare tanto facilmente
ha scoperto subito che quello non era Lavi ma bensì Deak, il
precedente nome di Bookman Junior.

Poi ho capito il motivo del tanto insistere di Deak nel venire con me:
sapeva benissimo dove poteva essere Bookman in quel momento!
Ovviamente mi sono data della cretina. Come ho fatto a non pensarci?!
Perché mi fido troppo di Lavi, ecco perché!

Ed ecco che ritorniamo alla situazione di cui sopra.

In ginocchio a testa bassa: io, Marisol e Lavi. Con di fronte Bookman
che ci guardava dall’ “alto” in basso e un Deak che assisteva
divertito appoggiato allo stipite della porta.

Ma perché devono succedere tutte a me?! C’era anche quel cretino di
Deak che mi guardava con quel sorrisino fintamente innocente.

CREPA BASTARDO!

Lo guardai con odio. Dio quanto mi fa incazzare!

<< Ora spiegatemi come è successo! >>, disse Bookman con tono autoritario.

<< Eddai Panda, è successo. Che vuoi che si- >>, Lavi si bloccò nel
bel mezzo della frase. Causa: calcio dall’alto di Bookman.

<< La domanda l’ho fatta, ora voglio una risposta seria!! >>, urlò.

<< Dio, Bookman, è stato un’incidente! >>, dissi sfoggiando il mio
sguardo da cucciolo.

<< Es verdad, è vero Bookman-san! >>, mi difese Marisol.

<< Eh. Io e Marisol non centriamo nulla. Stavamo solamente cercando
Komui-sama e poi questo sgorbio di coniglio ci è venuto dietro perché
era annoiato! >>, continuai.

<< Hey, Ayumu-chan! È scorretto così!! >>, protestò Lavi.

<< Zitto coniglio! >>, lo ripresi. << E’ solo colpa tua se ci troviamo
in questa cazzo di situazione! Sai che non si deve disturbare
Komui-sama mentre “crea” le sue pozioni! Succede una catastrofe
sennò!! >>, lo guardai di traverso.

Restò imbambolato a guardarmi. Era terrorizzato!

Meno male, così chiude quella bellissima fogna che è la sua bocca!!

< rovesciato la sua boccetta. Questa volta per sbaglio, non volutamente
come ha fatto un essere di mia conoscenza! >>, affondiamo il coltello
nella piaga, buttiamo il sale sulla ferita, purché faccia un male
ATROCE!

Sentii Lavi piagnucolare affianco a me. Ben ti sta, coniglietto..!

< di spaventare Komui per far si che non aprisse bocca sulla faccenda..
Cosa pensavi di fare se, durante il tragitto dal laboratorio fino a
questa camera, nessuno ci avesse notato?>>, chiese Deak con un
sorrisino fintamente innocente.

Lo guardai di sbieco.

<< Ci avrei pensato dopo. Non sono un genio come te, Deak. >>, lo
apostrofai con disprezzo.

<< Ah si, su questo non avevamo nessun dubbio Ayumu-chan. Infatti, se
avessi avuto un po’ di sale in zucca non ti saresti innamorata di un
Bookman. >>, terminò il discorso.

Ma aspetta. CHE HA DETTO?!

< infernale, ma questo non ti dà il dirit- >>

<< Ma Ayumu-chan, offendendoti solo per averti dato della scema non mi
dai altro se non la conferma che tu lo sia davvero. >>, mi interruppe,
guardandomi con sfida.

<< Oooh, tesoro. Credi che non abbia sentito. Povero piccolo babbano!
Il fatto è che ti ignoro! >>, affermai sicura di me.

Dentro stavo morendo. Come cazzo aveva fatto a capirlo?! Ho cercato in
tutti i modi di tenerlo nascosto, di tenermi dentro quello che
provavo. Si che è un Bookman, però non credevo che notasse tutto…

No, aspetta! È un Bookman, cazzo! Come ho fatto a non pensarci?!

CAZZAROLA!

<< Mi ignori? Ma questo mi dimostra che non vuoi rispondere alla mia
domanda perché hai paura di dirmi la verità. Ma tranquilla, noi già la
sappiamo! È ovvio che tu sia innamorata di quella parte di me che è
Lavi, se no non lo guarderesti ogni volta che ne hai l’occasione e non
arrossiresti ogni volta che ti fa un complimento. >>, disse,
avvicinandosi a me.

Lo guardai dal basso con uno sguardo pieno d’ira.

<<… Io non devo assolutamente giustificarmi su quello che provo.>>,
dissi, alzandomi dalla mia posizione e fronteggiandolo a testa alta.
< uno stronzo e un attore nato, Deak! >>, dissi guardandolo con
disprezzo.

Me l’avrebbe pagata. Oooooh eccome se me l’avrebbe pagata!



Che poi, pensandoci in un secondo momento.. Io non ho mai dato segni
che possano provare la mia presunta cotta per Lavi. Ho fatto di tutto
per far tacere il mio cuore, e ora mi ritrovo pure pugnalata alle
spalle da quello che era il Lavi di un tempo…

Dannazione. Di bene in meglio…

Continuai a camminare a passo spedito verso un posto isolato, dove
potevo lasciarmi andare. Volevo stare tra me e me, e far sì che i miei
pensieri volassero fuori dal vortice che era in quel momento il mio
cervello. Come se non bastasse ci si metteva pure il fatto che si era
fatto risentire il mio ex… Perché devono capitare tutte a me?!

Io non me ne capacito, alcune volte.

Succede una cosa spiacevole? Te ne devono succedere altre ancora più
brutte della prima. Come se fosse la miccia di una bomba pronta a
scoppiare da un momento all’altro. Tipo avvertimento.

“Ti devo parlare”, diceva il messaggio.

“Di cosa?”, risposi

“Di una cosa che non ti piacerà sentire..”, c’era scritto nel
messaggio di risposta al mio.

Al che tu pensi: chi è morto?!?

E così ho fatto in modo di incontrarci senza che nessuno, oltre a
Kumiko e a Kanda, lo venisse a sapere.

Morale della favola? Decisamente il colmo: vuole ritornare con la
sottoscritta, il ragazzone. Al che l’ho detto anche a Marisol.. Che mi
ha picchiata, ma ha capito la situazione…

Ora sono confusa al massimo. Mi piace da pazzi Lavi, ma sono tutt’ora
innamorata del mio ex. Mi sento più sola che mai.

...

...

...

Una merda, in parole povere..

Anche se, pensando non con il cuore ma con l’orgoglio sconfinato che
possiedo, io con lui non vorrei mai tornarci. Per cosa poi? Provare
cose già provate e ricascare in emozione che scorderei volentieri? No,
grazie! So io cosa ho passato e di certo non voglio ritornare ad
essere quella persona, insicura di se e piena di problemi... sono
migliore in queste vesti, e non credo che lui mi voglia rivedere in
quello stato, quindi non accetto la proposta. Vado avanti.

Al che, mentre pensavo e ripensavo ai vari avvenimenti che mi erano
successi in quella settimana, mi fermò Reever per strada.

<< Ayumu! Finalmente ti ho trovata! Komui ti sta cercando, vuole
vederti... >>, finì di parlare tra un respiro e l’altro.

<< Komui-sama? Sai cosa vuole? >>, chiesi incuriosita.

Non mi aveva mai mandato in missione da sola. Infatti era convinto che
fossi troppo “piccola” per essere in grado di gestirla al meglio, e
quindi non voleva rischiare. Io sapendo la situazione in cui si
trovava la Dark Religious avevo capito e sono restata al mio posto.
Anche perché non avrei retto una simile responsabilità.

<< No, non ne ho idea. Credo che voglia affidarti un incarico, ma non
penso sia una missione. Però non so di cosa si tratti nello specifico.
>>, rispose gentilmente.

<< Grazie Reever! >>, urlai iniziando a correre verso il suo ufficio.

“Che abbia riconosciuto il mio potenziale? Di quale incarico si tratta? “

Con questi pensieri eccitati mi diressi verso il portone enorme che
aveva il suo ufficio enormemente sconfinato e sempre in disordine.
Mentre lo aprivo la mia mente iniziava a partorire incarichi su
incarichi, uno più eccitante dell’altro.. ecco, fino a quando non ho
aperto il portone.

Perché nel momento stesso in cui ho posato il mio sguardo sul mio
famoso ed eccitante “incarico”, ho iniziato a bestemmiare
violentemente contro tutti i santi del paradiso e tutti i diavoli
dell’inferno.

Perché?!

Tra tante cazzo di Sedi che la Dark Religious ha, proprio in questa
doveva finireeee??

Cosa sono io, la Regina delle sfighe?!

<< Yumu-chan! Non riuscivamo a trovarti! Dove eri finita? >>, disse
Komui. Komui che nel frattempo aveva perso tutta la mia stima, e di
conseguenza anche il “Sama” e la mia gentilezza.

<< Casomai non riusciva a trovarmi Reever, anche perché non volevo
farmi trovare. Per colpa delle tue pozioni non solo sono finita io nei
guai, ma hai messo dentro anche Marisol e Lavi, e hai creato anche un
suo clone. Più coglione e più bastardo del primo. Anche se la vista
sicuramente non ne risente. >>, confessai con tono duro.

<< Che crudele Yumu-chan! Non l’ho fatto apposta! Lavi-kun mi ha preso
alla sprovvista! >>, piagnucolò giustificandosi.

Sospirai.

<< Dunque, è lui il mio famoso incarico? >>, chiesi, senza rivolgere
lo sguardo al suddetto, ne un accenno di parola.

<< Eh già, salto le presentazioni dato che è stato lui stesso a
chiedermi di te. >>, mi informò, sorseggiando il suo caffè.

Una fitta al cuore!!

Quasi quasi chiedo anche io a Linalee una bella tazza di caffè super
dolce, più tardi. Non appena mi sono sbarazzata del sovraccarico.

<< Mh... E che dovrei farci? >>, chiesi, mettendomi comoda sull’unico
spazio libero del già piccolo divanetto.

<< Co..! Allenarlo Yumu-chan... poi ti dirà lui in cosa vorrà essere
allenato. >>, rispose spaesato.

<< Ok. Allora lo porto con me, con permesso. >>, mi alzai e mi diressi
verso la porta, sicura che anche il carico che mi portavo dietro mi
avrebbe seguito.

<< Ciao, eh. >>, mi salutò.

Mi girai per fronteggiarlo, finalmente.

<< Come. Diavolo. Ti. È. Venuto. In. Mente. Di. Entrare. Nella. Dark
Religious?! >>, Urlai a pieni polmoni.

<< Cazzo ti urli? Mica l’ho voluto io!! >>, mi rispose a tono.

<< E certo, ti ha chiamato la fata turchina! >>.

<< Ayumu, è capitato anche a te, come a Miko. Non l’avete voluto voi,
e sinceramente nemmeno io lo volevo. Mi sono rifiutato fino alla fine!
>>, mi disse.

<< Ok, ok! Provo a crederti. >>, dissi.

<< Grazie. >>, mi rispose.

<< Ora ti presento gli altri. Anche se alcuni di loro, già ti
“conoscono” per sentito dire. >>, lo informai mimando le virgolette.

<< Oh, bene...>>, sussurrò.

Ci incamminammo lungo gli infiniti corridoi silenziosamente. Non
volava una mosca.. si sentivano solo i nostri passi. Un tipo delicati,
gli altri rumorosi e pesanti.

Non mi sono mai sentita così lontana da questa persona, mai. Un po’ mi
fa sentire triste, ma pensandoci razionalmente credo che sia il legame
giusto che dobbiamo avere.

Arrivati alla mensa cercai con lo sguardo qualche viso conosciuto,
tralasciando Kanda, dato che sapevo che meno persone conosceva e
meglio era, ma sapevo anche dove si trovava a ogni ora del giorno e
della notte, quindi non avevo quel tipo di problema con lui.

“Eppure è ora di pranzo”, pensai.

Fino a quando non vedo una pila traballante di piatti fluttuare
cercando di farsi spazio.

“Ok, trovati”

Gli feci cenno di seguirmi e di sorridere come aveva sempre fatto. E
cosi ci avviammo verso le persone sedute sul tavolo.

<< Ciao ragazzi! >>, salutai amichevole.

<< Hey, Ayumu-chan! Chi è il tuo amico? >>, salutò Lavi, incuriosito.

Già, amico. Bella parola in questo frangente. Molto comica!

<< Ce lo presenti? >>, chiese Linalee cortese.

Feci un respiro profondo, cercando di calmarmi.

<< Lui è Mateusz. È il nostro nuovo compagno. >>, dissi.

Nel mentre ci furono molte reazioni comiche.

Marisol sputò e si strozzò contemporaneamente con il succo che stava
bevendo, sentii Kanda che in lontananza si strozzava con la sua soba,
Miko che restava paralizzata sul posto e che cercava di riprendersi
nel giro di 10 secondi. Ma la più bella e la più strana fu lo sguardo
dei due “gemelli” Bookman che avevano riservato al nuovo arrivato..

era strano: uno sguardo pieno d’odio.

Ne restai sorpresa, di sasso...

Ma l’unica, e legittima, domanda era “Perché??”

   
 
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