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Autore: Crepuscolina13    08/08/2015    7 recensioni
Una storia SwanQueen ambientata nell'orribile tragedia delle torri gemelle.
Dal capitolo 1:Quando i miei occhi ritornarono sulla strada mi trovai davanti una donna, frenai subito facendo così stridere i freni sull'asfalto, ma non fu sufficiente perché anche se pur con minore velocità colpì la donna che sbalzò a pochi metri di distanza.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Kathryn Nolan/Abigail, Regina Mills, Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prima della lettura volevo dire che con questa storia non è mia intenzione né mancare di rispetto alle numerose vittime né ai parenti delle vittime. So che questo attentato è stata una grande tragedia, e non voglio specularci sopra. La mia storia è semplicemente un racconto SwanQueen che avviene in questo contesto. La storia avrà un lieto fine ma cercherò lo stesso di non sminuire la parte orribile di questa vicenda. Detto questo vi lascio alla lettura.

 

Capitolo 1: L'incontro

11 settembre 2001, 6:35 A.M

POV. REGINA

Uscì di corsa dalla porta, sbattendola violentemente per poi ritornare indietro ricordandomi di chiuderla a chiave.

Mi precipitai in macchina, e con molto attenzione uscì a retromarcia dal vialetto di casa mia, per poi imboccare la strada velocemente.

Ero in un ritardo immenso.

Lavoravo negli uffici per l'attività portuale di New York e New Jersey, che si trovavano nella Torre Nord del World Trade Center a Manhattan, ovvero all'opposto di casa mia.

Sfrecciavo per le strade velocemente, non potevo permettermi di arrivare in ritardo, macchiando così il mio impeccabile curriculum .

Cercai di recuperare il cellulare nella mia disordinata borsa che si trovava sul sedile accanto, mi distrassi per un secondo, ma furono sufficienti.

Quando i miei occhi ritornarono sulla strada mi trovai davanti una donna, frenai subito facendo così stridere i freni sull'asfalto, ma non fu sufficiente perché anche se pur con minore velocità colpì la donna che sbalzò a pochi metri di distanza.

-O mio dio!!- urlai, aprendo di colpo lo sportello per precipitarmi a soccorrere la donna.

-O dio è ferita???Mi dispiace immensamente!- urlai ancora, sperando con tutto il cuore di non averla uccisa.

- E che cavolo!- mugolò lei mentre io mi accovacciavo a terra per verificare le sue condizioni.

-Non si muova potrebbe avere qualcosa di rotto- suggerì io.

-Sto bene sto bene!- ripeté lei mentre lentamente si rimetteva in piedi.

-Ne è sicura? Se vuole l'accompagno all'ospedale- tentai ancora.

-No no non c'è né bisogno,piuttosto lei tenga gli occhi sulla strada mentre guida- rispose sgarbatamente fissandomi negli occhi.

La donna aveva degli splendidi capelli biondi,occhi verdi e avrà avuto una trentina di anni, purtroppo, in quel momento le sue labbra erano piegate a formare una brutta smorfia di rabbia.

-Si si ha ragione mi scusi, ma lei è spuntata all'improvviso e....-

-Spuntata all'improvviso??? Sono sulle strisce pedonali!!!!- mi interruppe lei furibonda.

-Signorine tutto bene?- ci chiese un signore anziano, seguito da un paio di persone preoccupate che avevano assistito alla scena.

-Si si non mi sono fatta nulla...o merda!- rispose la donna,esclamando poi alla vista del suo orologio.

-Cosa c'è!si sente male?- esclamai allora io preoccupata.

- No,no....ascolti facciamo così, io non la denuncerò solo se mi da una strappo al lavoro, ci sta?- propose la donna speranzosa.

Purtroppo anche io ero in ritardo, ma preferivo di gran lunga macchiare il mio curriculum che prendermi una denuncia e quindi accettai.

Velocemente salimmo in macchina ed io partì subito.

-E' sicura stia bene?- chiesi ancora, mantenendo però gli occhi fissi sulla strada per non ripetere l'errore.

-Si ho solo preso una botta al braccio, sicuramente mi ci verrà un livido ma nulla di che- ammise infine la donna, allora io rassicurata chiesi:

-Dove la devo portare?-

-Al World Trade Center-

-Davvero?? Anche io lavoro lì, che coincidenza!- esclamai sorpresa.

-Bè metà New York ci lavora, non mi sorprende la cosa- rispose la donna irritata, probabilmente ancora arrabbiata per l'incidente.

-Giusto....comunque piacere mi chiamo Regina Mills- dissi cercando di riappacificarmi.

-Emma Swan, il piacere non è tutto mio- rispose a tono la donna irritata.

-Mi scusi ancora!- dissi davvero molto dispiaciuta.

-Si dai la perdono, può capitare a tutti una piccola distrazione, semmai mi scusi lei il mio comportamento, ma stamattina sono un po' nervosa- disse infine la ragazza.

-Non si preoccupi- risposi felice

-Dammi del tu- propose lei

-Okay Emma- risposi io sorridente guardandola negli occhi, i suoi occhi erano così belli che mi ero come ipnotizzata, immersa nella profondità di quelle iridi.

-Regina riporta gli occhi sulla strada!- esclamò Emma all'improvviso, sgridandomi.

Io eseguì gli ordini,ma con la coda degli occhi continuai a guardarla e la vidi arrossire.

-Che lavoro fai?- chiese allora Emma per spezzare l'imbarazzante silenzio.

-Lavoro negli uffici del porto nella Torre Nord-

-Davvero?Anche io lavoro in quel palazzo! Come cameriera Al Windows on the World!- rispose felice Emma

-Quante coincidenze- risposi io altrettanto felice.

-Si dice che sia il ristorante più alto del mondo è vero?- chiesi poi.

-Oh si è magnifico! Dovresti andarci almeno una volta nella vita, il panorama è qualcosa di indescrivibile,toglie il fiato- rispose lei estasiata.

Il viaggiò proseguì normalmente e in silenzio finché Emma non lo interruppe.

-Hai un figlio?-

-Come?- chiesi confusa, come faceva a saperlo?

-Scusami non volevo farmi gli affari tuoi, ma ho visto la foto del ragazzo sul cruscotto e....- nel panico la ragazza cercò di giustificarsi in qualche modo.

-Oh tranquilla, si chiama Henry-

-E' un bambino molto bello complimenti- commentò Emma prendendo la foto tra le sue lunghe dita.

-Grazie- risposi felice.

-Ma non sei sposata..non porti la fede- domandò ancora lei curiosa.

In teoria avrei dovuto sentirmi infastidita dalle domande così intime di una sconosciuta ma in realtà non lo era, anzi mi piaceva parlare con lei.

-oh si hai ragione......vedi in realtà Henry è un bambino adottato- spiegai io.

-Ma dimmi di te, sposata? Fidanzata? Single?- chiesi allora per cambiare discorso, ma la verità era che ero molto curiosa di conoscere questa simpatica ragazza.

-Single- rispose soltanto.

Rimanemmo di nuovo in silenzio per un altro minuto quando Emma facendo una smorfia si toccò il braccio.

-Mi dispiace così tanto, come posso farmi perdonare?- chiesi dolcemente.

Ed Emma mi sorprese, era così diversa dalla ragazza che avevo investito poco tempo fa.

-Facciamo così, se mi fai arrivare al lavoro in orario sei perdonata- propose giocosa.

-E quando inizia il tuo turno?-

-Alle 7:10-

Bè considerando che il mio turno iniziava alle 7:00...e mancavano esattamente 5 minuti a quell'orario, io non potevo farcela ma Emma avrebbe potuto avere una speranza, così accettai e risposi dando gas.

Non so come, ma riuscimmo ad arrivare al World Trade Center in 10 minuti,avevo guidato veloce ma avevo anche prestato attenzione per non commettere altri incidenti.

Ogni volta che sterzavo e la velocità faceva fare brutti giri ai nostri stomaci Emma rideva, rideva come una bambina felice, non avevo mai sentito una risata più bella,gioiosa e contagiosa della sua e mi scappò detto e lei rispose con un timido grazie, arrossendo subito dopo.

Trovato parcheggio (sfida quasi impossibile) Emma scese dal veicolo e si appoggio al tettuccio.

-Tu sei una pazza, dovrebbero revocarti la patente!- esclamò ridendo, io ovviamente seguì le sue risate e risposi con un:
-Ma sei tu che mi hai detto di andare veloce!-

La sua risposta ovviamente fu una risata ma guardando l'orologio al suo posto il suo viso si trasformò subito in una faccia sconvolta.

-Regina forza abbiamo solo 5 minuti!- esclamò mettendosi a correre.

-Ma cosa stai facendo?

-Andiamo Regina corri!-

Io guardai dubbiosa i tacchi e il vestito elegante che indossavo e i miei capelli saggiamente sistemati , stavo proprio per dire che non avrei mai corso quando lei afferrandomi per una mano mi trascinò via, ed io, inevitabilmente corsi insieme a lei.

Sicuramente se Henry avesse visto sua madre in quello stato non l'avrebbe riconosciuta, ma la verità era che Regina si stava divertendo.

Eh già Regina Mills stava correndo come una pazza trascinata da un altra pazza bionda, tutti li stavano guardando stranamente ma a lei per la prima volta non importava, aveva occhi solo per gli splendidi capelli biondi della ragazza che riempiti dal vento diventavano ancora più belli, e per la forte stretta di una mano che stava stringendo la sua.

Entrammo nell'edificio correndo ancora ed Emma incurante di potersi schiacciare le dita, mise la mano libera tra le porte di un ascensore che si stava richiudendo e fortunatamente grazie a non so quale dio le porte si riaprirono e la mano di Emma fu salva.

- E poi sarei io la pazza?- chiesi ridendo senza fiato , e questo contribuì a far uscire dalla mia bocca un suono veramente sgradevole, Emma ovviamente non poté far altro che ridere ma tutte e due ci calmammo quando notammo che nell'ascensore avevamo compagnia, e quindi imbarazzate facemmo di nuovo scendere il silenzio in quella scatola di metallo.

Ci accorgemmo che le nostre mani erano ancora unite, così imbarazzate interrompemmo subito la stretta.

Man mano che l'ascensore saliva le persone scesero ai loro rispettivi piani e alla fine rimanemmo solo noi due.

-Tu ha che piano vai?- chiesi io

-107° e tu?- rispose lei

-65°- sarei scesa tra poco.

-Cosa hai da mangiare per pranzo?- chiese ancora lei con uno strano tono di voce. Trovai strana la domanda ma risposi lo stesso.

-Panino con pomodori e insalata perchè?-

-Stavo pensando che se vuoi potresti venire al Windows on the world, ti servirei io e fidati sono brava nel mio lavoro...e poi almeno mangeresti qualcosa di più salutare-

Fui spiazzata dalle sue parole, ma da una parte ne ero anche felice.

-Non fraintendermi..mi piacerebbe molto..ma ecco non penso di potermi permettere un ristorante di quel genere senza spendere un anno di stipendio- risposi imbarazzata, non volevo passare per una povera, ma dovevo pensare anche a mio figlio.

-Non preoccuparti, se ti fa piacere te lo offro io-

-Tu ?- chiesi sorpresa, non volevo offenderla ma non mi sembrava una persona eccezionalmente ricca.

-Si..vedi il proprietario mi deve un pranzo..-

-E tu cederesti a me un pranzo di quel genere..in un posto di quel genere?- chiesi a bocca aperta

-Si tanto io non so che farmene, passo intere giornate dentro a quelle stanze, sai che noia mangiarci pure?- spiegò divertita. Wow ero veramente senza parole

-Allora va bene..accetto volentieri- risposi ancora incredula.

-Perfetto- disse entusiasta guardandomi negli occhi, io ricambiai lo sguardo e sprofondai in quella marea verde ma ovviamente il Din dell'ascensore ci interruppe e le porte si aprirono, era arrivato il momento di scendere.

Uscì lentamente girandomi subito verso la bionda.

-Ciao Emma-

-A presto Regina- rispose lei pigiando i tasti per il suo piano

-A proposito, sei perdonata- aggiunse facendomi l'occhiolino.

E le porte si chiusero.

Rimasi davanti alle porte dell'ascensore con un sorriso scemo, cosa mi stava capitando?

Ripresa dal mio piccolo shock mi guardai intorno e la consapevolezza mi precipitò addosso come un secchio d'acqua gelata in inverno a -10 gradi.

Ero in ritardo di 10 minuti!

Corsi verso il mio ufficio, e entrata nella sede operativa tutti gli occhi furono puntati su di me.

Imbarazzata come non mai, mi diressi lentamente, cercando di mostrare la fierezza e il potere che mi avevano sempre accompagnato , verso l'ufficiò e aprendo la porta mi specchiai nel vetro.

Il perfetto e sempre in ordine caschetto di Regina Mills aveva qualche capello in disordine, sembrava un altra.

 

 

Salve a tutti,spero che il capitolo e l'idea piaccia.

Il primo capitolo doveva essere lungo 7 pagine di office, ma trovandolo troppo lungo l'ho spezzato in due,quindi l'aggiornamento veloce è assicurato.

Devo confessarvi una cosa, ho scritto questa storia per un motivo, non so chi shippare! *esclama tipo tragedia mondiale.* Amo sia Captain Swan che SwanQueen, e quindi dopo aver scritto una storia CS o deciso di scriverne una anche SQ.

Voglio però ribadire, visto che per me è una cosa importante, che non è mia intenzione speculare sul tragico accaduto.

Detto questo vi lascio, a presto.

  
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