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Autore: Asgard458    09/08/2015    2 recensioni
Un fulmine a ciel sereno! c'è di nuovo lo zampino di Amore, mi ha fatto innamorare a prima vista! Cosa faccio ora? Prima di tutto, devo mantenere la Calma e pensare con Serietà. Riuniamo tutte le emozioni e vediamo come risolviamo la faccenda.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Non puoi negare che sia carina!”
“Ma è l’intelligenza che conta, e lei non ne ha affatto”. Sentivo voci in testa provenire da ogni parte di me. Queste due erano di Felicità e Ragione, e si stavano di nuovo attaccando. Però dobbiamo iniziare dal principio. “Che palle, un flashback? Va’ direttamente al sodo!”. Silenzio, Impazienza, qui comando io fino a prova contraria. Dicevo: un giorno, mentre ero in università, stavo camminando per i corridoi; in fondo, vidi il mio amico Frank che parlava con una ragazza veramente carina: capelli biondi, occhi verdi, lineamenti del viso molto dolci, guance morbide, bassina e magra, quasi esile; si vedeva chiaramente dalle sue mosse che fosse timida, ma sembrava sentirsi a suo agio con Frank. “Diavolo, che indirizzo hai preso, Detective?”. Bene, Umorismo, hai dato sfogo alla tua vena comica. Hanno riso tutti. Posso continuare? “Come vuoi, mister Profiler”. Mi avvicinai e lo salutai, e lui, subito, me la presentò: Annie. Mi risuonò nella mente quel nome in maniera anormale. “Oh tranquillo, lo abbiamo sentito tutti qui. Amore non è stato zitto fino ad ora”. Grazie Ragione, il tuo è stato un commento utilissimo. “Cavolo! Sarcasmo ha preso il sopravvento su di lui! Presto, una supposta di Umorismo!”
“Non serve, tanto Umorismo ha già una faccia da culo”. Ecco, questa faceva ridere. Vedi, Umorismo? Impara da Permalosità, forse finirai per farci ridere. Però, vi prego, fatemi finire! Grazie. Mi presentò Annie, e appena ci guardammo negli occhi, venimmo entrambi fulminati. Eravamo entrambi sicuri di piacerci. Amore a prima vista. “Amore a prima vista! Sono io!”. L’unico problema, è che Annie è la ragazza di Frank. Ed è proprio per questo che vi ho radunato tutti qui: che cazzo faccio?
“Se non l’avevi vista fino ad ora – Ragione prese la parola – vuol dire che non stanno insieme da molto tempo. Cambiare idea è perfettamente normale. E se sei così sicuro di piacerle…”
“E se non è così? – si intromise Insicurezza – e se non sono bello come Frank? E se non sono attraente come gli altri? Insomma, ci sono tanti figoni all’università, perché proprio io? Cioè, non so se valga la pena provare… non sono molto sicuro…”
“Tanto alla fine finiremo per farci male – anche Depressione si unì alla festa – lei ci rifiuterà perché presa da Frank, noi ci taglieremo le vene ed assisteremo al loro matrimonio”. Guardammo tutti Depressione con faccia spaesata.
“Tu corri troppo” esclamò Autostima. “Dai, siamo attraenti! Andiamo in palestra, ci curiamo l’aspetto, e siamo anche intelligenti! Cos’è che ci manca?”
“La ragazza”. Bravo Umorismo, stai migliorando!
“Oltre a quello, forse sarebbe meglio non provarci per niente; avete pensato a come potrebbe sentirsi Frank? Insomma, gli stiamo soffiando la ragazza!”. Serietà ha ragione, rovineremo un’amicizia millenaria. Non posso farlo. La porta sul retro bussò: “APRITE!” urlò. Facemmo finta di non sentire, quello lì porta solo guai. “Per il momento ignoriamolo”. Mozione accolta. Vorrei ascoltare cosa ha da dire Amore. Sospiri e lamentele arrivarono da tutti, ma Amore non si fermava davanti a nulla:
“Ragazzi, ragazzi! – con fare leggiadro, saltellava per tutta la stanza, spargendo petali di rosa su tutto il pavimento – non lo sentite questo cuore che batte all’impazzata? Il ragazzo è innamorato! E l’amore non si può fermare! Quando la vede ha le farfalle nello stomaco!”
“Oh mio Dio, speriamo di non avere anche il verme solitario”
“No, Umorismo! Il ragazzo è agitato, davanti a lei non sa cosa fare! Sento pulsazioni positive provenire ovunque! Sento il leggero odore di amore nell’aria!”
“Sarà, ma a me questo tipo piace” esclamò Felicità.
“Però lei è troppo per noi…” sussurrò Insicurezza. Amore si avvicinò a lui e lo guardò negli occhi:
“Amico mio, io distribuisco amore, ma ne riservo anche un po’ per me. Per noi, anzi! L’amor proprio è la prima cosa che ci serve. Sono Amore da dare, ma amo anche ognuno di voi!”
“È proprio quello che stavo pensando” disse Autostima, mentre si accendeva una sigaretta.
“Adesso fumiamo anche?”
“Beh, a me calma”. Dall’angolo, sbucò:
“Qualcuno mi ha chiamato?”. La sua voce lenta ed il suo tono tranquillo stavano ad indicare una sola persona:
“No, Calma. Torna pure a dormire”
“Okay, mi trovate nell’altra stanza” e, con passo lento e tranquillo, ritornò a letto. La porta bussò di nuovo con forza: “APRITE!”.
“Gesù santo, voglio prenderlo a cazzotti”. Permalosità, mantieni la calma.
“Qualcuno mi ha chiamato?”. Serietà lo accompagnò lentamente e tranquillamente a letto. Stavolta chiuse la porta a chiave. Vedevo già il sorriso stupido di Umorismo.
“Ecco una battuta intelligente”. Oh, Sarcasmo, ci sei anche tu?
“Ragazzi! Penso che dovremo tutti darci una calm-“. Permalosità gli tappò la bocca e lo fulminò con lo sguardo:
“Ti sfido a continuare quella cazzo di frase”. Per un attimo, Umorismo divenne Paura. Tornando all’argomento principale, non siamo ancora riusciti a trovare una soluzione.
“Mettiamolo ai voti!” urlò Felicità.
“Non penso si arrivi ad un risultato soddisfacente per tutti; così facendo, qualcuno rimane fregato” contestò Ragione.
“Quando mai siamo stati tutti soddisfatti?” esclamò Depressione.
“Ricordi il 4 luglio?”. Oh, grande giorno quello.
“Ci siamo ubriacati come non mai!” rimembrò Felicità. Però, non sarebbe male come inizio, almeno vediamo chi è d’accordo e chi no. Silenzio. Chi tace acconsente; allora, chi è favorevole a provarci con Annie? Le mani di Felicità, Amore, Umorismo e Autostima si alzarono. Bene, chi è contrario? Depressione, Serietà, Ragione ed Insicurezza si dichiararono sfavorevoli. Permalosità si astenne: “Ho idee contrastanti: penso che in una relazione non funzionerei, però vorrei almeno essere in una relazione per vedere come va. Quindi lascerò decidere agli altri”.
“Un momento! C’è ancora Calma!”. Dalla porta chiusa, si sentì un lento e tranquillo: “Mi astengo, va bene quello che decidete voi”. Quindi è un pareggio.
“Beh, c’è ancora quello fuori alla porta”. Proprio da te, Ragione, arriva questo consiglio?
“Non ci penso proprio a farlo entrare, incasinerebbe ancora di più le cose!”. Grazie, Serietà, qualcuno qui pensa col cervello.
“Ehi, da te questo non lo accetto! Cosa stai insinuando?!” disse Ragione, scandalizzato.
“Sto solo dicendo che sembra che pensiate tutti col caz-“. La porta si sfondò. Una nube rosea entrò nella stanza. Un passo pesante alla volta, si avvicinò a noi. La nebbia iniziò a dileguarsi, e lui, esclamò:
“SCOPARE!”. È finita.
“È riuscito ad entrare Libido. Siamo fottuti”. Non chiamavamo mai Libido proprio perché pensava col cazzo. Letteralmente. Aveva un vibratore in una mano, una frusta nell’altra ed una maschera in lattice in faccia. Senza contare le mutandine di pizzo da donna. Si avvicinò ad Umorismo e lo guardò negli occhi. Umorismo divenne Paura ancora un volta; Terrore quando Libido accese il dildo. Okay, okay, vedo che posso fare: Libido! Egli si girò. Visto che penso tu abbia sentito la situazione, cosa pensi sia giusto fare? Libido, lentamente, alzò il suo vibratore al cielo; una musica epica iniziò a suonare. Il suo sguardo si intensificò, e proferì, infine, il suo giudizio:
“SCOPARE!”. Inutile dire che Permalosità lo riempì di botte.
“Ma perché sentiamo ancora le tue cazzate?!” diceva mentre lo gonfiava.
“Quindi, cinque voti favorevoli, quattro contrari e due astenuti. È abbastanza democrazia per voi?”. Nessuno sembrava convinto della propria scelta.
“Bene – esclamò Serietà – ricominciamo da capo; anzi, facciamo il punto della situazione: l’opinione di Amore la conosciamo, così anche quella di Felicità; Libido mi sembra ovvio; Depressione ha paura di essere ferito; Insicurezza non ha coraggio e non si sente in grado di provare; Autostima ha il coraggio di tentare e la sfacciataggine di cui abbiamo bisogno, lo fai per amor proprio insomma; io penso sia sbagliato nei confronti di Frank. Quindi rimangono solo Ragione e Umorismo: diteci la vostra”.
“Inizialmente ero favorevole, ma non sembra affatto il nostro tipo, intellettualmente intendo. Sembra che abbiamo gusti diversi, interessi diversi.”
“Qui non stiamo discutendo se sarà una bella relazione o meno, stiamo ragionando sul provare o meno”. Ragione si zittì, per poi lavarsene le mani con un:
“Allora mi astengo. Non posso mettere bocca su questioni irrazionali come queste. Cavolo, mi frigge il cervello quando penso all’amore”
“Anch’io ti voglio bene, caro!”. Amore lanciò un bacetto a Ragione.
“Allora rimani solo tu, Umorismo”.
“Beh… io penso solo che quando due persone si voglio tanto, tanto bene-“
“Sappiamo tutti come nascono i bambini, ora arriva al punto”. Dio, Impazienza, dov’eri?
“Stavo leggendo la fine di questa storia, non le reggo più le vostre cavolate”.
“Comunque! – riprese Umorismo – il lampo nei suoi occhi l’ho visto anche io; ma soprattutto, ho visto il lampo dentro di noi. Era tanto tempo che non mi sentivo così pieno, così felice”. Inutile dire quanto Felicità gongolava in quel momento.
“Quindi, nonostante abbiamo paura di essere feriti, o di ferire, direi di non impedire quello che può accadere tra noi…”. Nonostante la sua faccia da cretino, Umorismo sembrava quello più convinto di tutti.
“In fondo – continuò – se ci rifiuta, ne risentirebbe solo Depressione!”. Permalosità si alzò:
“Ecco fatto, ora lo ammazzo”. Lo fermammo in tre.
“Il solito cazzaro egoista”. Però, il suo stupido intervento ci strappò una grossa risata. Allora, ecco cosa faremo: domani, andrò da Frank, gli chiederò di Annie e gli dirò che mi piace; da lì, vedremo insieme come risolvere la faccenda.
“Cioè in pratica fai di testa tua, come al solito”. Ben detto Permalosità.
“Quindi devo spaccare la faccia anche a te”. Ti prego, no.
Il giorno dopo, mi diressi da Frank, ed esposi il problema, cercando le parole più dolci e tranquille che esistessero, in modo da non ferirlo.
“… e quindi questo è quanto. Spero di non averti ferito…”. Alzai lo sguardo e lo vidi mentre tentava di trattenere la risata più grande di questo mondo. Passarono ben cinque minuti prima che riuscisse a parlare di nuovo:
“Ma no, tranquillo! Annie è solo mia cugina! Ho voluto farti ingelosire!”. Dalla stanza si sentirono urla di esaltazione e gridi di vittoria.
“Però Annie si trasferisce in Mongolia. Dice che tornerà raramente qui. Tipo ogni 15 anni”. Sguardo incredulo.
“M-Mongolia?”. Sentivo le emozioni che trattenevano le risate:
“Che sfigato…”. Sbottarono tutti a ridere.
Penso spesso che in testa ho un gran casino, ma sapete cosa? Adoro ogni cosa che mi frulla in testa, perché, alla fin fine, mi porta sempre il buonumore.
   
 
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