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Autore: drunk_hotstepper    09/08/2015    2 recensioni
Haruka aveva chiusi gli occhi sperando che tutto attorno a lui sparisse, ma così non fu. Lui c'era ancora. Il suo odore, il suo calore lo avvolgevano. Stava faendo una cosa che mai aveva fatto prima. Qualcosa che ad Haruka mancava.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Haruka Nanase, Makoto Tachibana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NON ANDARE...





L'acqua lo accoglieva, lo faceva sentire libero e gli permetteva di vivere. Nulla sarebbe mai stato più importante. Questo è ciò che Haruka pensava ogni mattina immerso nella vasca.
La porta sul retro si aprì e poco dopo Makoto fece capolino nel bagno.
"Buongiorno, Haru!"
"Giorno..."
"Sei già fuori dalla vasca? Che cosa insolita!"
Haruka non se ne era neanche accorto. Era uscito mentre era sovrappensiero e si stava già asciugando. Il suo amico aveva ragione, che cosa insolita.
"Ti aspetto giù!"
Come faceva ad essere allegro e sorridente fin di primo mattino lo sapeva solo lui, ad Haruka non sarebbe mai venuto in mente di salutare qualcuno con così tanto entusiasmo a quell'ora. Anche in generale. Non amava stare con la gente, Makoto era un'eccezione e quel giorno iniziò a chiedersi perché. Quale fosse il motivo per cui quel ragazzo era l'unica persona che non si stancava mai di avere attorno.
Aveva una bella voce, calma e rassicurante.
Aveva un buon profumo, dolce e maschile.
Aveva un bel fisico, alto e atletico.
Aveva un dolce sorriso, onesto e contagioso.
Aveva gli occhi verdi, profondi e attenti.
Erano motivi più che sufficienti per non stancarsi della sua compagnia. 
Una domanda gli arrivo però spontanea. 
Quali erano i motivi per cui Makoto non si stancherebbe di lui? Per quale ragione gli stava accanto se non era speciale?
Era un ragazzo banale d'aspetto, smilzo, pallido e senza chissà che muscoli. Non era socievole. Aveva un carattere chiuso e complicato, non riusciva ad esprimere troppe emozioni. E a causa di questo feriva la gente, come aveva fatto con Rin. Forse era solo questione di tempo prima che anche Makoto si stancasse di lui o ne venisse ferito.
Un giorno Makoto lo avrebbe lasciato. Non avrebbe più sentito la sua voce e il suo profumo. Non avrebbe più avuto una mano forte e pronta ad aspettarlo fuori dall'acqua. 
Questo pensiero lo spaventava. Sapeva di non essere abbastanza da meritare le sue attenzioni.
Pianse. Pianse soltanto al pensiero di una vita senza Makoto. Una vita dove quel sorriso sincero era solo un ricordo, un'immagine sbiadita.
"Haru! Stai bene? Cosa ci fai qui per terra?"
Non se ne era accorto. Era a terra rannicchiato a piangere con l'asciugamano addosso. Si sentiva pietoso. Se l'altro se ne fosse andato all'istante non se ne sarebbe sorpreso. Era pronto, anche se non voleva.
Makoto però era ancora davanti a lui. 
'Perché non te ne vai? Sono pietoso, lo so... non guardarmi... non fare quegli occhi preoccupati. Non illudermi...'
Era ancora davanti a lui mentre Haruka non trattenne più altre lacrime e ricominciò a piangere più forte di prima. Gli sembrava una tortura. Soffrire per le attenzioni che non credi di meritare...
"Haru..."
Haruka aveva chiusi gli occhi sperando che tutto attorno a lui sparisse, ma così non fu. Lui c'era ancora. Il suo odore, il suo calore lo avvolgevano. Stava faendo una cosa che mai aveva fatto prima. Qualcosa che ad Haruka mancava.
Un abbraccio. 
Era inginocchiato davanti a lui e lo stava abbracciando dolcemente.
'Perché? Così mi faresti anche credere che io...'
Aveva la testa poggiata sul suo petto. Sentiva i battiti del cuore e tutto il calore dell'altro; quasi troppo, ma non invasivo. Era un caldo piacevole.
"Haru... Cosa c'è? Perché stavi piangendo? È successo qualcosa?"
Come dirgli che stava piangendo per ciò che alla fine non era successo?
"Hai paura?"
Il suo corpo si irrigidì. Aveva avuto davvero paura. Paura che lui se ne andasse.
"Makoto..."
"Sì, Haru? " 
"Te ne andrai?"
"Eh? Cosa dici? Sono qua. Non vedi?"
Gli sollevò il mento con le dita per guardarlo in faccia.
"Sono qua per TE."
Era leggermente arrossito, ma mai quanto Haruka che si era rimesso a piangere. Questa volta senza tristezza.
Ricambiò l'abbraccio del castano e sperò che quel momento durasse in eterno.

I fuochi d'artificio erano bellissimi. Luminosi e colorati, eppure duravano così poco. A Makoto questo non importava più di tanto. Era di fianco ad Haru e questo gli bastava.
Haru, una persona troppo speciale per lui.
Era capace di fare qualsiasi cosa pratica. Nuotare, disegnare, cucinare e non solo. Lui invece per queste cose non era molto afferrato. Specialmente in cucina.
Haru era ciò a cui non avrebbe mai rinunciato.
Era molto bello, fine ed elegante.
Era parecchio attraente, occhi blu e un sorriso raro.
Era sempre calmo, contenuto e selettivo.
Era anche fragile, sottile ed emotivo.
Era determinato, sicuro e libero.
Lui come poteva competere? Era soltanto un codardo. Poche sere prima non aveva neppure idea del perché lo avesse abbracciato. Forse sarebbe stato meglio andarsene e togliere il disturbo, ma dopo avergli promesso che non lo avrebbe lasciato sembrava averlo reso così felice. Sembrava che stare con lui fosse tutto ciò di cui aveva bisogno. Ma non voleva illudersi, non voleva che l'altro si speventasse del suo, forse troppo, affetto. Aveva paura che ciò che provava era eccessivo e quindi non aveva la forza di farsi avanti. Ma incrociando ora lo sguardo dell'altro i suoi dubbi si dissolsero. 
Gli occhi, illuminati da qualcosa di speciale, erano puntati su di lui e... sorrideva. Stava guardandolo con un sorriso dolce e felice. Era per quel sorriso che non lo avrebbe mai lasciato.

Come dirgli ora che te ne andrai a Tokyo...?
 

N.d.A 
Ok io volevo fare qualcosa di fluff... anche pensando al fatto che Haruka e Makoto  in tutto l'anime non si sono abbracciati neanche una volta... t.t

   
 
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