Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: pillina28    09/08/2015    11 recensioni
Kagome e Kikyo sono gemelle identiche, o almeno, lo sono nell'aspetto.
Kagome è un’infermiera, sempre in giro per il mondo con associazioni umanitarie che tentano di portare la sanità, nei paesi più poveri e disagiati del mondo.
Kikyo fa la segretaria in una importante azienda di Tokyo e, con un capo, che è un vero tiranno!
Cosa succederebbe se Kikyo, chiedesse alla sua gemella di prendere il suo posto per due settimane, come segretaria nello studio dove lavora?
E se Kagome, seppur contrariata, si ritrovasse ad accettare?
Infondo non è nulla di difficile, vista la loro somiglianza e, dal momento che il suo futuro datore di lavoro starà lontano per concludere un affare fuori città, nessuno potrà scoprirle.
Ma una volta giunta sul posto, Kagome scopre che le cose stanno in maniera ben diversa: non solo Inuyasha no Taisho non si trova affatto all’estero, ma è anche un uomo molto affascinante! E sembra che improvvisamente non riesca a tenere lo sguardo.. o le mani, lontane dalla sua segretaria.
Che cosa succederà?
La bella Kagome saprà resistere alla tentazione?
Il suo capo sembra ben deciso a sedurla e respingerlo appare quasi impossibile.. ma cosa accadrà quando lui scoprirà la verità?
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ehm Salve! ^^
Lo so che dovevo aggiornare l'altra storia prima, ma non ho resistito! Volevo sapere il vostro parere su questa nuova storia :D
Per chi non mi conosce, piacere sono Priscilla, ho 22 anni e amo Inuyasha :P
Spero che la storia vi piaccia, ecco il piccolo prequel!
Buona lettura!




Prequel: Lo scambio e ... Inuyasha No Taisho!



K POV.
 
<< Ti prego! Kagome, ti prego non puoi dirmi di no! >> la voce è quella supplichevole di mia sorella Kikyo che, per l’ennesima volta, cerca di convincermi ad accettare il suo piano folle.
<< Kikyo smettila! Non possiamo fare una cosa del genere, non siamo più due bambine. E se ci scoprissero? Potremmo essere addirittura arrestate! >> le spiego ancora, cercando di farla ragionare.
<< Ma Kagome, io devo partire! È importante! Si tratta del matrimonio di Kagura, la sorella del mio fidanzato! Cosa pensi che penserà la famiglia di Naraku, se io non andrò al suo matrimonio? E poi Londra! Sono anni che sogno di andarci e non voglio rinunciare perché tu ti fai mille paranoie su tutto! >>.
Sospiro sconsolata: << Kikyo, non si tratta di paranoie.. quello che hai in mente tu è un reato. Mi dovrò spacciare per te, per due settimane! In un ufficio che non conosco, per un lavoro che non so fare benissimo e per un capo dispotico e multimilionario che, se scoprisse la verità, non so davvero cosa ne farebbe di noi! >> dico spazientita.
<<  Sorellina, ti ho già spiegato che Inuyasha, il mio capo, sarà all’estero e quindi non lo incontrerai affatto. Dovrai solo sbrigare il lavoro che lui ti lascerà per posta elettronica. E so bene che ne sei in grado! Se non ricordo male, per pagarti gli studi, hai lavorato come apprendista segretaria in uno studio medico. Sei sempre stata brava in tutto e, un'incorreggibile secchiona! Vedrai che te la caverai >> mi dice saccente.
<< Ma Kikyo io.. >> cerco di ribattere, ma lei mi ferma: << Kagome, questo viaggio è molto importante per me. Non posso e non voglio rinunciare. Ti sto chiedendo un favore importante lo so, ma per tua sorella puoi farlo no? E tu, dovresti smetterla di trincerarti dietro i tuoi buoni valori e fare qualcosa di pericoloso ed eccitante una volta tanto! >> mi rimprovera << e inoltre, abbiamo fatto questa cosa tante volte in passato, che potrà mai succedere? Guardati allo specchio, siamo identiche, neanche i nostri genitori riuscivano mai a distinguerci… chi vuoi che se ne accorga? >>.
Fare qualcosa di pericoloso?
<< Kikyo, fare qualcosa di pericoloso, tipo prestare servizio nei paesi dove infuria la guerra? >> chiedo ironica.
<< Sai bene cosa voglio dire! Tu non infrangi mai le regole, gli schemi.. tu fai sempre quello che va fatto! Per una volta sarà divertente giocare ad essere un'altra no? Anche se si tratta solo di me. Infondo hai quattro mesi di vacanza, potrai dedicare due settimane al benessere della tua sorellina o sbaglio? >> mi domanda sorridendo ruffiana e io non posso che ridere.
Quando si mette in testa una cosa, è impossibile dirle di no.
Infondo, cosa potrà mai succedere?
Si tratta di due settimane, senza il capo! Basterà seguire le indicazioni delle sue e-mail e tutto filerà liscio.
Posso fare qualcosa per mia sorella una volta tanto, no?
<< E va bene, hai vinto. Spero solo che vada tutto bene! >> mi fa capitolare, alla fine, mentre il suo grido mi trapassa i timpani.
<< Oh grazie Kagome! Grazie, sorellina. Sei la migliore del mondo! >> dice stringendomi forte e io ricambio l’abbraccio, pensando a quanto le voglio bene e a quanto siamo unite.
Il nostro rapporto è sempre stato speciale, anche se la mia compassata e impostata sorellina, rare volte mi ha chiesto di aiutarla in qualcosa.
Quindi stavolta, glielo dovevo.
Anche se, ho la strana sensazione di essermi cacciata in un vero pasticcio!
 
 
- Dannazione sono in ritardo! – mi ritrovo ad imprecare mentre premo freneticamente sul pulsante dell’ascensore – su, sbrigati! –
La giornata non è iniziata nel migliore dei modi: la sveglia non ha suonato e, quando finalmente mi sono svegliata, ero già in ritardo di mezzora! Mi sono vestita alla meno peggio e ho corso come una pazza per arrivare in tempo alla fermata della metro, solo per vedermi richiudere le porte in faccia, proprio mentre scendevo dall’ultimo gradino!
Ed eccomi qui, giunta davanti alla sede della Taisho Company, con un’ora e mezzo di ritardo.
Come primo giorno, non male davvero!
Il trillo dell’ascensore mi risveglia dai miei pensieri e mi affretto ad entrare, pensando che per fortuna il grande capo è fuori città e a nessuno importerà poi molto che io sia o meno puntuale.
Se lui fosse stato presente però.. non l’avrei passata liscia.
Tutte le volte che mia sorella mi ha parlato del suo lavoro, nelle sue lettere e nelle rare telefonate che abbiamo avuto, mi ha descritto il suo capo nei modi peggiori: glaciale, arrogante, tiranno.. un vero maniaco del controllo e della puntualità!
L’ascensore giunge al piano giusto e scendo, costatando che tutto è esattamente come Kikyo me l’ha descritto e, come lei aveva previsto, è quasi deserto. A quanto pare, quella zona dell’edificio è per i pezzi grossi della compagnia e sono poche le persone che hanno il permesso di accedervi.
Canticchiando a bassa voce, soddisfatta di essere arrivata e non essere stata notata da nessuno, mi avvio verso la mia scrivania.
Appena fatti pochi passi nell’ufficio però, una voce glaciale mi blocca, gelandomi il sangue nelle vene e i battiti del cuore: << Ti sembra questa l’ora di presentarti a lavoro, Kikyo? >> afferma gelido e io, vengo scossa da brividi di paura, mentre so perfettamente chi è il proprietario della voce alle mie spalle.
<< Allora Kikyo? Sto aspettando..  >>
Lentamente, come un condannato a morte che va verso il patibolo, mi volto e rimango totalmente di sale: l’uomo che ho davanti a me è Inuyasha no Taisho, il mio presunto capo.. non che l’uomo più sexy e bello che io abbia mai visto.
Mia sorella lo ha definito un tiranno, il grande capo venuto dall'inferno.
Purtroppo ha tralasciato che è anche un gran bel pezzo di capo.
Come ha fatto Kikyo a non notarlo?
Emana testosterone come un campo magnetico!
Lo fisso a bocca aperta: ha i capelli neri, leggermente lunghi e arricciati sul collo, le sopracciglia sono nere e folte e, circondano gli occhi più belli che io abbia mai visto, ambrati come il caldo sole estivo.
È altissimo, probabilmente sul metro e novanta, con spalle larghissime e fianchi stretti, messi in evidenza da un completo blu scuro su misura.
<< Che accidenti stai facendo! Ti sei imbambolata? Non è che sei malata per caso? >> mi chiede bruscamente, risvegliandomi dalle mie fantasie e facendomi arrossire un poco.
Dannazione! Mi ha beccata a guardarlo come un’idiota!
<< No io.. ecco mi dispiace >> balbetto in difficoltà.
<< Di essere arrivata con un’ora e mezzo di ritardo? >> mi chiede pericolosamente calmo.
<< Ecco sì, ho avuto dei problemi questa mattina e.. pensavo che tu fossi all’estero! >> butto fuori con tono accusatorio.
<< E così, quando il gatto non c’è, i topi ballano? Per tua sfortuna, l’affare è stato rimandato e io sono qui, come vedi, puntuale come sempre. Non posso dire lo stesso di te però! >>.
<< Rimandato? >> chiedo io allarmata.
<< Esatto! Come vedi ho fatto bene a non concederti quel dannato permesso! Il presidente della compagnia che doveva concludere l’affare con noi, è diventato nonno con due settimane di anticipo! E quindi ha preferito spostare l’incontro, per poter raggiungere subito la sua adorata figlia e vedere il nipotino! Non sono riuscito a convincerlo in nessun modo! E così l’affare è saltato. Tuttavia c’è molto lavoro da sbrigare e, prima di tutto, è necessario tranquillizzare i finanziatori che l’accordo è solo rimandato e non annullato. Ti consiglio quindi di svegliarti e di raggiungermi nel mio ufficio immediatamente! >> tuona, con voce gelida.
<< Aspetti! >> dico con il panico nella voce, afferrandolo per una manica della giacca.
<< Che diavolo ti prende ora? >> mi fulmina lui e io no so cosa dire.
Dannazione! Non erano questi i piani.
Lui non doveva essere qui!
E adesso che faccio?
E se scoprisse che io non sono Kikyo? Cosa farebbe?
Forse sarebbe meglio rivelargli la verità...
Intanto lui guarda prima la mia mano sulla sua manica, poi me, come se avessi appena commesso chissà quale reato. Con pericolosa lentezza inclina poi la mascella e, con lo sguardo gelido dei suoi occhi, comincia ad incenerirmi.
Oddio, mi ucciderà!
In che casino sono finita?
<< Allora? Che succede? >> mi chiede, con calma glaciale.
Cosa posso dire?
Che non sono la persona che crede?
Che non ho la più pallida idea di quali siano le mie mansioni?
Che so poco e niente dell’affare importante di cui parla?
No, non posso farlo! Non posso assolutamente dire la verità!
Primo perché mi troverei subito nella più vicina stazione di polizia; secondo, perché ho promesso a Kikyo che avrei cercato di mantenere il suo posto di lavoro e quindi, il capo, non deve assolutamente sapere che io non sono lei.
Lo guardo ancora in silenzio: lui sembra convinto che io sia Kikyo!
Sarebbe quasi divertente il fatto di averla fatta sotto al naso di un personaggio come lui, se la situazione non fosse cosi tragica.
In ogni caso, probabilmente riuscirò a tenerlo a bada per qualche giorno, il tempo di dare la possibilità a Kikyo di tornare in fretta e furia e di riprendere il suo posto. Inoltre ho già lavorato come segretaria, anche se in un campo molto differente: so dattilografare, so usare computer e i programmi principali di archivio; ho qualche appunto degli affari più importanti che l’azienda sta gestendo e, posso sempre cercare di apprendere quello che Kikyo non ha fatto in tempo a spiegarmi.
Non ho altra scelta, se non tentare di calmarlo in qualche modo.
Posso provare e resistere per un paio di giorni, pur di proteggere mia sorella.
Una volta tornata, ci rideremo su come abbiamo sempre fatto da bambine dopo i nostri scambi.
Gli lascio andare il braccio e cerco di ricompormi, immedesimandomi nei panni della seria ed efficiente segretaria Kikyo.
<< Certo capo, la raggiungo subito >> ribatto, cercando di sembrare sicura di me.
Lui annuisce soltanto poi, dopo un'altra occhiata fredda, scompare nel suo ufficio, sbattendosi la porta alle spalle.
- Come primo incontro con il grande capo, direi che non c’è male – borbotto ironica, per poi precipitarmi a recuperare quanto mi serve.
 
 
 
Dieci minuti dopo, mi ritrovo nel suo ufficio, seduta di fronte alla sua scrivania, mentre cerco di raccapezzarmi tra i vari ordini che il grande capo, sta snocciolando senza sosta: << Chiama e fissa un colloquio per domani con Koga Yoro >> continua a dettare, mentre cammina su e giù per l’ufficio.
<< Koga Yoro, l’amministratore delegato .. >> borbotto tra me e lo vedo annuire.
<< Poi chiama anche Miroku e assicurati che possa essere presente all’incontro >> continua.
L’avvocato della compagnia, Miroku Houshi.
La lettura veloce della pratica, poco prima di entrare nell’ufficio del capo, sembra che stia dando buoni frutti!
<< E infine occupati di mandare un regalino a Myoga >> afferma e io alzo lo sguardo perplessa.
<< Myoga? >> chiedo incerta.
E chi sarebbe?
Non mi sembra di aver letto il suo nome.
Inuyasha si gira e mi guarda come se fossi scema: << Myoga Koro! Scopri in quale ospedale si trova la figlia e manda loro un pensiero per la bambina appena nata! >> mi abbaia.
Ah ecco! Myoga Koro!
Il motivo per cui mi trovo in questa stramba situazione.

Non posso dire che sia colpa sua però: il danno l’ha fatto mia sorella, proponendomi questo folle progetto.
- Avrai due settimane di dolce far niente, in un ufficio di lusso a smistare posta e a limarti le unghie.. non puoi dirmi di no! – mi ha detto.
E guarda com’è finita…
Starei molto più a mio agio in Somalia, in uno degli ospedali da campo dove ho prestato aiuto a file infinite di donne, uomini e bambini distrutti dalla guerra, anziché fare da segretaria ad un tipo presuntuoso ed arrogante come Inuyasha no Taisho.
All’improvviso mi accorgo che nella stanza è sceso il silenzio e alzando lo sguardo dal blocco note, vedo il capo fissarmi con sguardo penetrante.
- Oddio, fa che non mi abbia scoperta! – penso allarmata.
<< Si può sapere che cosa ti è successo? >> mi chiede facendomi sussultare.
<< Co- cosa? >> chiedo frastornata.
<< Sei strana oggi, del tutto diversa dal solito. Non fai che ripetere ogni parola che dico e, sembri avere un’aria del tutto smarrita. Sei sicura di non esserti presa qualcosa? >> chiede freddo, scrutandomi come se volesse leggermi dentro e mettendomi in soggezione. 
Deglutisco, cercando di farmi coraggio e, provo ad assumere un‘ espressione sicura e spavalda.
<< Sto benissimo. È solo che mi aspettavo qualche giorno di tregua dal solito duro lavoro e sono un po’..  di cattivo umore >> butto lì, sperando di suonare convincente.
Lui inarca un sopracciglio: << Tu sei di cattivo umore? >> mi chiede sbalordito; << Ti ricordo che tu sei arrivata con un’ora e mezza di ritardo! Sono io ad essere di cattivo umore, non tu! >> mi fulmina.
Che uomo antipatico e arrogante.
<< Ti ho già spiegato che ho avuto dei problemi! E oltretutto tu, non dovevi essere qui! >> ribatto accalorata, senza pensare alle conseguenze.
<< Non è un buon motivo per arrivare tardi. Ti pago per fare il tuo lavoro e, mi aspetto che tu sia precisa e puntuale, altrimenti mi farai arrabbiare sul serio! >> dice, sbattendo una mano sulla scrivania, facendomi sussultare.
Dannazione!
Neanche un briciolo di umanità!
A mister perfezione di certo non capita mai di avere contrattempi che lo facciano arrivare in ritardo.
Lo odio di già!
Istintivamente alzo lo sguardo verso l’orologio e noto, che è quasi ora di pranzo, ma mancano ancora un po’ di ore alla fine della giornata di lavoro.
Ne uscirò viva?
<< Aspetti qualcuno per pranzo? >> mi chiede ironico.
<< Non credo siano affari tuoi >> ribatto piccata, per poi pentirmene; devo essere più conciliante cercare di tenere a freno la lingua se voglio mantenere il posto Kikyo.
<< E comunque ho intenzione di lavorare durante la pausa, in modo da recuperare il mio ritardo, va bene? >> domando sorridendo ironica e lui mi fissa in modo strano per qualche secondo, mantenendo un'espressione seria che non lascia trapelare nulla dei suoi pensieri.
Alla fine, sembra rinunciare a discutere e scuote la testa: << Era quello che volevo sentire. E ora vai, ci sono un mucchio di cose da fare >> mi congeda infine, voltandosi a guardare fuori dalla vetrata dell’ufficio, del tutto indifferente a me.
- Da dietro ha l’aria ancora più imponente – mi ritrovo a pensare distrattamente.
Per un attimo, mi fisso a guardarlo, non mancando di notare il modo in cui la camicia gli tira sulle spalle ampie prima di restringersi e finire in una vita snella e in un paio di pantaloni che aderiscono perfettamente nei punti giusti.
Un secondo dopo, Inuyasha si volta di scatto, inchiodandomi con il suo freddo sguardo dorato e, cogliendo il mio sguardo di apprezzamento.
<< C’è altro? >> mi chiede insinuante e io arrossisco, riscuotendomi dalle mie fantasie e pensando che, come una stupida, mi sono fatta beccare mentre me lo stavo mangiando con gli occhi!
Dio che figura!
<< Ehm, no nulla. scusami. Vado a sbrigare le telefonate che mi hai detto >> dico, alzandomi in fretta e fuggendo dall’ufficio rossa come un pomodoro, prima di dire o fare altre cose, di cui potrei pentirmi.

 
 
Inu POV
 
Appena la porta si richiude, mi lascio cadere sulla poltrona e, distrattamente, fisso la città attraverso la vetrata, senza vederla realmente.
E cosi non ha un appuntamento per pranzo.
Perché la cosa mi rende così felice?
Infondo di tratta di Kikyo, la mia fredda e compassata segretaria!
Sono tre anni che lavora per me, perché all’improvviso sono interessato a chi va a pranzo con lei?
Sospiro.
Forse sono solo stanco.
Tutte quelle ore di viaggio per niente e, come se non bastasse, quella stupida stamattina mi ha fatto aspettare quasi due ore, prima di degnarsi di presentarsi in ufficio.
Anche se, quando l’ho vista, mi sono trattenuto appena dal fissarla a bocca aperta: in tre anni di lavoro, mai una volta ho visto Kikyo senza il solito chignon, senza uno dei suoi soliti completi sobri e dai colori neutri e,soprattutto, senza occhiali!
Oggi quando è entrata e l’ho vista indossare un paio di jeans stretti, le decolleté rosse dal tacco alto e una camicetta di seta rossa, non ho potuto fare a meno di guardarla con gli occhi fuori dalle orbite.
E chi se lo aspettava che la mia seria segretaria nascondesse un fisico da urlo e delle gambe infinite, sotto quegli abiti seri e informi che indossa di solito?
L’ho osservata di nascosto per alcuni secondi, notando con stupore anche i capelli lunghissimi e neri, lasciati sciolti a coprire tutta la lunghezza della schiena e, l’assenza degli occhiali dal suo viso. Nonostante non indossasse neanche un filo di trucco, mi è parsa .. bellissima.
Seccato dai miei pensieri, mi sono avvicinato a lei, sbraitando più del solito.
Quando si è voltata e mi ha visto, è impallidita e ha sbarrato i suoi occhioni color cioccolato e, per un attimo, mi sono sentito un mostro: la sua sembrava l’espressione di un cerbiatto impaurito davanti ad un cacciatore!
Poco più tardi però, ha dimostrato di avere un caratterino niente male che, in tutti questi anni di docile lavoro al mio servizio, non ha mai mostrato.

Qualcosa non quadra: ci deve essere un motivo per il suo cambiamento così repentino.. e per il suo abbigliamento più giovanile e disinibito... ma cosa?
Forse uscita da lavoro, ha un appuntamento con un uomo.
O forse, si è vestita in quel modo, sapendo che io non sarei stato in ufficio.
Ma per quale motivo?
Forse aveva dei piani in mente che il mio ritorno ha  sconvolto e, l’irritazione, ha fatto emergere quel suo atteggiamento impertinente.

In ogni caso, qualunque sia il motivo, non è nel miei interessi saperlo.
Si tratta solo di curiosità e niente di più.
Qualunque cosa comprometta il rendimento di un membro importante della mia squadra mi riguarda.
E se davvero c’è qualcosa che non va in Kikyo, è il mio dovere di capo scoprirlo.




ANGOLINO MIO

Eccoci qui!
Allora, che cosa ne pensate?
Io spero vi piaccia, ci tengo a sapere un vostro parere e, soprattutto, se è il caso o meno di portare questa storia avanti.
Si tratta di una fanfic un pò diversa dal mio solito, a tratti comica, a tratti romantica e a tratti.. erotica. Ci saranno delle vere.. ehm fiamme tra i due! Ho molte idee a riguardo, anche se di certo non sarà una storia facile da scrivere per me.

PS: cercherò di aggiornare tra un paio di giorni anche l'altra storia, promesso! 

Aspetto vostri pareri, un Bacio e a presto!
Priscilla <3


 

 
 
 
 
 
 
 
   
 
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