A Mimi,
perché mi fa sempre sclerare.
Perché è una zoccoletta proprio come me.
Perché mi beta sempre tutto con una pazienza
immensa.
Ma soprattutto, perché me lo ha chiesto lei.
Dolcemente Complicate
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Happy birthday, Tenny! [149 parole]
Soffiò forte verso le piccole
candeline bianche che ricoprivano la sua torta al cioccolato, per poi osservare
con aria piuttosto soddisfatta tutti i presenti.
«Buon compleanno, Tenny!»
Il grido esaltato di Rock Lee le
fece distendere le labbra in un sorrisetto divertito, per poi mormorare un
leggero “grazie” nella sua direzione.
«Sì, una candelina in più è sempre
un passo in avanti verso la giovinezza interiore» esclamò Gai, rivolgendole uno
dei suoi sorrisi smaglianti.
Tenten rise di gusto, osservando i
due uomini dai capelli neri e lucidi esibirsi in strane pose da loro
considerate giovanili.
«Ebbene,» la voce di Neji accanto a
se la riportò alla realtà «quanti sono quest’anno?»
«Diciannove.»
«Spero li festeggerai degnamente.»
«Certo» annuì convinta la castana.
«Come?»
Era una sua impressione, o Neji
sembrava più curioso del solito quel giorno?!
Guardò il compagno dritto negli
occhi, per poi esibirsi in un perfetto sorriso malizioso.
«Spogliarello!»
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Bye bye, Sas’ke-kun! [173 parole]
I tiepidi raggi del sole mattutino
filtravano attraverso la finestra leggermente aperta della camera da letto,
andando a illuminare gran parte della stanza e di conseguenza anche la figura
snella di Sakura Haruno. L’occhio critico ed esaminatore scrutava la sua
immagine riflessa nell’enorme specchio – regalo di Ino per il suo sedicesimo
compleanno - cercando di captare anche il più piccolo difetto.
Si lasciò sfuggire un’imprecazione,
fulminando con lo sguardo i capelli rosa liberi dal copri fronte.
Merda.
Masticando maledizioni varie contro
chissà quale divinità, cominciò ad aggirarsi per la piccola stanza alla ricerca
dell’oggetto incriminato.
Quasi senza volerlo la sua
attenzione venne attirata da una piccola cornice finemente ricamata, in bella
vista sul comodino vicino al letto.
Mossa da uno strano istinto si
avvicinò, allungando una mano nella sua direzione e andando a sfiorare con le
dita la superficie del vetro.
«Sasuke» sussurrò lasciandosi
scappare un sorriso malinconico.
Con un gesto lento e delicato
abbassò la cornice sul ripiano, non rendendo più visibile ai suoi occhi
l’immagine del giovane Uchiha.
«Bye bye, Sasuke»
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Mission: Kill Suigetsu. [214
parole]
Si guardò intorno infuriata alla
ricerca di qualche indizio che la portasse a scoprire dove si fosse cacciato
quel mollusco, lo sguardo tagliente di chi non ha buone intenzioni e le mani
strette a pugno nel vano tentativo di scaricare almeno parte della rabbia.
«Suigetsu, giuro che se ti scovo ti
faccio pentire di essere nato!»
Con uno scatto felino la rossa si
mise a correre verso la foresta vicina sotto lo sguardo annoiato di Juugo, che
si voltò a guardare una roccia poco lontano da lui.
«Puoi uscire, se n’è andata.»
Sospirando sollevato Suigetsu uscì
dal suo nascondiglio, stiracchiandosi e sorridendo soddisfatto.
«Che le hai detto stavolta?»
Lo vide alzare lievemente le
spalle, segno evidente che la cosa era di poca importanza – almeno per lui.
«Semplicemente che il suo modo di
vestire è uguale a quello di una zoccola.»
«Devi finirla di stuzzicarla, o un
giorno te la farà pagare cara.»
«Spiacente, ma è troppo divertente
farla infuriare come una iena» sghignazzò il ragazzo dai capelli azzurri,
evidentemente divertito.
«Già. Bhe, in tal caso faresti
meglio a correre…»
«Perché?» chiese il compagno
inarcando un sopracciglio.
Con un dito Juugo indicò la
foresta.
Suigetsu si voltò nella direzione
indicatagli, scorgendo Karin che si dirigeva a passo di carica verso di loro.
«Sei morto, mollusco!»
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I don’t do it for Naruto-kun! [168
parole]
Pugno. Calcio. Kunai.
Il sudore che le imperlava la
fronte e il respiro irregolare dovuto al troppo moto.
E di nuovo: pugno. Calcio. Kunai.
«Hinata, ancora qui?» la voce roca
del suo compagno di squadra la fece voltare, interrompendo il suo allenamento
extra.
«Kiba-kun!» esclamò sorpresa,
vedendolo avanzare verso di lei – di certo, non si aspettava che ci fosse
ancora qualcuno a quell’ora.
Abbassò leggermente lo sguardo,
quando notò quello di Kiba su di se intento ad esaminarla attentamente con un
sopracciglio inarcato.
«Stai sempre ad allenarti anche
dopo l’allenamento…» una costatazione che sembrava più un rimprovero. Annuì
debolmente.
«Devo diventare più forte» rispose
decisa guardandolo dritto negli occhi «p-per Naruto-kun» aggiunse frettolosa,
arrossendo e riabbassando il capo.
«Certo, per Naruto-kun» un nota di fastidio nella voce del moro, che si voltò
incamminandosi verso l’uscita del campo di allenamento.
Hinata alzò il volto osservando
sorpresa la figura del compagno che si allontanava, sorrise lievemente
seguendolo verso l’uscita.
«Sinceramente, non lo faccio per
Naruto-kun!» sussurrò tra sé e sé.
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Yes, Ino Yamanaka can! [177 parole]
«Non ci posso credere!» con gli
occhi quasi fuori dalle orbite, Shikamaru Nara e Choji Akimichi osservarono
sbalorditi la figura femminile che si avvicinava a loro: Ino Yamanaka, vestita
solo di un costume da bagno bianco, sorrise soddisfatta alla vista delle facce
dei due ragazzi.
«Ehilà, buongiorno!» esclamò
pimpante, sedendosi accanto al giovane Nara.
«Ino, ma che…?»
«Mi stupisci, Shika» cinguettò la
bionda interrompendolo «non ricordi più la scommessa di ieri?»
Shikamaru socchiuse gli occhi,
tentando di fare mente locale su quello che era successo il giorno prima:
ricordava di essere andato al ristorante con lei e Choji, di aver battibeccato
per l’ennesima volta con la compagna sulla sua ossessione per la moda e di aver
detto “Scommetto una cena che non
verresti mai a un allenamento semi-nuda, Yamanaka.”
Spalancò la bocca: come aveva fatto
ad essere così stupido?
Sentì Ino ridere di gusto accanto a
se e la vide rubare una patatina dal sacchetto di Choji.
«Ora sai che non esiste niente che
io non possa fare, Nara» fece l’occhiolino «Ah, e mi devi una cena.»
***
Spazio
Autrice [11 Giugno 2010]
…
No, aspettate un momento. Qui c’è
qualcosa che non va!
Io non posso aver scritto di
Hinata in una fan-fiction…non bene perlomeno e, soprattutto, non con un finale
dove lei è felice e spensierata.
Oh Santo Salazar, ma cosa mi
passava per la testa in quel momento?
I casi sono due: o qualcuno si è
spacciato per me è ha scritto un pezzo sulla Hyuuga, o quel giorno ho fumato
qualcosa di troppo forte che mi ha mandato Charlotte in coma per un lasso di
tempo che va da 5 a 10 minuti.
Io opto per la seconda.
Bhe, perlomeno se va con Kiba la
smette di sfracellare i maroni con “N-N-N-N-N-N-N-NarutoKun”.
Hilly