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Autore: John Spangler    10/08/2015    4 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa sogna Sanji, la notte? Più specificamente, vi siete mai chiesti come sono i suoi incubi? Se sì, date un'occhiata a questa storia, e preparatevi a morire dal ridere.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sanji
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L'incubo di Sanji

 

Sanji aprì gli occhi di scatto. Sbattè le palpebre un paio di volte e si alzò in piedi, accorgendosi di essere su una spiaggia. Alla sua destra, il mare si estendeva verso l'infinito, riflettendo la luce del sole. Alla sua sinistra, un sentiero di pietra si inoltrava in una foresta dall'aria cupa. Qualche migliaio di metri sopra di lui, uno stormo di gabbiani volava verso una meta sconosciuta.

 

- Ma che...come ci sono finito qui?- Si grattò la testa.- Fino a un attimo fa ero sulla Merry.- Si accarezzò il mento, pensieroso.- Che sia naufragato? Hmm...sì, dev'essere per forza così. Ci dev'essere stata una tempesta che mi ha fatto naufragare su quest'isola. Ma allora perchè non me lo ricordo?- Sbuffò e si mise le mani in tasca.- Devo aver sbattuto la testa da qualche parte. Vabbè, meglio non pensarci. Piuttosto, vediamo se su quest'isola c'è qualcuno che può aiutarmi.-

 

Si incamminò lungo il sentiero ed entrò nella foresta.

 

Un paio di ore dopo, si sedette su una roccia, stanco per la lunga camminata.- Sembra proprio che non ci sia nessuno.- Mise una mano in una tasca della giacca, trovandola vuota.- E non ho neanche le sigarette. Merda!- Si rialzò e riprese a camminare.

 

- Chissà se qualcun altro è naufragato insieme a me.- Gli venne in mente l'immagine di Zoro, e assunse un'espressione di disgusto mista a malinconia.- Spero solo che non si tratti di testa d'alga. Forse...- Le labbra gli si allargarono in un sorriso da porco impenitente e cominciò a sbavare.- Forse invece qui c'è anche la cara Nami! E magari anche la cara Vivi! Oh, speriamo che sia davvero così! Potremmo rimanere su quest'isola per sempre, passando giornate intere a...- Le sue parole si trasformarono in un insieme incoerente di grugniti e risatine. L'idea di trovarsi su un'isola deserta assieme alle due ragazze gli aveva sollevato il morale, come testimoniato da una certa parte del suo corpo solidificatasi nel frattempo.

 

Ad un certo punto, scorse in lontananza una radura. Si avvicinò per vedere meglio e vide, con grande sorpresa, una figura umana seduta su una roccia e parzialmente nascosta da una folta chioma rossa. Aguzzò la vista e si accorse che la figura era nuda. E non solo. Osservandola meglio, Sanji notò che si trattava di una donna. Non aveva dubbi: anche a quella distanza, sapeva riconoscere benissimo le tipiche caratteristiche fisiche femminili. Gridò dalla gioia e iniziò a correre a tutta birra verso la donna.

 

- OH BELLISSIMA CREATURA, CHE COSA FAI QUI TUTTA SOLA? LASCIA CHE MI PRESENTI.-

 

In appena un secondo, arrivò accanto alla donna. Questa si alzò in piedi, si girò verso Sanji...

 

- Ciao, bel biondino.-

 

- Ma che...che...-

 

...e fu a quel punto che il cuoco impallidì ed ebbe un mezzo infarto. Perchè quella che inizialmente gli era sembrata una donna, era in realtà un uomo. Ora che ce l'aveva davanti, poteva vedere benissimo che quei seni erano finti. Iniziò a tremare e indietreggiò, notando il pomo d'Adamo dell'altro uomo e il membro (tra l'altro, molto più grosso del suo) che, eretto, puntava dritto verso di lui. Una visione a dir poco orrenda.

 

- Che...che razza di...-

 

- Uh, che bello! Un nuovo arrivo!-

 

Il cuoco si girò e urlò dal terrore: dalla foresta erano spuntati altri esseri simili a quello che aveva davanti. E si stavano tutti dirigendo verso di lui.

 

- Benvenuto in paradiso, bel biondino.-

 

Sanji era sbigottito.- P-paradiso? Che volete dire?-

 

- Che sei morto, bel biondino. E passerai l'eternità qui con noi.-

 

- Vedrai, il paradiso ti piacerà.-

 

Gli esseri cominciarono ad accerchiare Sanji, sorridendo in una maniera inquietante e protendendo le mani verso di lui.

 

- No...state lontani!-

 

- Ma perchè, bel biondino? Rilassati e goditi il paradiso.-

 

- NO...QUESTO NON E' IL PARADISO! QUESTO E' L'INFERNO!-

 

- Ma quale inferno! Dai, adesso spogliati e piegati a novanta. Ci pensiamo noi a te.-

 

Il cuoco chiuse gli occhi e si coprì il volto con le braccia.- No! State lontani, esseri immondi...AAAAAAHHHHHH!!!!!!-

 

- E piantala di urlare, idiota di un cuoco! Qui c'è gente che dorme!-

 

Sanji riaprì gli occhi appena in tempo per vedere un cuscino colpirlo in faccia. Scostò l'oggetto con una mano e si guardò attorno.

 

Era sulla sua branda, nella stanza dei maschi sulla Going Merry, e attorno a lui i suoi compagni lo guardavano con aria assonnata e leggermente infastidita.

 

Il biondo sbattè le palpebre e capì cos'era successo. Sospirò per il sollievo e sorrise.- Meno male, era solo un incubo.-

 

- E ti pare un buon motivo per svegliarci, razza di erotomane?!- ruggì Zoro.

 

- Non rompere, testa d'alga! Avresti urlato anche tu se avessi...-

 

All'improvviso, la porta si aprì e una voce femminile parecchio irritata risuonò nella stanza.

 

- Si può sapere che sta succedendo?!-

 

Nami era in piedi sull'uscio con le mani sui fianchi. Dietro di lei, Vivi, che cercava di mantenersi in piedi nonostante il sonno. Vedendole, il cuore di Sanji si colmò di gioia.

 

- Nami! Vivi! Che gioia vedervi!- Saltò dalla branda e corse ad abbracciare la navigatrice, appoggiandole la testa sul pregevole petto.- Oh cara Nami, sapessi come...- La sua frase fu interrotta quando la rossa gli assestò una poderosa ginocchiata sui gioielli di famiglia. Urlò e indietreggiò di un paio di metri.

 

- Che diavolo ti prende, Sanji?- urlò la Gatta Ladra.

 

- Ha avuto un incubo. Doveva essere qualcosa di davvero terribile.- intervenne Chopper, sbadigliando.

 

- Beh, questo non lo autorizza a svegliarci e a comportarsi da maiale!- Si rivolse al cuoco, che aveva entrambe le mani sulla parte lesa e stringeva i denti per il dolore.- Ti avverto, Sanji. Se lo fai un'altra volta, prima ti concio per le feste, poi ti spedisco a dormire coi pesci!- Detto questo, si girò e chiuse la porta, portandosi dietro la povera Vivi.

 

Tutti i presenti tornarono a dormire, Sanji incluso.

 

Nami era davvero furiosa, pensò il biondo. Del resto aveva ragione. Non mi permetterò mai più di interrompere il suo prezioso sonno! Poco prima di addormentarsi, ripensò brevemente all'incubo che aveva avuto. Un'isola piena di quegli orrori...brrr. Che incubo. Meno male che un posto del genere non esiste.

 

***

 

Qualche tempo dopo...

 

- Ma perchè scappi, Sanjuccio?-

 

- Dai, vieni qui con noi.-

 

- COL CAZZO!-

 

Sanji correva a tutta velocità per sfuggire all'orda di travestiti che lo inseguiva. Fin da quando si era risvegliato su quell'isola, non aveva fatto altro.

 

- Perchè...perchè quel bastardo mi ha mandato proprio qui?-

 

Già. Perchè Orso Bartholomew lo aveva spedito su quell'isola? Forse per una sorta di crudele senso dell'umorismo? Oppure era stata una scelta casuale? Non lo sapeva. L'unica cosa di cui era certo, era che doveva continuare a correre.

 

Dopo un pò, gli tornò in mente un incubo di qualche tempo prima. Un incubo in cui aveva visto un'isola simile a quella dove si trovava al momento. All'epoca, si era detto che un posto del genere non poteva esistere. Sfortunatamente, aveva dovuto ricredersi. Quell'incubo era stato una sorta di premonizione.

 

- No, mi sbaglio...quello non era niente. E' questo il vero incubo. E' QUESTO IL VERO INCUBO!-

 

Continuò a correre per quella che parve un'infinità, con i travestiti che lo inseguivano imperterriti. Per distrarsi, si mise a pensare alle due donne della sua ciurma, l'unico pensiero in grado di confortarlo in una situazione del genere.

 

- Nami...Robin...anche se dovesse passare un secolo, tornerò da voi. Lo giuro!-

 

Invece di un secolo, passarono solo due anni prima che Sanji si riunisse con le due donne (e con gli altri suoi compagni). Ma quando accadde, fu l'evento più gioioso della sua vita. Finalmente, si era lasciato alle spalle quell'incubo.

 

 

NOTA DELL’AUTORE: C’era una volta, tanto tempo fa, una fanfiction intitolata “Una ciurma da sogno”, in cui avevo provato ad immaginare gli incubi dei nostri cari pirati. Qualche tempo dopo, rendendomi conto che la storia faceva letteralmente vomitare, decisi di cancellarla e di riutilizzare solo l’unico capitolo decente, ovvero quello di Sanji. Ed è per questo che è nato questo oneshot. Rispetto alla versione originale, ha qualche parte in più, alcune modifiche, ed è scritto molto meglio (o almeno spero).Se è stato di vostro gradimento, fatemelo sapere con una bella recensione.

 

E se per caso ve lo state chiedendo, mi sono divertito un mondo a scrivere questa storia. Per qualche strano motivo, mi diverto un mondo a torturare il povero Sanji (come del resto si poteva capire già da un paio di mie vecchie storie, “Sangue, sudore e lacrime” e “Legame fraterno”).

 

Detto questo, vi lascio e vi auguro un buon Ferragosto. Mi prenderò il resto del mese per riposare, e poi all’inizio di Settembre tornerò con un nuovo capitolo di “For want of a fist” (una storia in cui immagino cosa sarebbe successo se a Marineford fosse morto anche Rufy) e, salvo imprevisti, col primo capitolo di “Anche se un uccello non può volare, non significa che non lo farà mai”, un’altra storia di Phalanx (un autore straniero di cui ho già tradotto “Marie D Suesse e la misteriosa Nuova Era della Pirateria!” e “Le Undici Supernove”).

 

Alla prossima, cari lettori!

  
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