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Autore: V     28/01/2009    9 recensioni
Bella ama Edward a tal punto da essere indotta a fare una promessa, riuscirà a mantenerla? è la mia prima oneshot su twilight, spero vi faccia piacere leggerla; ovviamente commenti e critiche sono ben accetti. Naturalmente questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stephenie Meyer; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amare Edward: effetti collaterali

Le nubi celavano l' azzurro del cielo nella cittadina di Forks, ma ciò non impediva il cammino ad un vampiro e ad una ragazza: lui le cingeva i fianchi con il pallido braccio ornato di muscoli che si intravedevano dalla camicia celeste a maniche corte, mentre lei immergeva una mano nella folta capigliatura ramata del "giovane". Senza accorgersene erano giunti alla loro radura, ma qualcosa era diverso, l' estate mostrava i suoi effetti. I prati erano punteggiati di fiori rossi, mentre gli alberi erano appesantiti da chiome verdissime e floride.

-Io... io non mi ero mai accorta di quanto fosse bello qui. -interruppe l' atmosfera una voce femminile.

-Prima che arrivassi tu, ci passavo interi pomeriggi qui.- rispose la voce più armoniosa al mondo.

-Che facevi quando non cacciavi?- chiese Bella mentre era intenta a sedersi sull' erba.

-Molto spesso leggevo oppure strimpellavo qualcosa con la mia chitarra.- la ragazza sorrise meravigliata mentre il suo fidanzato si apprestava a raggiungerla per terra.

-Sei una continua scoperta, lo sai? A volte mi chiedo se non sia il caso che io impari a fare qualcosa di altrettanto lodevole.- si strinse nelle spalle con sguardo rammaricato. Lui gliele afferrò con entrambe le mani e voltandola verso di sè, ricompensò la sua modestia con quel sorriso sghembo che le faceva brillare gli occhi.

-Bella, ma tu sei molto più speciale di me! Io non sono altro che un essere che gioca a scacchi col tempo.

-Come puoi dirlo? Sono solo una goffa bambina lagnosa!- disse agitando le mani.

-Racchiusa in un animo generoso e nobile, per non parlare del fatto che appena ti vedo dimentico che un mio abbraccio potrebbe esserti fatale.- continuò lui abbassando lo sguardo sulle scarpe.- Però sull' essere lagnosa non posso darti torto.- sommerse lo spazio adiacente di una cristallina risata, che scatenò un "pugno" di lei.

-Edward, tu non capisci... tu non ti rendi conto dell' effetto che hai su di me.- cominciò a gesticolare buttandosi ogni tanto una ciocca di capelli dietro l' orecchio.- Per te sarei capace di insultare chiunque, di gettarmi da un grattacielo, perfino di gridare a tutta la scuola il tuo nome.- i suoi occhi stavano per esplodere, colmi di lacrime, mentre lui estasiato la contemplava.- Caspita, è così strano che io, Isabella Swan, anonima cittadina americana possa avere il privilegio di accarezzarti il volto, di parlarti, di stringermi fra le tue braccia...- sembrava in preda a una crisi di nervi.- Tu, Edward Cullen- gli posò l' indice sul petto marmoreo- sei così maledettamente perfetto che non posso desiderare altro che starti accanto per l' eternità!- il corpo esile era scosso da piccoli singhiozzi.

-Bella! Bella non piangere!- un paio di occhi color caramello scrutavano preoccupati ogni lacrima che scorreva ininterrottamente.

-Scusami, lo vedi? Piango anche se sono estremamente felice, che idiota!- sorrise timidamente a lui, il cui unico pensiero era di perdersi nel suo profumo avvolgendola tra le sue braccia e infatti così fece. Stettero in quella posizione per qualche minuto, in seguito il pollice di lui percorse distratto il profilo del suo viso, soffermandosi sulla punta del naso; da lì si spostò su una guancia, godendo del calore che da essa proveniva.

-Bella, fammi capire, stavi piangendo perchè mi ami troppo?- chiese malizioso, ma sincero.

-Edward... quello che volevo dirti è proprio che tu mi hai conquistata in tutto e per tutto e che ciò che sento per te è così profondo ed essenziale che spesso ho paura di svegliarmi in giardino con fra le mani il libro che narra una storia d' amore, scoprendo che tutto questo non è mai esistito.- Lui si sporse verso lei e le pronunciò letteralmente a fior di labbra- I libri hanno una fine, io ti amerò per sempre, non c'è più Edward, ma solo Bella e Edward, amore mio.- finì la frase con un bacio gentile, poi la prese in braccio e iniziò a correre nella foresta.

-Edward dove stiamo andando?- domandò a voce alta per farsi sentire in quel tumulto di rami e foglie che si spostavano col loro passaggio.

-Ti porto dove hai detto tu: "a gridare il mio nome".- il viso di leì si imporporò.

-Ora... a scuola? Ti prego Edward, non prendermi sempre alla lettera!- Lui rise sommessamente, mentre la poggiava a terra. Non erano decisamente a scuola, bensì sulla più alta montagna di Forks. Dire che il panorama mozzava il fiato era un eufemismo.

-Scusa, mi sono persa qualcosa... cosa dovrei fare?- inarcò dubbiosa un sopracciglio. Il vampiro fece qualche passo avanti trascinandola con sè per una mano.

-Bella come ormai hai capito, ogni tuo desiderio è un ordine per me, volevi fare qualcosa di speciale; eccoti accontentata: le presento la città di Forks qui sottostante; prego si faccia avanti e proclami il mio nome di battesimo.- l' occhiolino che le rivolse era un accenno di sfida eloquente, nel suo cuore immobile si chiedeva se lei avesse davvero il coraggio di adempiere a quella richiesta, gettandosi di sua spontanea volontà nella possibilità che qualcuno la vedesse e che quindi sarebbe stata in imbarazzo.
Bella avanzò decisa verso il punto più alto, non perdendo mai il contatto con gli occhi di lui.

-L' accontento subito signor Cullen.- pronunciò fiera il suo cognome.

-Bene, allora non indugi, pensando che questo è il posto preferito dei cacciatori locali o che l' udito allenato della mia famiglia sentirà perfettamente.- non era completamente sicuro di quest' ultima affermazione ma di certo Bella non ne avrebbe dubitato. Si mise a braccia conserte e sorridendo mostrò i suoi splendidi e lucidi denti nivei.
Isabella scosse la testa indispettita, immerse leggermente il collo fra le spalle, si portò le mani alla bocca per amplificare la voce e disse piano "ok" prima di prendere fiato...

-Anzi no!- affermò davanti a un ragazzo compiaciuto.

-Lo sapevo! L' imbarazzo è la tua più grande paura, in fondo non sono così importante per te.- mise il broncio fingendosi arrabbiato, ma già con il pensiero di afferrarle il braccio e tirarla a sè.

-Come dicevo prima di essere bruscamente interrotta.- scandì ogni singola parola- non voglio più gridare il tuo nome, ma qualcosa di diverso. Si voltò di scatto mentre il ghigno sulla faccia di Edward si dileguava, prese un lungo respiro e urlò con quanta forza avesse in corpo.

-IO ISABELLA SWAN AMO EDWARD CULLEN!- Alle sue spalle il ragazzo si tappava la bocca con una mano, totalmente stupefatto, mentre ancora risuonava nell' aria il suo cognome.

-L' hai fatto! Bella lo sai che io ti avrei amato lo stesso anche se non l' avessi fatto!- pronunciò ridendo sull' ultima frase.

-Isabella Swan mantiene sempre la parola data e ti ama così tanto che...

-Shh!- la zittì con un dito lui- Ho capito che sei disposta a tutto per me, non ti preoccupare.
Lei scoppiò in una fragorosa risata e si mise in punta di piedi per baciarlo.

-Beh, avrei giurato che ti amo così tanto da baciarti un miliardo di volte, ma se non ti interessa...- si incamminò verso il sentiero consapevole di avere il coltello dalla parte del manico, mentre le labbra si incurvavano in un sorriso malizioso.

-Potremmo sempre far finta che non ti abbia interrotta!- la supplicò seguendola Edward.

-Forza mio magnifico vampiro, portami a casa, che i tuoi fratelli non aspettano altro che prendersi gioco di me!- esclamò divertita e allo stesso tempo preoccupata, mentre il suo immortale fidanzato si accingeva a farla salire sulla schiena, orgoglioso e innamorato più che mai.

FINE

  
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