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Autore: Margo Malfoy    10/08/2015    2 recensioni
Cosa succederebbe se un’agente di polizia alle prime armi e con poca esperienza venisse sedotta dal sospettato principale di uno dei casi più importanti cui sta lavorando?
E se non dovesse essere solo lei a pagare caro questo errore fatale?
Genere: Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Felton, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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EPILOGO

Anche se Malia Browning non aveva ancora aperto gli occhi, era sveglia. Sentiva un fischio, o forse era un semplice e fastidioso sibilare, delle macchine accanto a lei. Aveva gli occhi chiusi, eppure la luce al neon dell’ospedale l’infastidiva, tanto che fu costretta a strizzarli un po’, anche se chiusi, perché si abituassero alla luce. La testa le faceva ancora male, ma era di molto migliorata da quando aveva perso i sensi qualche ora prima. Non sapeva quanto fosse passato da quando i paramedici l’avevano portata all’ospedale, forse addirittura un giorno.
Si scostò un po’ sul letto. Una garza faceva pressione sul suo bacino e sulla sua schiena, le parti in cui le avevano sparato, il piede invece era nudo, semplicemente ripulito dal sangue che vi era colato sopra quando Malia si era strappata via il braccialetto elettronico.
Qualcosa era appoggiato di fianco a lei sul letto, ma ancora la ragazza si ostinava a tenere gli occhi chiusi. A occhio e croce, però, era una persona. Forse Tom era sveglio e aspettava con ansia che anche Malia si svegliasse, forse i medici non erano certi che l’avrebbe mai fatto e Tom stava pregando chissà quale Dio perché accadesse un miracolo e la ragazza aprisse gli occhi. Quel pensiero fece sentire terribilmente in colpa Malia, che invece nutriva il semplice desiderio di rimanere un altro po’ con gli occhi chiusi, di rimanere distante da tutti gli avvenimenti che le erano scivolati addosso per un altro paio di minuti.
Cercò di aprire gli occhi. Lo sforzo di sollevare le palpebre, sempre risultato spontaneo e naturale, si rilevò faticoso, quelle erano così pesanti che Malia pensò di restare ancora con gli occhi chiusi. Sbatté leggermente le ciglia – forse fare piccoli movimenti poco alla volta sarebbe costato meno sforzi. Alla fine, sollevò le palpebre e mosse gli occhi verdi da destra a sinistra. La luce era ancora più forte di quanto si aspettasse, dovette portarsi una mano sugli occhi perché ci si abituasse.
Poi abbassò lo sguardo sui capelli biondi che giacevano sul lenzuolo accanto a lei. Con un braccio sistemato sotto la guancia e gli occhi dolcemente chiusi, Tom dormiva accanto a lei. Ah, Tom... lo guardava e le già poco chiare idee che Malia aveva su di lui si facevano ancora più confuse. Si chiedeva se le tante cose che Lisa aveva detto su di lui fossero vere, se una volta che ti aveva dato tutto ciò che desideravi si mostrava come la vera persona che era... Malia provò ad immaginarselo e, nonostante i suoi numerosi sforzi, non poteva crederci, non voleva farlo. Aveva conosciuto Tom mesi prima e, fin dall’inizio, non riuscì a non pensare che lui fosse un uomo arrogante e sfrontato, qualcuno che non ci si sarebbe dovuti sforzare di odiare perché già abbastanza antipatico. Chi mai avrebbe pensato che loro due sarebbero finiti così? Lei in un letto d’ospedale e lui lì vicino, a tenerle la mano e sperare che si svegliasse. Chi avrebbe mai immaginato che dopo tutte le volte che Tom l’aveva sottovalutata e derisa tra loro due nascesse qualcosa?
Malia si era sbagliata così tante volte che non sarebbe riuscita a sopportare di sbagliarsi anche sul conto di Tom. I suoi colleghi, e amici, avevano creduto in lei e invece per causa sua la maggior parte di loro era stata rapita e pestata.
A Malia venne da piangere, non sapeva se per tristezza o gioia, ma le lacrime iniziarono a rigarle il viso e a gocciolare sul lenzuolo del letto e sul suo camice azzurro. Erano troppe le emozioni, gli sbagli e i ricordi che battevano nel suo petto, per quello stava piangendo. Avrebbe voluto essere migliore.
« Ragazzina », la voce di Tom, un po’ roca perché si era appena svegliato, la inondò come una boccata d’aria fresca.
« Tom » rispose lei con la voce incrinata dal pianto, ma sforzandosi di sorridere.
« Stai bene? » gli chiese il ragazzo mettendosi dritto sulla sedia.
« Io... credo di sì »
« Vado a chiamare il dottore, va bene? » chiese il biondo alzandosi dalla sedia.
« No, per favore » disse Malia afferrandogli il braccio con la mano.
Tom la guardò accigliato e si riavvicinò al letto. « Mi dispiace per quello che è successo. Avrebbe potuto ucciderti » si spiegò allora Malia. « Avrebbe potuto uccidere tutti, in realtà » aggiunse poi, più rivolta a sé stessa che non al ragazzo.
Tom sospirò e le strinse la mano con più forza. Percepiva sotto le sue dita i tubi che si infilavano nelle vene della ragazza, gli aghi freddi e i cerotti appiccicosi. « Dai, fammi spazio » le disse, sdraiandosi accanto a lei sul letto. « Sei stata geniale. Se non fosse stato per te, sia tu che i tuoi colleghi sareste rimasti lì per chissà quanto altro tempo. Non dirlo neanche per scherzo che è stata colpa tua »
« Sono stata io a scagionarti » gli fece notare la castana.
« Non ne è valsa la pena? » chiese ironico Tom alzando le sopracciglia.
« Ah, mi è sempre piaciuto il fatto che tu fossi un ragazzo modesto... stavo cercando di fare un discorso serio, io »
« Senti Malia, sarai pur stata tu a scagionarmi, ma sei stata sempre tu a sistemare le cose alla fine. Non hai niente da rimproverarti »
« Ma se io e te non avessimo... »
« Non dirmi che avresti preferito risparmiare i tuoi amichetti piuttosto che stare con me »
Malia allora gli scoccò un’occhiata severa e divertita insieme, al che lui le lasciò un bacio sulla fronte.
« Posso andare a chiamare il dottore, adesso? » chiese Tom quasi impaziente.
Malia acconsentì con un breve cenno del capo e il biondo si alzò dal letto scomparendo dietro la porta. La ragazza rimase lì qualche minuto, poi qualcuno bussò alla porta e senza aspettare la sua risposta, la aprì. Invece che trovarsi di fronte il medico, Malia vide la squadra di Oldman al completo. Vide Matthew, Evanna, Bonnie, James e Oliver, Rupert, Daniel, Emma, lo stesso Oldman ed infine anche Tom.
Malia rimase col fiato sospeso e poi liberò l’aria aprendosi in un sorriso. « Ciao ragazzi »
Le loro voci cominciarono a sciamare nella stanza:
« Stai bene, Malia? »
« Allora Browning, hai rischiato grosso, eh? »
« Ragazzina, sei riuscita a cacciarti in un bel guaio »
« Beh, almeno ora stai bene »
« Ragazzi » li interruppe Malia guardandoli uno a uno. « Volevo chiedervi scusa, ad ognuno di voi. Se non fosse successo... », la ragazza spostò un attimo gli occhi su Tom e si interruppe per guardarlo negli occhi blu, « ...quello che è successo, voi non avreste mai vissuto un’esperienza orribile come quella. Mi dispiace »
Mentre le loro parole di consolazione le scivolavano addosso, Malia si fermò ancora a pensare a Tom, forse pentendosi del minuto di esitazione in cui si fermò a guardarlo durante il suo discorso di scuse. Si pentiva di quello che aveva fatto? Si pentiva di aver messo in pericolo la vita dei suoi colleghi per la sua relazione con lui? No, assolutamente no. Aveva sbagliato, l’aveva ammesso e riconosceva l’errore, ma non avrebbe mai scambiato Tom per nessun altra cosa.
Lo guardò di nuovo: il ragazzo che fino a qualche mese prima era solo un ricco agente che Malia vedeva in televisione, quello che era il sospettato principale del suo primo caso e che prima tutti, in Centrale, volevano dietro le sbarre. Ora quel ragazzo era il ragazzo di Malia, rideva e parlava tranquillamente con gli agenti di polizia che avevano cercato di arrestarlo. Malia ne aveva frequentati, di ragazzi arroganti e che la trattavano uno schifo... Tom era diverso, e anche se forse non era perfetto, a Malia andava bene com’era. Era quanto di più straordinario avesse mai potuto desiderare. Straordinario... non l’aveva forse chiamata così, Tom, quando lei era riuscita a scagionarlo?
« Malia, stai bene? » le chiese Emma ad un certo punto, richiamandola dai suoi pensieri.
« Sì » rispose Malia scrollando le spalle. « Sì, mai stata meglio »
« Magari dovremmo lasciarla riposare » suggerì James aprendo la porta. « È su un letto d’ospedale e dice che non si è mai sentita meglio, forse non si è ancora ripresa bene »
Dopo una risata collettiva, i colleghi di Malia si congedarono con i più calorosi auguri di guarigione. Tom rimase per un attimo in mezzo alla stanza, poi afferrò la maniglia e diede le spalle a Malia.
« No, resta » gli disse lei.
« Hanno ragione, dovresti riposare »
« Tom » disse Malia con serietà.
Il ragazzo la raggiunse e si sdraiò di nuovo accanto a lei. Le avvolse le spalle con il braccio e si chinò su di lei per baciarla con passione.
« Grazie » gli disse Malia infine.
« Per cosa? »
« Mi hai stravolto la vita. Prima non mi sarei mai sognata di essere così felice, invece adesso mi sento finalmente bene. So di aver superato le accuse e gli arresti di quando ero più piccola, ho cambiato pagina e senza di te non sarebbe la stessa cosa »
« Mi stai davvero ringraziando? » chiese lui stupito.
« Certo » disse Malia.
Tom rise e tirò fuori dal minifrigo della stanza una bottiglia di vino rosso, poi prese due bicchieri di plastica e ve lo versò dentro. Passò a Malia la bottiglia, che la guardò con attenzione. Commossa, sorrise al ragazzo. « È lo stesso vino della nostra prima cena »
« Non siamo su una barca, ma conta il pensiero, giusto? » disse Tom sollevando il bicchiere.
« A noi » disse Malia alzando il suo e sorridendogli.
Tom la guardò con lo sguardo perso nei suoi occhi verdi e le sorrise a sua volta: « A noi, ragazzina »
 
 
ANGOLO AUTRICE:
Salve gente!
Eccomi qui, molto dispiaciuta, ma con l’ultimo capitolo della fic. Scrivendola, mi sono affezionata molto a questa storia e mi dispiace molto averla finita.
Spero vivamente che il capitolo sia di vostro gradimento e che la storia vi sia piaciuta, perché ci tengo davvero tantissimo. Ringrazio tutti i lettori che hanno dato un’occhiata ai capitoli e che hanno letto la mia fic, in particolare ci tengo a ringraziare:
GiuliaMad, che mi ha sempre fatto sapere la sua opinione, facendomi complimenti e dicendomi cosa ne pensava della storia;
alwayswithemsw, che ha commentato alcuni dei capitoli facendomi sapere cosa ne diceva della fic e ha recensito in modo molto positivo;
ed infine Giul5s, che è “uscita dal guscio”, come ha detto lei, e mi ha fatto molti complimenti recensendo uno degli ultimi capitoli.
Questo è quanto... non so quando tornerò, ma tornerò.
Fino ad allora, arrivederci e baci!
   
 
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