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Autore: darkwoman    10/08/2015    1 recensioni
Nicola è un ragazzino come tanti, adora passare le ore a giocare al computer e leggere fumetti. Una mattina, però, le cose non andranno proprio come al solito e si ritroverà a vivere una piccola avventura che racconterà poi fino allo sfinimento agli amici. E' un po' banale forse, ma chi lo sa che non si nascondano colpi di scena qua e là.
Genere: Avventura, Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*E' una storia semplice nata da un pomeriggio di noia...nulla di impegnativo, abbiate pietà ;) *

 

<< Oltrepassa il cane, stai contro il muro e avanza piano, senza fare rumore >>.

Facile dirlo quando non sei davanti ad una bestia rabbiosa che ti punta con la bava alla bocca e i denti appuntiti, pensando a quanto debba essere saporita la tua gamba destra.

<< Non possiamo star qui tutto il giorno, muoviti! >>.

Avrei voglia di urlargli di stare zitto, ma ho un groppo in gola ed è già tanto se riesco a respirare. Non avrei mai creduto di poterlo dire in vita mia, ma quanto vorrei essere a scuola in questo momento!

 

 

SEI ORE PRIMA

Sono immerso in un'enorme vasca d'acqua limpida, nuoto libero e i raggi del sole che filtrano formano sul fondo strane figure in continuo movimento. Mi sento leggero, in pace con me stesso e il mondo, non so dove mi trovi, ma non me ne preoccupo, mi sento al sicuro. Poi comincio a percepire un leggero fastidio, un suono che cresce d'intensità man mano che avanzo e sono quasi tentato di tornare indietro; sono incuriosito e allo stesso tempo riluttante nei confronti di quel rumore quasi familiare. Ad un certo punto si fa così forte che sono costretto a tapparmi le orecchie e salire in superficie.

Apro gli occhi e l'unica cosa che vedo è un poster sbiadito appeso sopra la mia testa, ho perso il conto di quanti anni sono che mi sveglio leggendo la scritta "Half Life 2" con il faccione di Gordon che mi fissa. Non mi sono ancora reso del tutto conto di poter respirare tranquillamente che la mia mano scatta e disattiva la sveglia sul comodino: ormai è l'abitudine a regolare la mia vita, compresi i miei movimenti appena sveglio. Un tuono mi desta totalmente e mi obbliga a scendere dal letto, piove ininterrottamente da due settimane e non ne posso più, passo più ore zuppo d'acqua che asciutto... ed è tutto dire visto il sogno che ho appena fatto.

Sono le 6:30 di mattina, ma casa mia è già deserta da almeno un'ora; mi alzo, scendo a far colazione e sono già in ritardo.

<< Dove sono le mie scarpe? >> penso girando freneticamente da una stanza all'altra << le avevo lasciate qui ieri...>>.

Scattano le 6:58 e sono ancora con le calze, finalmente trovo le scarpe sotto un mucchio di vestiti sporchi in un angolo della mia camera e mi fiondo fuori casa saltellando su un piede, lo zaino su una spalla e l'ombrello semi aperto in testa.

Arrrivato al marciapiede sono a posto e mi avvio alla fermata dell'autobus, mancano una trentina di metri quando alla mia sinistra si alza un muro d'acqua mista a fango che mi prende in pieno: è l'autobus che sfreccia a gran velocità e, nonostante mi metta a correre sbracciare come un dannato, non si ferma.

<< Merda >> dico gettando a terra lo zaino << e ora a scuola come ci arrivo? Il prossimo passa tra 40 minuti! >>. E così mi ritrovo sotto la pioggia battente da solo, bagnato fradicio e in ritardo: si preannuncia una giornata indimenticabile... beh, in senso negativo naturalmente.

  
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