Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: verbascum    10/08/2015    4 recensioni
Cosa sarebbe successo a Sansa Stark se Joffrey non avesse avuto occasione di rompere il suo giuramento e l'avesse sposata prima della battaglia delle acque nere, e quindi, prima della proposta matrimoniale dei Tyrell?
Chi avrebbe protetto una fanciulla tanto fragile una volta nelle grinfie del giovane re, se non la persona più inaspettata e apparentemente crudele e sadica tanto quanto il suo padrone?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: What if? | Avvertimenti: Non-con
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  POV SANSA
Joffrey era alla sua sinistra, e per la prima volta non era accompagnato da neanche una guardia reale. L'intera sala era popolata da circa cento persone, e un solo tavolo era occupato da una dozzina di sole persone bionde: lannister, dai più importanti a quelli meno conosciuti. 
Non erano molti per un matrimonio di tale rilievo, ma era stato organizzato tutto sei giorni prima e senza badare particolarmente ai dettagli.
Ormai la notizia che Jaime Lannister era riuscito a fuggire era arrivata, e prima che gli stark avessero modo di chiedere un riscatto, lord Tywin aveva deciso di affrettare le cose e di organizzare il matrimonio prima che arrivasse l'attacco di Stannis. Questo lei lo sapeva, e le faceva ancora più male. Aveva da sempre sognato il giorno del suo matrimonio ma mai avrebbe pensato di ricordarlo come il giorno più brutto della sua vita. 
Aveva passato la maggior parte della cena a fissare il vuoto, e il tempo era volato così velocemente che rimase sorpresa quando si accorse che era arrivato il momento della messa a letto. 


"Non ci senti per caso? Ti ho detto di spogliarti. Vuoi che chiami una delle mie guardie per mostrarti come si fa?"
Sansa era in piedi, confusa e disorientata, di fronte al letto che presto avrebbe sporcato con il suo sangue, e probabilmente, con le sue lacrime. Non voleva farlo arrabbiare, ma sapeva che una volta nuda di fronte a lui, non ci sarebbe stato nessun tocco gentile da parte sua. Come poteva mostrarsi di fronte a colui che l'aveva umiliata, picchiata e derisa? Colui che era la causa della sua sofferenza, della morte di suo padre. Prese coraggio, e iniziò a slacciarsi il corpetto.
"Sei troppo lenta." Nel dirlo, Joffrey mutò le sue labbra carnose in una smorfia di irritazione e fastidio.
Si fiondò su di lei e violentemente le strappò via l'abito. 

Quando Sansa aprì gli occhi, era ancora buio e il suo nuovo marito dormiva accanto a lei, la luce della luna entrava dalla finestra per illuminare il suo volto, guardandolo non riusciva a credere che quello era lo stesso di cui un anno fa si era innamorata, lo stesso volto che quella notte e non solo, si era rivelato un mostro senza sentimenti.
Non seppe dire se si trovasse più vicino all'alba o alla mezzanotte, ma non riusciva più a sopportare il suo odore e decise di alzarsi per uscire a fare una passeggiata al parco degli dèi, da quei dèi che finora non l'avevano mai ascoltata. Mise un vestito e un mantello scuro col cappuccio, in modo tale da poter nascondere il suo viso se le fosse stato necessario. Cercò di raggiungere il parco il più in fretta possibile senza esser vista, fuori tirava un po' di vento e respirare aria fresca la faceva star meglio.  Quasi giunta a destinazione, sentì delle voci, uomini ubriachi, che probabilmente erano appena arrivati da una locanda, o da un bordello. Aderì il suo corpo a quello di un muro di pietra, sperando che l'oscurità fosse stata dalla sua parte. Ma fu così solo in parte. Le voci si fecero man mano più deboli e ingenuamente abbassò la guardia, riprese a camminare fin quando non si imbattè in qualcosa, o qualcuno. Sussultando le uscì un debole urlo, ma la sua paura aumentò non appena vide il viso appartenente a quel corpo tanto grosso e alto.
Era il mastino.
"Uccelletto, chi ti ha permesso di uscire dalla gabbia? Il tuo padroncino non ne sarà felice. Dov'è che andavi?O meglio, da dov'è che torni? Magari sei andata a far visita a qualche bel cavaliere."

Sansa abbassò immediatamente lo sguardo, fissandosi i piedi. 

" Questa notte il principino ti ha tolto anche la lingua, insieme alla verginità?Ecco, di questo non mi stupirei.Tornando al discorso di prima, prima di volare, uccelletto, ti sei chiesta che cosa penserebbe il re se sapesse che la sua mogliettina preferisce pregare gli dèi piuttosto che condividere il suo talamo?Domattina magari troverò un occhio nero sul tuo visino, oppure, sarò proprio io ad eseguire l'ordine di picchiarti"

Sul volto deturpato del mastino apparve un sogghigno, si rese conto che non era al massimo della sua lucidità e che doveva star attenta.

"Lasciami andare. Ero solo uscita a prendere un po' d'aria.Non avevo nessun altro fine."
" A quest'ora? Lo sai vero che per le lady come te uscire così tardi può essere pericoloso?"

Detto ciò, Sandor Clegane le strinse il polso con una delle sue grandi mani, e si avvicinò a lei, diminuendo la distanza tra di loro. Al suo, preferiva l'alito di Joffrey.

"Guardami!Ti fa così schifo la mia faccia? Preferisci quella del tuo biondino fottuto? Eppure non mi sembra che tu sia tanto felice di essertelo scopato! Forse neanche lui è all'altezza di una bella lady come te? E' anche lui un essere indegno?"

Stava urlando, adesso. E stava letteralmente delirando. Sansa iniziò a tremare e ad aver paura di lui, piuttosto che di quello che Joffrey avrebbe potuto farle se avesse saputo del suo allontanamento. 
Sandor si accorse che stava tremando, e lentamente allentò la presa, lasciandole un profondo segno sul polso finalmente libero.
Sandor allontanò il suo volto dal suo, Sansa alzò finalmente lo sguardo e notò che la sua espressione era cambiata. Si guardarono negli occhi finché il mastino non ruppe il silenzio. Abbassò il tono della voce, e, avvicinando le sue labbra al suo orecchio, le sussurrò:
"Và, uccelletto. Si sta facendo tardi, non vorrai che il tuo principino si svegli e non ti trovi al suo fianco."

Prima di andare, Sansa rimase lì ancora un po' a dare la sua partecipazione in quel gioco di sguardi, finché non riprese a camminare verso la direzione dalla quale era uscita. Prima di entrare, si girò un'ultima volta. Lui era ancora lì, che la guardava.




Finalmente ho preso coraggio e ho iniziato a scrivere qualcosa per la primissima volta! Vi prego di prendere questo capitolo solo come una "premessa", insomma, in qualche modo dovevo pur iniziare a scrivere questa storia! Spero che non vi annoi e se avete commenti o comunque critiche costruttive, sono ben lieta di leggerli!


 


 
   
 
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