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Autore: ineedofthem    11/08/2015    6 recensioni
"Io sono in fibrillazione, la prossima destinazione è una località di mare, la mia. Eh si perchè da quando si è saputo che da ragazzina venivo in vacanza qui ho ricevuto tantissime richieste e nonostante gli impegni ho deciso di accettare. E' come se mi sentissi ancora quella ragazzina oggi, che contava i minuti che mancavano all'arrivo, con l'allegria e la spensieratezza di un adolescente e la matta voglia di vederlo.
Sono ormai anni che non vengo qui, un pò per un motivo, un pò per un altro e adesso sto per ritornarci per promuovere il mio libro lì dove tutto è iniziato."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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My Summer Love

Summer Love

Grazie a Carlotta che se non fosse stato per lei sicuramente non l'avrei mai pubblicata.

Non so spiegare perchè io mi sia innamorata di Francesco. Bastava che lui mi guardasse con quei suoi occhioni verdi, che si penso proprio che abbiano fatto la loro parte o mi parlasse indirettamente. Solo un ragazzo prima di lui si era interessato, eravamo compagni di classe e poi con il tempo si è allontanto ed è come se mi fosse mancata quell'attenzione che lui era solito riservarmi, sono sempre stata una ragazza timida quindi il più delle volte era lui a cercare me, a parlarmi. E poi è arrivato Francesco, ho celato per un tempo i miei sentimenti dietro ad un'antipatia, più che altro perchè volevo che rimanesse una cosa sola mia o perchè non volevo star male per un ragazzo, ma è bastata una sera per farmi capire che non potevo far finta di niente.
So solo che ogni volta che lo vedevo il cuore mi batteva così forte che avevo quasi paura che a momenti mi uscisse dal petto, mi tremavano le gambe e le farfalle svolazzavano nel mio stomaco. L'ho visto subito come un bravo ragazzo, riservato e mi piaceva nonostante i suoi difetti, perchè quando una persona ti entra nel cuore cominci ad amarla così com'è.
Poso il libro sul comodino e il cuore mi batte forte tanto quanto queste parole sono state trascritte su carta. Non avrei mai pensato di scrivere un libro che parlasse di qualcosa che mi fosse così caro eppure sono riuscita a farlo pubblicare e apprezzare alla maggior parte dei ragazzi. Il cellulare vibra, proprio mentre sto per spegnere l'abat-jour, segnalandomi l'arrivo di un messaggio. E' di Lorenza, la mia manager che mi scrive un "buonanotte, a domani tesoro". Sono emozionata all'idea di ritornare in un posto che è stato la mia seconda casa e mi addormento poco dopo con il sorriso sulle labbra.

Lorenza al mio fianco guida tranquilla. Ha una mano appoggiata al volante, l'altra esce fuori dal finestrino e il suo viso è rilassato, l'ombra di un sorriso sulle labbra. Io sono in fibrillazione, la prossima destinazione è una località di mare, la mia. Eh si perchè da quando si è saputo che da ragazzina venivo in vacanza qui ho ricevuto tantissime richieste e nonostante gli impegni ho deciso di accettare. E' come se mi sentissi ancora quella ragazzina oggi, che contava i minuti che mancavano all'arrivo, con l'allegria e la spensieratezza di un adolescente e la matta voglia di vederlo.
Sono ormai anni che non vengo qui, un pò per un motivo, un pò per un altro e adesso sto per ritornarci per promuovere il mio libro lì dove tutto è iniziato.
 Appena Lorenza parcheggia la sua automobile fuori la seconda uscita della libreria sento pervadermi dalla nostalgia, lei si aggiusta i capelli biondi mossi in una coda alta guardandosi allo specchietto e poi mi rivolge un sorriso rassicurante e "pronta?"mi chiede. Annuisco tirando un sospiro, Lorenza mi stringe forte la mano, è consapevole del fatto che stare in questo posto mi renda agitata, e io le sono grata per l'affetto che mi dimostra. Sono felice di averla conosciuta perchè in lei non ho trovato solo una manager ma un'amica.
L'assistente ci fa spazio dentro la libreria e ci indica il tavolo dove dovrò sedermi. Dei libri sono disposti ai lati e in giro sono presenti locandine che pubblicizzano il libro. Mi sporgo a controllare l'uscita e noto moltissime fan appostate fuori e il cuore comincia a battermi forte, non avrei mai pensato io Rossella Valenti semplicissima ragazza di 24 anni di riscuotere così tanto successo.
 Alle 16.00 in punto le porte si aprono permettendo ai presenti di prendere posto, io nel frattempo sono in compagnia di Lorenza che mi sorride dicendo quanto sia fiera di me. Io l'abbraccio di scatto inalando il suo profumo mentre mi accarezza la schiena. "Penso che però tu adesso debba andare" mi dice quando sentiamo la voce del proprietario che sta annunciando il mio arrivo. Sciolgo l'abbraccio tirando un sospiro, metto i capelli tutti su di una spalla ed esco. Quando la gente mi nota iniziano ad elevarsi subito applausi ed esclamazioni di gioia che mi fanno arrossire, e beh per quanto questa sia diventata la mia quotidianità non mi ci sono ancora abituata.
"Ed ecco a voi la nostra scrittrice. Complimenti davvero" mi elogia Eugenio Bianchi, il proprietario, mentre mi porge il microfono. Lo afferro con cautela e me lo porto alle labbra. Tutti tacciono aspettando che io dica qualcosa e ciò mi fa sentire in imbarazzo.
"Beh buonasera a tutti voi. Prima di cominciare vorrei ringraziare ognuno di voi per l'affetto che mi dimostrate e per le belle parole che spendete per me. Adesso leggerò un pezzo tratto dal libro e poi cominceremo subito con gli autografi". Altri applausi si elevano mentre io posto e comincio a sfogliare il libro. Leggo la parte che io considero più significativa, quella in cui la protagonista esprime i suoi sentimenti nei confronti del protagonista. Scrivere questo libro è stato un mettere su carta appunto quello che ho provato e in realtà provo ancora io. Durante una pausa il mio sguardo vaga per la sala e la mia attenzione è attirata da un paio di occhi verdi che mi scrutano curiosi. Mi soffermo a guardarlo bene e assomiglia così tanto a lui che sento il pavimento mancarmi sotto i piedi. "Per-chè...quando una persona...ti en-tra nel cuore, cominci ad amarla...così com'è" leggo le ultime righe con incertezza e scossa senza mai distogliere lo sguardo dal suo viso e lo noto sorridere. Abbasso lo sguardo chiedendomi il perchè, ma decido di non farci caso e chiudo il libro appoggiandolo sulla scrivania.
"Avete domande da farmi?Sono qui per questo" chiedo e le domande che subito dopo mi vengono poste sono molteplici, fortunamente inerenti al libro solo qualcuno mi chiede se io e questa persona ci siamo più rivisti. Quando penso che sia finita qui una bambina che potrà avere circa dieci anni richiama la mia attenzione con una vocina dolce. Le sorride dolce spronandola a parlare e lei gioca con una ciocca dei capelli e "questa persona è stata davvero stupida a lasciarla andare così" mi dice lasciandomi spiazzata. Resto in silenzio e si non posso che darle ragione perchè mi ero semplicemente illusa che potesse esserci qualcosa a quei tempi. Fortunatamente Lorenza corre in mio aiuto dicendo che sia meglio cominciare con gli autografi e le sorrido grata mentre lei si allontana dopo avermi fatto ok con il pollice.
Sorrido amorevolmente a ogni persona che si presenta per l'autografo e arrossisco ad ogni loro complimento. Ho lo sguardo basso quando un altro libro viene posato accanto a me. Mi passo una mano tra i capelli prima di alzare lo sguardo e guardare la persona che ho davanti. Ho bisogno di mantenermi nel momento in cui mi accorgo che è la stessa persona notata prima e quando si presenta non ho più dubbi, è lui. E' Francesco Rossi il ragazzo di cui ero innamorata da ragazzina. Mi prendo un attimo per osservarlo eh sì è cresciuto, anche in altezza. Gli stessi occhi verdi profondi, lo stessa zazzera di capelli castani come li portava un tempo e quel filo di barba che lo rendevano perfetto ai miei occhi. Mi rivolge uno sguardo dolce e io non posso fare a meno di sorridere imbarazzata, sono così felice che lui sia qui. Gli autografo il libro e tra di noi c'è un intenso scambio di sguardi che mi fa diventare le guance color porpora, poi lui riprende il libro sfiorandomi una mano e si allontana in silenzio.
Per tutto il tempo non faccio altro che pensare a quanto sia stato bello rincontrarlo dopo anni e potermi perdere di nuovo nei suoi occhi.
Qualche ora e tanti autografi dopo ho solo bisogno di un caffè e di assoluto riposo. Sto per raggiungere Lorenza quando sento chiamarmi, e la riconosco, è la sua voce. Faccio il giro raggiungendolo e mi appoggio al tavolo. "Sei rimasto qui"constato con fare ovvio, lui mi sorride avvicinandosi e "già. Ma adesso parlami di te, cosa fai nella vita, beh oltre a scrivere libri sugli amori estivi?" si prende gioco di me. Lo guardo mettendo il broncio e sto per dargli un buffetto sul braccio ma lui mi blocca il pugno con la mano ridendo.
"No dico davvero parlami di te. E' da tanto che non ci vediamo." sorrido al pensiero che lui sia interessato a sapere qualcosa di me e faccio finta di contare sulle dita delle mani "mi sono laureata in giornalismo e come vedi ho scritto un libro sul mio amore estivo" scoppio a ridere lanciandogli la frecciatina.
"Uhm interessante" mi dice, " e tu?" gli domando prima che possa dire lui altro. Si passa una mano tra i capelli e "oh beh ho provato ad entrare in aeronautica militare ma non mi hanno preso" mi spiega e leggo della tristezza nei suoi occhi "e beh adesso sto studiando medicina"continua. Gli sorrido e "quindi presto futuro medico" lo prendo in giro. Lui in risposta ride e " già" annuisce infilando le mani nelle tasche dei jeans. "Uhm...ti andrebbe di andare a mangiare qualcosa, insieme?"mi chiede un attimo dopo e sì all'idea di andare in un qualunque posto da sola con lui mi fa battere forte il cuore.
"Certo"annuisco con troppa enfasi che lo fa scoppiare a ridere e "ceh volevo dire che va bene, non c'è problema. Torno subito ok?" cerco di rimediare arrossendo e mi reco velocemente da Lorenza senza aspettare che lui dica qualcosa.
"Lori" la chiamo ma lei mi batte sul tempo e "è lui vero?" mi chiede. Mi mordo il labbro inferiore, cosa che faccio spesso quando sono nervosa e faccio finta di non sapere di cosa lei stia parlando.
"Rispecchia la descrizione che hai fatto di lui nel libro e ho notato come lo guardi..."comincia ad elencare i mille motivi per cui lei pensa sia Francesco e "si è lui e mi ha chiesto di andare a mangiare qualcosa insieme" le dico. Spalanca gli occhi e comincia a battere le mani felice come se fosse ancora una bambina. "E che ci fai ancora qui? Vai vai!" mi spinge via mentre io la guardo allibita.
"Pronta?"sento la voce di Francesco alle mie spalle e mi volto a guardarlo annuendo. Poi afferro la borsa a tracolla e ci avviamo verso l'uscita. "Non è un problema se andiamo con la mia vespa, vero?" mi dice indicandomi la vespa bianca parcheggiata, ricordo ancora quando ci veniva a scuola.
"Oh nono anche perchè non sono venuta con la mia di macchina" gli spiego e lui in risposta alza il pollice in su e mi cede il casco in più. Sono così agitata che non riesco nemmeno ad infilarmelo e cavolo penserà davvero che io sia una stupida, almeno che lui non lo pensi di già.
"Vuoi una mano?" si avvicina aiutandomi ad agganciarlo ed è così vicino che sento il suo respiro sulla mia pelle. Mi aggiusta i capelli rimasti impigliati nel casco e "dai salta su che si parte" gli appoggio le mani sulle spalle e sorrido, non potrei desiderare di meglio.

Siamo usciti dal ristorante da poco. Abbiamo passato una bellissima serata e adesso non ho idea di dove mi stia portando."Vieni voglio portarti in un posto"sono queste le parole che mi ha detto. Ho le mani sulle sue spalle, la testa appoggiata alla sua schiena e il suo profumo mi invade le narici. E' lo stesso che aveva la sera in cui mi diede il bacio sulla guancia.
"Siamo arrivati"mi informa e la strada è buia quindi non riesco a capire dove ci troviamo. Lascio che mi aiuti a levare il casco e a scendere e tenendomi una mano sugli occhi l'altra su un fianco mi guida verso questa meta sconosciuta. All'improvviso si ferma e sento della sabbia cominciare ad entrarmi nelle scarpe.
Appoggio le mie mani sulle sue, ma lui non mi permette di spostarle dai miei occhi e "stai tranquilla, siamo arrivati" mi dice nell'orecchio provocandomi brividi lungo la schiena. Mi beo di questo nostro momento di vicinanza e mi lascio guidare."Ho sempre pensato che tu fossi un bravo ragazzo nonostante facessi l'idiota con me, non farmene pentire"lo avverto e lo sento ridere. Qualche minuto e dopo che la sabbia mi è entrata nelle scarpe solleticandomi le dita, Francesco si ferma e la sua mano lascia il mio fianco provocandomi un senso di vuoto, poi sento le sue dita giocherellare con i miei capelli e  "non dovrai aprire gli occhi fin quando non ti dirò di farlo, ok?"mi avverte e io annuisco, poi mi libera gli occhi posando le sue mani sulle mie spalle e "bentornata a casa" mi sussurra sorridendo. Apro piano un occhio e poi l'altro e mi giro a guardarlo. Mi fa uno di quei sorrisi mostrando la dentatura perfetta e io arrossisco, una fioca luce proveniente dal lido vicino gli illumina il viso e i suoi occhi brillano. Riconosco questo posto è la nostra spiaggia, il posto dove tutto è iniziato
"Mi mancava tutto questo. L'odore del mare, le passeggiate in riva al tramonto..." tu. Ammetto tralasciando l'ultima parte e "perchè mi hai portato qui?" gli domando senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Fissa il mare e si morde il labbro sorridendo lievemente e "volevo ritornare in questo posto e volevo venirci...con te"mi risponde facendomi arrossire e io non penso che è come se ci fosse una calamita che ci porti a ritornare sempre qui. Abbasso lo sguardo giocherellando con le dita delle mie mani e subito dopo lui me le afferra e "su facciamo una passeggiata" mi incita. Ci leviamo le scarpe e ci avviciniamo entrambi alla riva lasciando che l'acqua fredda ci bagni i piedi. Camminiamo uno al fianco dell'altro senza dire niente, l'unico suono che si avverte è quello dell'infrangersi delle onde del mare sugli scogli.
"Sai..."incomincio rompendo il silenzio che si è venuto a creare "hai presente il protagonista del mio libro?" gli chiedo. Lui si volta a guardarmi curioso e "oh si volevo dirti che ha davvero un bel nome" mi fa l'occhiolino. Io scuoto la testa ridendo e "davvero sono seria" ammetto subito dopo. Lui mi guarda con le sopracciglia corrugate e aspetti che parli.
Io nel frattempo mi torturo il labbro inferiore e "non so nemmeno da dove io stia trovando il coraggio di dirti una cosa del genere ma il ragazzo di cui parlo nel libro...sei tu"ammetto coprendomi il viso con le mani. Francesco resta in silenzio e io vorrei solo che almeno dicesse qualcosa. Scuoto la testa dispiaciuta e "non dici niente?" gli chiedo cauta e lui mi fissa e basta. Lo guarda accigliata chiedendomi il perchè di questo suo comportamento e abbasso subito lo sguardo non sapendo che dire, che fare.
A quel punto le sue mani mi afferrano dolcemente il viso facendomi sussultare e mi accarezza le guance sorridendo. "So di essermi comportato da vero idiota in passato e non avrei mai dovuto lasciare che una ragazza come te mi scappasse ma... posso avere ancora un posto nel tuo cuore?" mi chiede speranzoso e questa sua frase mi lascia spiazzata. Avvicino una mano alle labbra mentre un sorriso si fa spazio su di esse. Lui avvicina la sua fronte alla mia via facendomi sussultare.
"L'hai sempre avuto"ammetto mentre una mia mano gli spettina i capelli. Un sorriso affiora sulle sue labbra mentre mi fissa intensamente negli occhi e senza che io possa dire o fare altro mi bacia. E il nostro è un bacio carico di passione e dell'amore che proviamo l'uno nei confronti dell'altro quello che nessuno dei due in questi anni ha avuto il coraggio di ammettere di provare, ma non è mai troppo tardi per rimediare, per ricominciare. Sorrido tra i suoi baci pensando che io non possa desiderare altro, siamo solo io e lui qui nel nostro posto, dove tutto ha avuto inizio.

Angolo autrice:

Buonasera a tutti, non ho molto dire se non che questa one-shot è davvero molto importante per me e mi farebbe davvero piacere che qualcuno di voi mi lasciasse una sua opinione. Grazie a chiunque la leggerà. Bacioni <3

  
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