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Autore: its_sadcore    11/08/2015    0 recensioni
Zoe sentiva i muscoli delle sue braccia tendersi per cullarla nel dormiveglia: lui era sempre così caldo, non come il caldo soffocante di agosto, ma come il caldo del fuoco che scoppietta nel caminettoil giorno di Natale. Familiare,sicuro.
Come cambia la vita di una persona che ha trovato le braccia tra cui vuole rifugiarsi per l'eternità.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Tutto ebbe inizio quel pomeriggio  di Ottobre in cui Zoe tornava dalla libreria dopo aver fatto numerosi acquisti: amava i libri e non faceva altro che comprarne di nuovi per poi divorarli in pochi giorni. Col tempo la lettura era diventata il suo rifugio perché i personaggi dei libri la capivano e si indentificava in loro, insomma era il suo modo per sfuggire dalla realtà e scoprire di essere capace di provare dei sentimenti.
Zoe camminava  sul marciapiede deserto e  affrettando il passo girò l’angolo, quando un uomo con una felpa blu scuro con il cappuccio calato sulla testa le venne incontro correndo, le afferrò la borsa dal manico e strattonandola  la fece cadere a terra sfilandogliela dal braccio  per poi fuggire con la stessa velocità con cui le era  venuto addosso. Zoe non urlò, non ne ebbe il tempo, e si rialzò lentamente da terra sorretta da un passante che aveva assistito alla scena e si era fermato a soccorrere la ragazza scioccata.
Il signore, sulla cinquantina e con i capelli brizzolati, aveva aiutato Zoe a sedersi sulla panchina più vicina e le aveva chiesto se volesse essere accompagnata dai carabinieri a fare la denuncia oppure se volesse andare in ospedale vedendola pallida in viso, ma nonostante le insistenze dell’uomo Zoe decise di declinare le offerte e tornare a casa.
Arrivata sul vialetto del suo condominio Zoe si accorse che le chiavi si trovavano nella borsa e sperava che la sua coinquilina Veronica fosse in casa e non fuori a qualche concerto hip-hop come al solito, così all’ingresso si tastò le tasche come d’abitudine per prendere le chiavi, ma non sentì il metallo duro scontrarsi con il palmo della mano e frustrata suonò il campanello. Fortunatamente Veronica era in casa e quando vide Zoe emergere dalla rampa di scale con una faccia più accigliata del solito le bastò rivolgerle un’occhiata interrogativa per far vuotare il sacco all’amica appena ebbe varcato la soglia del piccolo appartamento.
“Mi hanno scippata. Stavo tornando dalla libreria e un tizio mi ha strattonato e mi ha preso la borsa.” disse Zoe sprofondando nel divano e guardando fissa davanti a sé.
“Oh,e me lo dici così? Dobbiamo andare a fare la denuncia!”  affermò agitata Veronica che intanto si  era già messa la giacca sportiva e così anche lei dovette indossare la sua giacca di pelle ed uscire frettolosamente per seguirla.
Entrambe salirono nella macchina di Veronica che non aspettò nemmeno che Zoe chiudesse lo sportello per partire. Durante il tragitto Zoe come al solito alternava lo sguarda dal finestrino alla giovane conducente incurante dei limiti di velocità: Veronica era bassa, magra ma formosa, con dei lunghi capelli neri e ricci che contornavano il viso dai lineamenti delicati e facevano risaltare la carnagione scura, era una ragazza decisa e matura, a volte intrattabile, ma era sempre pronta ad ascoltarti e nonostante avesse ventidue anni aveva la testa sulle spalle, ma la sua particolarità era senz’altro il suo modo di vestire, diverso dalle altre ragazze e simile a quello del membro di una gang.
Zoe, invece, aveva diciannove anni ed era alta, con i fianchi prosperosi, i capelli lunghi e castani che li ricadevano lisci sulle spalle ancora abbronzate dall’estate e che spesso le coprivano i grandi occhi nocciola messi in evidenza dalle ciglia lunghe, ma la cosa che più colpiva di lei erano le labbra carnose percorse raramente dal suo splendido sorriso. Zoe e Veronica si erano conosciute alla facoltà di lingue e quasi subito, per motivi economici, avevano deciso di vivere insieme e solo in seguito era nata la loro amicizia.
Veronica aveva appena parcheggiato borbottando qualcosa riguardo al traffico risvegliando Zoe dalla tempesta dei suoi pensieri, così le due ragazze scesero dall’auto e una di fianco all’altra entrarono nell’edificio comunale, si diressero all’ufficio denunce e attesero dieci minuti prima che un giovane impiegato le facesse entrare in un ufficio.
“Come posso aiutarvi?” chiese educatamente l'impiegato.
“Vorrei denunciare la perdita dei miei documenti.” rispose Zoe.
“Bene, ci sono una serie di moduli da compilare. Come li ha persi?”: le domandò l'impiegato concentrato a scrivere tutto su un foglio.
“Oggi mi hanno scippato.“ disse Zoe all’impiegato che sorpreso rispose:”Per la denuncia dello scippo deve recarsi subito ai carabinieri!”.
Zoe annuì, ma non aveva assolutamente nessuna intenzione di denunciare: a causa del suo lavoro, meno carabinieri e company hanno a che fare con il suo nome, meglio è per lei.
Finito di riempire moduli che sembravano essere migliaia le due ragazze si ritrovarono di nuovo in macchina stanche dalla terribile giornata, così decisero di passare dalla loro pizzeria preferita e prendere delle pizze per rimpizzarsi a casa davanti a uno dei loro film preferiti.
Veronica guidava incurante, come al solito, dei cartelli stradali e in dieci minuti le due ragazze arrivarono a destinazione ed entrarono in pizzeria per ordinare la loro cena.
“Sai, mi sembra una buona idea che tu faccia un corso di autodifesa o roba simile,insomma con il “lavoro" che ti ritrovi a fare ti servirebbe saperti difendere. Nella palestra vicino alla libreria fanno dei corsi di kick boxing per ragazze, perché non ti iscrivi?” disse Veronica appoggiandosi al bancone con i gomiti per sbirciare a che punto era la loro ordinazione. “Non ne sono convinta, non ho nemmeno tempo” le rispose Zoe perplessa. Avrebbe sempre voluto fare kick boxing, ma si vergognava troppo per fare qualsiasi sport perché era una frana.
“Dai, vai a fare una prova. Che ti costa? Se ti piace ti iscrivi, altrimenti no.” Veronica tentava di persuaderla “E poi pensa a tutti i ragazzi palestrati che ci saranno, dai, so che non vedi l’ora!”. Zoe non potè fare a meno di sorridere nonostante cercasse in tutti i modi di non darla vinta all’amica: ”Va bene,provo a iscrivermi.” Borbottò la ragazza prendendo le due pizze in mano e uscendo dalla pizzeria seguita dall’amica.
   
 
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