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Autore: Ibber    12/08/2015    16 recensioni
Tutto è cominciato quando Sasuke si è reso orrendamente conto che Naruto non persevera d'ignoranza solo in quanto ninja -benché con gli anni, lo riconosce, sia migliorato considerevolmente-, ma anche per ciò che concerne il lessico. [...] Oh, ma ci avrebbe pensato lui, a correggere la condotta verbale di quell'impenitente.
#01. «Ti do una settimana a partire da ora per imparare tutte le parole cerchiate in rosso. Obiezioni?».
«Beh veramente-».
«Tienitele per te.»
#15. «Sasuke-kun?» lo richiama lei, incerta.
Che hai fatto tu di così speciale?
«Ti senti bene?»
Lo hai schiaffeggiato? Io gli ho fatto saltare un braccio.
«Vuoi un po' d'acqua?»
Lo hai tenuto per mano mentre ti accendeva come una fiaccola? Io l'ho baciato.
«Forse è meglio se ti stendi...»
In bocca.
«Sasuke-kun...?»
Due volte.
[Raccolta SasuNaru]
[Avvertimento OOC di precauzione in quanto su toni comici e non AU; il rating può cambiare di capitolo in capitolo]
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: Lime, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Naruto Shippuuden
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Questa è l'apoteosi dell'espressione della mia idiozia -lo so che lo dico sempre, ma mi supero ogni volta. E non lo sto dicendo in senso positivo.
...allora. Non è AU *le cedono le gambe* perché voglio provare a trattare Sasuke e Naruto nel loro mondo, per una volta, perché gli voglio bene così, toh.
Oltre al fatto che mi venivano in mente battute con Rasengan e Chidori che non sarebbero risultate altrettanto efficaci se avessi spacciato le tecniche per qualcos'altro. Quindi temo saranno abbastanza OOC, per la comicità quanto meno. *comincia a strisciare via*
► Non ho inserito Dopo la serie perché significherebbe dopo il capitolo 700, che per me non esiste (ne va della mia sanità mentale, ok?), quindi è un po' twt (time? what time?) dopo l'anno di Sasuke in viaggio intorno al mondo. Non c'è mai stato quel gesto sulla fronte spaziale di Sakura né la discutibile progenie che è la personificazione del SasuNaru trasmesso ai figli tanto perché het fa più comodo di tant'ovvio shonen'ai. 
Scusate la sbandata. Dicevo.
► È scema. E arancione con l'avvertimento lime, ma non aspettatevi sconcerie che non siano solo accennate e lasciate intuire, lo sapete che vado ancora in combustione sennò. E po
i perché esistono le parolacce e se messe nel punto giusto mi fanno ridere quinddevo metterle. 
► Le parole andranno in ordine sparso, non necessariamente devono seguire l'alfabeto. A proposito, se avete parole strane e poco usate da suggerire ben venga, sono accolte. XD
► La lunghezza dei capitoli varia. Non aspettatevi sfilze di oneshot perché non è detto, né flashfic (tipo questa solo brevemente introduttiva) o drabble. Tutto dipende dalla parola, dal contesto in cui mi viene d'inserirla e blablabla. 
Tr
a questo e l'altro capitolo sarà implicito che Sasuke spieghi a Naruto le sue motivazioni, che comunque è un passaggio che verrà accennato. Non l'ho scritto qui perché volevo renderla esattamente in questo modo: Sasuke vuole, Naruto esegue senza possibilità di replica (Naruto comunque non è che un bifolco ignorante ovviamente, è Sasuke che esagera. ewé)
Detto ciò, vi auguro una buona lettura e spero che non abbiate bisogno del bicarbonato una volta finita. 
Alla prossima! ^^




Se c'è una cosa che la Volontà del Fuoco ha mancato di esplicare nel suo lascito, è la maledizione della Foglia, eternamente asservita al preludio di catastrofi vaghe e guerre sempre pronte dietro le enormi porte d'ingresso del villaggio.
Tutto è cominciato quando Sasuke si è reso orrendamente conto che Naruto non persevera d'ignoranza solo in quanto ninja -benché con gli anni, lo riconosce, sia migliorato considerevolmente-, ma anche per ciò che concerne il lessico. Solo il suo povero defunto nii-san sa quali aberranti forme d'espressione che utilizza quel dattebacoso è stato costretto a sentire; lo spaventevole perimetro che circoscrive Naruto in una piccolissima bolla d'inconsapevole limitatezza linguistica. 
Oh, ma ci avrebbe pensato lui, a correggere la condotta verbale di quell'impenitente.
Ecco perché lo ha raggiunto ad un invidiabile passo di carica, meno furioso dei tempi in cui prometteva morte a Itachi e più deciso di quando non aveva seguito Orochimaru al più discutibile degli inviti. 
Naruto è esattamente dove s'immaginava che fosse: seduto su uno dei pochi sgabelli al minuto bancone del modesto Ichiraku, stravaccato su suddetta mobilia con il viso appiccicato al piatto, sbraitante e molesto nel suo risucchiare rumorosamente i tagliolini. Poi Sasuke gli lascia cadere sulla nuca esposta, con una scarsa propensione alla gentilezza, il pesante tomo che ha portato con sé; si sente un pluff, Naruto latra come un cane in agonia e solo allora il moro si rende conto di averlo affondato con la faccia nel ramen. 
Facendo attenzione a non sporcarsi lo afferra per lo collottola e lo rimette diritto. Quello sputacchia brodo e pesce senza riserve di colpi, poi si volta a fissarlo; i capelli che prima ricadevano sulla fronte ora stanno all'insù, sparati verso l'alto come se avesse preso la scossa, mentre il viso è una massa gocciolante marroncina che trasuda confusione e rabbia da ogni poro non ostruito dalla pietanza.
«Come hai fatto a trovarmi?» 
Come se non fosse ovvio saperlo da Teuchi a mezzodì. Sasuke lo ignora e sbatte il volume, stavolta sul bancone, con un tonfo che fa rizzare anche i pochi ciuffi superstiti dell'amico.
«Ma che diavolo...» sta per domandare in un fil di voce quando capisce si tratti di un dizionario pieno di sottolineature e note ai bordi, ma Sasuke non è lì perché in vena di chiacchiere né per uccidere qualcuno — altrimenti lo avrebbe lasciato affogare come un cretino nel ramen, no? — ma per rendere nota e dunque imporre la propria volontà.
La bocca si schiude sotto la voce altera pronta ad imperare.
«Ti do una settimana a partire da ora per imparare tutte le parole cerchiate in rosso. Obiezioni?»
«Beh veramente-»
«Tienitele per te.»
Naruto sbarra gli occhi orripilato e come folgorato inizia a sfogliare le pagine del libro, notando con raccapriccio crescente l'inquietante tonalità rossastra che non ha smesso un solo istante di sfrecciargli sotto gli occhi. Per un momento avrebbe detto fosse sangue, magari il suo o chissà, non era da escludere che Sasuke andasse in giro ad ammazzare la gente con lo spigolo acuminato di quel blocco di marmo.
«Sasuke ma sei impa...ah?»
Non ha avuto nemmeno il tempo di chiedergli spiegazioni.
Quando si volta dove prima stava l'altro, il moro non c'è più.
Sulla strada verso casa, Sasuke pensa distrattamente che forse è un bene che Naruto non si sia accorto del lato della bocca che aveva volutamente accompagnato verso l'alto.
 
 
   
 
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