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Autore: Amaya Lee    12/08/2015    2 recensioni
[ Daisuga | Raccolta | Rating variabile | #Adults AU]
)1. Rosso ¤ Daichi qualche volta faceva un gioco. Gran parte del gioco consisteva nel guardare le persone.
)2. Arancione ¤ "Devi sapere una cosa, Daichi."

¤
Dicono che la meraviglia stia negli occhi di chi guarda. Sawamura Daichi, ogni singola volta che incontra con gli occhi un uomo di cui ha amato uno ad uno i colori, nonostante a entrambi manchino cose importanti, dubita ciò che gli altri dicono.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daichi Sawamura, Koushi Sugawara, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Arancione come la verità nelle tue mani

 

 

 

"Davvero?" Incredulo per finta, Daichi ghignò sotto il filo cristallino del bicchiere. La radiolina imbolsita dagli anni di college –– quei tempi in cui era più che chiaro a tutto il dormitorio che ai compagni del giovane, ultra-responsabile Daichi non fregasse niente di dormire –– avrebbe profuso morbida Stacey Kent per Koushi, e never let me go, love me much, too much... Invece se ne stava impolverata e silenziosa, sul cassettone.

A Daichi piaceva il jazz perché si accordava dolcemente con il marrone dell'arredamento e l'oscurità della sera, e fuori i bagliori della strada (non le stelle, s'intenda) danzavano sulle note tranquille.

Koushi asserì con il capo, confidenziale. "Quel giorno nessuno ha consegnato la tesi sulla cardiopatia infantile."

Esistevano dei fiori arancioni, Daichi ricordava, che crescevano nell'angolo di paradiso  di Nanako Sawamura, e il blocco per gli appunti di Koushi li richiamava sgargiante più di memorie fotografiche. Incorniciate in corridoio.

Koushi le aveva viste e aveva sorriso un poco.

"Terribile", Daichi stiracchiò il braccio destro e lo distese sullo schienale del divano, così poco distante, intelligentemente, dai lindi capelli del dottore.

E quello, accondiscendente, finse di ignorare ciò che stava accadendo (ciò che sarebbe successo.) "Non intendo assolutamente essere esigente e dimostrarmi un ospite sgradevole, ma un altro bicchiere non farebbe male a nessuno. Trovi?"

Daichi scomparve in cucina e lì, mentre riempiva i loro drink e ci gettava dentro cubi microscopici di ghiaccio, talmente microscopici che Koushi non ne avrebbe colto la presenza, pensò che per un appuntamento di quel genere avrebbe sicuramente messo su Stacey Kent.

Koushi indossava una giacca beige con le stringhe marroni, e il cappuccio lasciato largo, una t-shirt lavanda poco pretenziosa, scollo-a-U, trattata con l'ammorbidente, e scarpe da ginnastica nuove. Forse trattate con l'ammorbidente anche quelle; sembrava il tipo di persona. Mentre beveva reggeva lo champagne con il pollice e l'indice e non distoglieva gli occhi dalle labbra di Daichi, per non perdersi nulla di ciò che avrebbe potuto dire. E spesso sorrideva. Alla notte. Because of one caress, my world was overturned at the very start, e lui ci stava mettendo troppo con lo champagne.

Gli occhi di Koushi gli dicevano di sedersi, sul cuscino accanto al suo.

Daichi stava ancora pensando a come annullare quegli spazi senza la musica. Se una carezza avrebbe fatto lo stesso. "Tieni." Gli rese il bicchiere e Koushi lo soppesò, assorto dai propri pensieri.

Le mani di Koushi custodivano universi infiniti e non l'avevano toccato per tutta la serata. Sostenevano la penna con la delicatezza dell'abitudine, e invece con fermezza il bicchiere di vetro. Era una pallida contraddizione. Koushi posò il drink sul tavolino del soggiorno, poi si mise a scrivere sul suo quaderno arancione. "Devi sapere una cosa, Daichi."

L'uomo si raddrizzò sul sofà, you'd never leave me, would you? you couldn't hurt me, could you?, "Cioè?"

E Koushi, Koushi non gli prese la mano, ma il colore nei suoi occhi era più tiepido del mezzogiorno, più delle candele, gli arpionò le ossa. Non c'era un difetto nella sua postura ma un tremolio nelle sue parole, pause sempre più dilungate, mentre spiegava con delicatezza (apparvero, l'una dopo l'altra "donazione dello sperma", "lei", "scelta giusta"). E la sua espressione si tese e distese mentre scriveva "mio".

never let me go, love me much, too much...

A volte bisogna fare ciò che serve, ascoltare se stessi. Daichi era sempre stato bravo in questo genere di cose. Ma quella sera scosse la testa, e dichiarò, risolutamente, "Possiamo farla funzionare lo stesso."

Koushi camminava in punta di piedi su un filo. Non ci fu bisogno che scrivesse altre parole.

"Sì." E fu Daichi a prendergli la mano, ingoiando tutto il resto, il nero, il singhiozzo. "Sì, sono sicuro. Grazie per avermelo fatto sapere da subito. Non mi hai fatto cambiare idea su... su di noi." Lo rassicurò. Servì a calmare entrambi.

"Se ti serve del tempo per pensarci, non devi temere. È ciò che mi aspetto che tu faccia."

Daichi rifletté su cosa dire mentre annuiva. "Ciò che hai fatto è qualcosa di cui non potrei essere che lieto."

"Quanto a" una breve pausa, "possibili complicazioni?"

Nessuno dei due poteva sapere se ne sarebbe valsa la pena. La calligrafia pulita di Koushi lo ometteva.

"D'accordo, senti. Manca ancora un mese alla data approssimativa. E io non voglio obbligarti a scegliere nulla così d'improvviso."

"Va bene." Non era il momento più adatto per le domande, o per scelte importanti. Daichi si sporse e gli baciò la fronte, semplicemente. "Va bene" sussurrò poi, senza che Koushi potesse vedere.

 

Si salutarono a tarda notte con un abbraccio che avrebbe dovuto servire a legarli insieme un po' più stretti, e you couldn't hurt me, could you?. Daichi si chiese, vagamente, quali confini stessero trasgredendo e quali invece sarebbero rimasti per sempre al di fuori della loro portata.











Ciao fandom! finalmente aggiorno questa raccolta, heh ^^
Sarò onesta, il conflitto principale non doveva essere, originariamente, di questo genere e questa portata. Scrivendo questo capitolo mi sono fatta le idee chiare su dove questa story-line vuole andare a parare e credo persino che il tema dei colori sarà ancor meglio rispettato. Spero che differisca almeno un po' da ciò che avete letto su questi due in passato. (adoro incasinare le vite dei personaggi. si nota?)
Chiedo perdono se ci ho messo tanto a tornare su efp ma sono stata occupata un po' con il viaggio, un po' con il mio accesso ad AO3 --che, per chi non lo sapesse (?!), è una piattaforma multilinguistica//inglese aperta a fanwork di qualsiasi fandom e qualsiasi tipo... ma per la maggior parte fanfiction.-- D'ora in poi mi impegnerò quindi anche a scrivere in inglese, e se vi fa piacere potete passare per il mio account
e... bho farvi un giro, dato che posterò traduzioni ma soprattutto storie scritte direttamente in lingua. Quindi... yoohoo, viva la mia autopropaganda. 
A parte gli scherzi, apprezzerei moltissimo (e vi sciacquo di baci) se mi faceste sapere impressioni, pareri e quantaltro su questa one-shot, se vi è piaciuta o anche no. Giuro. Ho tanto amore da dare.
Un abbraccio ad ogni lettore, mangiate tante vitamine e al prossimo aggiornamento! 

  
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