Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: Freeyourmind_x    12/08/2015    1 recensioni
Per Luke Hemmings e per Clover Paris è bastata una serata, una semplice serata di mezza estate. Una serata che ha cambiato la vita di entrambi e che si diverte a giocare con i propri destini.
Un patto viene stipulato ma se, casualmente, Luke Hemmings dovesse cambiare scuola? E se, i due, dovessero ancora incontrarsi?
Tratto dalla storia:
“Non ho nessun amico, sai? Tutti m'invidiano perché credono che la mia vita sia stupenda. Genitori ricchi, tante conoscenze, tante ragazze ai piedi… Ma sai cosa? Loro non sanno che la maggior parte di queste cose sono tutte finte. Non ho nemmeno un amico sincero per sfogarmi. Guarda come sono ridotto, alle undici di sera a confessare queste cose a una sconosciuta.”
“Non c’è niente di male. Prendila come una sorta di segreto fra me e te. Io non dirò a nessuno quello che mi stai dicendo, e tu farai lo stesso.”
“Affare fatto.”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo ventisei


-Honey, I'm good-

“Allora… com’è stato?”
“Strano, credo” arrossisco coprendomi la faccia con uno cuscino del mio letto.
“Strano? Solo questo? Insomma, Clover!” Emily, rimproverandomi, mi strappa dalle mani il mio piccolo scudo. “Hai dormito con Luke e tutto ciò che sai dirmi è che è stato “strano”? Andiamo, voglio sapere di più!”
Alle parole della mia amica sorrido ingenuamente, mentre con la testa sono da tutt’altra parte. Anche se sono passati due giorni, la mia mente non ne vuole sapere di dimenticare quegli stati di pura gioia che ho provato con Luke.
“Non abbiamo fatto… insomma, non abbiamo fatto sesso se è questo che vuoi sapere.” Le parole mi escono come sussurri a causa dell’imbarazzo. Pur avendo condiviso con Emily quasi ogni parte di me, parlare di alcune cose mi rende ancora vulnerabile sotto i suoi occhi.
 “Cosa? Ma… insomma, perché no? Pensavo che la sua richiesta…” prima che Emily possa dire qualcosa di imbarazzante, fermo il suo ciclo di parole.
“Volevamo farlo, ma…”
E con la mente, per un attimo, ritorno a quella notte.

“Non credi che prima dovremmo parlare?” mentre le mani di Luke mi privano di ogni indumento che mi riveste, la mia testa sembra non seguire appieno ogni suo movimento. È impossibile, soprattutto dopo che gli ho rivelato di amarlo e non aver ricevuto una risposta.
“Parlare?” punta i suoi occhi nei miei e la gola, d’un tratto, mi diventa secca. C’è qualcosa nel suo sguardo… qualcosa che mi sta attirando come lo farebbe una torta al cioccolato. In quelle iridi azzurre, c’è così tanta passione, così tanto desiderio che di colpo la voglia di fermare le mani di Luke sul mio corpo è scomparsa.
Eppure, mi dico, non posso fare un passo così grande se prima non ho delle certezze.
“Sì, parlare.” Portando i miei occhi da tutt’altra parte, trovo la forza di ricompormi. Mi sollevo dal suo letto facendo leva sui gomiti, poi, mi siedo appoggiando la schiena all’anta del letto. Luke, un po’ disorientato, fa lo stesso sedendomi di fronte.
“Che succede?” dal tono che ha usato, sembra preoccupato.
“Niente… insomma, non è vero che non succede proprio niente. C’è qualcosa che…” trovo difficile in questo momento trovare una frase di senso compiuto che possa aiutarmi a spiegare cosa c’è che mi sta rendendo così nervosa.
“Non sei… pronta?” Luke sembra un po’ imbarazzato. “Se non vuoi fare niente stasera, devi solo dirmelo. Non voglio fare niente che tu non voglia fare.” afferrandomi il viso con una mano, crea un contatto fra i nostri sguardi.  Costretta a perdermi nelle sue pozze azzurre, non posso fare a meno di sorridere per la dolcezza delle sue parole.
“No, non è questo il problema… Voglio, non fraintendermi.” Stavolta, tocca a me arrossire.
“Ma…?”
“Ma non mi hai ancora risposto.” Non devo aggiungere niente, Luke capisce all’instante a cosa faccio riferimento.
“Non mi hai detto ancora niente… Insomma, non che tu debba per forza dirmi qualcosa, non è questo che volevo intendere. Però, sai, è la prima volta che dico di amarti e tu…” come un treno, le parole corrono velocemente e io non ho un freno. E più mi accorgo di parlare senza un fine preciso, e più le parole aumentano.
Luke, spostandosi al mio fianco, ride.
“Clover, respira” mi lascio scappare una piccola risata che accompagna la sua. Poi, prendendo un grande respiro, ritorno a guardarlo negli occhi in attesa di una sua risposta.
Sorprendendomi, mi afferra una mano e la stringe alla sua.
“Non ti ho risposto solo perché… non credo di aver trovato le parole giuste. Tutto in quell’istante mi è sembrato… privo di senso. E devo ammettere che sentirti pronunciare quelle delle paroline, mi ha un po’ sconvolto.” Annuisco silenziosamente.
“Sconvolto in un senso buono o cattivo?”
“In entrambi, penso” alla sua affermazione spalanco gli occhi. Cosa sta cercando di dirmi?
“Aspetta, non arrivare a conclusioni troppo affrettate” accorgendosi della mia espressione preoccupata, mi avverte che non ha ancora concluso il suo discorso.
“So che può sembrare stupido, perché fino ad ora non ho fatto altro che pretendere che tu mi amassi, che mi dicessi quelle due paroline famose. Ma, non so, ieri quando tutto si è avverato non ho potuto che avere paura. Sapere che tu mi ami, mi riempie di gioia ma al tempo stesso mi fa sentire… diverso. Nessuno mi ha mai amato, e questo è così… strano.” Alle sue parole sorrido. La sincerità che trovo nei suoi occhi mi fa comprendere quanto Luke sia davvero una persona straordinaria. Anche nelle cose più banali, anche quando mi sta dicendo che è terrorizzato dall’essere amato.
“Credo che sia… normale. Insomma, anch’io avrei difficoltà a crederci dopo tutto quello che successo fra di noi.”
“Sì, forse, ma ora… voglio dimenticarmi di tutto. Voglio andare avanti” una scintilla dentro di me si accende.
Questo vuol dire che… mi ha perdonato? Che d’ora in poi staremo di nuovo insieme?
“Perciò…” lascio in sospeso la frase, gli occhi che lo interrogano e il cuore che batte all’impazzata in attesa di una sua risposta.
“Perciò sei mia, mia e solo mia.” Queste parole le sussurra fra le mie labbra, spingendomi verso di lui e poco dopo all’indietro, così da cadere ancora una volta fra i cuscini. Ci baciamo, entrambi con un sorriso fra le labbra.


“Oh mio dio, non posso credere che Luke sia così… dolce. Lo facevo più Bad-boy!” Emily interrompe con questa esclamazione una parte del mio racconto. Spalancando gli occhi e ridendo per la sua esclamazione, le do un piccolo pugno sul braccio.
“Bad – boy? E questa dov’è esce fuori?”
“Non ne ho idea, ma… Ehi, non dirmi che non l’hai pensato anche tu la prima volta che lo hai visto!” rifletto alle parole di Emily. No, non l’ho pensato. Fin dal primo momento, quando Luke varcò la porta del Pub in cui lavoravo, tutto ciò che ho pensato è stato che lui è un bravo ragazzo.
Ma pur pensando ciò, rimango in silenzio. Non rivelo questo piccolo dettaglio, lo tengo per me.
“Forse” affermo, per poi continuare il racconto.

Una volta che la sua maglia ha abbandonato il suo corpo, insieme ai suoi pantaloni, tutto ciò che ci separa l’uno dall’altro è la nostra biancheria intima.
Luke sta cercando di godersi tutto con calma, e mi riempie di baci ovunque. Ogni parte del mio corpo rabbrividisce al contatto con le sue labbra e qualcosa mi spinge sempre di più ad allacciarmi al suo corpo. Le mie mani si muovono lentamente. Stringono i suoi capelli e poi finiscono sulla sua schiena. Con le unghie gli graffio la pelle e questo gesto involontario sembra piacergli.
Afferrandogli il viso con le mie mani, porto le sue labbra sulle mie. Ci baciamo con passione, non so per quanto tempo, ma in questo istante sembra proprio all’infinito. Il mio volto, poi, si sposta sull’incavo del suo collo. Le sue labbra baciano la mia clavicola e qua in la, scendendo verso il seno, lascia qualche morso.
Nel silenzio della sua stanza, riempito solo dai nostri respiri affannati, rancheggia la suoneria di un cellulare. Il mio cellulare.
“Ti prego… Non rispondere” Luke ansima nel mio orecchio e, sopraffatta dalla situazione e dal potere che le sue parole hanno su di me, lascio perdere. Riprendiamo a baciarci mentre il mio cellulare suona e suona ancora fin quando viene sostituito dal suo.
“Ti stanno chiamando” stavolta sono io a sussurrargli nell’orecchio. Luke punta il suo sguardo nel mio.
“In questo momento non vado da nessuna parte. Soprattutto per rispondere al cellulare” alle sue parole rido, ma la mia risata viene spenta dalle sue labbra.
Ci baciamo ancora, e le mani di Luke sono intente a slacciarmi il reggiseno, ma ancora una volta qualcosa interrompe il nostro momento intimo.
E’ il campanello. Il suono di quest’ultimo, espandendosi per tutta la casa, ha la capacità di riportarmi alla realtà. Connetto ogni cosa e capisco che qualcosa non sta andando per il verso giusto.
Fermando Luke, che sembra essere sordo e distante da ogni cosa che ci è attorno, catturo la sua attenzione.
“Luke, stavolta è meglio che vada ad aprire. Potrebbe essere importante” Luke, infastidito da questa mia interruzione, mette su il broncio.
“Più importante di te sul mio letto? Non credo” sorrido portando gli occhi al soffitto.
“Beh, sì… “ Luke sembra contrariato, ma infine, riesco ad ottenere ciò che voglio. Afferrando una coperta, mi copro e lo seguo silenziosamente fino all’entrata.
Incurante di essere solo in boxer, Luke apre la porta di casa facendo entrare un filo d’aria fredda che mi fa rabbrividire. Un’instante dopo, congelo osservando chi si cela dietro al cancello.
“Calum?” chiedo smarrita e uscendo dall’uscio di casa. Quest’ultimo, avvicinandosi, sembra essere ancora più incazzato di quanto non lo fosse alla festa.
Al mio fianco, Luke, invece si irrigidisce.
“Cosa ci fai tu qui?” stavolta, ha parlare, è Luke.
“Dove diavolo hai il cellulare?!” Calum evita completamente la domanda del mio ragazzo e arrivando a pochi passi da me, mi fulmina con il suo sguardo.
Con la testa che è ancora da tutt’altra parte, mi trovo a sbattere le palpebre.
“Cosa? Io…”
“Tua madre è da un’ora che prova a chiamarti!” la suoneria del mio cellulare, le telefonate…ora tutto sembra avere un senso. Subito mi do della stupida: come ho fatto a dimenticare una cosa così importante? Avrei dovuto avvertire mia madre prima di sgattaiolare in casa di Luke per passarci tutta la notte.
“Cazzo” mi lascio scappare, e subito faccio qualche passo indietro. Sono intenta a tornare al piano superiore dove si trova il mio cellulare, ma Calum mi ferma.
“Mi ha chiamato un quarto d’ora fa, e ti ho parato il culo. Le ho detto che eri con me e che ti avrei riaccompagnato a casa.” Punto i miei occhi nei suoi e subito, quel moto di ansia che mi stava assalendo, scema un po’. La gola, però, mi diventa secca e nella foga del momento una mandria di pensieri inizia a riempirmi la testa.
Come sono arrivata a strusciarmi nel letto con Luke e il minuto dopo ad essere rimproverata da Calum nel giardino di casa Hemmings?
Poi i miei pensieri vengono spenti dallo sguardo deluso di Calum. Non capisco a cosa sia dovuto questo cambiamento ma, quando lo vedo squadrarmi dalla testa ai piedi, mi ricordo di essere in intimo. L’unica cosa a coprirmi è la coperta di Luke. Di colpo mi copro ancora di più, a disagio e in imbarazzo.
“Calum… Mi dispiace… Non pensavo…”
“Vestiti, ti aspetto fuori.” Calum, con un tono freddo, non aspetta che io concluda le mie scuse per averlo messo in mezzo a questa faccenda, per avergli rovinato il ballo, ma soprattutto per averlo reso testimone di una scena che l’ha ferito ancora una volta. Non era mia intenzione, penso, mentre i sensi di colpa sono intenti ad uccidermi lentamente.
“Cosa? Tu non vai da nessuna parte” d’un tratto, riprendendosi da suo stato di trans, Luke sembra riprendere vita. Parandosi davanti a me, si esibisce con queste parole.
Calum è già diretto verso il cancello ma alle parole del mio ragazzo, fa marcia indietro. Ancora una volta, in pochi secondi mi trovo coinvolta  in qualcosa che non avevo previsto.
“Luke, stanne fuori. Hai già causato abbastanza problemi.” Calum risponde prima che possa farlo io e il suo tono incazzato mi disorienta. Con un gesto veloce si avvicina al volto di Luke, e i suoi occhi sono pieni di rabbia, mi spaventano.
“Starne fuori? Scordatelo. La riaccompagno io.”  E come se questa volta fossi io l’esclusa, i due iniziano a litigare. Infastidita dal loro comportamento, ma soprattutto preoccupata,  mi porto una mano fra i capelli.
“Smettetela” urlo e in un secondo riesco ad ottenere la loro attenzione. Cala in silenzio.
“Grazie per essere venuto qui e per… avermi coperta, ma come ha detto Luke, sarà lui a riaccompagnarmi a casa.” Un sorriso si fa spazio sul viso di Luke, mentre uno sguardo furente rimane in Calum.
“Stai scherzando?” è tutto ciò che mi dice, quasi urlandomi contro.
Indietreggio appena. “No, penso solo che…”
“Me ne frego di ciò che pensi, Clover. Me ne sono andato da quel fottuto ballo per cercarti, ero in pensiero perché non rispondevi, mi sono messo a girare tutto il quartiere per trovarti e ora… ora mi ringrazi così? Non te lo sto a ripetere di nuovo: verrai a casa con me”
“Nessuno te l’ha chiesto di venirla a cercare” a rispondere è Luke.
“Già, certo, e lasciarle fare qualcosa di stupido con te?”
“Cosa stai cercando di insinuare?”
Di nuovo Calum e Luke sono intenti a dare vita a una discussione. Mentre fra di loro gli insulti continuano, cerco di pensare velocemente a qualcosa.
“Okay, basta” urlo di nuovo. “Esci fuori  Calum, ti raggiungo fra dieci minuti” quest’ultima frase spiazza entrambi.
Calum sostituisce il suo sguardo furente con un’espressione sorpresa; Luke, invece, sembra guardarmi deluso.
“Non ci posso credere” è tutto ciò che gli sento dire prima che si allontani e rientri dentro casa, lasciando così me e Calum da soli. Lo guardo andarsene via e mentalmente incomincio a inveire in tutte le lingue. Cos’ho detto ora di sbagliato?
Sbuffando, mi volto verso il mio amico, ancora fermo ad osservarmi.
“Vai” lo invito ad andarsene. Calum senza aggiungere niente si avvia verso il cancello, lasciando a me la possibilità di rientrare.
Trovando la sala vuota, ripercorro i miei passi per arrivare in camera di Luke, dove sono sicura di trovarlo.
Una volta entrata, trovo quest’ultimo intento a vestirsi velocemente.
“Non posso credere che tu voglia davvero andartene con lui!” mi urla contro appena incontra il mio sguardo. Lascio cadere la coperta e avvicinandomi cerco di afferrargli il viso, ma lui si allontana.
“Pensi davvero che io voglia seriamente andarmene con lui? Ho preso questa decisione solo per evitare altre discussioni.”
“Si, certo”
“Credimi, Luke. Conosco Calum meglio di te e so per certo che non si sarebbe arreso fin quando non avrebbe ottenuto ciò che voleva!”
“Sarà, ma io sono il tuo ragazza e non mi va per niente a genio che tu ritorni con lui a casa… non dopo quello che è successo”
“Lo so, e hai ragione ma… mettiti nei miei panni? Cosa dovrei fare?!”  forse Luke sembra percepire la verità nelle mie parole. Lasciandosi cadere sul letto, sospira portandosi le mani sul volto.
“Va bene” è tutto che dice osservandomi negli occhi. Mi avvicino, sedendomi sulle sue gambe.
“Mi dispiace, non volevo che la serata si concludesse così…”
“Dispiace anche a me” appoggia il volto nell’incavo del mio collo e il suo respiro mi solletica la pelle. Gli accarezzo la testa e sospirando, mi rilasso.
“Ti chiamo appena arrivo, okay?”
“Okay.”


“Dimmi che stai scherzando!” chissà perché, mi domando, ogni  qualvolta che racconto qualcosa ad Emily, la reazione è sempre la stessa.
“No, Emily, no. Non è uno scherzo” ripeto in tono scocciato. Quest’ultima mi tira un pugno sul braccio.
“Scusami, è solo che le tue vicende… superano perfino le scene di un film! Non posso credere che proprio nel più bello sia venuto Calum a rovinare tutto!”
“Già, non dirlo a me” sbuffo, pensando quanto le parole della mia amica siano vere.
“E con Calum, poi? Com’è andata? Cosa vi siete detti?”
“Beh…”

“Grazie per avermi accompagnata” dopo una lunga camminata da casa di Luke a casa mia, rivolgo la parola a Calum. Non lo osservo in faccia e non aspetto una sua risposta, subito mi volto di spalle per aprire il cancello di casa.
“Aspetta” l’avvertimento di Calum  e la sua mano sulla mia spalla, mi inducono a voltarmi verso di lui.
Lo guardo dritto negli occhi.
“Tu e Luke avete…?” capisco a cosa si riferisce.
“Calum, non sono affari tuoi” questa sua domanda mi ha infastidito più di quanto possa averlo fatto la sua entrata in scena una mezz’oretta fa; perciò, mi volto di nuovo di spalle per entrare dentro casa.
“Lo so, è solo che… questa situazione non mi piace per niente, Clover”
Mi volto verso di lui. “Non piace nemmeno a me, ma sono stanca. Stanca di te, di me e di tutto. Ogni qualvolta che sto con te ferisco Luke, e ogni qualvolta che sto con Luke ferisco te. Come credi possa sentirmi io? Ma ora basta. Ho già preso la mia decisione.” Prendo un grande respiro e mi do forza per dire tutta la verità.
“Io amo Luke.” Silenzio.
“Lo amo, e ora non ho più dubbi. Non ho intenzione di fargli altro male e se questo comprenderà anche escluderti dalla mia vita, beh… allora lo farò.” Gli occhi di Calum non sono più gli stessi di prima.
“Cosa stai dicendo…”
“Sto dicendo la verità. Non potrò mai amarti Calum, mai. Ho passato fin troppo tempo a illudermi e a credere di provare qualcosa che andasse oltre l’amicizia per te, ma ora ho finalmente capito che le mie non erano altro che credenze. Tu per me eri il mio migliore amico, e lo sarai per sempre. E voglio che anche tu ci metta una pietra sopra. Dimenticami, e solo allora potremmo di nuovo essere amici.”
Ci guardiamo per qualche secondo negli occhi. E mentre lo sguardo di Calum mostra il suo dolore interiore, io mi sento bene. Finalmente ho saputo mettere fine a tutta questa faccenda.
“Buonanotte” è tutto ciò che gli dico, prima di abbandonarlo fuori casa.


“Sono davvero felice per te, Clover!” sorrido alle parole della mia amica.
“Stranamente, lo sono anche io.”  Nel frattempo abbasso lo sguardo trovando interessante le mie unghie smaltate. “Insomma, non credevo possibile che tutto potesse concludersi in questo modo. Finalmente ho riacquistato la fiducia di Luke e ho chiuso quella sorta di relazione che mi legava a Calum.”
“Già… E con Luke, poi? Vi siete sentiti?”
“Solo tramite messaggi. Sai, siamo stati entrambi impegnati con l’articolo. Ci vedremo direttamente domani a scuola, suppongo.” Un articolo difficilissimo da scrivere, penso, facendo cadere lo sguardo sulla mia scrivania. Troppo occupata a ripensare al tempo sprecato per trovare qualcosa di decente da scrivere, non  mi accoro del mio cellulare squillare.
“Clover, Clover!”
“Hm?”
“Ti stanno chiamando al cellulare!” osservo lo schermo del cellulare e mi accorgo che è Luke. Subito mi metto sull’attenti e chiedendo scusa a Emily, esco nel piccolo balconcino della mia stanza.
“Ehi” rispondo, un po’ impacciata. Mi fa strano parlargli dopo che quello che è successo.
“Ehi, tutto bene?” la sua voce mi è mancata, penso, e me ne accorgo solo ora.
“Tutto bene. Te?”
“Tutto okay. Senti… stavo pensando che magari, questo weekend, possiamo prenderci un po’ di tempo per noi.” Deglutisco strizzando gli occhi. Aspetta, aspetta… mi sta invitando a passare due giornate in completa solitudine con lui?
“I miei genitori non ci sono e avevo pensato che potremmo ricuperare un po’ del tempo perso…” lo sento ridere.
“Tempo perso, eh?” rido anche io.
“Già… cosa c’è che non va?” assolutamente niente, penso, solo che tutto questo… mi fa credere che per “tempo perso” Luke si riferisca a ciò che non abbiamo potuto fare due notti fa. Questa faccenda, in completa sincerità, mi spaventa un po’.
“Niente… Dovrò chiedere ai miei genitori, ma credo che si possa fare” sorrido.
In questo momento potrei fare concorrenza a una bambina di dieci anni a cui hanno appena comprato un cucciolo di cane: la mia felicità supera livelli altissimi.
“Non vedo l’ora di vederti, Clover” il suo tono di voce è diverso ora, sembra felice.
“Anche io”
“A domani?”
“A domani.”
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: Freeyourmind_x