Libri > Classici greci e latini
Ricorda la storia  |      
Autore: EmilyPlay    13/08/2015    0 recensioni
Clitemestra, riflessione notturna.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi trovo sdraiata a letto e mi sento il viscidume del sangue ancora tra le mani. Proprio come fosse lì di nuovo ad alitare il suo ultimo secondo di vita, fissandomi con quegli occhi disgustati e stupiti. Non ci poteva credere che io fossi arrivata a quel punto, quel bastardo, non aveva pensato minimamente che quel suo gesto infame avrebbe cambiato la sua situazione. No, mi credeva ancora la brava cagna di casa. Sì, se ti trovi nell’Ade adesso mi puoi davvero chiamare cagna, non mi fa una piega, io mi muovevo nel giusto. Ti ho preso alla sprovvista, eh? Non mi avevi mai guardata davvero in faccia fino a quel momento e proprio allora ti sei accorto di come per tutto quel tempo eri corso verso il dirupo. Sì, ti sento ancora che perdi le forze sotto le mie mani, rese pesanti dal rancore.
 
E mi volto e un altro dorme al mio fianco. Lo so che si è legato a me per convenienza. E io ho fatto altrettanto.
Una delle mie figlie mi odia, ma lei non ha marito, non ha famiglia, non può capire. Può odiarmi, non mi importa. L’altra ha occhi terrorizzati, vorrebbe essere nata in una famiglia serena, ma, giovane creatura, qui non ha mai conosciuto la serenità.
E mio figlio si dice che tornerà, a vendicare il padre, il mio bambino, e ucciderà la madre e l’indegno compagno.
E le voci corrono, strisciano in continuazione lungo le strade, lungo i muri, sotto le porte: “Oreste, Oreste tornerà a liberarci dalla tirannide”. Illusi. Non esiste la libertà, non sono io la causa dei mali. Quale causa dei mali? Non esiste nulla del genere. Continuerà sempre e per sempre. L’ingannatrice sposa funesta è solo un filo di un’infinita matassa.
 
Non potevo fare altrimenti, ne sono fiera, come avrei potuto sopportare di vederti continuare a vivere? Era una scelta obbligata e la mia furia l’ha resa realtà. Quel furore che mi ha invasa per così tanto tempo ha trovato la sua via di uscita.
Se sono felice ora? E perché dovrei esserlo?
 
 
There’s someone in my head…
Clitemestra è la figura che mi ha da sempre maggiormente affascinato nel mito e nella letteratura greca. Qualche precisazione perchè non tutto è farina del mio sacco: ad insultare Clitemestra con l’epiteto “cane” (che sarebbe più corretto rispetto a “cagna” perché di genere neutro) è Agamennone, evocato dall’Ade da Odisseo, nell’XI libro dell’Odissea; “ingannatrice” e “sposa funesta/distruttrice” sono termini che le vengono riferiti molto spesso in tutta la letteratura arcaica e, in particolare, sempre nell’Odissea.  Infine, “mani rese pesanti dal rancore” è una definizione di Pindaro.
Per il resto l’opera a cui mi appiglio di più per la sua psicologia è l’Orestea di Eschilo.
Lezioncina fatta xD. Recensite se vi va :)
Emily

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Classici greci e latini / Vai alla pagina dell'autore: EmilyPlay